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Autore: Mary Evans    23/01/2016    5 recensioni
1997. Hermione Granger dopo aver obliviato i suoi genitori viene rapita da alcuni mangiamorte e portata al cospetto dell'Oscuro Signore. Dopo essere stata colpita dal suo Avada Kedavra, tuttavia, qualcosa va storto e lei si ritrova catapultata nel 1944, ad Hogwarts. Tom Riddle sta per iniziare il suo settimo anno e la sua vita sembra già essere programmata per la conquista del potere. Cosa succederà alla nostra Grifondoro?
I personaggi non sono miei ma appartengono alla Rowling.
In alcuni capitoli ci sono delle parti prese dai libri.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Tom O. Riddle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amor Vincit Omnia'
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25 dicembre 1944. Ufficio del Professor Silente, ore 04:50

Quando Hermione bussò alla porta dello studio di Albus Silente, in vestaglia e quasi alle cinque del mattino, l’ultima cosa che si sarebbe mai aspettata era di essere fatta accomodare all’interno da nientepopodimeno che da Tom Orvoloson Riddle, anche lui in vestaglia da notte.

L’espressione sbigottita della ragazza era evidente, ma Tom sembrava così stremato che finì per accomodarsi sulla sedia che Albus Silente le indicava da dietro la sua scrivania invece di iniziare subito con le domande. Il luccichio negli occhi del futuro preside più vivo che mai.

«Immagino che anche lei sia stata disturbata dagli incubi, miss Evans» esordì Silente.

Hermione annuì piano guardando Riddle.

«Non sarà sorpresa di scoprire che anche il nostro signor Riddle è qui per la stessa ragione. Oltre che per parlarmi del recente vincolo che vi unisce che ha portato rimedio ad un problema del quale, temo, non essermi mai accorto. Una grave mancanza che avrebbe potuto portare a conseguenze deplorevoli, per fortuna arginate appena in tempo. Ora, Hermione, saresti così gentile da raccontare ciò che ti ha spinta a cercarmi a quest’ora del mattino, per favore?»

«Certamente, professore.» disse Hermione e, dopo un’ultima occhiata verso Riddle, cercò di spiegare il più chiaramente possibile il suo sogno, che aveva il timore potesse rivelarsi premonitore di quella sera.

«Allora, professore?» chiese ansiosa, «Cosa ne pensa?»

Il professor Silente si alzò dalla sua sedia e diede le spalle ai due studenti borbottando qualcosa fra sé.

Tom, nel frattempo, si era seduto sulla sedia vicino quella di Hermione ed aveva posato una mano sulla sua gamba.

L’espressione turbata della serpe si spostò immediatamente sul suo fidanzato -le faceva ancora strano pensare a Tom in quei termini- e come di riflesso mise una mano sulla sua facendo intrecciare le loro dita.

Non potevano permettersi altro davanti a Silente (o davanti a chiunque altro, a dirla tutta), ed Hermione sapeva che per Tom quello era anche tanto, considerato che detestava simili manifestazioni di affetto, quindi fu sorpresa che lui non si fosse sottratto a quel contatto.

Quello a cui non era decisamente preparata era alla reazione del suo corpo, che al primo contatto con il bel Riddle si era decisamente surriscaldato.

Lo guardò meglio, e ancora una volta si ritrovò ad ammirarlo per come riuscisse a sembrare un fotomodello anche in vestaglia e babbucce.

Il ragazzo fece un sorrisetto che in realtà era più un ghigno ed Hermione sospettò che avesse letto i suoi pensieri, quindi, infastidita, pensò ad un’immagine che ebbe il potere di far arrossire leggermente il Serpeverde e costringerlo a portarsi entrambe le mani in grembo.

Nascondendo a fatica un ghignetto divertito, Hermione riportò la sua attenzione sul professor Silente che, notò, era rimasto a fissarli interrompendo il suo monologo.

Immediatamente delle maschere impassibili calarono sui volti dei due ragazzi, e Albus Silente iniziò a parlare, senza riuscire a nascondere del tutto il suo divertimento.

«Immagino non sarà sorpresa di sentire, miss Evans, che il signor Riddle qui presente è venuto a narrarmi un pressocchè analogo racconto riguardo il suo sogno, e le mie conclusioni in merito sono che, in seguito all’incanto Amor Mortis, oltre alle vostre vite avete vincolato anche i vostri pensieri, più o meno. Da quel che so, entrambi tenete sempre attiva una barriera mentale molto forte, tuttavia durante il sonno tale barriera tende a diminuire di intensità e voi due potete arrivare a condividere ciò che sognate. Non accade spesso, né può accadere volontariamente, ma ieri sera è successo.

Quella premonizione, perché di una premonizione si trattava, immagino sia stata scaturita dall’incanto Amor Mortis stesso, che oltre ad unirvi vi ha fornito una protezione contro ciò che potrebbe dividervi, mostrandovelo prima che inevitabilmente questo accada.»

«Qundi non c’è alcuna speranza?» domandò Hermione con voce roca. Tom le prese di nuovo la mano stringendogliela forte.

«Io non permetterò che accada.» disse con la voce di uno che avrebbe fatto di tutto per evitare l’inevitabile, ed Hermione sapeva che sarebbe stato capace anche di dannarsi l’anima pur di salvarla. Ironia della sorte, proprio quello che lei voleva evitare.

«Il futuro non è scritto, signorina Evans. Lei, più di tutti, dovrebbe saperlo.»

 

29 Maggio 1998. Casa di Remus Lupin.

Remus Lupin camminava avanti e indietro fuori dalla porta della stanza nella quale sua moglie stava partorendo.

Andare al San Mungo sarebbe stato troppo pericoloso, così quando Ninfadora aveva avvertito la rottura delle acque tutte le donne presenti in quel momento – ovvero Andromeda, Lily e Mary – l’avevano portata in una stanza da letto e con tanta pazienza si stavano dando da fare per far partorire la ragazza secondo le usanze babbane, ovvero con pezze e acqua calda.

Così, mentre dall’interno della stanza si sentivano urla degne della trasformazione in lupo mannaro di Remus, all’esterno vi erano James, Sirius con la piccola Cassiopea, e un povero Remus in piena crisi isterica per non poter fare nulla per alleviare il dolore della consorte.

«Rem, siediti che così scavi un fosso.» gli disse James con un sorriso teso cercando di far rilassare l’amico.

Remus lo guardò male.

«Devo forse ricordarti che dopo la nascita di Harry hai dovuto farti un incantesimo per far ricrescere i capelli che ti eri strappato?»

Sirius scoppiò nella sua grassa risata latrato.

«È vero James, quella volta sei stato proprio...»

Non si riuscì a capire come Sirius avrebbe definito James quando era nato Harry, perché in quel momento tutti e tre si zittirono, per udire meglio quel vagito che proveniva da oltre la porta.

James fece appena in tempo a sorreggere Remus e a metterlo su una sedia prima che il lupacchiotto svenisse, tra le risate dei suoi amici. Al suo risveglio, la prima cosa che vide fu la sua Ninfadora con il piccolo Teddy in braccio, i cui capelli cambiavano già colore ogni cinque secondi, e mai visione gli sembrò più bella.

Nella stanza c’erano tutti i loro amici, e Mary scattò una foto quando Remus si sporse per prendere suo figlio dalle braccia della moglie.

Era tutto perfetto, come sarebbe dovuto sempre essere.

I coniugi Lupin chiesero a Lily Evans Potter di essere la madrina del loro primogenito, e lei fece appena in tempo ad accettare con le lacrime agli occhi prima che un partronus li interrompesse.

«Sono Bill Weasley. Harry e Ron sono a villa conchiglia con me e mia moglie.»

 

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Scusate per il capitolo corto, a mia difesa posso solo dire che, adesso che ci stiamo avvicinando alla fine, è sempre più difficile scrivere capitoli lunghi senza arrampicarmi sugli specchi, considerato che, se notate nelle cronologie di Harry Potter, praticamente da dicembre ad aprile paradossalmente non succede granchè che non riguardi Harry.

Cioè, lui sta a caccia degli Horcrux e tutto ma, non parlando di lui, mi sembrava monotono scrivere dei mesi in cui i malandrini praticamente si sono rigirati i polli non potendo fare niente di attivo per aiutare Harry e senza fargli avere uno shock emotivo.

La nascita di Teddy mi sembrava molto significativa invece.

Cioè, i malandrini hanno assistito alla nascita di Harry, ed era doveroso che ci fossero anche per quella di Teddy.

Ho deciso di mettere come madrina Lily Potter perché ho pensato che Remus avesse scelto Harry in quanto unico legame con i suoi vecchi amici, mentre con la rinascita di tutti è sempre stata Lily la sua migliore amica, senza nulla togliere a James e Sirius. Nel senso che secondo me, poiché James e Sirius erano come fratelli, Sirius era il padrino di Harry e James sarebbe diventato il padrino di Cassiopea (ops… piccolo spoiler ;)), Lily sembrava la scelta più appropriata, ecco…

Inoltre, e ci tengo a specificarlo, anche se nel film non si capisce affatto se Peter Minus è morto o no, in questa fanfic lo è, e inoltre, poiché i due ragazzi non hanno dovuto salvare Hermione da Bellatrix, anche Dobby e vivo.

Piccola postilla: la scena con Hermione e Tom è stata breve perché avevo in mente di mettere la loro prima volta esattamente dopo il colloquio di Silente ma, poiché in quel caso avrei dovuto DECISAMENTE cambiare il rating ho deciso che scriverò una one shot a parte ROSSA che parte da quando loro due escono dallo studio del vecchio.

In questa fic, invece, si ripartirà quasi direttamente dalla scena col ballo.

A presto, si spera, Mary Evans

  
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