Adrien era felice. Aveva passato una splendida serata in sua compagnia, aveva fatto davvero la cosa giusta, invitandola ad uscire. Erano stati al cinema, ed ora si trovavano mano nella mano a camminare lungo la Senna. Ad un certo punto, quando si accorse che  erano soli, lui si fermò e si girò verso Marinette. "Si sta facendo tardi, devi tornare a casa, vero?" La ragazza annuì. "Dovrei, ma ho ancora un po' di tempo." Adrien sorrise timidamente. "Bene, perché c'è una cosa che desidererei fare prima di lasciarti andare..."
Si sporse leggermente verso di lei e poggiò le labbra sulle sue per alcuni secondi. Quando si allontanò vide il sorrisone incredulo comparso sul viso rosso di Marinette, che subito lo abbracciò. Le accarezzò la schiena per qualche istante, poi si scostò con aria malinconica. "Marinette, ascolta... Devo dirti una cosa..." La ragazza lo guardò con fare interrogativo, e lui fece un respiro profondo. "Ti voglio bene, Marinette, te ne voglio davvero tanto, ma... c'è un'altra..."
L'amica fece qualche passo indietro, fino ad appoggiarsi alla staccionata che li separava dal pendio che terminava nel fiume. "C-cosa...? Ma... Allora perché...?" Mormorò, mordendosi il labbro inferiore nel tentativo di proibire alle lacrime di rigarle il viso. Adrien si portò le mani nei capelli, visibilmente provato. "Io... Non lo so, ti giuro che non lo so... Stava andando tutto bene, ero felice insieme a te, ma quel bacio mi ha portato alla mente un'altra persona..." Marinette aveva difficoltà a seguirlo. "Chi? Perché?"
 Si poggiò anche lui alla staccionata, di fronte a lei. Sapeva che dirglielo le avrebbe fatto del male e questo lo stava uccidendo dentro, ma doveva essere sincero. "Mi ha ricordato tantissimo quando ho baciato Ladybug... Vedi, lei mi piace da sempre... Pensavo di averla messa da parte per te, ma... Temo che non sia così, se ho pensato a lei proprio in quel momento." Marinette aveva gli occhi sbarrati e si sentiva molto più confusa di prima. La sua rivale era... lei? In che modo? "Non hai mai baciato Ladybug!" Esclamò, facendo volare via un paio di uccellini poco lontani. "Sì che l'ho fatto..." rispose lui. "No, non è vero, è impossibile! Se fosse successo lo saprei di sicuro!" Il ragazzo si sporse leggermente verso di lei, scrutandola con aria perplessa. "Perché dovresti saperlo di sicuro? Da quel che mi risulta non sei una sua grande fan..." Marinette si portò immediatamente le mani alla bocca, poi cercò una scusa plausibile. "Perché... Perché... Beh, perché Alya è ossessionata da Ladybug, lo sai! Sa praticamente tutto di lei! Se non lo ha mai scritto sul suo Ladyblog significa che non è successo!" Adrien non sembrava particolarmente convinto, si stava comportando in maniera davvero strana, sembrava stesse inventando scuse. E poi, pensandoci bene...
"Non è detto che Alya debba sapere necessariamente tutto. Ladybug potrebbe avere dei segreti." "Ma... non ne ha! Te lo assicuro, lei non ha mai baciato nessuno, a parte Chat Noir!"
Adrien valutò  se fare una domanda terribilmente azzardata, visto che nella sua testa si era insinuato un sospetto che si stava trasformando lentamente in certezza. "Oh... E così hai baciato Chat Noir... E com'è stato?"
La ragazza si aggrappò alla staccionata con entrambe le mani, cominciando a tremare. "C-cosa? Che... che vuoi dire...?" Adrien si sporse nuovamente verso di lei e le diede un bacio sulla guancia, inspirando profondamente. "Hai... Hai il suo stesso profumo, sai?" sussurrò. Marinette si stava sentendo male, il cuore le batteva troppo forte, le lacrime avevano preso a scendere incontrollate ed aveva difficoltà a respirare. "Ti prego, non dirlo a nessuno! È... è importante! Potrebbe essere pericoloso! Io... non volevo mentirti, davvero, ma..." La abbracciò forte e cercò di farla calmare, accarezzandole i capelli. "Marinette, va tutto bene, calmati..."
Lei lo strinse più forte e rimasero così per alcuni minuti, in silenzio. L'unica cosa che doveva fare era elaborare quello che era successo, ma c'era ancora qualche conto che non tornava. Quando si fu calmata, lo guardò con aria sconsolata. "Proprio perché si tratta di me posso essere certa di non averti mai baciato..." mormorò. "Invece sì, pensaci bene, my lady..."
La ragazza sobbalzò. "Come mi hai chiamata?" Possibile che... Oh, mio Dio. "T-tu... tu..." Adrien accennò un inchino, sfoggiandole un sorriso imbarazzato carico di dolcezza, poi le tese la mano. "Mi purrmetti di essere tuo compagno nella vita oltre che in battaglia, my lady?" Marinette rimase immobile qualche istante. I capelli biondi, quegli occhi verdi... Chat Noir le sarebbe piaciuto se avesse avuto anche la dolcezza e la modestia di Adrien. Se fosse stato... un incrocio tra i due. Timidamente, allungò la mano ed afferrò quella di lui, sorridendo piena di gioia non appena il ragazzo gliela strinse. "Te lo purrmetto, gattino."