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Autore: Crepuscolina13    23/01/2016    4 recensioni
E se Emma fosse un angelo custode con il compito di vegliare, e di rendere di nuovo buona la famosa Evil Queen ?
Ovviamente SwanQueen.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'urlo si diffuse nei miei orecchi e mi assordò.
-Ma che cavolo hai da urlare?- mormorai infastidita dal brusco risveglio.
-Chi sei tu!!!! E cosa diavolo ci fai nel mio letto!!!!!????- urlò Regina,  coprendosi il corpo semi svestito con un lenzuolo.
Con un salto mi alzai dal letto.
-Aspetta..tu riesci a vedermi?- chiesi scioccata.
-Guardie!Guardie!- urlò ancora, poi ricordandosi di possedere la magia mi spinse al muro e stringendo una mano le mie vie respiratorie vennero chiuse.
-Tu mi vedi- constatai sotto shock.
-Certo che ti vedo, razza di idiota, non sono mica ceca- rispose sprezzante lei.
-Guardie!!!!!!- a quell'ennesimo urlo tre uomini spalancarono le porte a spade alzate.
-Vostra maestà!Cosa è successo?- chiese uno dei tre preoccupato.
-Arrestate immediatamente questa donna!- ordinò lanciandomi un'occhiata sprezzante.
-Mi scusi ma..di quale donna sta parlando?- chiese confuso il capo delle guardie.
-Ma come di quale! Di quella che sto imprigionando al muro idiota!- rispose Regina  rafforzando ancora di più la stretta sulla mia gola.
Respirare divenne sempre più difficile, e nella mia mente il pensiero che Regina avrebbe veramente potuto uccidermi divenne sempre più reale.
-Vostra maestà le consigliamo di rimettersi a dormire, probabilmente è ancora immersa in un suo incubo- detto questo i soldati chinarono il capo e uscirono dalla stanza chiudendo dietro di loro le porte.
-Ma cos...?-
Regina confusa non seppe spiegarsi l'atteggiamento dei tre uomini, solo io riuscì a capire.
Loro non riuscivano a vedermi, solo lei poteva, anche se su questo piccolo dettaglio dovevo ancora capire bene come fosse possibile.
-Re....- provai a dire qualcosa ma le mie corde vocali erano bloccate.
-Chi sei tu?!E perché sembra che nessuno riesca a vederti?- mi chiese rafforzando la stretta sulla mia gola.
-I....- con le ultime forze rimaste e con la testa che mi cominciava a pulsare indicai con le mani la mia gola.
Subito Regina lasciò la presa ed io esausta caddi a terra.
Cominciai a tossire per l'afflusso improvviso di aria ed ebbi bisogno almeno di un minuto per riuscire a ritornare a respirare normalmente.
-Smettila di fare la tragica e rispondi- esclamò arrabbiata.
A quel punto la guardai e liberai il mio viso dai capelli che spettinati mi erano caduti davanti.
Regina mi squadrò meglio e la sua bocca si aprì a formare una O.
-Tu..tu...Emma?- chiese confusa e sorpresa.
-Ciao- risposi imbarazzata.
-Ma...ma..tu hai le ali?- chiese sconvolta fissandomi la schiena, dove le mie due piumose ali candidie facevano capolineo.
Io non seppi cosa rispondere.
Era successo tutto così in fretta.
La mia mente era bloccata, riuscivo solo a pensare " come è possibile che riesca a vedermi?"
La guardai senza sapere cosa dire e involontariamente il mio sguardo cadde sul suo corpo semi coperto da un sottile lenzuolo bianco, quando lei se ne accorse arrossì e con uno schiocco di dita indossò un suo tipico abito nero.
-Pretenderei una risposta! Chi sei e cosa ci facevi nel mio letto?!- chiese usando il suo tono da regina cattiva.
Con un piccolo sforzo mi alzai in piedi e mi arresi ad infrangere la prima legge fondamentale degli angeli.
Non rivelare la nostra esistenza ai nostri protetti.
Anche se in teoria era già stata infranta e di certo non per colpa mia.
-Allora...ehm puo' sembrarti strano ma io sono un angelo- sganciata la bomba mi preparai a qualsiasi tipo di reazione invece molto tranquillamente Regina riapose:
-Visto le ali direi che stai dicendo la verità- e con un gesto della mano mi fece cenno di continuare a parlare.
-Io sono un angelo custode, e tu sei la mia protetta-.
Era come se stessi camminando su un sottilissimo filo, era difficile restare in equilibrio e ogni piccola verità rivelata rischiava di farmi precipitare nel vuoto.
-Scusa...in che senzo angelo custode?- mi chiese confusa lei.
-Il mio compito è quello di riportarti sulla retta via, renderti di nuovo buona- spiegai timorosa.
Regina scoppiò a ridere.
-Non ti credi un po' troppo pretenziosa? Che diritto hai tu di interferire nella vita degli altri?- bene, adesso si era arrabbiata.
-Se mi hanno assegnato te vuol dire che avevi bisogno del mio aiuto- gli spiegai calma.
Lei sbuffò.
-Megalomane-
-Ascolta io non voglio cambiarti, per me tu sei perfetta così, voglio solo renderti più gentile e più felice- questa mia dichiarazione la spiazzò e la sua voce si addolcì un po'.
-Perché compari solo ora?-
-Beh in realtà io veglio su di te da un po' di tempo, solo che tu non potevi vedermi- spiegai sedendomi sul letto per avere un po' di sostegno sia emotivo che fisico.
Regina mi seguì, si sedette ad un'adeguata distanza e ovviamente chiese:
-Perché adesso riesco a vederti?-
-Non lo so, una cosa del genere non mi è mai successa, tu non dovresti riuscirci e invece per qualche strana ragione ci riesci- risposi, amareggiata dall'assenza di risposte.
-Dopo il brusco risveglio che ho avuto e la tua assenza di tatto non ho ancora avuto modo di elaborare qualche teoria- aggiunsi prendendo una pausa.
-A proposito cosa ci facevi nel mio letto?E come conosco il tuo nome....Emmmma?- chiese imbarazzata per poi pronunciare il mio nome in un modo ironico soffermandosi sulle due emme.
-Ultimamente nei tuoi sogni hai notato che...-
-Aspetta tu sei lei...la figura ...em...io non..-
-Ascolta so che nella tua mente c'è una gran confusione, in teoria non dovresti neanche conservare memoria di quei sogni, ma si, la figura che vedi nei tuoi sogni sono io- confermai facendo un timido sorriso.
-Ma com'e possibile?-
-Consideralo come una specie di potere, posso entrare nei tuoi sogni e parlarti per darti consigli o farti cambiare idea su qualcosa; vedi i sogni sono qualcosa di speciale, sono misteriosi e strani ma dentro di se racchiudono un gran potere mentale.-
-Alcune volte, se tu me lo permetti, posso anche connettere le nostre menti, in questo modo possiamo condividere le nostre emozioni, una specie di due corpi e una sola anima..- aggiunsi subito dopo.
-Quindi tutte quelle strane emozioni che mi invadevano all'improssivo erano opera tua?- chiese collegando i vari pezzi del puzzle.
Io non risposi ma semplicemente sorrisi inclinando la testa.
-Tu mi hai manipolato!- mi accusò severa.
-Non vederla in questo modo, e poi il legame funziona in entrambe le direzioni, anche tu sei in grado di manipolare le mie, per esempio quella volta nel bosco riuscivo a provare le tue stesse strazianti emozioni- spiegai cercando di farla rabbonire.
-Aspetta ma da quanto mi sorvegli?-
-Guarda che non sono mica una stalker, io ti proteggo!- risposi offesa, ma lei con un gesto della mano mi fece cenno di risponderle, come se ciò che stavo dicendo non fosse importante.
-Da circa una settimana- sbuffai scocciata dai suoi modi poco gentili.
-Quindi hai visto me e malefica....- chiese arrossendo in volto.
-Si- risposi imbarazzata.
-Ma voi angeli non conoscete il concetto di privacy?- chiese stizzita.
Per tutti gli angeli di Gabriele, questa donna cambiava umore alla velocità della luce.
-Suppongo che la conosciamo bene quanto tu conosci il significato della parola gentilezza- risposi a tono.
A queste mie parole lei mi lanciò un'occhiata di fuoco.
-Bene, adesso che abbiamo chiarito questa spiacevole situazione puoi anche andartene, non ho bisogno del tuo aiuto- disse severa indicando la porta con un braccio.
-Ah no, non credo proprio, tu non hai il diritto di dirmi cosa fare, e poi non posso tornare in paradiso finché il mio compito non è concluso e di certo non ho intenzione di arrendermi- risposi sulla difensiva.
-Paradiso?- chiese sorpresa Regina.
-Da dove pensassi che venissi dall'inferno per caso?- chiesi nervosa.
-Quindi esiste...- mormorò  ignorando le mie parole e ciò mi fece innervosire ancora di più.
-Se intendi il luogo dove gli angeli vivono, si esiste, se intendi il luogo dove le anime dei mortali vanno dopo la morte no, il posto che intendi tu non so se esiste, o almeno a noi angeli non è permesso saperlo- spiegai calmandomi un po'.
-Comunque per finire il discorso, no non me ne vado-  continuai sicura di me.
-Fai come ti pare, presto ti scoccerai e te ne andrai di tua spontanea volontà- sbuffò e poi alzandosi dal letto si allontanò da me.
-Sogna pure- mormorai sorridendo furbamente.
-A proposito di sogni- aggiunse all'improvviso guardandomi in volto.
-Devo sopportarti? Ok va bene, ma tu non entrerai più nei miei sogni ne manipolerai più le mie emozioni-
-Mi dispiace non posso farlo, ho già infranto una cinquantina di regole, almeno una devo rispettarla- dissi io.
Regina non rispose ma dal suo viso traspariva facilmente il fastidio che stava provando.
Io mi alzai e mi avvicinai a lei, forse un po' troppo, ma avevo bisogno di averla vicina, ancora non credevo al fatto che potesse vedermi.
-Puoi dire e fare quello che ti pare, ma dovrai arrenderti perché io non ti lascio, fosse l'ultima cosa che faccio ma riuscirò a renderti felice- le promisi incatenando i miei occhi ai suoi.
-Come fai ad essere sicura che in me ci sia ancora del bene?- mormorò abbassando gli occhi, occhi che in quel momento stavano trasmettevano un'infinita dolcezza malinconica.
-Lo so perché ormai ti conosco, ed è vero, posso aver leggermente manipolato i tuoi pensieri, ma sei stata tu Regina ad aiutare quella povera madre, sei stata tu a disperarti in quel bosco perché non potevi aiutare il tuo popolo, tu possiedi la luce, solo che è seppellita sotto molta oscurità- il mio fu un discorso molto toccante e per accentuare il tutto strinsi le mani a Regina.
-Ma cosa..?- chiese sbalordita lei mentre osservava le mie mani oltrepassare le sue.
-Evidentemente riesci a vedermi, ma la regola del non poter toccare i propri protetti è ancora attiva- mormorai triste.
-Fammi capire...tu per tutto questo tempo eri invisibile, inudibile e intoccabile?-
Io semplicemente annuì.
-Ti sarai sentita molto sola-
-Un po', ma poi entravo a far parte dei tuoi sogni e tutta la solitudine spariva- risposi fissando una crepa nel muro per evitare di fissare i suoi neri occhi.
Toc, toc, toc.
-Avanti!!!- abbaió Regina, infastidita da chiunque avesse interrotto la nostra conversazione.
-Vostra maestà le guardie mi hanno riferito che non sta molto bene, così ho preso l'iniziativa di farle un bel té, potrebbe aiutarvi a calmarvi- spiegò una giovane cameriera entrando in camera con una tazzina in mano.
La ragazza tremava...aveva paura della reazione di Regina.
-Ma come hai osato razza di....-
-Regina!- la fermai subito.
-Non vedi che trema? Dille grazie e congedala- proposi severa.
-Grazie, puoi andare- ripeté Regina.
La ragazza sorpresa sospirò e velocemente se ne andò dalla stanza.
-Mettiamo in chiaro una cosa, tu non puoi comandarmi- mi minacciò la mia protetta per poi andare ad assaggiare la tazza di té appoggiata su un tavolo.
-Scusa se non ti offro niente, ma non è mia abitudine essere cortese con persone non invitate- mi provocò cercando di ferirmi in qualche modo.
-Io non mangio- le spiegai calma.
-E come fai a non morire?- chiese sbalordita bevendo un sorso di te.
Io col sorriso in volto le risposi soltanto:
-Tranquilla, il mio cibo sei tu-
A quelle parole il tè le andò di traverso e cominciò a tossire forte.
-Come scusa?- chiese paonazza in viso e con la voce tremolante.
-Dovresti vedere la tua faccia!- esclamai cominciando a ridere, ma le risate non finirono e fui costretta a stendermi sul letto per tenermi i muscoli doloranti della pancia.
Regina offesa mi si avvicino e con uno sguardo di fuoco incrociò le braccia.
-Non è divertente- sibilò.
Continuai a ridere ed una volta che mi fui ripresa dissi:
-Comunque intendevo dire che i tuoi sogni per me fungono come una bella dormita e una bella mangiata-
-Ah- rispose lei seria, eppure nei suoi occhi potevo cogliere un accenno di divertimento.
-Bene visto che abbiamo chiarito che purtroppo dovrò sopportarti a forza, scusa ma i miei doveri da regnante mi attendono- e con nonchalance lasciò la stanza; io ovviamente la seguì.
- Dove andiamo?- chiesi felice mentre stavamo percorrendo un lungo corridoio.
Certo dovevo ancora capire come tutto ciò fosse possibile, ma per ora volevo solo godermi il momento.
Ero veramente al settimo cielo, non ero più invisibile ai suoi occhi e questo riempiva il mio petto di un dolce calore.
-Tu non sei compresa nei miei impegni- rispose acida lei, ma non mi offesi.
Il nostro era come un gioco.
Io provocavo Regina e lei mi rispondeva a tono, anche se in realtà sapevo che non mi odiava.
Non so come lo sapevo......semplicemente lo sapevo.
-Ricordi la storia del..dovrai sopportarmi per forza?- chiesi ironica.
-Posso sempre decidere di ignorarti- rispose aumentando il passo.
-Regina dai! Non dirai sul serio!- ma lei non mi rispose.
Arrivammo in una stanza dove al centro era presente un lungo e rettangolare tavolo di legno.
Regina si sedette a capotavola.
-Chi stiamo aspettando?-
Nessuno rispose.
-Ma fai sul serio?- chiesi ancora.
Silenzio totale.
All'improvviso da una porta entrarono 7 uomini che si andarono a sedere alle loro corrispettive sedie intorno al tavolo.
Ben presto capì che quella era una riunione con i funzionari del regno; normale e noiosa amministrazione insomma.
Più volte durante il colloquio provai ad interagire con Regina, ma lei continuava ad ignorarmi.
Ancora una volta ero invisibile.
A un certo punto della riunione non ce la feci più e me ne andai.
Sorprendentemente sentì Regina scusarsi mentre si accingeva a seguirmi.
Corsi per un po' finché, individuato un piccolo angolo buio, mi nascosi sedendomi per terra.
-Eccoti qua Emma!- esclamò Regina arrivando di corsa dopo un paio di minuti.
-Si può sapere cosa è successo?-
-Ah adesso mi parli???!!- urlai arrabbiata.
-Ma cosa ti prende? Ho annullato una riunione reale per te!- esclamò cercando di farmi sentire in colpa, ma questa volta fui io a non risponderle.
Con un sospiro si arrese e si accucciò per terra in modo da avere i nostri occhi alla stessa altezza.
-Vuoi dirmi cosa ti è successo?- chiese con un insolito tono di voce dolce.
-La tua indifferenza mi ha ferito, non è bello essere invisibili ed essere così completamente soli, il fatto che tu riesca a vedermi mi riempe di gioia, ed ora con il tuo comportamente mi hai fatto di nuovo provare quelle orribili sensazioni- spiegai piagnucolando, ovviamente senza lacrime.
-Oh mi dispiace Emma....non ne avevo idea-.
Si scusó prendendomi la mano per poi rinunciare una volta essersi ricordata del fatto che non potessimo toccarci.
-Tranquilla, adesso mi è passata- mormorai cercando di riprendere un po' di contegno.
-Che cosa posso fare per farmi perdonare?- chiese lei sorridendomi.
-Sai mi piacerebbe riandare a cavallo, mi è piaciuto molto la prima volta- risposi arrossendo.
-Allora che cavallo sia!-.

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Scusate se questo capitolo arriva un po' in ritardo, ma questa settimana tutte le serie tv che seguo( e sono tante) sono ricominciate e sono stata sommersa da un sacco di episodi da vedere; oggi sono andata alla manifestazione per le unioni civili e in più domani è il mio compleanno quindi anche il week end è stato pieno, ma alla fine ce l'ho fatta. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, a presto.

 
  
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