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Autore: Altair13Sirio    24/01/2016    4 recensioni
Ib è cresciuta. Non è più una bambina ingenua che segue gli sconosciuti nelle mostre d'arte; adesso è una adulta, con dei sogni sul proprio futuro e delle passioni che la fanno sentire viva, ma anche tormentata da incubi e sensi di colpa.
Dopo la fuga dal Mondo di Guertena, la bambina ha trovato nell'arte del vecchio Maestro qualcosa di più di un passatempo: l'arte è diventata parte integrale della sua vita e con questa è cresciuta, vedendo in Weiss Guertena un modello da imitare e a cui ispirarsi.
Al suo fedele amico Garry, Ib chiederà un regalo molto particolare per il suo diciottesimo compleanno... E conoscerà una persona speciale...
Genere: Horror, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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<< Buon compleanno, Ib! >> Esclamò Garry entrando in casa quando si ritrovò proprio la bambina ad aprirgli la porta. Portava qualcosa di grosso tra le braccia, coperto da un cartone bianco, e aveva una busta di carta appesa al braccio sinistro. Indossava sempre quel suo vecchio cappotto – ora si poteva dire – rovinato. Nonostante fosse solo una scelta di stile, Ib continuava a pensare che fosse da buttare Portava sempre una rosa blu su di esso; falsa, ovviamente.
Ib si mise sulle punte per baciare le guance di Garry che sorrise divertito.
<< Sei cresciuta, ma come sei piccola ancora! >> Commentò ridendo. Ib gli rispose a tono.
<< Non sono più una bambina, ormai! >> Disse con un sorrisetto. << Oggi compio diciotto anni! Smettila di trattarmi come se avessi ancora nove anni! >> Giusto. Non era più una bambina.
Garry ammiccò. << Scusami. Mi dimentico sempre che sei grande, ormai. Io però ti vedrò sempre come quella piccola bambina che eri un tempo! >> Come avrebbe potuto essere diversamente… Lui era altissimo, in confronto a lei; anche se cresciuta, Ib era rimasta piccola di statura, e Garry era un gigante per lei; quella differenza nella statura si era invevitabilmente riflessa nella loro differenza di età, e a Garry era sembrato che Ib rimanesse piccola per tutto quel tempo.
Dall’altra stanza si sentì una voce maschile. << E’ davvero Garry? Entra ragazzo! >> Lo invitò il padre di Ib. Garry rispose dall’entrata mentre Ib chiudeva la porta dietro di lui.
<< Ho portato qualcosa per festeggiare… Cioè, non per festeggiare, si festeggia anche senza, però era per… Ehm… >> Entrò nella sala da pranzo e pose il cartone sul tavolo, non sapendo come dscrivere la sua posizione. << Ecco, ho fatto questa torta per Ib. >> Disse sorridendo leggermente imbarazzato.
La madre di Ib sorrise contenta. << E’ un pensiero carino da parte tua, Garry! >> Disse entrando nella stanza dalla cucina.
Il padre di Ib sorrise abbassando lo sguardo, strofinandosi il mento con le dita. << Già. E’ la nona, ormai… >> Alzò lo sguardo e disse:<< Le tue torte sono sempre ottime. >>
Garry si sentì lusingato. Si guardò intorno e vide su un mobile una statuetta fatta da Ib. Quella se la ricordava: era una ballerina che eseguiva un passo su una gamba sola, secondo lui, ma Ib continuava a sostenere che si trattasse di un’altra cosa. Lo aveva sfidato a scoprire cosa fosse, ma non ci era mai riuscito… Dall’altro lato, accanto alla finestra, c’era un quadro fatto sempre da Ib. Raffigurava delle rose rosse e blu circondate dalle spine dei loro stessi steli. Erano soffocate da loro stesse.
Garry si ricordò della busta che teneva al braccio. << Oh! Questa… E’ un regalino per Ib. >> Pose la busta sul tavolo accanto alla torta e ne estrasse un oggetto alto una trentina di centimetri avvolto in una carta da regalo. << Pensavo che ti sarebbe piaciuto… >> Disse a Ib. La ragazza lo guardò curiosa e sorrise a Garry grata per quel regalo.
<< Grazie Garry. >> Disse contenta. Il ragazzo sorrise spostando un attimo lo sguardo.
Il padre della ragazza la incitò a vedere cosa fosse; allora Ib si mise a scartare il regalo. Quando lo ebbe aperto, Ib rimase a bocca aperta.
Era un carillon con sopra una ragazza vestita con una camicetta bianca e una gonna rossa. Le mani unite, lo sguardo perso nel vuoto e i capelli lunghissimi. I suoi occhi rossi mettevano in soggezione, e i suoi tratti delicati facevano pensare a qualcosa di fragile. Quella era proprio Ib. Vestiva spesso a quel modo, finiva sempre per assumere quella posizione, qualunque cosa accadesse, e i suoi occhi scrutavano sempre l’infinito, persi nei suoi ragionamenti…
<< Garry… >> Mormorò Ib. Il ragazzo sorrise un po’ imbarazzato.
<< L’ho fatta fare da un… Esperto in materia… >> Disse mettendosi una mano dietro la testa, non volendosi prendere il merito. << Io non avrei saputo neanche da dove cominciare… >>
I tre adulti aspettavano la reazione di Ib. << E’ bellissimo… >> Disse infine senza sapere cosa dire. Garry sorrise, ma non seppe dire se la reazione della ragazza fosse sincera o meno
… Non sapeva mai cosa passasse per la testa di quella piccoletta, che quel giorno sembrava essere assente.
<< Oh, e non hai ancora sentito che musica fa. >> Afferrò la statuetta e girò la molla sotto al piedistallo; un paio di giri sarebbero bastati, una volta riposta sul tavolo.
Una musica delicata, acuta, dolce fuoriuscì dalla piccola base del carillon. Era semplice e lenta, ripetitiva, ma quando cominciava a far credere di essere tutta lì, cambiava introducendo una diversa melodia, per poi tornare a quella iniziale, concludendo mentre il meccanismo rallentava, e la musica faceva di conseguenza…
Ib rimase affascinata da quella musica. Alzò lo sguardo e sorrise a Garry. << Buon compleanno, Ib. >> Disse lui facendole allargare il sorriso, prima di ricevere un caloroso abbraccio da parte sua.
 
*
 
Dopo il pranzo, Garry e il padre di Ib discutevano sempre su diversi argomenti. Quella volta erano finiti per parlare di arte.
<< Io non sono mai stato molto simpatico all’arte… >> Borbottò il ragazzo mostrando insicurezza nell'affrontare l'argomento.
<< Ib sembra aver sviluppato la sua abilità all’improvviso qualche anno fa… >> Disse l’uomo alzando una mano. Garry annuì. Entrambi sapevano che non fosse stato un caso, ma solo uno di loro conosceva il vero motivo di quello.
<< E’ vero. Da quando ho cominciato a frequentarvi ho visto che la vostra casa si è riempita di statuette, quadri e tantissime opere simili, tutte fatte da lei. >> Si girò verso Ib, che stava portando alcuni piatti sporchi in cucina. << Ib, per caso quella statuetta è un angelo? >> Chiese indicando l'oggetto della loro scommessa con un dito. Ib si fermò in mezzo alla stanza e scosse la testa con un sorrisetto in volto.
<< Sei ancora lontano Garry. >> Gli disse divertita riprendendo la sua marcia verso la cucina. Garry si rigirò schioccando le dita.
<< Allora è una ballerina! >> Protestò suscitando l’ilarità del padre di Ib; non riusciva a capire cosa altro potesse essere, vista la sua particolarità. Riassunse un certo contegno e riprese a parlare con calma. << Comunque i primi giorni che sono venuto qui la vostra casa era molto diversa… >> Disse all’uomo poggiando la testa sulle nocche della mano destra. Quello annuì con le mani giunte.
<< In effetti, la nostra vita è stranamente cambiata in poco tempo. >> Guardò di lato. << Vai a una mostra d’arte e il giorno dopo ti ritrovi alla porta un ventenne che dice di dover restituire un fazzoletto di pizzo a tua figlia… >> Garry sorrise imbarazzato.
<< E’ passato parecchio tempo
>> Mormorò cercando di cambiare argomento; non riusciva a giustificare quella situazione, ma pensava che con il tempo il padre di Ib si fosse convinto della sua onestà.
<< E cominci a preoccuparti per lei: chi è quel tizio che sembra conoscere tua figlia così bene? Perché tu non sai chi sia? >> Garry si inquietò, sentendo il tono amichevole dell'uomo cambiare in qualcosa di più cupo e minaccioso. Sembrava che gli stesse facendo un interrogatorio. << E allora ti chiedi: sta succedendo qualcosa? >>
I due rimasero a fissarsi per qualche istante. Il padre di Ib sembrava volerlo accusare di qualcosa. Inizialmente non si fidava di Garry, ma il ragazzo pensava che col tempo avesse imparato ad apprezzarlo… Fu Ib a interrompere i due dalla conversazione, che ormai si era fatta piuttosto pesante…
<< Garry, prima della torta, potresti venire con me un secondo? >> Chiese ammiccando asciugandosi le mani. Garry alzò lo sguardo sorpreso e sollevato. Il padre di Ib li chiamò ridendo.
<< Vedete di tornare in tempo, o dovrò mangiare la torta tutto da solo! >> Garry si alzò sorridendo intimorito e seguì Ib fino alla sua camera.
<< Credo che tu mi abbia appena salvato la vita… >> Borbottò il ragazzo dietro a un orecchio della ragazza. Ib guardava avanti.
<< Ora che ho compiuto diciotto anni pensa che potresti sentirti il diritto di fare qualche stupidaggine con me. E’ normale per un genitore pensare una cosa del genere quando sua figlia cresce. >> Garry rimase zitto; anche Ib sembrava rimproverarlo, e quel suo ragionamento gli sembrò insolitamente cinico da parte sua.
La camera di Ib aveva una parete nera e altre tre dipinte di rosso. I mobili avevano diverse tonalità di grigio: l’armadio era molto scuro, mentre la scrivania su cui vi erano poggiati alcuni libri era grigio chiaro. Il pavimento era grigio scuro, e sopra di esso c’era un largo tappeto rosso. C’erano delle mensole alle pareti – anch’esse grigie – piene di libri e statuette, mentre una di queste era riservata a bambole di pezza di diverse dimensioni e colori. Sul muro nero vi si appoggiava il letto: coperto da morbide coperte bianche, sembrava essere sempre immacolato. Secondo Garry, la ragazza non ci dormiva mai sopra, oppure, quando dormiva non si muoveva per niente, perché non c’era nessun segno che qualcuno vi ci fosse mai sdraiato sopra…
Mentre Garry si guardava intorno, sempre strabiliato da quella stanza ogni volta che vi entrava, Ib si diresse verso il comodino nero accanto al letto e ne tirò fuori un foglietto di carta ripiegato in modo ordinato.
<< Volevi parlarmi, Ib? >> Chiese Garry guardandosi intorno con l'aria di chi aveva la situazione in mano. La ragazza si voltò spingendogli il foglio sul viso e sorridendo estasiata.
<< Apriranno una mostra dei quadri di Guertena nella capitale, Garry!!! >> Esclamò eccitata facendo vedere bene quel foglietto al ragazzo.
<< Cosa? >> Chiese Garry cercando di toglierselo dal viso. Lo prese tra le mani e lesse.
 
Il mondo di Guertena apre finalmente i battenti e si stabilisce, dopo tanto girovagare, nella nostra bellissima capitale! Che cosa aspettate a visitare i saloni artistici del grande pittore? Inoltratevi nell’arte del maestro Weiss Guertena e perdetevi tra i suoi quadri astratti! Ammirate i suoi ritratti e le sue sculture più maestose! Tutte le opere del Maestro in una sola galleria, che potrete visitare con la famiglia, i vostri amici o anche da soli, quando vorrete! E’ un peccato lasciare che l’arte sia dimenticata, quindi non perdete altro tempo, venite nel mondo di Guertena!
 
<< Oh… >> Mormorò Garry abbattuto una volta finito di leggere.
<< Non sono più riuscita a visitare una sua mostra da quella volta! >> Disse Ib piena di eccitazione girando su sé stessa. << Sarei felicissima di tornarci, e questa volta potrei conoscere tutti i suoi quadri, non solo quelli che abbiamo visto l’ultima volta! >> Ib si voltò contenta verso Garry appoggiandosi al suo petto. Il ragazzo non la respinse, ma la guardò un po’ sconcertato, cercando di trasmetterle i suoi pensieri. Quando lei se ne accorse alzò lo sguardo confusa e chiese:<< Che c’è? >>
Garry sospirò. << Vorresti tornare lì, quindi? >> Chiese girandosi e posando il volantino sulla scrivania.
<< Garry… >> Mormorò Ib. << E’ solo una mostra d’arte… >> Garry non si voltò. << Non… Andrà come l’altra volta… Sono passati tanti anni ormai. >>
<< Chi ti assicura che non succederà di nuovo, Ib? >> Chiese Garry voltandosi. Ib si zittì. << In fondo stiamo parlando di Weiss Guertena, l’artista che ha creato non solo sulla tela, ma anche dentro la tela! Sei sicura di voler rischiare ancora una volta? >> Ib abbassò lo sguardo dispiaciuta. << Quel mondo ha fatto di tutto per non farci andare via, e ora tu ci vuoi tornare? >>
Ib si girò e andò a sedersi. Mantenne lo sguardo basso. << Hai ragione, Garry… >> Disse con vocina triste. << Forse dovrei contenere il mio entusiasmo e pensare a quello che faccio… I fondo si tratta di una cosa seria; è anche un viaggio difficile da affrontare per arrivare alla capitale
>>
Garry si mise una mano al fianco. Adesso si sentiva in colpa per aver alzato la voce con Ib.
<< Però, sai, a volte mi chiedo come avremmo vissuto se non fossimo finiti là dentro… Non ci saremmo mai conosciuti… >> Garry dondolò lateralmente ascoltando le parole di Ib. << Io sarei andata a casa e sarei cresciuta da sola, come ora in fondo, ma davvero da sola! >> Garry sbuffò sapendo già dove volesse andare a parare. << Tu avresti continuato a fumare, senza mai dire che avresti smesso un giorno. Senza una famiglia che ti vuole bene come adesso… >> Non era stata una tale disgrazia per loro, in fondo

Garry non voleva farsi convincere da Ib, ma le sue motivazioni erano valide.
<< E allora ho pensato: e se potessimo perdere qualcosa, mancando questa occasione? >> Chiese Ib con sguardo basso. << Se fosse proprio questo il motivo per cui esiste l'arte di Guertena; per cambiare le vite della gente? Non vuoi scoprirlo? >> Ib alzò la testa, sfoderando il suo sguardo triste che aveva sempre avuto sin da bambina. Pochi riuscivano a resisterle. Garry non faceva parte di quel piccolo gruppo.
Furono due minuti interminabili. Garry si contorceva per cercare di trovare una scappatoia. Aveva paura delle opere di Guertena, lo avrebbe ammesso senza giri di parole, ma in quella situazione non sarebbe bastata una motivazione simile. Per lui fu difficile scegliere, ma dopo aver alzato lo sguardo, essersi massaggiato la fronte con una mano e aver sospirato profondamente, il ragazzo disse:<< In fondo è solo una mostra d’arte… Che vuoi che succeda? >> E in quell’istante Ib si alzò dal letto scagliandosi contro Garry e abbracciandolo con forza, ringraziandolo, lanciando urletti  di eccitazione e baciandolo in preda all’emozione.
<< Grazie Garry, grazie! Vedrai, sarà fantastico! >> Continuava a dire piangendo.
Dopo alcuni minuti di urla e abbracci, Garry riuscì a liberarsi dalla stretta di Ib e disse ammiccando:<< Allora è deciso: io e i tuoi genitori verremo alla mostra con te. >>
<< Eh? >> Fece Ib portando indietro la testa. << Ma i miei genitori hanno da fare. Non possono venire. >> Garry aprì la bocca a metà. Significava quello che pensasse lui?
<< Allora immagino che saremo solo noi due… >> Mormorò preoccupato, accettando quell'idea senza protestare. << Speriamo che i tuoi genitori siano d’accordo… >> In fondo a lui non creava nessun fastidio; sarebbe stato meglio rimanere solo con Ib, che assieme ai suoi genitori

<< Perché non dovrebbero? >> Chiese Ib ingenuamente.
Garry tentò di sviare il discorso e la spinse verso la porta. << Oh, sai, il primo viaggio da sola. Sarà difficile d’ora in poi, dato che sei diventata un’adulta a tutti gli effetti.>> Pensò: Certo, questa bambina è sempre stata un’adulta. Ma dove basterebbe un po’ di coscienza umana per decidere la maturità, invece ci si affida ai numeri… Ammiccò di nuovo. << Ora torniamo in cucina, prima che tuo padre si spazzoli tutto: devi assaggiare la torta che ho portato. Vedrai, ti piacerà un sacco! >> Le disse spingendola fuori dalla stanza mentre la ragazza tornava a esultare, questa volta per l'idea del dolce che li attendeva.
   
 
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