Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MissJB2501    24/01/2016    1 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ero uscita presto, il fatidico giorno del mio diciottesimo compleanno era arrivato.

Finalmente ero diventata maggiorenne, ma non era come mi aspettavo, non mi sentivo per niente diversa.

Con Justin le cose andavano male.

Ci eravamo ignorati per due giorni e stamattina non me la sentivo di farmi vedere.

Era il nostro ultimo giorno a Miami e dovevo ammettere che partire mi avrebbe messo un po' di malinconia.

Avevo sempre desiderato vedere sorgere il sole e quella mi era sembrata una bella occasione.

Ero seduta da un paio d'ore sulla riva del mare, ma non ero da sola. Il dolce rumore delle onde mi faceva compagnia, e in un certo senso era quasi confortante.

Non c'erano parole per descrivere che cosa provassi in quel momento,!non riuscivo nemmeno più a sentirmi delusa o arrabbiata, perché tanto erano emozioni inutili.

Avevo solo bisogno di passare del tempo con me stessa come stavo già facendo, ma qualcuno venne ad interrompere la pace dei sensi che si era creata.

Sentii la sabbia alzarsi ad ogni passo e sprofondare quando Justin si mise a sedere accanto a me.

"Sapevo di trovarti qui."disse piano. "Buon compleanno." continuò voltandosi verso di me.

I nostri occhi si incontrarono e persi un battito. Erano più luminosi e caldi del solito, di una tonalità che non gli avevo mai visto prima.

"Grazie." risposi semplicemente ritornando a guardare il mare.

"Tieni." mi porse una scatolina.

"Justin" lo richiamai. "Non volevo nessun regalo."

"È una piccola cosa."

Presi la scatoletta e l'aprì.

Mi aveva regalato un ciondolo che andava ad aggiungersi a tanti altri che avevo nel mio bracciale.

"Perchè proprio un delfino?" domandai interrogativa.

"Visto che siamo a Miami e c'è il mare che ti piace così tanto, non vedo che cosa sia meglio." il suo sorriso era contagioso e quel gesto mi aveva fatto sciogliere completamente.

"Grazie, è perfetto." Mi sporsi verso di lui e lo abbracciai. Lo strinsi forte e ricambiò saldamente la presa.

"Possiamo dire di aver fatto pace?" chiese quando ci allontanammo.

"Va bene."

Mi circondò le spalle con un braccio e mi lasciò un bacio sulla guancia. Sospirai e mi persi nell'orizzonte.

-POV JUSTIN-

Avevamo scattato tantissime foto ricordo e avevamo riso come mai prima di quel momento, volevo che non dimenticasse questo compleanno per nessuna ragione al mondo.

Le avevo promesso qualcosa di speciale e qualcosa di speciale le avrei organizzato.

L'avevo lasciata a prepararsi per mettere in atto il mio piano. 

Avevo in mente un falò, qualcosa di accogliente ma allo stesso tempo geniale.

Cercai una spiaggia libera e in un punto ci misi il legno, sparsi dei petali di rose rosse tutto intorno e misi delle candele che avrei accesso successivamente.

Ero passato in un negozio e avevo comprato dei marshmallow e anche un po' di vino; sorprenderla era una cosa fondamentale.

Una volta finito il mio capolavoro le inviai un messaggio dicendole di venire a quell'indirizzo.

Nel frattempo il cielo aveva cominciato a scurirsi e il mare brillava di più sotto il dolce bagliore della luna.

Dopo altri dieci minuti il telefono prese a squillare.

"Liv?" la mia voce era incerta.

"Justin ho dato l'indirizzo al tassista, ma mi ha lasciata su una spiaggia che non ho mai visto. Tu dove sei?" Domandò squillante come al solito.

"Sei nel posto giusto, io sono qui."

Vidi in lontananza una figura che avrei riconosciuto sicuramente tra mille, scendere giù sulla spiaggia.

Le feci segno alzando una mano, e quando mi vide staccò la chiamata e corse verso di me.

"Un falò in mio onore?" urlò eccitata.

"Solo per te." sorrisi.

Mi si lanciò tra le braccia e le sentii addosso un profumo troppo familiare e decisamente troppo pesante: il mio.

"Non ci credo i marshmallow? Ma è tutto troppo bello." si allontanò da me e afferrò la busta.

Sembrava davvero una bambina, ma era la visione più bella che avessi mai visto.

Adesso che la guardavo meglio dovevo ammettere che era incantevole.

Indossava un vestito lungo simile a quello delle antiche donne romane.

La cosa che più mi piaceva erano i suoi capelli. Erano acconciati con delle onde che le lasciavano un aspetto semplice ma anche  scompigliato.

"Vieni qui, cuociamo i marsh." Mi incitò con il viso luminoso.

Ero quasi certo di piacerle, lo avevo capito.

"Se tutte le sere fossero così, da qui non me ne andrei neanche morta." il suo mashmallow era cotto e soffiandoci sopra gli diede un piccolo morso.

"Hai ragione." risposi rubando quello che era rimasto del suo mashmallow.

"Avevo in mente di fare un bagno.." dissi deglutendo.

"Lo volevo fare anche io."

Si alzò velocemente in piedi e cominciò a slacciarsi le scarpe, per poi lasciar  scivolare il vestito lungo le gambe fino a toccare la sabbia fredda.

Corse verso la riva e mi sbrigai a seguirla.

"Fa freddo." mormorò.

"Prima entri meglio è." mi lanciai in acqua con un tuffo e alcuni schizzi la raggiunsero.

"Justin- urlò- sei un idiota."

Una volta riemerso la guardai. Era ricoperta da goccioline e stava tremando.

"Vieni, ti riscaldo io."

La vidi camminare verso di me, ma fui più veloce. Da sott'acqua le presi un piede e la trascinai con me.

Quando risalimmo aveva tutti i capelli tirati indietro e il suo reggiseno bagnato faceva intravedere il seno.

L'acqua ci arrivava fin sopra l'ombelico.

Mi avvicinai e l'abbracciai. Poggiai la mia fronte alla sua e la guardai dritto negli occhi. Era silenziosa e sembrava che stesse trattenendo il respiro.

Le sfiorai le labbra e chiuse di colpo i suoi pozzi scuri, i nostri nasi si toccavano a stento.

Presi tra i denti il suo labbro inferiore e lo strinsi. Si lamentò leggermente, ma mi permise di continuare.

Lasciato il suo labbro, cominciai a baciarla, prima dolcemente poi come se non avessi mai abbastanza.

Non potevo immaginare di vivere una vita dove quella pazza di Liv non ci fosse stata, non sarei mai riuscito a colmare un vuoto del genere.

Mi sarebbe mancato tutto di lei, l'odore della sua pelle, dei suoi capelli, il suo modo di fare, di arrabbiarsi...

Non avrei permesso a nessuno di portarla via, mi era sempre appartenuta.

Non volevo fingere di essere un amico e convincermi che per lei non provassi nulla quando non era così, volevo che sapesse la verità.

"Justin." sussurrò. "Io non posso più andare avanti così."

Scossi piano la testa. "Nemmeno io."

Ero pronto ad aprire il mio cuore, ero pronto ad amare qualcuno.

"I-io credo di amarti." Balbettò insicura.

Sentirselo dire non era come lo avevo immaginato.

Mi voltai di spalle e chiusi gli occhi.

"Avevo promesso a me stessa di aspettare il ritorno a casa, ma non ci sono riuscita. Questa sera è tutto perfetto, e questo tuo bacio..." tentò di spiegare. "Ho le gambe che non riescono più a reggermi per quanto sto impazzendo." fece una pausa. "Di qualcosa, ti prego."

Mi girai verso di lei e notai il suo sguardo altrove.

"Guardami." le presi il mento tra le mani. "Credevi che io non lo sapessi? Credevi che non me ne fossi accorto? Io sono qui, davanti a te, proprio in questo momento e se non ti amassi così tanto sarei già scappato via." Le accarezzai la guancia con il pollice. "Ti amo e non so nemmeno quanto, mi hai inondato la vita e mi hai legato a te in un modo che non riesco a spiegarmi."

Si aggrappò alle mie spalle e allacciò le gambe al mio bacino. "E' il giorno più bello di tutti." Mi diede un bacio sulle labbra. "E devo ringraziare la signora Lebrowski per questo." Rise e prese a baciarmi senza sosta.

   
 
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