Fanfic su artisti musicali > The Wanted
Segui la storia  |       
Autore: missherondale    25/01/2016    0 recensioni
Un amore iniziato anni prima potrà riaccendersi ed infine durare nonostante la distanza, il successo e la gelosia?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max George, Nathan Sykes, Nuovo personaggio, Tom Parker, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gloucester, settembre 2008

La campanella della nuova scuola suonò e come ogni nuovo anno mi ritrovai davanti all'ufficio del preside. Decine di ragazzi mi passavano accanto non notando la mia presenza, impegnati a raccontare le loro avventure estive ai propri compagni di classe. Sospirai, ormai quella scena per me era un deja-vu, ogni anno per me si ripeteva e davvero mi stavo stufando di tutto questo, pregando nella mia testa che quello fosse l'ultima scuola che cambiavo. Il baccano si placò poco dopo e il corridoio tornò vuoto. La mia borsa era appoggiata malamente a terra, lanciata lì per non occupare il posto accanto al mio in caso di un nuovo arrivo, al quanto improbabile però. Ero leggermente inclinata in avanti con la schiena, i miei gomiti poggiavano sulle mie ginocchia in modo da potermi tener su e le mani incrociate tra di loro, mentre fissavo silenziosa il muro bianco davanti a me in modo da..non saprei neanche dire a cosa pensavo in quel momento, forse all'ennesimo mio viaggio in una città sconosciuta.
Ero arrivata a Gloucester nel weekend prima della scuola e in una settimana non avevo avuto modo di girare bene la città, soprattutto con il trasloco in corso il mio tempo libero era davvero nullo.
La voce di una donna mi riportò alla realtà, cosa che mi fece staccare lo sguardo dal muro e spostarlo alla fonte di quel suono. Una donna urlava disperata contro qualcuno in una classe li accanto e un ragazzo sghignazzante ne usciva al quanto divertito. La porta si richiuse dietro di lui con un rumore forte e il ragazzo si avviò a passo sicuro verso la presidenza, sedendosi sulla fila di sedie davanti alla mia. Mi sorrise, cosa che fece sorridere automaticamente anche me. Era un ragazzo con la carnagione scura, sicuramente di origini non inglesi, un sorriso ampio e limpido e aveva un colore degli occhi molto simile al caramello.

«Anche tu già sbattuta in presidenza dopo esattamente..» Ci fu una piccola pausa, tempo che il ragazzo abbassò lo sguardo sul telefono, dando uno sguardo al display «un quarto d'ora dall'inizio dell'anno scolastico?» Disse ridacchiando tra se e se, continuando a guardarmi curioso.

«Devo ammettere che far sclerare così tanto una professoressa è davvero entusiasmante e un paio di volte in vita mia ci sono anche riuscita, ma no, sono nuova e la Preside a quanto pare non è ancora arrivata e quindi mi ritrovo sola come un cane. Se anche tu il cane randagio della presidenza?» Chiesi, ridacchiando tra me e me. Sembrava un ragazzo divertente, capace di prendere la palla al balzo,ma anche estremamente intelligente e furbo, ma come la maggior parte degli adolescenti scopriva le proprie carte ormai troppo tardi.

«Non sono un randagio, io vivo in presidenza da circa la prima superiore. Io e la professoressa di inglese abbiamo un rapporto di vero amore,devo ammettere. Se questo è davvero opportuno, lei mi "sbatte" in presidenza» Disse con un sorriso ampio sul viso,facendomi un occhiolino subito dopo. Scoppiai a ridere,senza rendermi neanche conto di quanto fosse forte la mia risata. «Comunque piacere James, ma tutti mi chiamano Jay» mi disse allungando la mano verso di me.

«Piacere mio, sono ..»

«Signorina McCollins, la signora Williams l'aspetta nel suo ufficio» disse con voce squillante una signora sulla mezza età, capelli biondi con taglio netto appena sopra le spalle e collana di perle bianche intorno al collo.

"La segretaria" mi dissi da sola riuscendo a comprendere già dall'atteggiamento, vestuario e il resto il suo lavoro. Saranno gli anni passati in una scuola e l'altra che mi fecero avere un'idea ben stabilita nella mia testa di come erano fatte le segretarie, poche volte ce ne erano di "forme" diverse. La signora alzò finalmente lo sguardo dal suo fascicolo per posarlo sul mio viso, alzando un sopracciglio per farmi comprendere che dovevo davvero muovermi. Raccolsi di corsa la borsa da terra e strinsi la felpa al mio corpo, annuendo alla segretaria. Mi avvicinai a passi svelto alla porta dell'ufficio per poi voltarmi all'ultimo secondo verso il ragazzo.

«Madison, mi chiamo Madison» Dissi sorridendogli, così entrando poi dentro la stanza.

L'ufficio della preside era la stanza più grande di tutto l'Istituto. Una grande sala tappezzata di librerie e libri vari, una cosa che mi fece sgranare gli occhi dallo stupore e dalla felicità. Era forse quella la libreria? Avevo una voglia matta di guardare e sfogliare ogni libro presente li dentro, senza prestare molta attenzione a quello che poteva pensarne la dirigente. Smisi di fantasticare poco dopo,tornando al solito mondo pieno di noia che circondava la mia vita.

"Quanto ami prenderti in giro" mi di si da sola, facendo comparire un piccolo sorriso divertito sul mio volto.

«Lei deve essere Madison McCollins» disse la signora alla scrivania.

Si presentò a lei china su un foglio, occhiali poggiati sul naso e schiena completamente rigida , completamente composta e senza dubbio dall'aria severa.

"E lei deve essere davvero sveglia"

«Si, sono io, presente,signora Williams.» risposi facendo un passo avanti verso la scrivania, arrivando all'altezza delle sedia di velluto poste davanti all'enorme scrivania di legno.

«Una nuova arrivata nell'Istituto» disse spostando gli occhiali dal viso, poggiandoli poco distanti da lei. «Benvenuta nella nostra scuola ,spero che la sua permanenza sia gradita e che i mascalzoni di questa scuola non la infastidiscano troppo» mostrò un lieve sorriso sul viso,davvero tirato, cosa che faceva davvero capire che era fatto tutto per la gentilezza, nessun piacere nella sue parole. Tralasciai questo particolare, concentrandomi più sulle parole che stavano per fuoriuscire dalle mie labbra.

«Signora Williams,devo ringraziare voi per la vostra ospitalità e per la vostra disposizione quasi immediata nell'accettarmi qui. Siete davvero molto gentile e credo mi troverò benissimo qui dentro,sono capace a tener testa, sa ho vissuto con due fratelli più grandi » sforzai le mie labbra a piegarsi per formare un sorriso, il più possibile credibile, tanto per far la bella figura e magari riuscire a tenermi a bada almeno il capo della scuola, anche se, come sempre, questo piacere da parte della preside era al quanto passeggero e dopo mia solita marachella finiva nello scompiglio generale.

«Signorina McCollins, non possiamo rinunciare ad un potenziale studente e consultando le sue vecchie valutazione ho avuto piacere di vedere quanto lei sia brava nelle materie scientifiche e umanistiche, ne sono rimasta al quanto sorpresa e stupita di questo.» Aveva ragione, raramente si vedono ragazze adolescenti appassionarsi così alle materie scientifiche proposte a scuola, di solito il mondo femminile tendeva a frequentare classi come cucina o altre robe dove io andavo letteralmente da schifo, non riuscivo proprio ad ambientarmi in quello che era il mondo femminile, zero. Al contrario, amavo giocare alla playstation insieme ai miei fratelli, anche se in alcuni giochi ancora ero una schiappa, ma tempo al tempo, diventerò sicuramente un asso anche in quelli. Tornando allo stupore della preside, be, adoravo studiare ciò che componeva la materia e tutte le leggi fisiche che ne comportavano, ma soprattutto trovavo un'attrazione immane verso le materie psicologiche e quelle astronomiche, due ambiti stupendi.
La preside riprese tra le mani il suo fascicolo, iniziando a rileggerlo quasi con un'attenzione minimale. Qualche secondo dopo sfilò da sotto la cartella un altro foglio, porgendomelo dalla sua postazione senza avere la minima intenzione di muoversi da lì. Mi avvicinai a lei e presi il foglio, iniziando a leggere di ciò che trattava senza parlare o rispondere ancora alla sua frase precedente, c'era un silenzio al quanto imbarazzante ma poco mi importava in quel momento. Il foglio conteneva l'orario settimanale di ogni classe e corso che avevo precedentemente scelto, insieme a tutta la lista minuziosa dei miei professori con annesso la materia d'insegnamento.

«Signorina McCollins, mi ha fatto davvero piacere conoscerla, ma visto che la campanella sta per suonare, la invito a dirigersi verso la sua classe, così da poter iniziare l'anno con armonia. Mi sono presa il disturbo di farla accompagnare dal docente interessato » Davanti a me si presentò un uomo di giovane età, presumibilmente sui 30 anni, alto, carnagione chiara in contrasto ai suoi capelli corvini, ma risplendente per il color azzurro dei suoi occhi.

«Signorina McCollins, ecco a lei il suo docente di Fisica, il signor Meyers» L'uomo allungò la mano verso di me e io gliela strinse, sorridendo gentilmente al professore. Qualche istante e la prese si allentò,lasciandomi riportare il mio braccio lungo il mio fianco.

«Allora signorina McCollins,mi seguirà in classe?» sorrise e io annui subito dopo, quasi felice di iniziare insieme a lui l'anno scolastico. Era un bell'uomo quindi perche non sperare di diventare la sua amata cocca? Scacciai via dalla mia mente quell'idea, stringendo così a me la felpa e seguì in silenzio il professore fino alla sua aula, ovviamente stra piena di alunni concentrati in conversazioni rumorose.

«Buongiorno ragazzi.» disse il professore e da lì calò il silenzio assoluto. Ventitré ragazzi si alzarono insieme, salutando di rimando il professore e mettendosi a sedere, mantenendo quel silenzio di tomba.

"Dio mio, fanno paura. A Manchester a malapena si salutava il professore" pensai, trovando quella situazione al quanto strana e anormale per i suoi canoni.

«Lei è la vostra nuova compagna Madison, mi raccomando di non trattarla al vostro solito, poiché la preside ha espressamente riferito che se ne occuperà lei di voi» Rimasi completamente in silenzio per tutto il tempo, osservando la classe nel suo rimprovero di inizio anno. Di solito mi ritrovavo in classi completamente casiniste e senza riguardo per quelle che erano le regole scolastiche su cui attenersi, quindi quel silenzio era per me qualcosa di anormale. Feci un sorriso al professore e osservata da tutta la classe mi misi a sedere in uno dei posti disponibili in giro per la classe , trovandomi di fianco ad un ragazzo dai capelli scuri che non appena mi vide si voltò, tendendo la mano.

«Hey nuova, piacere sono Nicholas » Sorrisi appena, accennando un saluto con la testa e stringendogli la mano.

«Piacere mio, Madison» Ero già sfinita e la scuola era iniziata da neanche cinque minuti.

"Oh Maddie, sarà una lunga giornata!"


_________________________________________
SALVE A TUTTIII, MI RACCOMANDO FATEMI SAPERE COME TROVATE LA STORIA E SE VI PIACE, UN BACIO. 😘
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Wanted / Vai alla pagina dell'autore: missherondale