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Autore: ilpiercingdiluke    25/01/2016    2 recensioni
Il castello di Hogwarts era sempre più bello e inquietante ogni giorno che passava. Questo era ciò che Layla Hemmings pensava mentre, a braccetto con suo fratello e al suo migliore amico, salivano la collina che li avrebbe poi portati alla Sala Grande.
 
Stava correndo lungo i grandi corridoi di Hogwarts, sicura che Ashton l'avrebbe uccisa, per non parlare della sua migliore amica. Quello era l'ultimo anno, e lei era riuscita ad essere in ritardo anche in quell'occasione. Con il fiatone, si aggrappò malamente ad una delle pareti dell'edificio, sistemandosi la cravatta dei colori di Grifondoro. Prese un respiro e fece la sua entrata nella sala grande: finalmente era a casa.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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SETTIMO CAPITOLO

 
Michael era ancora in infermeria, e Layla Hemmings aveva promesso a tutti quanti, studenti e professori, che finchè il suo amico dai capelli rossi non si fosse ripreso a tal punto da raggiungerli in sala grande per pranzo, l'avrebbe fatto lei. Per questo Medea Grindelwald era seduta al tavolo dei Grifondoro con Calum ed Ashton.
«Dove sono gli Hemmings?» domandó Cal.
Med vide il suo migliore amico irrigidirsi, ma non ci diede peso, al momento.
«Lay è da Mike - inizió allora - e Luke, beh Luke..»
«Sono qui»
Il mantello Serpeverde di Luke Hemmings sovrastó la scena, mentre il biondo si sedeva affianco a Medea.
«Oh, che bello! - ironizzó Calum - non bastava Irwin, adesso anche Hemmings! - sia Ash che Luke non dissero nulla - Med, spero che tu capisca quanto io stia sacrificando per pranzare con te»
Ma quello era troppo, e Luke sbattè il pugno sul tavolo in legno.
«Chiudi quella cazzo di bocca, Hood! - tuonó - e levati dai coglioni una volta per tutte!»
Medea sgranó gli occhi e Calum si alzó, improvvisamente.
«Ma vaffanculo, Hemmings!»
Il Corvonero ne aveva abbastanza delle manie egocentriche di Hemmings, così si alzò, ed Ashton lo seguì.
«Vengo con te»
«Davvero?» fece Cal.
«Cammina!» continuó Irwin.
E Medea allora capì che c'era davvero qualcosa che non tornava, nel suo comportamento e beh, anche in quello della sua migliore amica Layla. Ma in quel momento aveva altro a cui pensare, come ad esempio un Serpeverde incazzato nero seduto affianco a lei.
«Luke, che diavolo ti è preso? Okay che sei sempre stronzo, ma ultimamente mi sembravi, non so.. diverso?» buttó lì Medea, incerta.
Luke la guardó di sottecchi, e poi sbuffó, infastidito.
«Levati anche tu, Grindelwald!»
Medea si sentì dapprima offesa, poi arrabbiata come non mai e, ancora dopo, delusa.
«Sai che ti dico? Ho sbagliato a cambiare opinione su di te, resti il bastardo che ho sempre creduto che tu fossi! Vai a farti fottere e sta' alla larga da me, Luke Hemmings!»
La Grifondoro recuperó il suo libro di Incantesimi e fece per andarsene, a passo spedito, ma Luke l'afferró per il polso, obbligandola a fermarsi.
«Med..»
«Lasciami!» sibiló, a denti stretti.
Allora Luke l'attiró a sè, davanti agli occhi indiscreti di tutti quanti, ma non gl'importava.
«Med, mi dispiace, okay? - cominció - non avrei mai voluto parlarti così»
«Perchè l'hai fatto, allora?»
Luke scosse la testa, senza staccare gli occhi da quelli di cristallo della Grindelwald.
«Vieni»
La trascinó fuori dalla sala grande, senza lasciarle la mano.
«Ma dove andiamo?»
Il Serpeverde non rispose, e Medea cercó di divincolarsi dalla sua presa.
«Luke! Dove mi stai portando?»
Finalmente si fermó, si guardó intorno ed aprì la porta di uno stanzino. La trascinó ancora dentro il minuscolo abitacolo, richiudendo poi la porta.
«Lumus» sussurró Luke, prendendo la sua bacchetta.
Med aprì la bocca, per urlargli contro qualcos'altro, ma lui gliela tappó con la mano, intimandole: «Shh» quando la spostó, Medea si rese conto di quanto fossero realmente vicini, e si ritrovó a boccheggiare, per la prima volta nella sua vita.
«Perchè siamo qui?» chiese poi, con un filo di voce.
«Immagino tu abbia saputo del casino in sala comune di noi Serpeverde»
La ragazza annuì.
«Hanno preso il diario di mio nonno, quello che contiene tutte le formule e gli incantesimi più segreti ed antichi e mi sento un coglione, perchè mamma e Layla me l'avevano sempre detto di non portarlo ad Hogwarts, perchè è vero avrei dovuto studiarle durante l'estate ma Lay ha ragione ho pensato solo a stronzate e..»
«Ehi! Luke! Fermati!» gli sussurró, appoggiando la fronte sulla sua.
Il ragazzo non aveva preso fiato nemmeno una volta, e dalla sua voce trapelava quella disperazione che aveva celato dietro la sua corazza da duro.
«Non è colpa tua, non è colpa di nessuno - lo rassicuró lei - smettila di dannarti l'anima, lo ritroveremo, d'accordo? Ritroveremo quel diario, te lo prometto»
Med aveva preso ad accarezzare il dorso della mano di Luke, e lui intrecció le sue dita con quelle della ragazza.
Annuì e: «Davvero hai cambiato opinione su di me?»
«Mi sembra evidente, no?»
Erano sempre più vicini e ormai stavano respirando l'uno sulle labbra dell'altro, Med socchiuse gli occhi e..
«Hemmings! Grindelwald! - tuonó la voce di Piton, che aveva appena aperto la porta dello stanzino in cui si trovavano - fuori di qui e di corsa a lezione, subito!».





Layla sapeva che prima o poi avrebbe dovuto dire a qualcuno, di quello che era successo con Ashton, ma se non ci era riuscita nemmeno con Michael, a pranzo, allora forse doveva aspettare ancora un pó. Sospiró, che tanto ormai era un continuo sospirare e dannazione anche suo fratello se n'era accorto, e continuó a camminare verso l'aula di Erbologia, con la Sprite e, beh sì, anche Ashton.
Arrivò nel corridoio imbattendosi nelle ultime due persone al mondo che avrebbe voluto vedere. Ashton Irwin per mano alla sua dolce metà, Clarissa Jacobsen. 
«Ma che bella coppietta! – esclamò sarcastica avvicinandosi ai due Grifondoro, facendo irrigidire il riccio – Clarissa ti trovo bene, sei guarita?»
«Cosa vuoi Hemmings?» ringhiò quest'ultima, legandosi i capelli rossi in una crocchia disordinata e mostrando inconsapevolmente un succhiotto alla base del suo collo che fece male a Layla. Ma non era il momento di essere debole, si disse lei. 
«Già – annuì indicando con l'indice secco e lungo il livido della rossa – Ashton ci sa fare con la bocca, vero?» finse un sorriso malizioso, trattenendo le lacrime. Dannazione!, era una valida Serpeverde lei, non avrebbe pianto mai più per queste sciocchezze. 
Clarissa boccheggiò qualche secondo, guardando Ashton negli occhi. Occhi che sfuggivano al suo sguardo confuso. 
«Oh – fece Layla, portandosi teatralmente una mano sul cuore – Il piccolo Ashton non te lo ha detto che non sei l'unica ad aver provato la sua lingua? Eh sì – continuò fingendo entusiasmo e malizia – Quello che non fa con quella..»
«Smettila.» la interruppe Irwin, fulminandola con lo sguardo. 
«Ashy ma di che diamine sta parlando?» gli chiese la Jacobsen. 
«Stronzate Clary – le rispose – Lascia perdere»
«Già – annuì Layla, adesso più seria che mai – Solo stronzate, Clary»
Si sistemò la tracolla, entrando velocemente in classe giusto un attimo prima della professoressa Sprite. Si mise a sedere in quello che ormai era il suo banco, nella penultima fila, e lanciò con rabbia il libro e la sua piuma sul tavolo. 
«Buongiorno ragazzi – salutò la professoressa – Andate a pagina 287»
Layla iniziò a sfogliare il libro, guardando di scatto verso sinistra quando qualcuno si mise a sedere proprio accanto a lei. 
«Mi dici che cazzo ti è saltato in mente?» le sussurrò Ashton, dopo aver sistemato il suo quaderno di fronte a lui. 
Layla tornò a guardare davanti a lei cercando di non attirare l'attenzione della professoressa. 
«Dici cosa mi è saltato in mente a me di cercare di dire alla tua fidanzata con che razza di stronzo sta?» sussurrò in risposta, cercando comunque di scrivere gli appunti necessari. 
«Okay – le diede ragione Ashton – magari non mi sono comportato adeguatamente dopo quello che..»
«Non ti sei comportato adeguatamente? – lo interruppe lei, questa volta guardandolo negli occhi – Sei stato proprio un testa di cazzo, Ashton! Vorrei ricordarti che giusto ieri mi hai ripetuto che ti mancavo e giusto ieri abbiamo scopato in un cazzo di magazzino e oggi ti ritrovo per mano a Clarissa che ha pure un succhiotto sul collo!» sbottò.
«L'amore..» 
«Cosa?»
«Non abbiamo scopato – precisò lui – Abbiamo fatto l'amore»
«Non ci credo – ridacchiò istericamente – Sai una cosa? Vaffanculo Ashton – concluse Layla, alzando la mano e chiamando la Sprite – Professoressa non mi sento molto bene, posso uscire?» chiese, recuperando velocemente i suoi effetti e uscendo quasi di corsa dall'aula di Erbologia. 
Aveva bisogno di Medea, subito. 





Medea era ancora frastornata, per questo quando vide gli occhi dell'altra Hemmings, sobbalzó. La Grindelwald sapeva che Layla era gelosa oltre ogni confine, di suo fratello, per cui non le avrebbe detto nulla del loro quasi-bacio. Anche perchè, in realtà, avrebbe voluto dimenticarsene lei per prima. Quindi finse naturalezza.
«Ehi Lay! Che ci fai qui? - fece Med, riferendosi al giardino - non hai erbologia con Ash?»
Layla digrignó i denti e lanció la sua tracolla sulla panchina dove era seduta Medea, lasciandosi cadere affianco a lei.
«Okay, d'accordo, ho capito - disse la Grifondoro - vuoi finalmente dirmi cos'hai che non va?»
La bionda alzó gli occhi nei suoi, e mordendosi un labbro, trattenne le lacrime.
«Layla - Medea chiuse il libro di Babbanologia, dedicandosi completamente alla sua migliore amica - sei strana da quando siamo tornati da Hogsmeade, e lo sai che con me non devi fare finta di stare bene, lo so già che sei la migliore Serpeverde della scuola, non devi darmene prova»
Layla guardó il sorriso genuino di Medea e poi i suoi occhi di cristallo, che nonostante infondessero parecchia inquietudine, riuscivano anche a calmarla, sempre.
«Promettimi che Luke non lo saprà»
Med deglutì pesantemente, 'che prima avrebbe giurato seduta stante di tenere la bocca chiusa, ma non le piaceva più nascondere le cose a Luke Hemmings. Ma gli occhi grandi di Layla, la convinsero e: «Prometto», avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei.
«Io ed Ashton abbiamo scopato, ad Hogsmeade - confessó - anzi, "abbiamo fatto l'amore"» virgolettó poi.
Medea battè le ciglia un paio di volte, incolore. Dopodichè aprì bocca per parlare, ma la richiuse immediatamente. 
«Ti si è annodata la bacchetta, Med?» sbottó Layla.
La sua amica Grifondoro scosse la testa, come per riprendersi.
«Non mi stai prendendo in giro, vero?» si assicuró.
«Sedondo te?» ribattè la bionda, scocciata.
«Ma se ho visto Ash mano nella mano con Clarissa, pochi minuti fa!» si ribelló Medea, sconcertata.
«Già - assentì Lay - un vero stronzo, sei d'accordo?»
«Puoi giurarci!»
Ashton Irwin era il suo migliore amico da quando aveva messo piede ad Hogwarts, ma Medea odiava quando si comportava da bastardo con la sua migliore amica. 
«Se solo Luke lo sapesse..»
«Mio fratello non deve saperlo! - esplose subito Layla - e tu hai promesso di non dirglielo!»
«Certo, certo.. - fece Med, alzando le mani come a chiederle scusa - dicevo solo che, se lo sapesse, un pó di giustizia verrebbe fatta»
«E da quando vuoi che il tuo migliore amico si prenda un pugno sul naso da mio fratello?»
Layla inarcò un sopracciglio e, nonostante Medea si sentisse con le spalle al muro, era contenta di come fosse riuscita a regalarle un pó di buon umore, e a farla pensare ad altro.
«Da quando ti tratta come una merda, Layla» sostenne convinta.
La bionda la squadró per un pó, strizzando gli occhi.
«Ricorda! - fece Lay, puntandole il dito contro, che almeno non era la bacchetta, pensó la mora - ricorda Med, hai sempre pensato che una Grifondoro non si sarebbe mai abbassata ai livelli di un Serpeverde!»
«E quindi?» fece Medea, scrollando le spalle e fingendo calma.
«Quindi, non hai cambiato idea, per caso?» la interrogó, con fare furbo.
«No! - si affrettó a negare - ma che ti salta in testa!»
«E poi Luke è mio fratello - aggiunse - non hai idea dello schifo che proverei a vedervi insieme! Vomito lumache al solo pensiero! - ridacchió - vero Med?»
Medea scosse la testa, per poi abbozzare il sorriso più convincente che riuscì.
«Già, vero, Lay..».





Layla Hemmings non era una che amava far vedere cosa provasse realmente, un po' come suo fratello, e Medea Grindelwald lo sapeva bene. Quindi si limitava a sederle affianco, in infermeria, ad aspettare che Michael si svegliasse da quello che lui stesso aveva definito "riposino pomeridiano di un momentaneamente invalido", riposino che stava durando da almeno due ore. 
«Voglio dirlo anche a Mike» disse ad un tratto la bionda, facendo voltare Medea verso di lei. 
«Cosa?»
«Del fatto che è stato morso da un lupo mannaro. Dice di non ricordarsi niente ma deve saperlo – sussurrò Layla, evitando di farsi sentire dagli altri infortunati – E di Ashton» disse mordendosi il labbro. 
«Sono d'accordo, anche secondo me ha il diritto di saperlo – annuì – E, Lay, non devi starci male. Alla fine andrà tutto bene, okay? Ashton è un coglione ma capirà quello che si sta perdendo» concluse la mora. 
«Chi è che non sa cosa si sta perdendo?» sussurrò con voce ancora addormentata Clifford, stiracchiandosi le braccia. 
«Ashton»
«Che ha combinato Irwin 'sta volta?» chiese lui guardando immediatamente la sua migliore amica. 
Layla aprì la bocca per confessargli finalmente gli ultimi eventi accaduti in quei giorni, ma la richiuse subito quando Silente entrò in infermeria sorridendo ai tre. 
«Signor Clifford buonasera – salutò cordialmente – Come si sente oggi? – chiese, continuando a parlare dopo il "molto meglio signore" di Michael – Signorina Grindelwald, Signorina Hemmings ero venuto qua proprio per voi due»
«Cos'abbiamo fatto adesso professore?» fece Layla facendo ridacchiare gli altri tre. 
«Stranamente nulla – sorrise Silente – Ho fatto un annuncio poco fa, durante la cena. La sera prima delle vacanze di Natale, Hogwarts, organizzerà un ballo nella Sala Grande e dato che lei ci aveva avvertito che, finché il Signor Clifford non si fosse ripreso, non avrebbe mangiato insieme a tutti gli altri, sono venuto qui a dirvelo di persona» concluse sotto lo sguardo entusiasta di Medea e quello annoiato di Layla. 

Avevano appena lasciato Michael alle cure di Madama Chips e adesso stavano camminando una accanto all'altra per andare incontro agli altri ragazzi. 
«Eccole qua! – esclamò Calum avvicinandosi alle due e mettendo ad entrambe un braccio sulle spalle – Le mie donne!» concluse, facendo ridacchiare la Grifondoro e innervosire qualcun altro.
«Staccati Hood – sbottò Luke Hemmings – Subito»
«E perché mai?» sorrise furbo Calum. 
«Già, per quale motivo, Luke?» rincarò la dose Layla. Da quando suo fratello era geloso di Medea?
«Perché – iniziò dubbioso il biondo – Perché tu sei mia sorella!» chiarì imbronciandosi. 
«Ah – Calum lasciò Layla – Allora posso tenermi Medea?»
«No! – rispose immediatamente – No perché... Beh perché..»
«Perché è la mia migliore amica e io sono geloso di lei!» lo salvò Ashton, facendo annuire velocemente Hemmings e «Esatto! Ed io non voglio che Irwin si incazzi!»
Medea inarcó un sopracciglio, scettica, togliendo il braccio di Calum anche dalla sua, di spalla.
«Mi avete presa per un pezzo del mobilio, per caso? - fece, scocciata da quel loro comportamento - io non sono di nessuno, chiaro?»
Cal alzó le mani, come a chiedere scusa.
«Perdonami, occhi di cristallo! - disse, rubandole un sorriso - vorrà dire che l'invito al ballo te lo faró scritto»
Il corvonero le scoccó un occhiolino, e Med lanció un'occhiata veloce a Luke, che li stava guardando con la mascella serrata. 
«Beh, se Hemmings e Hood si stanno contendendo la ragazza occhi di cristallo, vorrà dire che mi butteró a colpo sicuro sulla bella gemellina, che ne dici, Luke?»
La voce di Ryan Tonks li fece voltare verso di lui mentre, con una calma quasi maniacale, si avvicinava a Layla.
«Cosa vuoi Tonks?» ringhiò quest'ultima. 
«Invitarti al ballo, dolcezza»
«Togliti dai piedi Tassorosso»
Ashton si mise difronte alla bionda tirando fuori la bacchetta.
«Oh-oh! Calmati Grifondoro – alzò le mani teatralmente – Vedo che anche la piccola Hemmings è off-limits, che peccato»
«Te lo ripeto un'ultima volta, vattene Tonks»
«D'accordo d'accordo! – sbuffò annoiato il biondino – Non voglio avere problemi con il gruppo che ha come amico un possibile lupo mannaro!» rise il Tassorosso, prima di fare segno ad Abel e Dallas di seguirlo e per poi sparire dietro un corridoio. 
«Lo sa – sussurrò Layla, guardando tutto il gruppo negli occhi – Come diavolo fa a saperlo?».





Medea era in ritardo per la sua lezione di Pozioni, con Lumacorno. Per questo motivo correva come una pazza per i corridoi di Hogwarts, attenta a non inciampare nel suo stesso mantello. Mentre tentava di arrivare indenne all'aula di Pozioni, si domandó cosa ci facesse un ragazzo, seduto per terra, appoggiato ad un muro. Ma poi tornó indietro nella sua folle corsa, e si accorse che quello non era solo un banale ragazzo.
«Luke? Ma che ci fai lì? Non hai lezione?»
Luke si strinse nelle spalle, abbandonato a se stesso. Allora Med sospiró e gli tese la mano, che lui guardó scettico.
«Che fai? Sei pazza? - chiese retorico - non vorrai deludere Lumacorno in questo modo!»
Medea sbuffó e: «Prima che cambi idea, Luke»
Il Serpeverde rise, alla fine, ed accettó la mano della sua, amica?, alzandosi.
«Se salti lezione tu, lo faccio anche io» disse poi la mora, stringendosi nelle spalle, fingendo noncuranza.
«Non ti riconosco più» fece Luke, continuando a ridere, mentre si puliva il mantello.
I due presero a camminare lontano dall'aula di Pozioni.
«Già, nemmeno io - convenne Med - che ci facevi seduto per terra? Da solo?»
«Pensavo - ammise Luke - il commento di Ryan mi ha sconvolto un pochettino, a dire la verità»
«Sì - annuì la Grifondoro - anche a me»
«E poi..» continuò lui, incerto.
«Poi?»
«Sono preoccupato per Layla»
Medea s'irrigidì, 'che in quella situazione non avrebbe mai voluto finirci, divisa tra i due Hemmings.
«Med? Ma che fai? Perchè ti sei fermata?»
«Io? No! - si affrettó a negare - che dici, Luke?»
Il biondo la guardó, lievemente sconcertato.
«Tu sai qualcosa?»
Medea non si mosse e non disse nulla, così Luke tiró la sua conclusione.
«Lo sai, sai cos'ha mia sorella!»
«Sì, Luke, lo so» ammise poi.
Med lo vide ridere, amaramente, mentre si allontanava da lei.
«Luke! Ma dove vai?»
«Lontano da te - disse, furioso - sai che sono preoccupato per lei, sei l'unica che sa cosa sto passando in questo periodo, e comunque non mi hai detto niente, credevo di potermi fidare di te, credevo che tra me e te..»
«Cosa? - lo interruppe lei - cosa, Luke? Cosa credevi?»
Si era stancata, di quei detti e non detti. Voleva sapere cosa pensava, una volta per tutte.
«Niente - fece poi infine - niente, Med, va' alla tua lezione, non ho bisogno di te»
«Ma certo, il grande Luke Hemmings non ha bisogno di nessuno, dico bene?» ironizzó lei, ancora una volta ferita dal suo comportamento.
«Non ho detto che non ho bisogno di nessuno - la corresse - ho detto che non ho bisogno di te, Medea Grindelwald».





 
i think i wanna marry giulia
ciao a tutte bimbe, sono simona, e inizio questo angolo autrici con una confessione in piena regola
ebbene sì, sono follemente innamorata di giulia e lei non lo sa nemmeno che io sto facendo l'angolo autrice, quindi è una sorpresa
e nulla, vi piace questo capitolo? credo che sia uno dei miei preferiti in assoluto
fanno il ballooooooo io non vedo l'ora del ballo
niente dai davvero non so più cosa dire ahahahah
io e giulia vi ringraziamo dal profondo del cuore anche solo per leggere la nostra storia, continuate a farlo e magari lasciateci qualche commentino
vi amiamo

firmato simo, giulia, ben e genn




 
  
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