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Autore: Angelye    26/01/2016    5 recensioni
Draco viene costretto a ricevere il Marchio Nero e nessuno lo deve sapere se vuole una buona copertura per uccidere Silente; ma un’ altra serpe verrà a scoprire il suo segreto e non si farà scrupoli ad usarlo contro di lui. Intanto Hermione è (non) felicemente fidanzata con Ron da quasi due mesi. Come si evolverà il rapporto tra i due e come sfrutterà l’ altra serpe il Marchio Nero di Draco? Lo scoprirete leggendo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Da VI libro alternativo
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CAPITOLO 1


Era circa metà Agosto e il caldo regnava sovrano nella collinetta vicino La Tana, immersa in un profondo silenzio. La vegetazione era secca, sintomo delle poche piogge dei mesi precedenti  e si poteva scorgere qua e là qualche nano nascosto tra i cespugli secchi. All’ improvviso però arrivarono due ragazzi a sconvolgere quell’ irreale quiete: Ronald Weasley si stava letteralmente trascinando dietro una Hermione Granger che per una volta nella sua vita dimostrava nessuna voglia di compiere qualsiasi movimento. La ragazza e Harry Potter erano stati invitati a passare la fine delle vacanze estive a La Tana e tutti e due avevano accettato senza pensarci su due volte, ma Hermione non era più così contenta di quella scelta: da quando era arrivata la settimana prima Ron le era sempre stato attaccato, complici anche i fidanzatini Harry e Ginny che ogni dieci minuti sparivano e li lasciavano soli. Ormai Hermione aveva capito che Ron non le stava accanto per semplice amicizia: ci provava con lei da quando era entrata nel giardino, nemmeno un cieco avrebbe potuto non accorgersene. È proprio per questo motivo che era così restia a seguirlo; temeva si sarebbe dichiarato. Lei non sapeva come comportarsi: di certo non era innamorata di lui, ma erano migliori amici da ormai quasi sei anni e si era creato un bel rapporto tra loro, perciò perché non provare a trasformarlo in qualcosa di più? Hermione si diede mentalmente della stupida: Ron fare il primo passo? Non correva nessun pericolo, il suo migliore amico non sarebbe mai riuscito ad ammettere ad alta voce i suoi sentimenti verso la ragazza, sempre che di questi si trattasse. Così, leggermente rincuorata da quei pensieri, si lasciò trascinare da Ron fino alla cima della collinetta. Ron si girò fermandosi all’ improvviso, in modo di far sbattere contro il suo petto una Hermione Granger ancora immersa nei suoi pensieri, sempre più discordanti tra loro. Hermione a quel piccolo urto si risvegliò come da una trance, e non fece in tempo a scansarsi dalle labbra del rosso che si erano appena poggiate sulle sue. Il rosso la teneva per i fianchi in modo brusco impedendole ogni movimento. Il bacio finì quasi subito: Hermione appena riacquistate le sue capacità cognitive infatti si era spostata dalle labbra dell’ altro, guardandolo in modo interrogativo. Il ragazzo era deluso dall’ allontanamento della ragazza, ma lo mascherò bene.  Lui la guardò dritto nei suoi occhi perplessi e si chiese se avesse appena buttato all’ aria la sua prima e molto probabilmente ultima possibilità con Hermione. Dopo l’ interruzione di quel contatto, il silenzio assoluto ricominciò a regnare sulla collinetta per almeno due minuti, finchè uno dei due non si decise a parlare. - Perché questo?- chiese Hermione a Ron, che finalmente si degnò di proferire parola. – Perché tu mi piaci e non voglio altro che tu diventa la mia ragazza; mi piaci da due anni ma te lo sto dicendo solo ora perché con gli avvenimenti al ministero mi sono reso conto che potrei perderti da un secondo all' altro - rispose lui. A quelle parole la mente di Hermione riprese ad elaborare mille pensieri. Cazzo se l’ aveva sconvolta! Questa proprio non se la aspettava, ovvero sospettava già dei suoi sentimenti verso di lei, ma di certo non si aspettava quel bacio a tradimento ed una richiesta del genere. La sua mente prese a raggruppare gli unici pensieri sensati che riuscì a trovare. Perché no? Si chiese Hermione tra sé e sé, e motivata anche dal pensiero di Ginny che la incitava da mesi a trovarsi un ragazzo e dalla sofferenza che avrebbe sicuramente procurato a Ron con un no, lasciò improvvisamente lo stato di trance in cui si era ibernata e si rivolse verso il ragazzo. – Si - disse all’ improvviso, e il ragazzo la guardò stupito come non mai. – Potresti ripetere, per cortesia? – le chiese il ragazzo con la voce tremante. – Si – ripetè lei, - voglio essere la tua ragazza-. Lui allora si riappropriò delle labbra della ragazza, rendendola partecipe questa volta di un bacio che poteva considerarsi almeno decente. – Meno male – pensò Hermione tra sé e sé – Almeno questo bacio era decente, l’ altro è stato terrificante-. Certo non era stato niente di che, le loro lingue non erano nemmeno entrate in contatto tra loro, ma non poteva nemmeno essere comparato con il precedente. Ron mollò la presa sui suoi fianchi e le prese non troppo dolcemente una mano, e insieme scesero dalla collinetta per dare la notizia a Harry e Ginny.
 
 
***
 
 
Intanto, a Malfoy Manor, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato continuava a fissare un Draco talmente immobile che sembrava avesse visto un Basilisco. -Allora-,gli fece l’ Oscuro, stavolta con voce severa che ridestó Draco all’ istante, - Cosa sei disposto a fare perché tua madre continui a vivere?-. Draco era letteralmente terrorizzato da quella scena: vedeva solamente sua madre urlare dal dolore e non riusciva a staccare gli occhi da lei, anche se più la guardava più gli sembrava di condividere con la madre i dolori da Cruciatus. Sempre con gli occhi sulla madre, Draco cercò di mettere insieme qualche pensiero coerente. - Cosa sono disposo a fare per mia madre?- si disse tra sé e sé. Il primo pensiero che gli passò per la testa fu quello di abbandonarla, lasciarla morire, mettersi in salvo all’ estero e rifarsi una vita lì. Invece no. La guardò nuovamente, stava soffrendo. No, non ce l’ avrebbe mai fatta ad abbandonare l’ unica persona alla quale era veramente legato. Draco si ritrovò a pensare a tutto quello che sua madre aveva fatto per lui. Quando lo protetteggeva dagli altri e da sé stesso, quando era stata l’ unica che lo aveva appoggiato nei momenti difficili e ancora quando era stata l' unica che aveva sempre capito e accettato le sue scelte. Era stata una madre perfetta, mania della purezza del sangue esclusa. Non poteva farle questo, né a lei né a nessun altro, perché in cuor suo sentiva che chiunque sarebbe stato più degno di lui di sopravvivere, in particolar modo sua madre. Lei meritava di continuare la sua vita, dopo tutto quello che aveva fatto per Draco fino a quel momento, e se il prezzo per la vita di Narcissa era la sua morte, lui l’ avrebbe pagato sapendo di fare per una volta nella vita la cosa giusta. I suoi pensieri vennero interrotti da una voce. -Allora?- ripeté il Signore, stavolta senza nascondere una nota di rabbia nella voce. I mangiamorte finirono finalmente di cruciare sua madre, che cadde a terra svenuta. Solo allora Draco staccò gli occhi dalla madre, e si rivolse a l’ Oscuro.  -Per lei darei la mia stessa vita- disse Draco senza esitazioni, anche se si capiva lontano un miglio che era terrorizzato. -Oh, se è di questo che ti preoccupi stai pure tranquillo, non vedrai l' alba ancora per molto- rispose sarcastico Voldemort; tanto di lì a poco sarebbe stato sicuramente ucciso dallo stesso, perciò cosa gli sarebbe costato chiamarlo con il suo vero nome, pensò Draco. -Sai,- continuò quell' essere che non aveva proprio nulla di umano, - Nella tua attuale condizione la morte potrebbe essere solo una piacevole liberazione, perciò non vedo perchè non usarti un po' prima che accada l' inevitabile-. Draco fece uno sguardo spaesato: era questo che voleva allora? Assegnargli una missione impossibile durante la quale sarebbe morto, o se così non fosse stato ucciderlo lui perché aveva miseramente fallito?. Non fece nemmeno in tempo a pensare altro che quello continuò il suo monologo. - Con il tuo consenso- disse in modo fortemente ironico - ci sarebbe proprio una certa missioncina da attuare tra le mura di Hogwarts, che sarebbe perfetta per te. Certo nulla di troppo difficile, anche se dubito che un discendente di un inetto come Lucius Malfoy possa solo sperare di riuscirci- finí con voce che esprimeva il massimo disprezzo immaginabile. Di li a qualche secondo Voldemort aggiunse, con voce di chi si era appena dimenticato un dettaglietto superfluo,- Ovviamente non possiamo rischiare che tu fallisca, perciò credo sia d' obbligo che tu faccia un Voto Infrangibile con me e che tu venga... come dire... equipaggiato del Marchio Nero-. Draco per quelle ultime parole quasi non ebbe un mancamento: l' avrebbe sicuramente fatto giurare sulla vita di sua madre di riuscire compiere una missione umanamente impossibile. Guarda il lato positivo, si disse tra sé e sé: sicuramente se avesse fallito Voldemort avrebbe liberato il mondo anche della presenza di Lucius Malfoy. Ormai non lo riusciva nemmeno più a pensare come padre, e non riusciva a trovare altri responsabili per quella situazione eccetto lui. Lui e le sue manie per il suo sangue puro del cazzo. Certo Draco era stato cresciuto cosí, perciò per lui la purezza del sangue era come la Bibbia per un Babbano, ma quando ti trovi faccia a faccia con un Mezzosangue, questo era Voldemort, che mira ad uccidere tutti quelli come lui sacrificando anche Purosangue, ti rendi conto che tutto quello che ti è stato insegnato finora erano solo stronzate. Stronzate mirate a tenere il potere nelle mani di poche famiglie antiche ed in via di estinzione. Per un attimo pensò persino alla Granger: l' aveva sempre disprezzata perchè Nata Babbana, ma se riguardava tutto ciò che le aveva fatto negli anni ad Hogwarts, non riusciva più a vedere una persona col sangue puro e una sporco; vedeva solamente due persone perfettamente uguali, solo che una aveva la presunzione di essere migliore dell' altra. Cosa assolutamente non vera, rivalutando i suoi ultimi anni di vita, si disse da solo. Era talmente perso in quei pensieri che smarrì il contatto con la realtà: venne riportato tra i vivi da qualcosa che stava venendo strofinata sull' interno del suo braccio sinistro. Si voltò di scatto e vide Voldemort guardarlo come si guarda un demente. Un dolore indescrivibile lo piegò in due mentre con una mano si stringeva il braccio sinistro. Ciò che vide dopo fu ancora peggio del dolore fisico: aveva il Marchio Nero, ormai la sua vita era definitivamente rovinata. Ora era ufficialmente schiavo di Voldemort. Chiuse gli occhi dal dolore e restò accasciato sul pregiato tappeto, finchè dopo un tempo imprecisato venne alzato da qualcuno e messo davanti a Voldemort. -La tua missione, giovane Malfoy, è che Albus Silente venga ucciso e che i Mangiamorte entrino ad Hogwarts. Ora giura sulla vita di tua madre di portare a termine in tuo incarico- gli disse Voldemort, con tono che sembrava gli avesse detto che dovesse prendere un bicchiere d' acqua. Draco per poco non ebbe un arresto cardiaco a quelle parole: quello era un suicidio, non una missione! Ma come faceva a ribellarsi sapendo la vita della madre appesa ad un filo? Cosí, nonostante la missione impossibile, unì la sua mano a quella di Voldemort. Il Voto Infrangibile era quasi completo quando un urlo estremamente acuto e spaccatimpani fece staccare le mani dei due. Narcissa si era svegliata. - Draco non lo fare, scappa e mettiti in salvo, non pensare a me- gli urlò sua madre, con le ultime forze di cui disponeva. La zittì conn un semplice gesto: alzò il braccio sinistro in modo che lei potesse vedere che razza di mostro era divenuto, mentre una solitaria lacrima scendeva dall' occhio destro. Anche Draco Malfoy piangeva, anche lui aveva un cuore, a dispetto di quello che potevano pensare gli altri. A quella vista sua madre si accasciò a terra e il Voto poté ricominciare da capo. Finito quello, Draco svenne vicino a sua madre, e cosí si prepararono ad affrontare quella nuova vita. Insieme come madre e figlio, perché entrambi avevano bisogno dell' altro.
 
 
Salve a tutti gente, qui Perla e Anna. Non potete nemmeno immaginare quante ore di lezione ci sono servite per scrivere questo primo capitolo, perché da cattive ragazze siamo costrette a scrivere a scuola, poiché ovviamente non ci possiamo trovare a casa dell' altra per scrivere ogni santo giorno. Noi siamo soddisfatte di questo primo capitolo, se lo siete anche voi fatecelo sapere via recensione. Ci teniamo a fare qualche precisazione su questo primo pezzo: contrariamente da quanto si può pensare leggendo la prima parte, questa NON è e  MAI sará una Romione. Abbiamo pensato semplicemente di iniziare il capitolo con un contesto differente da Malfoy Manor, e contemporaneamente mettere in luce i (non esistenti) sentimenti di Hermione verso Ron. La seconda parte è invece l' inizio vero e proprio dei cambiamenti che avverranno dentro Draco, anche se (Spoiler!) esteriormente non si noteranno molto presto. Detto questo, amanti della Dramione non disprezzateci per la prima patetica parte, e amanti della Romione non uccideteci perché abbiamo messo la scena "UN POCHINO" in cattiva luce. Il prossimo capitolo arriverà tra una settimana,

Perla & Anna
 
P.s.: per chi volesse, questa storia viene pubblicata in contemporanea su efp, sotto rating arancione e su wattpad.
Hidden Love - Angelye su efp ( gestito da Perla)
Hidden Love - Anna1bacco su wattpad. ( gestito da Anna)
 
   
 
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