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Autore: martijc23    28/01/2016    2 recensioni
" Sai perfettamente qual è la risposta alla tua domanda... Dillo!"
...
"Vorrei che foste voi a dirlo, Artù..."
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gwen, Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Il sole era alto in cielo e illuminava tutto il mio regno, facendolo sembrare calmo e sereno.
Nonostante il sole ci avesse omaggiato della sua presenza, piazzandosi nel punto più alto, il freddo incombeva ancora a Camelot.
Ero nelle mie stanze, intento a risolvere qualche questione burocratica, circondato da scartoffie di ogni tipo, quando la porta principale si aprì, mostrandomi un alquanto infreddolito Merlin.
Un sorriso intenerito si dipinse sul mio volto.
"S-sono venuto a-ad accendervi il camino... santo cielo si gela oggi."
Si avvicinò al camino, mentre tremava come una foglia, e cominciò a posizionare qualche ceppo per poi dar vita a quella fonte di calore tanto agognata.
Lo sentii tirare un sospiro di sollievo e ad avvicinarsi al camino con le mani tese cercando di scaldarsi.
Ero totalmente rapito da quelle scena che non mi accorsi della finestra che si aprì improvvisamente per un colpo di vento troppo forte.
Merlin si preoccupò subito di chiuderla ed io uscii dal mio stato di trance per poi rendermi conto di cosa stesse accadendo a me e intorno a me.
Merlin prese una coperta dall'armadio e la posizionó sulle mie spalle, avvolgendomi il corpo e fregando le sue mani sulle mie braccia per riscaldarmi.
"Va meglio, vero?"
Lui mi sorrise, non smettendo un attimo di fregare le sue mani su di me per produrre calore.
Mi voltai verso di lui guardandolo negli occhi, perdendomi in quel blu sconfinato che erano quelle pozze di zaffiri incastonate e la voglia di stringerlo a me si fece più forte che mai, ma entrambi sapevamo che non potevamo, almeno, non ancora, non quando il sole era ancora così alto. 
Nonostante ciò, mi avvicinai a lui cercando le sue labbra, quelle labbra a cui non smettevo un attimo di pensare ma lui posò la sua mano sul mio petto cercando di fermarmi.
"Arthur... non possiamo, non è ancora il tramonto"
A tradirlo fu la sua voce, dove si percepiva chiaramente quanto volesse che io non mi fermassi.
"Siamo soli, Merlin, la porta è chiusa e poi fa freddo..."
Le mie parole erano un sussurro pronunciate ad un paio di millimetri di distanza dalle sue labbra, le quali cominciarono a schiudersi lentamente, segno che stava cedendo.
Le sue mani erano ancora sul mio petto, mentre le mie ora, gli artigliavano i fianchi.
Entrambi amavamo l'attesa prima di un bacio, sentire i nostri respiri fondersi piano piano, rendeva il tutto più passionale, ma quella volta cedemmo prima del solito, il bisogno di sentirci e il bisogno di quel bacio erano troppo forti.
Le nostre labbra riempirono quella impercettibile distanza cercandosi bisognose.
Sorrisi in quel bacio pieno d'affetto, sentodolo tremare.
"Stai tremando..." dissi sorridendo mentre lui continuava, bisognoso, a baciarmi. 
Con le sue mani artiglió la mia maglia color rosso, la sua preferita.
"È che fa...fa freddo"
Lo strinsi più a me, cincondandogli la schiena con le mie braccia e facendolo inclinare leggermente all'indietro per approfondire quel bacio.
Le sue mani risalirono sul mio viso, afferrandolo con decisione.
"Non lasciatemi mai... vi prego"
Disse tra un bacio e l'altro.
Quella supplica, quella preghiera,  mi fece tremare il cuore.
Non lo avevo mai visto così fragile, vulnerabile e bisognoso d'amore... bisognoso di... me.
Passai le mie labbra sulla sua guancia e poi sul suo collo posandovi baci colmi d'amore.
"Mai" dissi.
Lentamente tornammo retti pur senza smettere di scambiarci quei piccoli gesti d'amore.
La coperta che poco prima Merlin mi aveva posato sulle spalle, scivoló silenziosamente a terra, ma nessuno dei due se ne curò.
"Non riesco ad aspettare il tramonto..."
Confessai staccandomi dalle sue labbra e guardandolo negli occhi, mentre le mie mani arpionavano il suo viso, accarezzando i suoi dolci zigomi con i pollici.
Lui sorrise e in risposta fregó la sua guancia contro il mio tocco, lasciando un bacio sul mio palmo.
Posai la mia fronte sulla sua, mentre lui chiuse gli occhi, facendosi cullare dai miei gesti.
Non mi ero mai sentito così con nessun'altra persona, prima d'ora.
La sensazione di vuoto, avuta tutta la vita, improvvisamente venne riempita.
Per la prima volta nella mia vita, ero felice, ero appagato, anche se il nostro era un amore clandestino che poteva essere vissuto solo dopo il tramonto o in quei piccoli momenti di giornata, io ero felice. 
Io amavo Merlin e lui amava me.
Cosa c'era di sbagliato in tutto ciò? Che diritto avevano gli altri di giudicare questo amore? Solo perché lui è un servo ed io il re? Solo perché siamo due uomini? Che ne sanno loro dell'amore? 
Entrambi eravamo ancora nel nostro limbo, quando tutto fu interrotto da un rumore strano, proveniente da fuori.
Poi ci furono delle urla e un verso acuto e stridente.
Entrambi ci precipitammo alla finestra a vedere cosa stesse succedendo e nessuno dei due poteva credere ai propri occhi.
Una creatura alata stava seminando il terrore all'interno delle mura, così, senza pensarci due volte, mi precipitai fuori seguito dal mio servitore.
Senza perder tempo mi fiondai in armeria, dove vi trovai già i miei fidati cavalieri pronti a combattete, e mi preparai a difendere il mio regno.
Diedi l'ordine di far allontanare e mettere al sicuro tutti, in particolar modo le donne e i bambini, all'interno del castello e con sangue freddo scesi in battaglia.
La creatura cominciò a sbattere le ali e la coda colpendo i miei uomini senza ritegno, uccidendoli.
Era enorme e sembrava che i colpi sferrati non avessero effetto alcuno.
Cominciò a sputare fuoco facendo morire altre persone innocenti.
Ero rimasto solo, circondato solo da sangue, morte e detriti, quando sentii una voce urlare il mio nome.
"ARTHUR!"
Non feci in tempo a voltarmi e a capire cosa stesse succedendo che venni scaraventato a terra dal proprietario di quella voce.
Merlin.
Usò il suo corpo come scudo per proteggermi dell'attacco della bestia, che si scaraventó addosso a noi.
Lo sentii urlare per il dolore infertogli e a quelle urla il mio cuore si spezzo facendo crescere rabbia e dolore.
"MERLIN!"
Lo strinsi forte a me, per poi cercare di rialzarmi e portarlo al sicuro, ma ogni tentativo fu vano, la bestia si scagliò ancora una volta verso di noi e l'ultima cosa che ricordo erano due occhi blu che mi guardavano, feriti e pieni di amore e una mano che stringeva la mia, mentre le fiamme divampavano intorno a noi e poi il buio.




nota autrice: ciao a tutti, spero che sia il primo che il secondo capitolo vi siano piaciuti, è la prima fiC che pubblico in questo fandom, spero di esserne all'altezza. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, lasciate pure una recensione :)
l prossimo capitolo un bacio
   
 
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