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Autore: SabrinaPK    28/01/2016    5 recensioni
Due anni dopo essere fuggito in Europa, Castle vuole rivedere Kate.
Ma rivedendola si ritroverà con una sorpresa che non si aspettava…
Storia di rubbert.
Datele un'opportunità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Salve a tutti!
Ecco a voi il quinto capitolo. Buona lettura!


Quando suona il campanello, mi alzo velocemente dalla poltrona per dirigermi verso la porta, non senza prima voltarmi verso mia madre e Alexis, che mi seguono passo per passo.

‘Madre, per favore, sii discreta.’ le guardo entrambe ma mi rivolgo specialmente a lei, perché è l’unica a sapere cos’è davvero successo a Kate.

Poi guardo Alexis e sorrido al vedere com’è nervosa di conoscere il suo fratellino. Respiro profondamente e mi volto, dirigendomi di nuovo verso la porta. Quando la apro mi ritrovo di fronte Kate con Allan in braccio. Accanto a lei c’è il passeggino del piccolo con sopra una grande borsa, dove immagino ci siano tutte le sue cose.

‘Ciao.’ saluta lei, guardando timidamente mia madre e mia figlia.

Mi sposto per lasciarla passare e, una volta entrata, Alexis e mia madre le si avvicinano per conoscere Allan. Guardo Kate e sollevo le spalle, in realtà cercando di scusarmi se dovesse sentirsi a disagio, ma lei mi rivolge un piccolo sorriso, per poi dedicarsi ad Allan e alle attenzioni delle due rosse.

‘Ciao Kate.’ mia figlia la saluta dandole due baci sulla guancia per poi riporre tutta la sua attenzione sul suo fratellino.

Kate scende nostro figlio a terra e Alexis s’inginocchia accanto a lui, mentre il piccolo le mostra il giocattolo che ha in mano. Mia madre approfitta di questo momento per parlarle.

‘Katherine, tesoro, come stai?’ l’abbraccia subito dopo e io mi porto una mano alla fronte, ricordando di averle detto di essere discreta.

Ma vedo Kate ricambiare l’abbraccio, probabilmente perché avrà sentito la sua mancanza. Osservo la scena con tenerezza, restando un po’ in disparte. Quando sciolgono l’abbraccio, Kate si rivolge a me.

‘Ho messo vestiti a sufficienza per questi tre giorni.’ mi dice, indicando la borsa sopra il passeggino ‘E credo anche tutto il necessario. Ti ho lasciato anche i numeri di mio padre, di Lanie e dei ragazzi. Se gli parli a bassa voce per farlo addormentare lo rilasserà, e ricorda che può mangiare del cibo normale, ma a piccoli pezzi.’

Vedo come ripassa a mente tutto quello che ha da dire per non dimenticarsi nulla, così la tranquillizzo.

‘Kate, andrà tutto bene.’

‘Ok.’ dice lei, con un sospiro, per poi guardare Allan, che è ancora con Alexis. ‘Devo andare.’

Mia madre fa segno ad Alexis ed entrambe lasciano il salotto, in modo che Kate possa salutare tranquillamente Allan. Osservo Kate mentre sbaciucchia e abbraccia fortemente mio figlio e vedo anche come lui si afferra al suo collo, appoggiandole la testolina sul petto.

‘Ha già cenato e ha già fatto il bagno.’ mi dice mentre accarezza la schiena del piccolo. ‘Devi solo farlo addormentare.’

Annuisco mentre mi avvicino a loro, aspettando che Kate mi passi nostro figlio tra le braccia. Noto quanto le sta risultando difficile allontanarsi da Allan. Lo abbraccia forte e vedo i suoi luccicare, a causa delle lacrime trattenute.

‘É la prima volta che ti separi da lui per così tanto tempo?’ le chiedo in tono comprensivo.

Lei mi guarda negli occhi e annuisce.

’Starà bene con me, te lo prometto.’ le dico, guardandola anch’io negli occhi, ma stavolta mi spingo anche ad accarezzarle la mano che tiene poggiata sulla schiena di Allan.

‘Lo so.’ risponde lei, per poi dare un bacio sulla fronte a nostro figlio.

‘Potrò chiamarti almeno per sapere se stai bene?’

’No, ma puoi inviarmi dei messaggi. Potrò vederli solo all’alba, ma…’

‘Lo farò.’ la interrompo, facendo in modo che mi guardi con un sorriso sincero.

Bacia e abbraccia di nuovo nostro figlio, mentre gli sussurra un ‘ti voglio bene’, per poi passarmelo tra le braccia. Lui si sistema addosso a me senza lamentarsi, forse perché in questi giorni che abbiamo passato insieme ha ormai acquisito un po’ confidenza.

'Sta attenta, Kate.’ entrambi rimaniamo lì impalati a fissarci per alcuni secondi, durante i quali non so se avvicinarmi e baciarla per salutarla oppure no. Alla fine mi butto. La bacio e la sento prolungare il secondo bacio sulla guancia, dalla parte in cui sostengo Allan. Probabilmente l’ha fatto solo per nostro figlio, ma mi piace pensare che l’abbia fatto anche per condividere quel momento con me.

Si allontana verso la porta con gli occhi ancora lucidi e Allan allunga la manina verso di lei. Vedo la faccia di mio figlio cambiare, i suoi occhi s’intristiscono, la bocca s’incurva verso il basso e comincia a piangere. Kate sospira e abbassa lo sguardo, dispiaciuta di dover lasciare Allan mentre piange ma, purtroppo, deve andare. Chiude la porta e se ne va. Mi fa stare terribilmente male sapere che è dovuta andare via con l’amaro in bocca.

Cullo Allan tra le mie braccia per cercare di calmarlo, sussurrandogli delle parole dolci all’orecchio.

‘Mami.’ è l’unica cosa che continua a dire tra i singhiozzi.

‘C’è qui papà.’ gli dico, cullandolo ancora tra le braccia. Cerco un fazzoletto nella borsa sul passeggino e gli asciugo il muco che ha accumulato nel naso, a causa del pianto.

Mia madre e mia figlia si avvicinano per aiutarmi, ma Allan si aggrappa saldamente al mio collo. Sembra sentirsi più al sicuro con me, e questo mi rende felice. So di dover fare le cose per bene, così prendo in mano la situazione e comincio a parlargli con un tono di voce più infantile, una voce che agli altri potrebbe sembrare stupida, ma non a me perché sto parlando con Allan e sto cercando di farlo sorridere. E ci riesco. Smette di piangere per poi rimanere lì a fissarmi. Faccio alcune smorfie, ma vi è un momento in cui emette uno strano rumore e, per un momento, non capisco se abbia ricominciato a piangere o se stia ridendo. Ma alla fine capisco che sta ridendo, e ciò fa sorridere anche me.

’Stai andando bene, caro.’ m’incoraggia mia madre, dandomi una lieve pacca sulla spalla.

Continuo ancora un po’ a fare lo stupido finché Allan non sembra dimenticarsi del motivo per cui stava piangendo. É più rilassato adesso, così lo scendo a terra e lo guardo dirigersi da solo verso il tavolo del salotto, dove Alexis tiene alcuni libri e appunti.

‘Vuoi disegnare Allan?’ dice lei, avvicinandosi a lui.

Ti.’ risponde lui. Quando Alexis lo raggiunge, lei strappa un foglio da un quaderno e lo porge al piccolo, insieme ad una matita.

‘Cosa disegni?’

‘Polizia’ dice chiaramente. Nonostante abbia qualche difficoltà con delle parole, ve ne sono alcune che pronuncia abbastanza bene.

Mia madre e Alexis ridono di fronte alla risposta del piccolo e io immagino che questa sia opera di Esposito e Ryan, o forse di Kate, per essersi abituato a disegnare questo. Ricordo che quando Alexis era piccola e io le davo un foglio per disegnare, finiva per disegnare sempre la stessa cosa, una nave pirata. O quella che per lei era una nave pirata, perché alla fine era sempre un miscuglio di colori nel quale non si riusciva a distinguere nemmeno una figura, come sta facendo adesso Allan, passando una matita su un foglio e credendo di disegnare un poliziotto. Sorrido e lo guardo disegnare per un an altro po’, finché non decido di prendere le sue cose, mentre lui rimane lì a disegnare ben sorvegliato.

Entro in camera da letto e comincio a sistemare i suoi vestiti dentro il cassetto del comodino. In realtà non gli ho preparato una stanza, nonostante ci abbia pensato, ma non volevo illudermi al riguardo. Allan rimarrà con me tre giorni solo perché Kate deve lavorare, ma questo non accadrà molto spesso e non voglio nemmeno tradire la fiducia che Kate mi ha dato permettendogli di rimanere con me.

Vedo i tre pigiami che Kate ha lasciato per lui e scelgo quello che mi piace di più. É una specie di tutina, con i disegni di Angry Birds, poi prendo anche delle mutandine con un gattino stampato sul didietro, le salviette e un pannolino pulito.

Dopo aver lasciato i miei due figli a conoscersi meglio, decido che è ora di mettere a letto Allan. Anche mia madre e Alexis vanno a dormire, ognuna nella propria camera, non senza prima dirmi di avvisarle se dovessi aver bisogno di qualcosa. Sono entrambe contente di aver conosciuto Allan e di averlo qui in casa. Questo cucciolo è una fonte di allegria, felicità e intrattenimento.

‘Andiamo a dormire, campione?’

Allan rimane fermo a fissarmi per poi seguirmi verso la mia camera da letto. La nostra, adesso. Mi segue finché non salgo sul letto mentre lui poggia semplicemente le braccia sul bordo, guardandomi. Sorrido al vederlo, perché qualcosa mi dice che non ha sonno e non vuole dormire.

‘Non vuoi dormire?’

‘No.’ grida lui, con un sorriso. Credo stia cercando di provocarmi, per farmi giocare con lui.

’Non vuoi dormire con papà?’ gli chiedo di nuovo, facendo la faccia da cucciolo abbandonato.

Lui ride ancora di più e mi risponde di nuovo con un sonoro ‘no’ seguito da una risata. A questo punto, imito il ruggito di un leone e mi avvicino a lui, in modo da farlo scappare correndo goffamente, senza smettere di ridere. Lo inseguo finché non riesco ad acchiapparlo e lo prendo in braccio. Allan non smette di ridere e questo mi rende felice.

‘Adesso non mi scappi.’ gli dico, mentre lo riporto a letto.

Lo spoglio e gli cambio il pannolino e il pigiama, poi gli avvicino uno dei peluches che Kate gli ha lasciato nella borsa e gli rimbocco le coperte. Mi ci sdraio accanto, ma lui comincia a muovere i piedini, giocando con le lenzuola.

‘Vuoi che ti racconti una storia?’

‘Mami?’ chiede lui, girando la testa verso la porta e aspettando di veder entrare Kate per dargli la buona notte. 

‘No tesoro, oggi sei con papà.’

‘Mami.’ dice stavolta girandosi verso di me e cominciando a tirare il bordo della mia maglietta.

Accenno un sorriso, mi stiro per spegnere la luce e, alla fine, decido di raccontargli una storia. Dopo alcuni minuti lo sento mollare la presa sulla mia maglietta e sento il suo respiro più cadenzato, sicuramente a causa della stanchezza accumulata durante tutto il giorno, che l’ha messo fuori combattimento in pochi minuti. Lo avvicino di più al mio petto, facendo attenzione a non svegliarlo, e lo sistemo vicino a me. Sospiro. Sono davvero felice di averlo accanto, di poter passare una notte insieme a lui, ma mi sento anche triste. Chiudo gli occhi e ripenso al contatto delle labbra di Kate sulla mia guancia, ricordo come ha prolungato il secondo bacio. In quell’istante capisco che mi manca, non ero mai rimasto solo con nostro figlio, senza di lei.

Infilo la mano sotto il mio cuscino per cercare il telefono e quando lo prendo, scatto una foto a me e Allan. Il flash sembra infastidirlo un po’, ma io comincio subito a sussurrargli delle parole dolci all’orecchio, facendolo riaddormentare. Giro il telefono per osservare la foto e, per un momento, noto la grande somiglianza tra me e Allan. É davvero adorabile tra le mie braccia e non posso fare a meno di sorridere. Invio la foto a Kate con un messaggio. All’inizio dubito se scriverle o no, ma alla fine lo faccio: Dorme come un angioletto. Ci manchi. Buonanotte Kate. Baci, R.

Infilo di nuovo il telefono sotto il cuscino, credendo che non risponderà, e chiudo gli occhi. Ma dopo alcuni secondi lo sento vibrare sotto la mia testa. Metto di nuovo la mano sotto il cuscino e prendo il cellulare, apro velocemente il messaggio e vedo che è lei. Leggo il messaggio con uno stupido sorriso sul volto: Adorabili. É l’unica cosa che dice, seguita da un cuore. Tutto ciò è sufficiente a farmi chiudere gli occhi per addormentarmi, con ancora quel sorriso stampato in faccia. 











Angolo:
Vi lascio, al solito, il link della storia originale https://www.fanfiction.net/s/10296601/1/Pap%C3%A1-por-Sorpresa 
Prima di lasciarvi volevo ringraziare tutte quelle persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite e le seguite, ma anche tutte coloro che hanno recensito o solamente letto, all'autrice farà sicuramente molto piacere :)
Spero davvero che vi stia piacendo. Sembra andare tutto molto lentamente ma non preoccupatevi, tra qualche capitolo le cose cominceranno a smuoversi un po'.
Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto!

   
 
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