Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lady_Wolf_91    28/01/2016    3 recensioni
Lauren è sempre stata una persona razionale e poco incline alle storie romantiche.
Qualcosa però -o per meglio dire qualcuno- sta per ridurre in mille pezzi tutte le sue convinzioni.
E voi, siete pronti ad innamorarvi?
Genere: Angst, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’indomani era uno dei miei rari giorni liberi, un appuntamento con Beth a metà mattina e ozio e ancora ozio per le successive ore.
Mi svegliai quindi più tardi del solito godendomi il tepore delle coperte e meditando sul non lasciare mai più il mio letto, tutti parlavano sempre della pioggia di Londra ma nessuno menzionava mai il freddo gelido che ci attanagliava anche a febbraio, un freddo del genere doveva essere considerato illegale ecco cosa.
Quando mi decisi ad aprire finalmente gli occhi notai una figura seduta con le gambe incrociate sul mio letto, e una volta riconosciuto sbuffai tirando le coperte fin sopra alla testa: “Che fine hai fatto ieri?”
“Aw ti sono mancato, la cosa potrebbe commuovermi, cose da fantasma non capiresti.”
Borbottai qualcosa di indefinito contro il cuscino e prima che potessi cambiare idea ero già fuori dal letto “Per un attimo ero sicura che tutto questo non fosse mai successo.”
“Mi spiace deluderti Baby, allora oggi andrai a scalare l’Everest o cosa?”
“Oggi ho un giorno libero, passerò in biblioteca per fare delle ricerche.”
“Ricerche su di me?”
“No, ricerche sul perché il lunedì viene dopo la domenica, ovviamente sono ricerche su di te.”
“Mh sembra interessante.”
[…]
 
Beth mi aspettava al solito pub, rimanemmo al nostro tavolino vicino alla finestra per quelle che sembravano ore bevendo tè e mangiando biscotti, parlando di quanto Marcus ancora borbottasse per la mia visita a casa loro a quell’orario indecente e di altre cose, finimmo col passare da tè e biscotti a tè e tramezzini finendo col pranzare insieme, alla fine mi lasciò all’entrata della biblioteca con una strana occhiata e un “Da quando sei una da biblioteca?” prima di correre a lavoro.
Ora, non è che non avessi mai letto un libro in vita mia, insomma, ne avevo letti un paio, va bene forse solo uno, il problema non era leggerli ma finirli, finivo sempre col comprarli tutta entusiasta dalla copertina e dalla trama di fondo e dopo le prime righe della prima pagina sentivo trasportarmi a fondo dalla noia. Probabilmente ero troppo disattenta per portare avanti una lettura, dopo un paio di parole di seguito persino una foglia che cadeva mi sembrava più interessante di starmene ore e ore seduta nella stessa posizione a leggere la stessa cosa.
Forse avevo un qualche disturbo dell’attenzione insomma, mi piacevano i libri, mi piaceva il loro odore ma da qui a leggerli ne passavano di monti.
E dunque la biblioteca per me era territorio inesplorato, ma per quanto ne sapevo erano stati scritti libri e libri su quel genere di cose, da testimonianze di persone a libri dai toni più romantici e poi, scrivevano di formiche e coccinelle perché non avrebbero dovuto scrivere di incontri del paranormale o qualcosa di simile?
Il ragazzo che si trovava alla cassa sembrava più interessato al suo smartphone che a ciò che gli accadeva intorno e quando chiesi informazioni sulla sezione paranormale si limitò a sventolarmi una mano nella direzione che dovevo prendere senza staccare gli occhi dal suo prezioso telefono.
Dunque avevo ben due interi scaffali da esaminare e nemmeno un briciolo di idea su cosa avrei dovuto cercare, qualcosa come il mio coinquilino è un fantasma? Poteva esistere qualcosa del genere?
Decisi di iniziare con libri di testimonianze, insomma gente che diceva di vedere quello che vedevo io, presi solo quelli che sembrano ispirarmi maggiormente e poi passai ad altro, mentre sfogliavo le decine e decine di libri vidi alcuni nomi che catturarono la mia attenzione e decisi di aggiungerli al gruppo.
Dopo una buona mezzora passata a girovagare di ripiano in ripiano avevo qualcosa come venticinque libri dai titoli più disparati e i formati diversi, valutai l’ipotesi di leggerli in biblioteca ma alla fine decisi di portarli a casa.
“Ha il tesserino della biblioteca?”
Il ragazzo dai capelli rossi e lo sguardo ancora fisso al cellulare aveva grugnito un qualche strano verso quando gli avevo chiesto di portare i libri a casa prima di prestarmi attenzione.
“No, è la prima volta che vengo qui.”
“Allora deve fare richiesta per il tesserino così potrà tenere i libri a casa per una settimana riportandoli poi nelle esatte e perfette condizioni in cui li ha trovati.”
Lanciai un’occhiata ad alcuni dei libri presi con le copertine stropicciate e alcuni bordi macchiati di quello che sembrava caffè, se quelle erano perfette condizioni.
“Ok devo firmare un modulo o cosa?”
“Compili questo e una firma dove legge la parola firma.”
Mi passò cinque pagine, ben cinque pagine in cui non si faceva altro che ripetere il fatto che ero davvero intenzionata a crearmi un tesserino per la biblioteca e che non avrei usato tale tesserino per scopi diversi da quello per cui era stato creato.
Compilai ogni singolo spazio e misi ben quattro firme, era quasi come se stessi firmando la mia volontà di viaggiare nello spazio piuttosto che la volontà di avere un semplice tesserino per la biblioteca.
Uscii da quel luogo con l’assoluta certezza che l’unica altra volta in cui ci avrei rimesso posto sarebbe stato per riconsegnare i libri e basta.
Come ormai ero solita fare aspettai un taxi iniziando a sfogliare qualche libro con la convinzione che ne avrei tirato fuori qualcosa di buono.
 
Tre ore e svariati caffè dopo non ero più dello stesso avviso.
Ero rimasta seduta al tavolo della cucina con la montagna di libri che invece di chiarirmi le idee continuava a confondermi e alla fine mi arresi.
“Perché sembra che tu abbia svaligiato la biblioteca?”
Rimasi con la guancia poggiata al freddo legno del tavolo, da quando ero tornata a casa quella era la prima volta che Liam si mostrava.
“Forse perché è esattamente quello che ho fatto, inutilmente vorrei aggiungere, visto che non sembra esserci niente di minimamente utile qua dentro.”
Scrutò con lo sguardo i tomi sparsi senza ordine arricciando le labbra come avevo notato era solito fare spesso e si tirò un ricciolo sulla fronte prima di parlare: “Ed esattamente come credevi sarebbe stato utile un libro intitolato ‘Il mio amico è un fantasma?’”
Sbuffagli togliendogli il libro in questione dalla visuale “Sarà capitato per sbaglio insieme agli altri.”
“Mh mh, quindi tutto lavoro inutile?”
Mi alzai per preparare l’ennesima tazza di tè, l’alternanza tra tè e caffè in quelle ultime ore era stata a dir poco imbarazzante, sentii Liam seguirmi placidamente e gli risposi: “In realtà non del tutto, adesso so cose che prima ignoravo, tipo, non è che tu ti senti vendicativo nei confronti di qualcuno?”
Mi fissò stranito per un po’ “Questo esattamente come ci sarebbe utile?”
Scrollai le spalle sistemando i capelli in una coda “Potrebbe farci capire perché sei ancora qui, sai, perché non sei andato oltre.”
“Andato oltre?”
“Sì, il motivo per cui non hai…passato la tua porta, ciò che ti tiene legato al nostro mondo.”
“Altro che film con la Witherspoon, questa è una puntata di ghost whisperer.”
Roteai gli occhi verso il cielo versando l’acqua calda nella tazza “Puoi fare la persona seria per un momento? Quasi in tutti i libri c’è scritto che se uno spirito rimane nel nostro mondo può voler dire che ha lasciato qualcosa in sospeso, magari non ha detto addio al suo grande amore, oppure doveva compiere qualcosa e non ha potuto, oppure nei casi di morte violenta potrebbe essere in cerca di vendetta o giustizia a seconda dei casi e questo ci porta ad una domanda fondamentale, come sei morto?”
Arricciò il naso grattandosi poi il mento “Non penso proprio sia fondamentale saperlo.”
“Oh ma andiamo! Non vuoi capire perché sta succedendo questo? Perché sei qui, perché io posso vederti? Non vuoi capirci qualcosa?”
“Sì, ma non vedo come il modo in cui io sia morto possa aiutarci.”
“Perché se ti hanno ucciso allora forse sei qui perché necessiti di vendetta o giustizia per passare oltre e magari qualcuno ti ha investito e magari e dico per dire, io conosco chi ti ha investito e questo spiega la connessione.”
Rimase a fissarmi per un paio di secondi e prima che potesse rispondere continuai a parlare “O Dio. Non ti ho messo sotto io vero? Non ti ho tipo investito senza accorgermene? O mio Dio, sono un’assassina??”
“Davvero, la tua preoccupazione è che tu possa avermi investito e quindi io ora voglia vendicarmi su di te? Andiamo, ti sembro vendicativo?”
“Mi hai spaventato parecchio la prima volta che ci siamo incontrati.”
“Credevo fossi come tutti gli altri, che non mi avresti visto e che saresti scappata via dopo un mese a causa dei rumori molesti, delle porte che si aprono da sole e cose così.”
“E’ per questo che il prezzo dell’appartamento era così basso, spaventavi tutti quelli che ci venivano.”
“Dovevo pur passare il tempo.”
“Quindi, non ti hanno investito?”
Sbuffò buttandosi sul divano “No. Non mi hanno investito, sparato, rapinato o altro.”
Mi accomodai sul divano anche io attenta a non rovesciare la tazza e lo fissai iniziando a sentire una strana sensazione“Sai perché non facciamo passi avanti? Perché tu non ti fidi di me e io non so praticamente niente di te, tanto vale smetterla perché di questo passo non capiremo mai perché sta succedendo tutto questo.”
Sbuffò rimanendo in silenzio per diversi minuti mentre io bevevo il mio tè fingendo che tutto quello non mi importasse, insomma fino a poche ore prima nemmeno credevo fosse possibile una cosa del genere, non avevo mai nemmeno lontanamente pensato che un giorno sarebbe potuta succedermi una cosa tanto assurda.
C’erano però troppe cose inspiegabili in quella storia e una volta tolto l’impossibile, quello che rimane, per quanto improbabile, corrisponde alla verità: Liam era proprio un fantasma e io ero l’unica persona a vederlo ed era un pensiero che avevo accettato nello stesso istante in cui avevo deciso di andare alla biblioteca.
Ma forse mi stavo facendo prendere troppo da qualcosa che nemmeno capivo fino in fondo ed era evidente che a lui tutto quello nemmeno interessava.
E ok, forse non era poi così evidente visto la risposta che mi diede con voce gracchiante diversi minuti dopo quell’interminabile silenzio.
“Overdose.”
“C-cosa? Tu?”
Liam roteò gli occhi mettendo su quello che aveva tutto l’aspetto di un broncio “Lo sapevo, sei proprio come tutti gli altri, tante belle parole e poi pieni di pregiudizi.”
“Io? No, no è che non sembri, ecco…è strano.”
Il broncio ci mise un secondo a diventare una maschera di diffidenza e rabbia “Perché? Perché non sono pieno di percing e tatuaggi? E poi potrei avere un dragone spinato dietro la schiena per quello che ne sai tu.”
“No, non intendevo questo, è che non sembri uno che sarebbe potuto morire di overdose, non hai l’aspetto di uno che faceva uso di droghe.”
“E questo non sarebbe un pregiudizio? E comunque non lo facevo.”
Rinunciai a spiegarmi perché a quanto pareva era entrato in modalità difensiva e solitamente in quella fase le persone non sono inclini ad ascoltare “Cosa non facevi?”
“Uso di droghe.”
“Hai detto che sei morto di overdose.”
“Sì.”
“E non facevi uso di droghe?”
“Esatto.”
“Mi stai prendendo in giro?”
“No. Ero uno a cui piaceva sperimentare ok? Ho sperimentato e tanto nella mia vita, un po’ in tutti i campi in effetti e, è patetico ok? Ma c’era questa nuova droga, tutti ne parlavano come di una cosa da provare almeno una volta nella vita e ho fatto quello che qualsiasi sperimentatore avrebbe fatto, ho provato e ironia della sorte è andata male al primo colpo.”
“Quindi, non volevi dirmi come sei morto perché ti vergogni di essere morto per una cosa tanto stupida?”
Il suo sguardo rimase duro così come la linea delle spalle, quella conversazione stava degenerando.
“Non dovresti giudicare male chi fa delle scelte diverse dalle tue.”
“Non lo faccio, giudico male chi fa delle scelte in modo consapevole e poi si compiange per il risultato che quelle scelte portano.”
“Io non mi compiango affatto, solo che ho fatto cazzate più grosse di provare mezza pasticca di chi sa cosa, mi è sembrata una presa per il culo, tutto qui.”
“Di chi sa cosa? Non sai nemmeno cos’hai preso quindi, nelle tue sperimentazioni hai mai sperimentato l’uso del cervello?”
“Non farmi la predica, non serviva  quand’ero vivo figurati se mi serve ora e smettila di urlare.”
“Non sto urlando, solo che non capisco perché un ragazzo giovane che aveva tutto è morto per mezza pasticca di chi sa cosa.”
“Ma ti senti quando parli? Aveva tutto, ma chi ti credi di essere, nemmeno mi conosci, non sai niente di me, di quello che avevo o di quello che ho perso, delle scelte che ho fatto e di tutte le cazzate che avevo in programma di fare. Forse non c’è nessun motivo se puoi vedermi, anzi sai cosa? Facciamo finta che tu non mi abbia mai visto.”
Senza lasciarmi nemmeno il tempo di parlare sparì, lasciandomi lì con l’amaro in bocca e gli occhi che stupidamente mi bruciavano.
Che diavolo mi prendeva? Era vero, nemmeno lo conoscevo, non dovevo certo prendermela così tanto per una persona morta, andiamo, morta! Forse era davvero meglio che se ne fosse andato e forse sarebbe stato davvero meglio se non fosse più ritornato.
 




Angolino
Scusate se sono un po' assente ma la vita ha deciso che mollarmi n attimo tranquilla è troppo. Quindi la mia vita al momento è un casino, ma sono contenta di riuscire ad aggiornare e mi fa davvero tanto piacere che la storia vi stia piacendo ^^ Grazie mille <3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lady_Wolf_91