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Autore: Tinucha    28/01/2016    3 recensioni
"Non ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te. Ero piccola, questo non l'ho dimenticato. Mi avevano sempre detto che quando sarebbe accaduto, INSIEME, avremmo toccato il cielo con un dito. Non so se avessero ragione, ma tu non c'eri al mio fianco ed io quel fottutissimo e tanto agoniato pezzo di cielo, non ho potuto toccarlo. Dannazione, sei contento adesso? Ero solo una dannata bambina dall'animo puro che voleva scoprire qualcosa che veniva definito come sensazionale, fenomenale"
[È la mia prima storia, spero tanto vi piaccia]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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<< Mamma, ti ricordi quella volta in cui ti ho chiesto come fosse l'Amore? >> annuisce smettendo di lavare i piatti e avvicinandosi a me che sto pulendo casa con una pezza. Rigiro quest'ultima nelle mani abbastanza imbarazzata per la domanda che sto per farle. << E-e fare l'Amore? Com'è-com'è fare l'Amore? >> mi fa cenno di sedermi ed io eseguo l'ordine tenendo ancora lo sguardo basso. << Cosa vuoi sapere esattamente? >> << Tutto ciò che c'è da sapere, vorrei solo essere preparata semmai dovesse capitarmi >> << Non voglio importi niente figlia mia, ti chiedo solo di donarti alla persona che ami >> << E se quella persona non mi ama? >> << Sei tu a decidere bambina, ma ti prego, concediti solo alla persona a cui regaleresti il tuo cuore >> << Jorge >> sussurro << È bello Martina, ed è intenso, le emozioni che vengono provocate con un bacio sono triplicate >> << So che non capiterà mai, ma semmai dovessi fare l'amore con lui, quello che provo andrebbe crescendo? >> << Esattamente >> << Come potrei far crescere i miei sentimenti Mamma? Insomma io me lo immagino la mattina appena sveglio e spettinato quando è incazzato con il mondo intero. Amarlo più di così è impossibile >> << Vedrai tesoro >> mi carezza i capelli << Adesso va' a preparati che è già tardi e Candelaria sta per arrivare >> lancio un'occhiata all'orologio << Accidenti hai ragione >> le sorrido schioccandole un bacio sulla guancia e corro di sopra a prepararmi. Quando io e la mia migliore amica arriviamo in villa dagli altri mi preparo vedendolo da lontano con una ragazza seduta sulle sue gambe. Sa di piacermi, ma non tira più in ballo il discorso. Per fortuna non ho mai confessato di esserne innamorata, sarebbe sicuramente stata una tragedia, una catastrofe. << Ehilà >> salutiamo tutti quanti con un cenno di mano e il cuore batte così forte quasi fino ad uscirmi dal petto, quando lo vedo avventarsi sulle sue labbra e palpeggiarla. Le lacrime minacciano di abbandonare i miei occhi ancora, ma credo che per oggi sia abbastanza. Frugo nella mia borsa e prendo una sigaretta per poi accenderla. Lo sguardo delle mie amiche è duro, in particolare quello di Cande. << Quando la finirai? Questa roba uccide >> tira via la sigaretta dalle mie labbra per buttarla per terra e spegnerla. Non so che dire, ed il silenzio sembra essere calato. Il mio cellulare squilla ed io mi affretto a rispondere. << Pronto?! >> << Puffa, dove sei? >> << Damien? Che succede? >> sbatto le palpebre sconvolta << Hai bisogno di me, ed ora ascoltandoti ne ho la conferma. Allora? Dove sei? >> << In villa >> << Non muoverti sto arrivando >> rimango ancor più senza parole. << Che hai Tini? >> interviene Mercedes << Damien, sta venendo qui >> << Ma chi il tuo migliore amico? Quello di cui parli sempre? >> annuisco << Già >> poi il rombo di una moto mi fa voltare. Un ragazzo scende togliendosi il casco e passandosi una mano tra i capelli scuri per poi mostrare il suo sorriso perfetto. << DAMIEN >> grido correndogli incontro. Il casco cade dalle sue mani mentre lui ridacchia abbracciandomi. << Ciao anche a te Puffa >>. << Scusate il ritardo, colpa di Dami >> << Colpa di chi? Hai cambiato sette vestiti chiedendomi un parere per poi metterti un semplice paio di jeans con una maglietta >> interviene sconvolto << Dettagli >> << Si dettagli, che fanno la differenza però >> roteo gli occhi << Sei estenuante Damien, mi fai girare le palle >> << Non pensavo ne avessi >> << Tu me le fai crescere Lauretta >> << No ragazzi non meravigliatevi, questo è nulla >> ridacchio abbracciandolo ed il mio cellulare squilla. << Quell'aggeggio te lo brucio >> sbotta mentre io rispondo al numero sconosciuto. << Si?! >> << Martina, sono papà >> << Che vuoi ancora da me? Ti avevo detto di lasciarmi in pace >> Damien mi guarda, e sembra aver già capito tutto << Passamelo >> scuoto il capo allontanandomi, mentre gli altri sembrano confusi. << Ti prego fammi spiegare, quando tornerò a casa sarà la prima cosa che.. >> << No non hai capito, non sono sicura di volerti rivedere. Parla papà >> << Mi hanno diagnosticato una malformazione al cuore, mi faranno un intervento tra un paio di mesi e c'è il 27% di possibilità di riuscita. Martina Perdonami, volevo solo che steste bene ma ho sbagliato tutto >> << Torna a casa papà, torna a casa non ti lasciamo più >> mi lascio andare a sedere su una panchina mentre tutti mi si avvicinano. << Che ti ha detto? Giuro che.. >> << È malato Damien, è malato >> deglutisce << Che vuol dire che.. >> << Gli ho detto le cose peggiori al mondo maltrattandolo quando lui l'aveva fatto per me, per noi perché ci ama. Oh mio Dio Damien >> mi copro la bocca con una mano. << Che sta succedendo aspettate? Chi era al telefono? >> interviene Candelaria << Alejandro >> risponde Damien che sa del fatto che la rossa sia a corrente di tutta la storia. Infatti, lei sgrana gli occhi. << Devo andare immediatamente a casa. Devo parlare con la mamma >> mi incammino velocemente quando sento qualcuno tirarmi il polso violentemente tanto da farmi voltare. Mi ritrovo a 2 cm dalla Sua bocca. Dalle sue labbra. << Sei troppo sconvolta Martina, ti ci accompagno io >> << Va bene >> Durante il tragitto verso casa lui non osa fiatare, né farmi domande. Scendo frettolosamente dall'auto aprendo casa e trovando mia madre in ginocchio a piangere con il suo cellulare in mille pezzi sul pavimento. << Hai parlato con lui, vero? >> << Non può essere vero, no! >> Jorge nonostante le urla non si intromette e rimane fermo sulla porta di casa al mio fianco. Mi avvicino inginocchiandomi e stringendola forte. << Insieme siamo più forti Mamma, niente potrà distruggerci >> annuisce << Hai ragione bambina mia >> mi attira a se ed io mi ritrovo con la testa nell'incavo del suo collo. Poi lo vedo. È sulla soglia, affianco all'uomo della mia vita. È bianco cadaverico, ed è pelle ed ossa. << Papà >> sibilo alzandomi e correndogli incontro sentendo la sua presa rafforzarsi intorno alle mie spalle. << Amore mio >> stavolta scoppio davvero a piangere dimenticandomi di Jorge. << Papà >> ripeto come se fosse tutto frutto della mia immaginazione. << Mariana >> boccheggia guardando la mamma e sento il suo cuore cominciare ad aumentare i battiti a dismisura e sono sicura che per la mamma è lo stesso << Sei qui Alejandro >> sorride avvicinandosi piano << Non me ne vado più, ve lo prometto. Stavolta resto >> sbotta attirando a se per la nuca la mamma e baciandola come se fosse il suo ossigeno. Li guardo con le lacrime agli occhi e giuro che se Jorge mi avesse guardato così anche solo una volta gli avrei concesso tutta me stessa. Di Amori ne ho visti tanti nella mia vita, ma il loro è un qualcosa di indescrivibile. So che una sensazione del genere provata sulla propria pelle è tutta un'altra storia, ma se Jorge ricambiasse quel che sento per me non ci sarebbe domani. Mi sono aggrappata a Lui troppo in fretta e mi hanno sempre insegnato che questa è una cosa sbagliatissima, perché se ti tieni in piedi grazie a una persona quando quel qualcuno se ne va, rimani fregato. Perché io li so leggere gli occhi dei miei genitori e loro non hanno smesso di amarsi nemmeno un istante. Neanche quando si sono urlati contro. L'Amore rende deboli dicono, ma a me non sembra. Forse a volta capita, ma come si può battere una cosa così forte? Sarebbe come sfidare le leggi della fisica, oppure come aspettare la pioggia durante la siccità: inutile e deludente. Aveva proprio ragione Hilary Duff in Cinderella Story. Non odiatemi vi prego! So che questo capitolo è orrendo, ma è necessario! È di passaggio. Jorge doveva vedere il lato debole che Martina non ha mai voluto mostrare e prometto che presto arriveranno dei capitoli migliori di questo senza dubbio. Sento già i fischi per questo orrore. Scusatemi, spero che le novità vi facciamo sognare ad occhi aperti e vi permettano di chiudere un occhio.
   
 
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