Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MissJB2501    29/01/2016    2 recensioni
"Ci ripetono che l'amore è il sentimento più forte e puro che un essere umano possa provare in tutta la sua esistenza. Non ci credevo, o almeno è quello che mi imponevo di credere. Dopo le mie storielle da quattro soldi ero arrivata a pensare che forse non avrei mai provato amore per qualcuno, che non avrei provato tutte quelle sensazioni che erano scritte nei libri. Adesso posso garantire che mi sbagliavo perchè l'amore, quello vero, è anche meglio di come viene descritto , va oltre l'immaginario. Ma dobbiamo anche ricordare che l'amore è sofferenza e che amare vuol dire distruggere e che essere amati vuol dire essere distrutti."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeremy Bieber, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-POV LIV-

Ero felice, molto felice.

Le mie emozioni erano tante, le avevo represse con tanta forza che adesso non riuscivo più a contenerle.

Justin mi aveva resa la persona più felice del mondo e quasi non ci credevo e potevo solo sperare in un futuro radioso.

Stavamo tornando a casa, quando mi poggiò una mano sul ginocchio. Guidava ed era sereno.

Quando mi lasciò scendere dall'auto con un tenero bacio, mi sentii soffocare. Avrei rivisto mia madre, e solo Dio sapeva che cosa avrebbe potuto farmi.

Come biasimarla.

Quando bussai mi ressi alla valigia, intimorita. Rivederla sarebbe stato un bel colpo, ma quando la porta si aprì lei non c'era.

Mi ritrovai davanti Rob con una camicia spiegazzata e con dei pantaloni dismessi.

Mi guardò scioccato e tentò di mostrarsi composto, invano.

"Liv, che cosa ci fai qui?" mi disse toccandosi la barba cresciutagli fin troppo.

Mi sporsi oltre la sua spalla per guardare dentro casa, ma vedevo solo tanto disordine

"Forse dovrei chiederlo a te." risposi un tantino infastidita. Lui aprì la porta e mi lasciò entrare.

Era un vero disastro la mia casa. Piatti da lavare, vestiti da lavare e stirare...

"Non mi aspettavo che tornassi oggi, altrimenti mi sarei presentato meglio. V-voglio dire che.." balbettava come se fosse colpevole di qualcosa.

"Dov'è mia madre?" lo interruppi.

"È a lavoro, ma tornerà tra qualche ora."

Annuii indecisa e salii  le scale componendo il numero di Justin al telefono.

"Liv?" rispose quasi subito.

"A casa mia sta succedendo qualcosa che non mi spiego." mormorai velocemente cercando di non farmi sentire da Rob al piano di sotto.

"Che succede?"

"Justin non lo so. Quando sono tornata ho trovato casa sotto sopra e Rob." chiusi la porta della mia camera a chiave.

Era un brutto modo di comportarsi, ma era come se mi sentissi invasa.

"Il ragazzo di tua madre?" sembrava incredulo.

"No, il suo amante. Certo che è il suo ragazzo." alzai gli occhi al cielo.

"Vuoi che venga lì?" domandò.

"No, va a casa e riposa. Hai già fatto tanto per me."

"Se succede qualsiasi cosa, chiamami." sospirai un ti amo e dopo che lui fece lo stesso, riattaccai.

XXX

Quando mia madre tornò, la trovai più stanca del solito.

Era piuttosto trasandata e non capivo perché.

Aveva sempre amato l'ordine e la pulizia, ma in quel momento quasi non la riconoscevo più.

Mi prese tra le braccia, mi strinse a se e mi diede tanti baci affettivi.

"Che bello averti a casa, piccola mia." mi disse con un sorriso.

"Se questa la chiami casa.." lasciai in sospeso la frase sapendo che avrebbe capito.

Rob se ne stava in silenzio e guardava quella scena intenerito.

"Ho lasciato un po' andare le pulizie per il lavoro abbondante. Il caldo è più feroce del freddo."

Deglutii non sapendo che cosa dire.

"Come ti ho detto al telefono le cose con papà non sono andate come speravo, però credo che con il tempo riuscirò ad accettare la nuova situazione." La informai. "Ho messo in conto che ci tornerò, mi sono comportata davvero male.

"Tuo padre capirà e vedrai che ti contatterà lui."

Ero convinta, quella non era mia madre.

Non era la donna che aveva fatto di tutto per impedirmi di andare fin lì, non era la donna forte e decisa che avevo lasciato.

Rob le aveva fatto qualcosa e non sapevo se era qualcosa di buono o di cattivo.

Che ne dici se Justin viene a cena da noi?" chiese togliendo una maglietta sporca dal divano.

"Perchè?"

"Devo annunciare delle cose e voglio che ci sia anche il tuo ragazzo."

-POV JUSTIN-

Ero felice di ritornare a casa, avevo bisogno di stare con mia madre anche io.

Il nostro rapporto era qualcosa di speciale, lo era sempre stato.

Si era dedicata a me con tutta se stessa, ero il suo mondo, il suo tutto.

Ero molto abile a darle dispiaceri che non ripagavano per niente quello che aveva fatto per me.

Le avevo detto che non sarei rimasto a cena, e anche se sembrava contrariata, non disse nulla.

Quando arrivai da Liv, il sorriso con il quale l'avevo lasciata la mattina era sparito, e al suo posto era comparsa un espressione di tensione.

"Sei strana, c'è qualcosa che non va?" mormorai al suo orecchio tenendole entrambe le mani sui fianchi.

Scosse in fretta la testa senza darmi ulteriori spiegazioni.

Mi presentai a Rob che mi strinse la mano con vigore e salutai Lily, la mamma di Liv.

La sala da pranzo era ben apparecchiata.

"Accomodiamoci." Esclamò Lily prendendo posto.

"Justin, nessuno mi ha mai parlato di te." rivelò Rob che mi era seduto di fronte.

Portava i capelli acconciati con della gelatina ed indossava una camicia ordinata, molto diverso da come Liv mi aveva raccontato.

Lei sembrava disinteressata, lontana da tutti noi.

Si limitava a tenermi la mano e a fissare un punto davanti a se.

"Credo che non ce ne siano state le occasioni, signore." risposi con un finto sorriso.

Mangiammo l'antipasto in silenzio, con la tensione alle stelle.

"Mamma, perchè non vai al punto." sbottò Liv d'un tratto.

"Piccola, volevo aspettare la fine." in modo molto pacato, sua madre si voltò verso Rob e gli sorrise.

"No, dì quello che devi dire e basta."

Liv spostò in modo brusco il piatto che aveva davanti a se facendo cadere un bicchiere pieno d'acqua.

Lily si alzò in piedi e le mandò uno sguardo infuocato.

"Ho detto che aspetteremo la fine." Rispose categorica.

Tamponò con un tovagliolo la parte umida della tovaglia bagnata e poi si rimise a sedere.

Ero a disagio e in imbarazzo.

"Penso che questo sia un buon periodo per tutti noi, non credete?" Disse Rob mangiando un po' di carne.

Vidi Liv guardarlo male, non era stato proprio un bel periodo per lei.

"Rob, perché ci sono le tue cose in casa mia?" Chiese Liv con tono acido.

Strinsi la sua mano con più forza. Volevo dirle di smetterla di comportarsi così, che non c'è n'era bisogno.

"Ti sentivi troppo sola e hai rimpiazzato la mia assenza?" Continuò rivolta a sua madre.

"Liv." Intervenne Rob. "Credevo che avessi smesso di essere ostile nei miei confronti, ci sarà un matrimonio e..."

"Matrimonio?" Lo interruppe Liv, sconvolta.

"Grazie per averlo detto adesso, Rob." Sbuffò Lily. "Stavo aspettando il momento giusto per dirtelo."

"Non ci credo." Liv si alzò e prese a camminare per la stanza. "Sei fuori di testa."

"Non è così affrettato come credi." Tentò sua madre.

"Lo conosci da una settimana."

"Voglio che tu sia presente e che mi faccia da damigella."

"Facciamo fare a Liv la damigella, ha cinque anni e verrà volentieri a questo matrimonio." Le rispose aspramente Liv per poi uscire dalla stanza.

Mi leccai le labbra non sapendo che cosa dire o fare, ma con uno "Scusate." Seguii la mia ragazza.

   
 
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