Il dottor Philip Hanson si passò le mani tra i folti capelli bianchi. Era un gesto di disperazione il suo. E lo era. Disperato. Aveva una corsia piena di bambini ,di circa due anni, e stavano tutti morendo. E lui non riusciva a impedirlo. Ne arrivavano di continuo,tanto che l’ospedale tra un pò non avrebbe più saputo dove metterli. Ma anche dirottarli negli altri due ospedali della colonia non era un ‘opzione.Perchè anche loro stavano affrontando la medesima emergenza. Emergenza di cui lui non riusciva a capire l’origine. Era la prima volta che non ne veniva a capo . Cosa li stava uccidendo ? La malattia ricordava una forma di leucemia fulminante. Ma cosa la stava provocando? Radiazioni? Veleno? Un Virus? Stava lottando contro il tempo . Ma la sua era una battaglia persa. Non dormiva da giorni , ma i bambini continuavano a morire. Sentiva che la testa gli girava.Aveva la pressione alle stelle per i troppi caffè consumati. Ma cosa contava in quel momento la salute di un vecchio di settantanni quando stavano volando via tante giovani vite?E poi c'erano i genitori , che lo imploravano con gli occhi umidi di lacrime. Si lasciò cadere pesantemente su una sedia e prese l'unica decisione che poteva prendere. Ammettere che da solo non poteva farcela e chiedere aiuto.
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"Vi ringrazio di avermi accompagnato."
Il dottor McCoy aveva ricevuto una chiamata dal suo ex professore di medicina il dottor Hanson.Si era sviluppato tra i due, ai tempi dell’università, un rapporto fatto di stima reciproca. Lui lo reputava uno dei migliori medici che avesse conosciuto. Aveva qualcosa che a molti altri scienziati mancava : l’umanità. Per lui i pazienti erano prima di tutto esseri umani. Mentre Hanson , sapeva che il suo allievo era destinato a grandi cose. McCoy sulle prime neppure lo aveva riconosciuto. La sua faccia faceva davvero paura. Pareva molto più vecchio dei suoi 70 anni. A dirla tutto pareva uno spettro con quegli occhi incavati e cerchiati di nero. Il suo racconto era stato drammatico e McCoy aveva subito avvertito l'angoscia montargli dentro. Aveva chiesto il permesso al suo capitano di raggiungere Albion ,la colonia umana dove il dottor Hanson lavorava . Naturalmente Kirk , comprendendo la gravità della situazione, non aveva esitato a concedergli il permesso.Ad accompagnarlo c'erano Loki e Cristina.Erano partiti con una navetta lasciando l’enterpise alla sua rotta di routine. Quando arrivò abbracciò istintivamente il suo professore.Lo sentiva fragile tra le sue braccia , le spalle curve come se si fosse fatto carico di tutti i problemi del mondo. Lui non perse tempo e gli mostrò i alcuni dei bambini ricoverati.Bones si snetì stringere il cuore alla vista di quelle povere creature sofferenti. Poi gli allungò un tablet con tutti i dati che aveva raccolto. MCcOy fece cenno agli altri due di raggiungerlo e di venire con lui a studiare i dati raccolti da Hanson.