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Autore: Vega Narcissa Malfoy    30/01/2016    3 recensioni
"Malfoy, ancora un bicchiere e andrai in coma etilico"
"Granger, ti manca solo qualche ruga e sarai identica alla McGranitt. Anzi no, tu sei proprio vecchia dentro"
"Mezzosangue, ma non stai più con il tuo Weasleyuccio?"
"E tu Dracuccio? Hai finito di farti gli affaracci miei?"
Glielo dovevano.
"Accetto" dissero all'unisono.
"Come speravo"
Mentre firmavano le carte il sole si alzò e l'orologio a pendolo dell'ufficio di Kingsley suonò le sei del mattino.
Il titolo dice tutto direi, ennesima Dramione, spero vi piaccia.
L'Autrice è ancora qui.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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-KAISERserpeverde ahahah, vedrò cosa posso fare per trovare una Hermione/Emma disposta a vivere con te...
 
Non ho visto le altre recensioni, spero che tutti i miei recensori stiano bene, per favore battete un colpo per farmi capire che siete tutti i interi!
 
BUON SABATO IN RITARDO!
Ci risiamo con i ritardi :(
SORRY! Ma il mio computer è andato in palla per tipo...cinque giorni...
Stupida tecnologia babbana!
 
 
Erano passati parecchi giorni dal funerale. Addirittura settimane.
Nonostante la tregua di quel giorno il rapporto tra i due era sempre teso.
Si erano messi d'accordo sui turni.
La mattina andavano entrambi al lavoro lasciando la piccola dai Weasley o dai Zabini.
Il pomeriggio durante i feriali invece stava con Hermione il lunedì e il  mercoledì, con Draco il martedì, il giovedì e il venerdì.
Durante il sabato Draco aveva libera giornata e Hermione stava a casa con Lizzie. La domenica, invece, erano entrambi a casa, ma nonostante il continuo incrocio di sguardi le loro conversazioni erano esclusivamente sulla bambina.
Un lunedì pomeriggio Hermione venne chiamata con un patronus da Kingsley.
Si recò lì con Elizabeth in braccio.
"Hermione! Come stai?"
Harry Potter vestito da Auror la abbracciò e posò un bacio sulla guancia di Lizzie.
"Oh Harry!" sospirò lei lasciando che una lacrima uscisse dagli occhi.
"Su Hermione, sei sempre stata tu quella forte!!" esclamò lui sorridendole.
"Però se vuoi che Malfoy venga ucciso in circostanze misteriose noi Auror..."
La ragazza rise negando con la testa.
"Mi ha chiamata Kingsley...ne sai qualcosa?"
Il ragazzo annuì stringendo le labbra.
"Sì, vieni ti accompagno nel suo ufficio...parleremo lì..."
Arrivati nell'ufficio di Kingsley la ragazza affidò Elizabeth alle cure di Hannah Abbott divenuta segretaria del Ministro.
Si sedette dinanzi a Kingsley mentre questo la salutava calorosamente.
"Allora Hermione...tu ricordi quando avevi studiato Medimagia prima di dedicarti alla carriera di Legismago?"
La riccia annuì.
"Ecco, noi avremmo bisogno che tu lasciassi lo studio per un po', la signorina Parkinson può occuparsene, so che la potresti ritenere una valida sostituta..."
"Come? Io ritengo che Pansy sia molto brava e intelligente, ma perché mai dovrei lasciare lo studio?" esclamò la Granger.
"Avremmo bisogno che tu facessi parte di una missione Auror, ma non conosciamo nessuno che abbia studiato Medimagia e che abbia il tuo carattere..."
"Cosa dovrei fare?"
"Assumere l'aspetto di una giovane infermiera al San Mungo...abbiamo bisogno che tu protegga Draco Malfoy!" disse Kingsley.
Hermione scoppiò a ridere.
"Proteggere...Draco Malfoy?? Ma da cosa poi?" chiese tra le risa.
I due uomini la guardarono male.
"Okay okay...sto solo scaricando la tensione accumulata i questi giorni" si scusò.
"Qualcuno sta cercando di ucciderlo, ma non sappiamo chi. Abbiamo solo intercettato delle comunicazioni...devi scoprire chi c'è dietro a questi attentati...tu non ne sai niente vero?"
Lei scosse la testa.
"Draco Malfoy ha rischiato la pelle più volte in questi giorno" le disse Harry.
"Pozioni manomesse in modo da esplodere, veleni nelle bevande, ma siamo sempre riusciti a sventare questi tentativi...ora ci serve il tuo aiuto..."
La ragazza si accasciò sulla sedia sospirando.
Si passò una mano sul viso.
"Pansy sa già?" chiese a Harry.
"Sì, le ho già parlato. È un progetto iniziato due mesi fa, infatti sta studiando per rimpiazzarti al meglio per il periodo della missione..."
"Okay okay...quando inizio?"
"Domani...il tuo nome sarà Judy Baker...tieni..questa è Polisucco...ti servirà circa cinque ore al giorno, di più se devi seguire Malfoy nei suoi pomeriggi liberi..."
La ragazza sospirò di nuovo.
"Sarà pericoloso?"
"Noi speriamo di no, almeno per noi, per Malfoy le cose sono un po' più complicate..."
"E io dovrei fargli da..controfigura? Dovrei correre rischi io per lui?"
Harry le mise una mano sulla spalla.
"Nessuno ti obbliga Herm" le disse.
"Se non te la senti, beh, tu non gli devi proprio nulla, anzi, durante i processi sei stata molto magnanima..." commentò Kingsley.
"No no, accetto. Dopo Voldemort questo sarà nulla. Giusto Harry?" disse la riccia alzandosi.
Il ragazzo vide la sua migliore amica riprendere vita.
L'aveva vista molto giù di morale.
In quel momento rivide invece il fuoco negli occhi di Hermione Granger.
La ragazza che sul braccio aveva una cicatrice che le ricordava le sue origini, ma che nonostante quello era fiera di essere sè stessa.
La ragazza che aveva sconfitto Lord Voldemort.
Rivide quella ragazza ormai donna che insieme a pochi altri era stata l'unica sua luce in un tunnel buio.
Come avrebbe fatto senza la sua piccola saputella?
Si sentì avvolgere da due braccia sottili e forti.
"Vi aiuterò Harry. Pansy può farcela senza di me. Malfoy no, inoltre lui è il padre di mia figlia..."
Kingsley sussultò.
La sfumatura materna nella voce della ragazza l'aveva fatto sobbalzare.
"Poche settimane e già la considera sua figlia..." pensò leggermente commosso.
"Considera Malfoy il padre della bambina. Forse Ginevra e Blaise non hanno fatto male a scegliere loro" pensò ancora.
"Forse per loro c'è ancora speranza".
 
 
Nella Villa Zabini Malfoy stava prendendo un tè con i signori Zabini.
"Come sta tua madre caro?"
Il biondo sorrise cercando di mascherare la smorfia sofferente che gli stava apparendo sul volto.
"Bene" rispose poi.
"Vedo che i rapporti tra te e la signorina Granger sono molto cambiati dai tempi della scuola" proseguì il padre di Blaise.
Lui annuì.
"Potrebbe nascere qualcosa" commentò maliziosa la moglie.
Il ragazzo rischiò di soffocarsi con il tè.
"Come scusa?" esclamò.
"Beh, siete due ragazzi intelligenti!" ribatté quella.
"Okay okay, cara, lascia in pace Draco. Dimmi, ragazzo, come va con...con...con gli attentati?"
"Bene" disse lui cinico.
"Hermione lo sa?" intervenne la signora Zabini.
"Certo che no! Ci manca solo la Granger!" esclamò Draco spalancando gli occhi.
"Ma lei è brillante, potrebbe aiutarti" ribadì quella.
"Non la conoscete"
"Tu sì?"
"Cosa intendi? Sette anni nella stessa scuola e gli anni a venire in forzata convivenza a causa di vostro figlio e la sua mogliettina..."
"Non la conosci neanche tu Draco" disse di nuovo la donna.
"Non sai nulla di lei ricordatelo. Nessuno di noi qui la conosce. Non mi stupirei se tu scoprissi che proprio ora stia lavorando con gli Auror per il tuo caso"
"Ma figuriamoci! Per prima cosa non le interessa cosa mi succede..."
"Quello che succede a te forse no, ma della bambina gliene importa eccome fidati caro..."
Il signor Zabini intanto si era alzato e passeggiava su e giù per la stanza.
"Hermione tiene anche a te" sentenziò guardando fuori da una finestra.
"Come scusa?" chiese Draco.
 
Hermione aveva portato Lizzie dai signori Zabini verso le sette di mattina quel giorno.
"Grazie signor Zabini, mi saluti sua moglie quando si sveglia...buona giornata"
La ragazza era già fuori dalla porta quando l'uomo la richiamò.
"Vieni dentro, hai un momento?"
La riccia alzò un sopracciglio e lo seguì fino al salotto.
Si accomodarono su un divano di pelle beige, l'uomo con in braccio la bambina e la ragazza con le dita delle mani intrecciate poggiate in grembo.
"Volevamo ringraziarti"
"Per cosa?" chiese la riccia sorridendo.
"Per aver accettato di tenere Elizabeth e per aver accettato di vivere con Draco" rispose il signor Zabini. 
"Sto imparando ad apprezzarlo" disse lei accennando una risata.
"Parlate?"
"No. Infatti ho detto che sto imparando ad apprezzarlo" 
Il signor Zabini rise.
"Beh, siete ancora vivi perciò direi che tutto va bene. So che hai fatto molto per i Malfoy..."
"Assolutamente nulla. Ho fatto quello che era giusto da fare"
"Su queso ti sbagli cara. Tu hai fatto molto più di nulla"
"Posso farle una confidenza?"
"Ma certo, ma dammi del tu"
"Mi sto iniziando ad affezionare a questa...situazione. È come avere una famiglia, quella che da troppo mi manca. Lui e Lizzie sono una presenza costante nella mia vita e mi sta dando stabilità. Nel suo silenzio riesco ad apprezzare quello che era sempre nascosto dalla sua arroganza e dai suoi insulti. È molto intelligente e non mi pento per quello che ho fatto per lui. Prima o poi anche lui apprezzerà questa situazione. Almeno spero. È odioso molte volte e la voglia di schiantarlo è rimasta, ma ho scoperto anche delle sfaccettature positive in lui, più di quelle che avevo immaginato".
"È così. Lo conosco da tanti anni ormai, so che è buono. Ha avuto solo un'infanzia influenzata negativamente"
 
La mattina dopo Hermione si catapultò fuori da Villa Zabini ignorando alcuni insulti da parte del biondo che era abituato al fatto che era Hermione a portare la bambina dai nonni.
Si recò in un bar e andò in bagno.
Si cambiò e si guardò allo specchio.
"Si torna in azione Hermione"
Osservò bene il suo riflesso e si convinse che qualcosa era cambiato.
Tirò fuori una boccetta e bevve il contenuto.
Dopo pochi minuti sullo specchio vide il riflesso di una ragazza bionda, gli occhi azzurri e i tratti più spigolosi.
"Buongiorno. Sono Judy Baker" disse allo specchio provando a fare una voce più acuta.
"No no no...a lui piacciono quelle facili...Buongiorno...io sono Judy Baker.." disse di nuovo con voce più suadente.
Ridacchiò.
Uscì facendo rumore con i tacchi a spillo.
"Una poco di buono" pensò.
"Sembro una poco di buono...beh, ma in fondo stiamo parlando di Malfoy..."
Arrivò al San Mungo e sospirò.
Appena dopo la guerra insieme a Ginny aveva seguito alcuni corsi da Medimaga.
Quanto tempo...
Andò nello spogliatoio e si mise la divisa imposta alle infermiere.
Malfoy aveva licenziato la proprio infermiera personale per la negligenza, lei avrebbe preso il posto di quella povera sventurata.
Sospirò e si incamminò verso lo studio di Draco Malfoy, la nuova star del San Mungo.
Bussò.
"Avanti"
Entrando nella stanza notò la precisione del biondo.
"Buongiorno. Sono Judy. Judy Baker" disse sfoggiando un sorriso malizioso.
 
***
Eccoci!!
Com'è? 
||L'Autrice
   
 
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