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Autore: Calya_16    31/01/2016    1 recensioni
Buffy ha avuto una vita difficile, e va dallo psicologo per farsi aiutare a superare il suo passato.
Ma improvvisamente arriva nella sua vita Spike, e la sconvolgerà più di quanto pensa.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Buffy Anne Summers, Rupert Giles, Un po' tutti, William Spike, Willow Rosenberg
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buffy guardò la sua migliore amica sorriderle e ricambiò, andandola ad abbracciare stretta:
"Grazie mille Wills"
"Buffy, non ho fatto niente di che"
Buffy si staccò dall’abbraccio e guardò Willow, spalancando gli occhi.
"Non hai fatto niente di che? Will, mi hai trovato un lavoro. Fino adesso mi ha mantenuta Riley e adesso mi vieni a dire che hai trovato un lavoro che fa al caso mio. Sei la migliore amica che si possa avere!"
Disse andandola ad abbracciare nuovamente.
 
          °°°°°°°°°°
 
Buffy guardò il negozio in angolo. “Sembra piccolo” pensò, camminando verso l’entrata. Willow le aveva detto di andare al Magic Shop alle quattro del pomeriggio e adesso eccola lì, titubante, con la mano sulla maniglia. Preso un profondo respiro, entrò.
Si guardò attorno: il negozio era più grande di come sembrava all’esterno e dentro non vi erano molte persone. Un uomo vestito in tweed marrone le andò incontro:
"Salve, come posso aiutarla?"
Buffy sorrise, porgendogli la mano destra:
"Sono Elisabeth Summers. Mi ha mandata Willow Rosenberg, mi ha detto che avete un posto di lavoro libero"
L’uomo si illuminò e le sorrise, stringendole la mano e conducendola ad un tavolo dietro una libreria.
"Willow mi ha parlato di te. Mi ha detto che sei una ragazza dolce e cerchi un lavoro tranquillo ma anche ben pagato"
"Già. Ho…avuto dei problemi e li sto superando adesso"
Buffy abbassò lo sguardo per non vedere la solita curiosità e compassione negli occhi dell’uomo. Invece questo si dimostrò riservato e quasi la capiva.
"A me basta che tu lavori con il sorriso. Oltre che a te, fa bene anche ai clienti"
Buffy rise per il modo in cui aveva detto l’ultima frase.
"Non mi sono presentato: sono Randy Giles, il proprietario del negozio. Allora, Elisabeth, visto che Willow mi ha già parlato molto di te, penso che non avrai problemi a lavorare qui già da domani"
Elisabeth si illuminò e guardò con speranza Randy negli occhi.
"Questo vuol dire che mi vuole assumere?"
"Sì. E dammi del tu. Non sono ancora così vecchio per il lei, Elisabeth"
"Allora chiamami Buffy. Elisabeth non mi piace. Troppo pomposo"
"Perfetto allora. Buffy. A domani. Apriamo alle nove"
Buffy si alzò e dopo aver stretto la mano a Randy uscì dal negozio con il sorriso sulle labbra e praticamente corse verso la casa del suo ragazzo.
Quando arrivò a questa bussò più e più volte, finchè Riley non le aprì e la salutò con un bacio.
"Scusa se non ti ho aperto subito, ma ero sotto la doccia"
Riley si fermò, chiudendo la porta e guardando Buffy.
"Stai sorridendo!"
E automaticamente il sorriso si formò anche sulle labbra di lui. “E’ bello vederla felice. Ne ha passate tante, voglio solo il meglio per lei” pensò il ragazzo, seguendola fino al divano in salotto e sedendole accanto. A questo punto Buffy cominciò a raccontare del Magic Shop e che aveva appena trovato un lavoro grazie a Willow. Si buttò tra le braccia di Riley e continuò a sorridere per la felicità. Non ne poteva fare a meno.
"Chiama Willow e dille tutto. E poi passamela"
Le disse Riley dandole il suo telefono. Buffy lo ringraziò e telefonò all’amica:
"Wills! Ti adoro, lo sai questo vero?"
"Certo Buffy"
Dall’altra parte del telefono Willow aveva capito che l’incontro con Randy era andato bene, ma voleva sentirselo dire.
"Sono andata al Magic Shop e Randy mi ha detto che gli hai parlato tanto di me e mi ha assunta! Comincio domani mattina!"
"Sono contenta per te Buffy. Te lo meriti. E poi vedrai che con Randy ti troverai bene: è una persona che capisce le situazioni e gli puoi parlare di tutto"
"Senza di te sarei ancora una disoccupata"
"Ce l’avresti fatta comunque"
"Ah Will, Riley ti vuole parlare"
E così dicendo Buffy allungò il telefono al suo ragazzo.
"Ciao Willow"
"Hey Riley"
"Volevo ringraziarti per aver trovato un lavoro alla mia ragazza. Dovresti vederla, non smette più di sorridere. Grazie per averle fatto tornare il buon umore"
Dall’altra parte si sentì la risata modesta di Willow.
"Buffy è la mia migliore amica. Farei di tutto per lei"
I due si salutarono e quando Riley mise giù il telefono tornò a sedersi accanto a Buffy.
"Che vuoi fare adesso?"
Le chiese gentilmente, giocherellando con le sue dita. Questa scosse il capo:
"Non lo so. Magari potremmo guardare un film e restare accoccolati sul divano"
"Mi piace. Con un massaggio che ti tolga la tensione, che ne dici?"
"Perfetto!"
 
          °°°°°°°°°°
 
Il sole illuminava allegro le vie di Sunnydale. La città si era già messa in movimento quando Buffy aprì gli occhi e si voltò a guardare l’ora indicata dalla sveglia: era perfettamente in orario così si alzò e andò a farsi una doccia. Voleva apparire al meglio al suo primo giorno di lavoro. Dopo essersi vestita si sistemò i capelli ed uscì: la città era nel pieno del suo tormento mattutino e lei si fermò alla fermata dell’autobus insieme ad altre tante persone.
Si sentiva strana, come se tutti la stessero osservando. Ma poi pensò che era la sua immaginazione.
 
Randy finì di mettere a posto un paio di candele e poi andò alla porta. Mancavano ancora dieci minuti prima che il negozio aprisse. Guardò fuori e vide arrivare Buffy. Sorrise. Le era sembrata subito molto responsabile quella ragazza. Le aprì la porta e la guardò entrare.
"Buongiorno Buffy. Tutto bene?"
Questa, una volta dentro, si voltò a salutarlo:
"Buongiorno. Tutto a posto, grazie"
Randy le sorrise e annuì, per poi condurla in una stanza dietro il negozio.
"Qui puoi mettere tutte le tue cose. C’è un armadietto con il tuo nome. Ho voluto farlo anche se siamo solo in due a lavorare in questo posto"
"Solo noi due?"
Buffy era stupita: pensava che in quel negozio lavorassero almeno tre persone.
"Per adesso. Comunque, ti mostro il negozio e dove si trova la varia merce"
Buffy annuì, seguendolo. Le mostrò la cassa e come usarla, dove venivano tenuti i fogli per le prenotazioni e tutto il resto, il magazzino sotto il negozio ed infine il soppalco con i libri.
"Ricorda: se qualcuno richiede un volume che si trova là in alto, chiamami"
"Certamente"
Buffy annuì, per poi prendere posto dietro la cassa e guardare Randy aprire il negozio. Dopo neanche molto tempo ecco che cominciarono ad arrivare i clienti: Buffy non si aspettava una clientela così consistente per un negozio di magia.
Così la giornata scorse tranquilla.
"Per oggi abbiamo finito"
Randy le andò incontro dopo aver girato il cartello alla porta che diceva “Chiuso”.
"Come ti è sembrato il primo giorno?"
"Devo dire, sono sorpresa di tutta questa clientela. Mi trovo davvero bene qui"
"Mi fa piacere. Ti devo solo chiedere di sistemare un po’ in giro mentre io metto a posto le ordinazioni e la cassa, va bene?"
"Nessun problema"
Buffy andò nella stanza sul retro e prese la scopa per pulire il locale. Stava sistemando da neanche cinque minuti che sentì qualcuno bussare alla porta del negozio. Alzò il capo e guardò Randy, che le fece segno di andare a vedere chi mai potesse essere. Buffy posò la scopa e andò alla porta, girando la chiave.
"Zio.."
Cominciò l’uomo che si trovò davanti ed entrambi spalancarono gli occhi.
"Cosa ci fai tu qui?"
Le urlò praticamente contro William. Buffy rimase spiazzata al suo posto, per poi venir spinta da parte e sorpassata da William, entrato in negozio e diretto verso Randy.
"Spike, non mi avevi detto che passavi"
"Zio, che ci fa lei qui?"
Spike si voltò verso Buffy e la indicò.
"Oh Spike questa è la nuova ragazza che è venuta a lavorare per me"
"Zio, non pensavo te la facessi con quelle così giovani"
Buffy e Randy si guardarono e poi quest’ultimo scoppiò a ridere.
"Ma cosa hai capito? Sempre a pensare ai doppi sensi tu! Buffy è la nuova commessa"
Spike sembrò tirare un sospiro di sollievo.
"Ascolta ragazzo, io adesso ho un incontro importante. Potresti aiutare tu Buffy a finire di pulire? Potrei pagarti"
"Allora ci sto"
Randy lasciò le chiavi del negozio a Spike e salutò Buffy. Quest’ultima si sentiva in imbarazzo: il giorno precedente aveva litigato con il figlio del suo psicologo e adesso era venuta a sapere che lavorava per lo zio di William, lo stesso uomo del giorno precedente.
"Non era Elisabeth il tuo nome?"
Le chiese William sedendosi sul bancone.
"Gli amici mi chiamano Buffy"
"Strano nome"
"Tu non hai un soprannome?"
Gli chiese Buffy lanciandogli un’occhiata e poi riprendendo a spazzare.
"Spike"
"E poi dici del mio?"
Spike la fulminò con lo sguardo.
"Da quanto lavori per mio zio?"
"Da questa mattina"
Buffy finì di spazzare e senza dire una parola andò sul retro e pulì la scopa. Non si sentiva pienamente a suo agio in presenza di Spike.
"Mi dispiace per ieri"
Sentì la voce di lui e si voltò: era appoggiato con una spalla alla porta e la stava osservando attentamente.
"Non hai molto tatto a trattare con la gente, eh?"
Buffy non voleva ammetterlo, ma le parole sue del giorno prima l’avevano colpita.
"Ti ho chiesto scusa. Potresti almeno accettarlo"
"E della tua ragazza che mi dici?"
"Non tirare in ballo Dru"
"Non tirarla in ballo? Mi ha dato della pazza! Ma l’hai vista? E sarei io la pazza?"
Gli urlò contro Buffy. A quel punto anche Spike si infiammò maggiormente.
"Tu non la conosci! Non osare insultarla di nuovo!"
"E’ stata lei la prima che mi ha insultata. E adesso se non ti dispiace vorrei tornarmene a casa"
Buffy prese la propria roba e andò verso la porta, dove vi era Spike. Ma questo non si mosse.
"Ritira quello che hai detto su Drusilla"
"No. Non mi lascio offendere così facilmente senza dir niente2
"Mi chiedo se mio zio sappia chi ha assunto"
"Sa di non aver assunto una pazza"
Detto questo Buffy passò sotto il braccio di Spike e tornata al negozio prese le chiavi che erano state appoggiate sul bancone. William la seguì e lei gliele lanciò.
"Randy ti ha detto di chiudere il negozio"
Così si avviò alla porta ed uscita se la chiuse alle spalle. Senza neanche guardare dove stava andando cominciò a camminare. “Ma chi si crede di essere?” Si chiese Buffy rivolta con il pensiero a Spike “Insultarmi in quella maniera e poi pretende anche che io non reagisca.” Giunta a casa sua sentì il telefono suonare.
"Pronto?"
"Buonasera Buffy, sono il Dottor Giles"
"Oh, salve! Mi dica"
"Domani non posso riceverti. Ti dispiace se rimandiamo alla prossima settimana?"
"Niente affatto"
"Perfetto. Ricordati di portarmi il tuo nuovo scritto"
"Lo farò di certo, Dottor Giles"
"Grazie Elisabeth. Arrivederci"
"Arrivederci"
Buffy chiuse la chiamata sospirando. Sperava davvero che quella settimana passasse in fretta: aveva bisogno di parlare con il suo psicologo. Un gran bisogno.
   
 
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