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Autore: Isara    18/03/2009    2 recensioni
« Con la tua spada hai trafitto il mio cuore, e ora lo custodisci come un trofeo. E nel mio petto, cosa mi tiene in vita? »
Genere: Triste, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai non so più da quanto tempo non esco. Sono passati dei giorni? O delle ore? Forse anche dei minuti. Non so cosa stiano facendo gli altri e non so che cosa abbia fatto Reita. Non mi interessa. Tanto non risolverebbe nulla.
Però ogni tanto mi sembra di sentire la sua voce chiamarmi da dietro la porta... sarà solo un illusione. Sì, mi illudo di poter pensare che ci tenga così tanto a me per venirmi sempre a trovare e chiedermi come sto. Non gli ho mai risposto. A volte ho sentito anche la voce di Kai. Sarà solo un sogno? Non riesco più a separarla dalla realtà. Ma non voglio svegliarmi. Ho paura che quello che è successo negli ultimi giorni sia vero. Sto scappando? Molto probabilmente è così. Ma non è perché sono un codardo; lo faccio per evitare di piangere e di far preoccupare chi mi sta attorno.
Proprio Aoi... non so quante volte mi sarò confidato con lui, raccontandogli di tutte le mie insicurezze, delle paranoie che mi venivano in mente ogni volta che Uruha aveva un certo comportamento nei miei confronti. E lui mi assicurava sempre... mi diceva che non dovevo avere paura, perché potevo contare su quel sentimento che ci teneva uniti. Non so neanche quante volte sono stato io ad aiutare lui, quando aveva una cotta per una persona che adesso non ricordo. Gli ho anche promesso che l'avrei aiutato.
Mi ha tradito. Mi ha pugnalato alle spalle, portandomi via ciò che ho di più caro al mondo. La cosa che più mi fa male è che lo sapeva. E lo sa ancora.
Uruha... dimmi, tu invece? Perché ti sei innamorato di me?



A volte... sarebbe meglio conservare solo i ricordi più belli. Ma è da quelli infelici che si impara a vivere e ad affrontare quel nemico che si chiama "destino".
Almeno così succede la maggior parte delle volte...




Chiudo gli occhi e mi stendo sul letto, ricordando...

« Ciao Ru! »
« Oh, buongiorno Urupon! E gli altri? »
« Non sono ancora arrivati... sai com'è, ad ogni festa di compleanno di Reita sono pochi coloro che riescono a sopravvivere al massacro e venire puntuali al lavoro! »
« Certo, certo! E mi pare strano che proprio TU ne sia uscito vivo! Eri quello che stava peggio di tutti! »
« Eeto... ma tu lo sai che io sono Uruha! »
« ... e quindi? »
« L'alcol per me non è una novità! »
« Ma non mi dire!! »

Ridevamo. Come degli amici. Come abbiamo sempre fatto.

« Ne Ruki, tu come hai fatto? »
« A fare cosa? »
« A svegliarti presto, ovviamente! »
« ... è un segreto ♥ »
« Dai, dimmelo! Magari posso utilizzare il tuo stesso trucco alle prossime feste! Mica solo io ero ubriaco fradicio!! »
« Te lo dirò... ma tu cosa mi dai in cambio? »

Sarò sincero... in realtà non volevo dire nulla di perverso, nessun doppio senso. Era l'ultima cosa che poteva venirmi in mente quel giorno. Speravo in qualche sua bottiglia di sake...
E invece fu proprio quella mia frase a rendermi felice e a rovinarmi. In pochissimo tempo me lo ritrovai a pochi centimetri da me, con la mano sul colletto della mia camicia e le sue labbra sulle mie. Erano così calde e morbide che anche ora riesco a ricordare la sensazione che si prova ad averle per sé. Il primo bacio che mi diede.

« Va bene così? »

Non risposi. Ero rimasto imbambolato a guardarlo, con una faccia da ebete che preferisco non ricordare.

« Ehi, Ru? »
« ... ma tanto non te lo dico! »

Non era stato solo per dispetto... ma perché volevo di più, altro ancora. Era da qualche settimana che avevo incominciato a passare più tempo con lui, e sarà stata quella sua compagnia a provocare tutto quel trambusto dentro di me. E lui, con un solo gesto, ha saputo donarmi la tranquillità.
Da lì poi è iniziato il "nostro gioco". Un gioco tanto perverso da sembrare finto, privo di amore. Lentamente ci avvicinavamo a quella fase che potevamo definire più intima. Confessioni e poi coccole... dirgli che provavo per lui quel sentimento da un pò di tempo... e poi arrivò quel giorno.
"Suo" e "Mio".

« Dai Ruki, lo sai che Reita è un deficiente... al massimo lo vedrei come un ottimo amico... ti ricordi di com'eri fino a tre anni fa? »
« Tre anni fa? »
« Sì... un giorno venisti a casa mia quasi in lacrime perché avevi cercato di dichiararti e non aveva capito... »
« Ah sì... »
« Io te l'ho detto che non faceva per te... e poi tu... sei MIO. »
« ... Uruha, quindi... tu mi ami? »

Ci fu un momento di silenzio. Avevo paura... magari era vero, per lui era solo un gioco, ero solo un passatempo. Sapevo che voleva me perché non aveva nessun altro al momento.

« Certo! Ma che domande mi fai? »

Quella risposta me la diede con un tono di voce un pò strano. Mi era sembrato un pò dubbioso. Però mi ero tranquillizzato, perché col passare del tempo dimostrava sempre di più di essersi innamorato di me, e non solo della sua voglia di avere qualcuno accanto, una vittima con cui giocare, qualcuno che non lo contestava mai e che facesse qualunque cosa ordinasse. Ora come ora, mi sembra più di essere stato una sottospecie di animaletto domestico per lui. Se non lo cercavo, lui difficilmente si metteva in contatto con me. Mi dava l'impressione di una persona che mi volesse solo al momento del bisogno. Solo quando non aveva nessun altro. Lui però negava; ma io lo sapevo cos'ero. Lo sapevo, eppure non potevo smettere di stare con lui. Mi dava qualcosa che cercavo da anni e anni, qualcosa che sognavo da quand'ero ragazzino. E ora che non ce l'ho più, sto cercando difficilmente ad abituarmi all'idea di non averlo.


Per quanto l'amore possa essere una delle cose più belle del mondo, è anche una delle più sofferenti.


Grazie per i commenti ç_ç non sapete quanto mi fate felice! E io invece sono ancora più triste perché sto torturando questi cinque poveretti XD
Credo che il prossimo sia l'ultimo capitolo, quindi si uscirà quasi totalmente da quella che è una "storia ispirata a fatti realmente accaduti", perché io non sono il tipo da scrivere finali dove non finiscono con una sottospecie di "e vissero felici e contenti", sono una tipa allegra di mio XD (tutti: ehhh si vede! *ironico*).
E poi mica ero convinta di sapere scrivere così bene òwo pensavo di essere una del "così e così"... diciamo, più uno schifo che così e così XD *l'autostima alla Aoi se ne andò a quel paese*
Ringrazio tutte le anime pie che hanno lasciato un commentino, mi incoraggiate a scrivere! Grazie davvero tante ^^ ovviamente dovrei ringraziare anche le mie cinque vittime preferite per avermi ispirato con le loro stupende canzoni ♥
Al prossimo capitolo... che credo arriverà tra breve XD speriamo!

   
 
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