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Autore: SpecialKlaine    31/01/2016    0 recensioni
Prestava moltissima attenzione alle cose che gli piacevano e addirittura alle cose che non gli interessavano più di tanto. Ma se si sentiva intrigato da qualcosa o, beh, qualcuno, era lì che prestava il più attenzione possibile. [...] Darren era intrigato in un modo in cui non era stato in molto tempo.
[Traduzione]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I'll Sing It Loud (nvu) Disclaimers: I personaggi non ci appartengono e il testo è proprietà di - col-fur (Tumblr), bdanderson (Ao3)  - , l'autrice a cui abbiamo chiesto il consenso di tradurre e ripubblicare qui la fanfiction.










I'll sing it loud

| Storia Originale | Ao3 |




Se Darren avesse potuto descriversi con una parola, sarebbe stata "assorbitore."

Assorbiva assolutamente ogni cosa: informazioni che leggeva online, storie che gli raccontavano i suoi amici, musica, arte. Prestava moltissima attenzione alle cose che gli piacevano e addirittura alle cose che non gli interessavano più di tanto. Ma se si sentiva intrigato da qualcosa o, beh, qualcuno, era lì che prestava il più attenzione possibile. Osservava ogni singolo dettaglio della cosa che aveva attirato così tanto il suo interesse. In genere non era così... inquietante come nella situazione corrente.


Darren era intrigato in un modo in cui non era stato in molto tempo.


Sapeva che il nome del tipo era Christopher perché una volta aveva ricevuto la sua posta a casa per sbaglio. Sapeva che Chris possedeva un gatto sovrappeso che nutriva con una porzione generosa di cibo ogni mattino e un'altra volta al pomeriggio, quando tornava a casa da qualunque cosa facesse durante la giornata.


Darren sperava di sapere che cosa facesse Christopher durante il giorno.


Sapeva anche che Christopher aveva un'amica, una giovane ragazza di bell'aspetto che qualche volta entrava anche quando Christopher non era a casa. Generalmente dava da mangiare al gatto e basta (il che probabilmente era il motivo per il quale quella cosa era sovrappeso, in primo luogo) e se ne andava. Ma qualche volta era lì con Christopher e, beh, quelli erano i giorni in cui Darren si ritrovava (in modo inquietante, se ne rendeva conto) a guardare il più possibile.


Quelli erano decisamente i giorni in cui Christopher era più felice.


Ci provava a non farlo così spesso - davvero, ci provava - ma il ragazzo l'aveva all'amo e non sapeva nemmeno perché. Non era davvero colpa di Darren se il suo vicino lasciava sempre le tende aperte, ok? Era una finestra grande. Darren si annoiava spesso. Era solo che conveniente.


Almeno era quello che cercava di ripetere a se stesso.


Il fatto è che quando Darren diceva che il tipo non chiudeva mai le tende, significava che il tipo non chiudeva mai le sue cazzo di tende. Mai. Questo era il motivo per il quale Darren aveva visto Christopher in situazioni compromettenti.


La prima volta che Christopher apparve alla finestra con solo un asciugamano appeso alla vita, i capelli arruffati e bagnati e le guance lievemente arrossate (si, Darren lo notava anche a distanza, ok?), cercò con tutte le sue forze di non guardare. Anche l'essere inquietanti dovrebbe avere i suoi limiti, quindi trascinò via lo sguardo e si distrasse facendo qualcosa di altro.


Ma poi risuccesse il giorno dopo. Di nuovo.


Il terzo giorno, al suo vicino cadde l'asciugamano. E Darren perse fottutamente la testa.



*

"Porta qui il tuo culo!" sentì dire Darren appena mise piede nel piccolo caffè . Docilmente, si fece strada verso la sua amica Lauren, sorridendo mentre lei gli schioccava un bacio sulla guancia. "Adesso porta il tuo culo sul palco. Sei in ritardo, bastardo."

"Mi dispiace! Non so se hai notato ma sta fotuttamente piovendo fuori e ci sono persone con gli ombrelli che bloccano la strada."


Lei rise al tono esasperato di Darren. "Vai! Su, prima che Joey venga fuori e ti trascini lui stesso sul palco." lo avvertì.  

"Va bene, va bene, vado."


Suonava al caffè di Joey ogni venerdì pomeriggio e aveva addirittura dei clienti abituali che venivano ogni settimana solo per vederlo suonare. Era quasi imbarazzante quanto lo rendesse felice, ma Darren era troppo concentrato a suonare la scaletta che aveva scelto (e alcune canzoni proposte dai cliente) per curarsene.




*

Stava seduto al bar per una pausa dal suo piccolo show quando successe.


Chiaramente irritato e bagnato fradicio, mormorando parole che Darren immaginò fossero una serie di imprecazioni, un ragazzo molto seccato sedeva allo sgabello vicino al suo. Ovviamente a Darren ci vollero due secondi per realizzare chi fosse.


Non riuscì a non fissare i lineamenti del suo profilo, dalla mascella definita del ragazzo al modo in cui i suoi capelli umidi cadevano sulla fronte e sugli occhi, facendo venire voglia a Darren di passarci le dita.


Christopher appariva ancora più stupendo da vicino.


Darren abbassò la testa e il suo dito indice si mosse nervosamente sul bordo del suo bicchiere quando realizzò che il ragazzo aveva notato il suo sguardo spudorato.


"Come posso aiutarti?" chiese gentilmente Lauren.


"Solo dell'acqua, grazie" rispose Christopher, portando entrambe le mani ai capelli. "Anzi, fammi un margarita." 


"Arriva subito, signore." Lauren girò sui tacchi e gli lanciò uno sguardo che urlava 'Parlagli!' e Darren si ritrovò ad arrossire. Ma che cazzo. Stava arrossendo.


"Uh, tutto ciò è patetico," mormorò Christopher vicino a lui. "Non ci posso credere. Non ci posso credere! Sto sognando. E' un incubo. Non è altro che un sogno del cazzo e mi sveglierò nel mio morbido, caldo letto asciutto e tutto andrà bene."


"Uhm, ti- ti serve una mano?" chiese esitante Darren, girandosi sulla sedia per vederlo meglio.


"A meno che tu non abbia vestiti asciutti, un cazzo di asciugamano, o sai come si mette a posto una macchina, non penso che tu possa aiutarmi," Christopher alzò lo sguardo verso di lui, riconoscendolo all'istante. "Oh! Io ti conosco!"


Darren ridacchiò, le guance di nuovo calde. Era ridicolo. Tu sei ridicolo. "Già, sono il tuo vicino."


"Quello che mi guarda mentre do da mangiare al mio gatto?" Il suo tono diventò derisorio, un cambiamento drastico rispetto al Christopher scontroso di qualche secondo fa.


Darren quasì soffoco con l'aria. "I-io non- io non lo faccio."


Era ovviamente una bugia e Christopher non gli credette affatto. "Si, certo." disse in tono sarcastico.


"Comunque, sono Darren." decise di presentarsi, un sorriso acceso sul suo volto. "E credo di poterti trovare un asciugamano."



*

Tornò con un asciugamanino ad un braccio e Joey all'altro. Christopher sorrise quando lo vide, ma sembrò confuso quando vide Joey, che stava tenendo in mano una maglietta bianca, stropicciata ma asciutta.

Darren gli tese l'asciugamano mentre Joey si presentava a Christopher e gli proponeva di appendere la sua giacca e la maglietta bagnata dentro. "Ho questa, così la puoi mettere mentre i tuoi vestiti si asciugano." gli passò la maglietta pulita e sorrise educatamente.


Christopher annuì con un sorriso compiaciuto sul volto. "Grazie. Davvero, grazie mille."


"Nessun problema" rispose. "Appena sei pronto. Darren ti farà vedere dove si trova il bagno." 


Joey se ne andò annuendo brevemente mentre Lauren passava ancora una volta vicino a loro, lanciando a Darren la stessa occhiata di prima. Darren la ignorò e si concentrò di nuovo su Chris, che stava passando l'asciugamano su e giù sui capelli bagnati, rendendoli tutti sparati.


Darren sorrise, quasi ipnotizzato.


"Lavori qui?" chiese.


"Beh, più o meno," alzò le spalle Darren, gli occhi ancora fissati sul movimento delle mani di Chris sui suoi stessi capelli. "Joey è abbastanza gentile da lasciarmi suonare qui ogni venerdì."


"Oh, sei un performer?"


Già," mormorò Darren timidamente. "E devo tornate sul palco adesso. C'è qualcosa in particolare che vorresti sentire?"


Sembrò pensarci un attimo, per poi sorridergli brevemente. "Sorprendimi." 



*

E a quanto pare Darren lo fece (la canzone era già nella scaletta, ma Christopher non doveva saperlo.)

"I don't know you, but I want you more for that." cantò le parole lentamente, le dita a strimpellare dolcemente la sua chitarra.


Guardò Christopher due volte mentre suonava, giusto per vedere se stesse prestando attenzione, si disse, ed entrambe le volte Chris aveva un piccolo sorriso sul volto.


Words fall through me and always fool me, and I can’t react.” cantò Darren mentre si trovava ad arrossire per la seconda volta quella sera. Si sentiva ridicolo, davvero, specialmente quando le sue dita iniziarono a tremare lievemente sulle corde.

E ok, sì, la canzone era già nella scaletta e Darren sapeva esattamente perché fosse lì. Solo che non avrebbe mai pensato che avrebbe avuto la possibilità di cantarla alla persona che in primo luogo gli aveva fatto venire voglia di cantarla. Era incredibile, l'intera notte si stava rivelando incredibile, ma Darren continuò comunque a cantare.


Quando in qualche modo riuscì a trovare gli occhi di Christopher nella piccola folla - nonostante fosse buio e Christopher era molto lontano in quel momento - ridacchiò nervosamente in mezzo al brano. Scosse la testa imbarazzato e si riprese velocemente, mordendosi il labbro durante la pausa della canzone e incrociando di nuovo lo sguardo di Chris.


Anche Christopher sembrava imbarazzato a quel punto mentre sorrideva e si mordeva l'unghia del pollice, il drink sul bancone del bar, completamente dimenticato.


Darren si sentì volare. 




*


"Christopher, giusto?" chiese mentre tornava, come se non lo sapesse già, prendendo un sorso dalla sua bottiglietta d'acqua e appoggiando la sua chitarra in un punto vicino al sedile del vicino. "Cosa ne pensi?"

Sei molto bravo," rispose, abbassando lo sguardo per incontrare gli occhi di Darren. "Ed è solo Chris."


Darren abbassò la testa, sentendosi le guance bruciare. "Ha, mh, funzionato?"


"Ha funzionato?"


"La canzone."


Fu il turno di Chris di sembrare timido. Abbassò lo sguardo sul suo bicchiere e prese un sorso prima di dire, "Dipende, immagino."

"Da cosa?"


"Da quali siano le tue intenzioni."


Darren si avvicinò, uno sguardo timido negli occhi. "Se quello che ho cercato di fare ha funzionato." quasi sussurrò, toccando la cannuccia del drink di Chris con un dito. "Lascerai che ti offra un altro drink."

Con un sorriso furbo sulle labbra e un'espressione felice sul viso, Chris toccò con il dito quello che Darren aveva posato sulla cannuccia."Okay."



*

Erano entrambi un po' brilli e inciampavano ogni tanto sui loro stessi passi, ma in qualche modo, dopo che Chris rimise i propri vestiti, Darren riuscì a convincerlo ad andare insieme  a piedi fino a casa.


-"Siamo vicino, è solo che conveniente."


"Già, hai ragione. E' solo che conveniente."-


Quando arrivarono lì, Chris si appoggio alla porta del suo appartamento con un sorriso. Darren deglutì per togliere la secchezza dalla sua gola quando un paio di brillanti occhi blu guardarono direttamente nei suoi.


"Mi hai davvero sorpreso con quella canzone," sussurrò Chris. Darren non mancò di notare il tono nervoso della sua voce.


"Bene. Intendevo ogni singola parola."


Fece un passo per avvicinarsi a Chris quando sbuffò e si morse il labbro, abbassando lo sguardo sul pavimento con un mezzo sorriso. "Era una canzone intensa."



"Lo so."



Quei bellissimi occhi blu tornarono a guardare Darren e Chris si fermò al suo dolce sorriso. Quello piegò la testa di lato, cercando di interpretare la reazione di Chris, ma fu esattamente lì che Chris lo sorprese afferrandolo per la cintura con due dita, avvicinandoselo, un'espressione maliziosa e un po' stordita. Darren sentì l'aria lasciare i suoi polmoni.


"Era già sulla tua scaletta?" chiese Chris con tono basso, la faccia all'improvviso vicina a quella di Darren, i petti che quasi si toccavano. 


Darren deglutì rumorosamente. "Veramente, sì."


"Nessuna ragione in particolare?"


In risposta, Darren fece scivolare la mano sul braccio di Chris. Passò il palmo sui suoi bicipiti e sulle spalle, fermandosi alla morbidezza del suo collo. Gli accarezzò la faccia con i pollici e strofinò il naso contro il suo.


"Si," mormorò sulle labbra di Chris prima di premere le loro labbra contro le sue.


All'inizio era dolce e tenero, ma Chris prese rapidamente il controllo e all'improvviso diventò intenso e appassionato. Le labbra di Chris erano morbide e fredde, notò Darren; le sue labbra erano fredde. Darren voleva riscaldare così tanto quelle labbra che si strinse ancora più vicino a Chris, aprendo ancor di più la bocca e baciandolo più forte. Succhiò il labbro inferiore di Chris mentre passava le dita tra i capelli morbidi.


Chris prese un respiro profondo, muovendo la mano per toccare quella che Darren aveva ancora sul suo viso. Darren intrecciò le loro dita e si staccò dolcemente.


Gli occhi blu acceso lo fissarono apertamente, così vicini che Darren quasi perse l'equilibrio.


"Non voglio che finisca qui." ammise sottovoce Darren.


"Vuoi- um" balbettò Chris. "Vuoi entrare e magari vedere cosa c'è su Netflix?"



*

"Devo confessarti una cosa," sbottò Darren mentre stavano entrambi seduti sul divano di Chris con le gambe incrociate e le ginocchia che si toccavano. "Ti guardavo. Attraverso la finestra."


Chris piegò la testa e incontrò lo sguardo di Darren. "Mi guardavi."


"Già," mormorò Darren, con tono sconfitto. "In mia difesa, la lasci sempre spalancata, okay? E io ci ho provato a non guardare. Fidati, ci ho provato. Ma tu... Voglio dire, ti sei visto?" gesticolò animatamente nella sua direzione. "Adesso pensi che sia la persona più inquietante della terra, vero?"


Il suono della risata di Chris lo prese un po' alla sprovvista e alzò lo sguardo per guardare il viso del vicino.


"Lo so," confessò Chris, un sorriso timido sulle labbra.


"Tu- Cosa? Lo sai?"


"Beh, non sei esattamente discreto." lo prese in giro. "Dopo un po' ho iniziato a lasciarla aperta apposta e basta."


"Tu-" Darren era senza parole. E lui non è mai senza parole. Darren ha sempre qualcosa di dire in qualunque situazione, Eppure, eccolo lì, assolutamente e totalmente senza parole. "Non posso crederci!"


"E' lusinghiero, davvero. Specialmente dal ragazzo carino della porta accanto." gli occhi di Chris si addolcirono e prese la mano di Darren nella sua, intrecciando le loro dita insieme.


Darren si irradiò. "Carino, eh?"


Chris si avvicinò, il viso a qualche centimetro dal suo. "Molto."


Darren chiuse il resto della distanza tra di loro e premette un piccolo bacio sulla bocca di Chris. "Siamo persone molto strane e stupide."


"Lo siamo. Ma per qualche motivo, sembra che tu mi piaccia comunque."


Era così dolce e sincero che Darren si ritrovò a brillare per la felicità.


"So che stiamo facendo tutto nell'ordine sbagliato." rise Darren, "Ma mi piacerebbe davvero portarti di nuovo fuori. In modo appropriato. Nel caso stanotte contasse come un appuntamento."


Con un sorrisino, Chris annuì e gli strinse la mano. "Certo," disse. "Faresti meglio a sorprendermi di nuovo."


"Se è questo che ricevo in cambio quando ti sorprendo," disse Darren, avvicinando con la mano Chris, "puoi scommetterci il culo che lo farò."






   
 
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