Anime & Manga > Nana
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Autore: Nlc    18/03/2009    1 recensioni
Vorrei scrivere acuni ricordi di Nana, le sue emozioni, i suoi pensieri , i suoi momenti felici e tristi, soprattutto immaginare pensare le sensazioni ed emozioni di alcuni personaggi
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Junko Saotome, Nana Osaki, Shoji Endo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualche settimana dopo, io stavo in redazione e Takumi l’avevo sentito poco. Ero delusa, ma avevo una grande voglia di rivederlo. La giornata era leggermente nuvolosa ed io mi incamminai, dopo avere finito di fare la spesa. Suonò il cellulare, quando vidi sullo schermo che era il numero di Takumi, mi cascò la borsa della spesa per terra per rispondere. “ oh no! Pronto!” “ Pronto Nana, che cosa succede?” “ Mi è cascata la borsa della spesa per terra, è colpa tua se non avessi chiamato..” “ Vuol dire che non ti chiamerò più..” “ No, no….mi fa piacere sentirti, anzi stavo pensando a te.” “ dì la verità Nana, non vedi l’ora di abbracciarmi? Ci credo sono un bell’uomo io!Anche le mie fan lo dicono” “ Dai Takumi, non ,mi prendere in giro!” raccolsi la borsa da terra. “ Piuttosto, sei libera stasera?” “ sì!” “ sto tornando a Tokio proprio ora, va bene se ti passo a prendere sotto casa tua?” “ d’accordo! Ma sta attento se vedi Nana! Ancora non gli ho detto niente di noi due” “ Non ti preoccupare, va da Ren stasera. Passo alle 7, fatti trovare pronta” Pensai, chissà dove ,mi vuole portare. Nel pomeriggio mi preparai ansiosa e curiosa. Quando uscì dal palazzo alle 7, Takumi con il suo autista era già lì. Entrai in macchina: “ allora Takumi, dove andiamo?” “ Ogni cosa a suo tempo, intanto vuoi un succo di frutta?” Un marchingegno della macchina fece uscire un bicchiere di succo di frutta con dei biscotti. “ Ti conviene mangiare, il viaggio sarà lungo.”E il viaggio fu lungo veramente. Arrivammo alle 9 in un’altra città del Giappone. “ Dove siamo Takumi? “ A casa mia!” “ A casa tua, ma è bellissimo!” C’era una piccola villetta a schiera e davanti a noi c’era un fiume. Entrammo nella sua casa, sembravamo due puntini in quello spazio immenso. Era tutto brillante e luccicante, pieno di quadri e le pareti erano di un bianco come la neve. Takumi preparò la cena, oh dio alla fine dovetti prepararla io, perché non sapeva cucinare. “ Per fortuna che ci siete voi donne..”Quando finimmo di mangiare, mi portò in camera sua. C’era una foto di lui e la sorella più grande quando erano piccoli. “ Ma hai i capelli corti qui? Quanto sei carino!” “ si però, con gli anni l’ho fatti crescere.” “ Ma che amore! Vorrei mordere quelle guanciotte” “ Nana…” Mi prese la mano , poi mi sollevò e mi prese in braccio. Io ero la sua piccola e lui il mio gigante, mi buttò nel suo letto, nel suo letto d’infanzia e mi chiedevo chissà quante ragazze aveva portato, ma non m’importava. Ci spogliammo e ci ritrovavamo a ritornare bambini in quel letto. Come una giostra non finivamo mai, non volevamo lasciarci, volevamo rimanere uniti, io e lui….
  
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