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Autore: Lady White Witch    01/02/2016    5 recensioni
[Scritta in collaborazione con IMmatura. Grazie a te, che supporti sempre i miei scleri]
'' Si, ma le mie scorte di dolci sono al sicuro?'' Questione di priorità, dopotutto.
‘’ Temo di no, altezza ‘’ fu la risposta del ragazzo, ancora ansimante per la corsa.
'' Come?''
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Ariovisto voltò il viso verso l’altro, e con un’espressione che avrebbe fatto raggelare il sangue nelle vene a chiunque, disse:’’ Com’è possibile che non siano ancora nate? Eppure le profezie che abbiamo trascritto erano chiare!’’
" Colpa di come scrivi tu i numeri nelle profezie, tutte stanghette, crocette, letterine... non si capisce un cazzo e poi uno sbaglia decennio. "
‘’ Quindi, adesso che facciamo?’’
L’Oracolo fece spallucce.
‘’ Tocca inventarci qualcosa… beh, che ne dici di utilizzare i loro genitori? Sarebbe preferibile scegliere le madri, ma in caso di necessità andranno bene anche i padri.’’
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"Riesco a rintracciare solo i padri..."
"Usiamoli, allora!"
"Ma che cazzo dici? Secondo te si mettono a svolazzare in vestitini sexy?"
"Vedi che non siamo su Italia 1, si può fare. Il crossdressing al pubblico piace!"
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: 2p!Hetalia, Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'FrUk Collection - Quando una rana e un coniglio... '
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The Guardians – Se loro sono gli eroi, noi  siamo spacciati

 

 

Capitolo 7
Basta nuoto: mi do’ all’ippica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Palazzo reale di Meridian
Laboratorio di Oliver

Una settimana di lavoro sulla Terra, e già Matt desiderava trecento anni di ferie. Possibilmente, non su Meridian. Credeva che nessun datore di lavoro potesse essere più schizzato di Oliver. Erano vent’anni che aveva a che fare con un maniaco dell’alta cucina e del dominio dell’universo, aveva fatto il callo a tutti i tipi di richiesta, anche a quelli più bizzarri. 
Poi, aveva conosciuto Ivan Braginski. Quell’uomo non aveva particolari fissazioni, ma era inquietante. 
Non inquietante come quasi tutto ciò che si trovava sul suo mondo, a quello ormai non ci faceva quasi più caso: gli era difficile capire quando scherzava e quando invece era serio parlando dei suoi personali kit di tortura. Senza contare che durante le riunioni del corpo docente, a cui era tenuto a partecipare anche lui, il rettore si sedeva su di lui e non si muoveva per le due ore seguenti. Va bene, aveva scelto un travestimento con cui potesse passare inosservato. 
Ma da qui a sedersi su di lui  ed ignorare la sua stessa esistenza, ce ne voleva!
‘’ Tsk… ma ho una certa età. Perché non vado in pensione?’’
‘’ Uhm… hai detto qualcosa, Matt caro?’’ chiese il principe, vedendo l’aria assorta del suo tutto fare. Era impegnato a mescolare gli ingredienti per la sua nuova ricetta in un calderone verdastro, con un mestolo grande il doppio di lui. 
Gli era sempre piaciuto sperimentare, specie se poteva contare su una valida cavia come Matt per testare la qualità del suo prodotto. 
‘’ Niente, maestà. Mi sto solo preoccupando per i Portali. I Guardiani ne hanno già chiusi due.’’
‘’ E che problema c’è? Tanto, ne sono rimasti ancora dieci. Mhm… mi passi quel barattolo di sale?’’
‘’ Questo? – chiese il mutaforma, porgendogli un recipiente bianco – Non riesco mai a leggere cosa c’è scritto sull’etichetta. ‘’
‘’ Te l’ho sempre detto che dovresti metterti gli occhiali. Ma tu non mi ascolti mai.’’
‘’ Come se tu lo facessi ‘’ pensò il biondo, che si sentiva inutile nella sua carica di consigliere del principe. 
Andiamo, era più verosimile Lex Luthor presidente degli Stati Uniti che lui come consigliere di uno come Oliver. Il bello era che non poteva neppure dare le dimissioni, dato che non c’erano altri disgraziati disposti a prendere il suo posto. 
‘’ La mia vista è perfetta, altezza. Semplicemente, la calligrafia è pessima. Sembra quella di un bambino!’’
‘’ Non hai tutti i torti – fece il principe, riversando tutto il contenuto del barattolo nel suo calderone – Se non fosse per il fatto che è lì da anni, crederei di averle scritte io a quattro anni.’’
‘’ Aspetti…quanti anni, esattamente?’’
Oliver fece spallucce, e rispose:’’ Trenta, quarant’anni. Mia madre era una donna molto sbadata, lasciava le sue cose in giro per il palazzo. Figurati, una vola trovai vicino alla biblioteca delle manette e un frustino. ‘’
‘’ Manette e… un frustino?’’ chiese Matt, facendo fatica a immaginare i precedenti sovrani di Meridian come novelli Anastasia e Christian Grey. 
‘’ Che vuoi che ti dica? I miei genitori avevano dei gusti particolari. Non mi hanno neppure mai lasciato avvicinare alla loro stanza dei giochi! Il ché, considerato il fatto che io ero il fantastico figlio primogenito, era una vera ingiustizia! E anche ora che sono sovrano assoluto, non posso entrare! Mamma ha utilizzato un sacco di incantesimi protettivi per non nascondere la porta della sua sala dei giochi. E quando la trovo… non la posso aprire perché è sigillata dalla magia! Ti pare giusto?’’
‘’ Uhm… no, maestà.’’
‘’ Non mi importa dei tuoi gusti sessuali, basta che poi non li sperimenti su di me.’’ 
‘’ Ben detto! – esclamò il principe, ignaro dei pensieri che stavano attraversando la mente del suo braccio destro – E’ una vera ingiustizia! E io che voleva provarla con il nuovo guardiano del Cuore! Sai, questa ricetta la sto provando solo per lui!’’
‘’ Meglio per lui che per me!’’
‘’ Cosa state preparando, altezza? – chiese il servo, sforzandosi di ignorare l’olezzo che proveniva dal calderone – Sembra…ottimo. E l’odore, poi… fa venire i brividi, letteralmente.’’
Oliver gongolò, contento.
‘’ Manca ancora poco, e sarà pronta. Tu, ovviamente, sarai il primo ad assaggiarla. Non voglio rischiare di trasformare in una statua di sale il mio tesoruccio.’’
‘’ Sigh… ovviamente…’’ biascicò il consigliere, con la stessa faccia di chi si stava preparando per essere condotto al patibolo. Ma almeno il loro era un destino più roseo del suo. 
‘’ Sono Spaghetti all’acquapazza – spiegò il principe – E’ una ricetta che ho trovato su internet. Per fortuna la Muraglia non ha indebolito il segnale wi-fi!’’ 
Matt si arrischiò a guardare nel pentolone.
‘’ Vostra altezza… è normale che … ehm… il vostro esperimento abbia gli occhi?’’ chiese il consigliere, incerto se chiamare le guardie o rimanere e permettere ad Oliver di finire quel… qualunque cosa fosse. Gli faceva venire la nausea solo vederlo
‘’ E’ un tocco in più. Non trovi che sia esotico?’’ chiese il principe, sorridendo. 
‘’ Esotico un cazzo. Questa è la volta buona che uno dei tuoi piatti mi ammazza.’’ 
‘’ Avete ragione – disse invece, deglutendo. Doveva giocarsi bene le sue carte e riuscire a scamparla. Se qualche altro povero disgraziato dovrà assaggiare quell’orrore… beh, pregherà affinché la sua anima trovi la strada per l’aldilà – Molto esotico. Ma non trovate che sia un peccato farlo assaggiare prima a me?’’
‘’ Perché? Sei il soggetto più adatto!’’
‘’ Ma sono solo un vostro umile servitore. Ci vorrebbe qualcuno… sì, qualcuno che sia al livello di un tale piatto!’’
Oliver parve pensare seriamente alla proposta fattagli dal mutaforma. Matt lo sapeva, tra i suoi tanti difetti , quello che emergeva di più era sicuramente la sua civetteria. Bastava toccare i giusti argomenti ed ecco che il principe era caduto nella sua trappola. Semplice ed efficace. Probabilità di riuscita 99%
‘’ Qualcuno degno, dici? Ci sarebbe l’Oracolo, ma questa antipatica Muraglia non mi permette di portargli più nessun regalino. Poi…’’
Successe tutto in un istante: il pentolone esplose, scaraventando i due addosso al muro. Oliver atterrò su dei sacchi di farina, Matt, invece, addosso alla credenza. 
‘’ Oh no… la mia arte!’’
‘’ Tu pensi a quella roba, mentre io forse mi sono rotto un paio di costole? Che lavoro di merda!’’ pensò Matt, sempre più convinto che, per quanto sulla Terra avesse un capo fuori di testa quanto Oliver, era meglio lavorare per lui piuttosto che rimanere a Meridian. 
Fece per alzarsi, ma una fitta di dolore lo costrinse a rimettersi seduto. 
‘’ Cazzo… qui ci vorrà un po’ di magia per rimettere tutto a posto. Poi… oh porca miseria, cosa diavolo sta succedendo?’’
Il contenuto del pentolone cominciò ad addensarsi in un unico punto, diventando una massa indistinta di acqua. Quel cososcivolò rapidamente fuori dalla porta, sotto gli sguardi sbalorditi del principe e del suo braccio destro.
Oliver sembrava pensieroso. Che stesse pensando a un modo per eliminare quel mostro senza che ci andassero di mezzo altre loro guardie? Che quello fosse il segno che finalmente stesse maturando? 
Matt aveva le lacrime agli occhi. Magari le sue preghiere erano state accolte! 
‘’ Mhm… vuoi vedere che ho esagerato col sale?’’
No, aveva decisamente preso una cantonata colossale.
‘’ Voi di Kandrakar non potevate rinchiuderlo da qualche parte? Bell’aiuto la Muraglia, così ce lo sorbiamo solo noi!’’  
‘’ Sire – provò a farlo ragionare – Quella… quella creatura potrebbe causare problemi al vostro regno.’’
Oliver fece spallucce, e rispose:’’ Nah, non succederà. C’è un Portale che ho aperto ieri, se lo attraversa non sarà più un nostro problema.’’
Silenzio. Matt si passò una mano sulla fronte.
‘’ Vostra maestà… ‘’
‘’ Sì?’’
‘’ Vi siete dimenticato dei Guardiani… se i Guardiani lo rintracciano, e trovano il Portale con lui, lo chiuderanno. E sarebbe il terzo.’’
‘’ Ah vabbè – fece il principe, con noncuranza – In quel caso ne rimarrebbero atri nove. Matt, seriamente, non dovresti stressarti così tanto. Ti vengono le rughe.’’ 
E se lo diceva proprio quello che era la causa delle sue crisi isteriche il 99,9% delle volte… 
 

 

 

Heatherfield
Piscina Comunale
Ore 10.30

‘’ Certo che qui c’è una bella vista ‘’  commentò serafico Gilbert, adocchiando delle ragazze in costume .
Perché non veniva mai alla piscina comunale? Ah si, diceva che non era abbastanza magnifico per lui. Beh, doveva ricredersi. 
‘’ Oh, non sai quanto hai ragione amigo ‘’ disse invece Antonio, attratto da uno spettacolo ben diverso. Romano era ancora più sexy in costume che trasformato da Guardiano.
‘’ Idioti ‘’ fece irritata Elizabeta, incrociando le braccia sul petto. Per lei, niente costume. Indossava una semplice maglietta bianca e dei pantaloncini corti. Un abbigliamento sobrio, che non dava nell’occhio e che non la faceva sembrare una cosplayer de Il Trono di Spade. Per Gilbert era stato un bel problema sistemarla a casa sua senza doverla nascondere in garage. Di nuovo. La ragazza avrebbe passato,  un periodo molto lungo sulla Terra, sia per cercare la Luce di Meridian, sia per impedire che la Muraglia collassasse a causa dei Portali creati dal principe Oliver. 
Pertanto, le serviva un posto dove stare. E lei era stata irremovibile: sarebbe vissuta con lui, e lui soltanto. Era il guardiano del Cuore e, a detta di Elizabeta, doveva essere sorvegliato ventiquattr’ ore su ventiquattro. 
Così, aveva lasciato all’albino una bella gatta da pelare: come spiegare a suo fratello la presenza di una squinternata in fissa col Medioevo che si credeva una novella Giovanna D’arco? 
Ma la fortuna, in una della rare volte in cui si ricordava che in fondo, ma molto in fondo, anche lui era un bravo ragazzo bisognoso di aiuto, gli fornì una balla inattaccabile nella persona di sua cugina Eliza. Ah, la dolce cugina Eliza… Lui non l’aveva mai sopportata. Né lei né quei pomposi accademici dei suoi genitori. Avevano la stessa età, eppure era sempre lei a dover badare a lui e Ludwig. Tsk, che scarsa fiducia nutrivano nei suoi confronti! Lui poteva badare tranquillamente a sé stesso e al suo fratellino. Sua madre si era semplicemente legata al dito l’incidente della birra di quando aveva nove anni, tutto qui.  
Ora, suddetta cugina  aveva vinto una borsa di studio per lo Sheffield Institute per la facoltà di Storia antica, e la madre di Gilbert molto cortesemente (alias minacciandolo di non passargli più i soldi per la retta) aveva chiesto al figlio se poteva ospitare anche lei, oltre al fratello. 
Non c’era stato bisogno di altre minacce: Gilbert aveva accettato subito, con una facilità che aveva  insospettito sua madre. 
Ma la donna aveva avuto poco tempo per chiedersi cosa stesse macchinando il figlio maggiore, che subito era dovuta scappare, richiamata d’urgenza dal sua assistito per la lettura della sentenza. 
E lui aveva avuto tutto il tempo per mettere in atto il suo strabiliante piano per liberarsi della cugina e permettere così ad Elizabeta di venir a vivere da loro senza destare troppi sospetti in suo fratello: per prima cosa, aveva a lungo parlato col suo amico Sadiq  di quella bellezza mozzafiato di sua cugina, facendo in modo che il turco si interessasse a lei e che, il giorno dell’arrivo in città della giovane, fosse lui a venire a prenderla all’aeroporto.  
Eliza era veramente carina, e bastò poco a Sadiq per prendersi una gigantesca cotta per lei.  
Dal canto suo, lei non era rimasta affatto indifferente al fascino selvaggio del turco, e da cosa nasce cosa, magari anche con l’aiutino di qualche bicchierino di troppo di vodka… beh, lui non sapeva tutti i dettagli, sapeva solo che i due ci avevano dato dentro a casa di Sadiq e che Eliza aveva deciso, per la prima volta, di godersi la sua vita in barba alle asfissianti aspettative dei suoi genitori e di spassasserla senza impegno con lui.  
E così, Elizabeta aveva preso il suo posto, Ludwig non sospettava niente e sembrava andare d’accordo con la cugina, ed Eliza era in dolce compagnia di Sadiq in qualche posto dimenticato da Dio.  Alla fine, era andato tutto per il verso giusto e nessuno ci era rimasto male. 
Un’altra prova incredibile della sua genialità.
‘’ Dai Eli – disse il tedesco, mettendole una mano sulla spalla e guadagnandosi uno sguardo omicida come risposta - Prova a divertirti!’’
‘’ Uno: non chiamarmi Eli. Due: non siamo qui per giocare, ma per chiudere un Portale. ‘’
‘’ Ma è domenica! Prova a staccare la spina.’’
Elizabeta inarcò un sopracciglio, e chiese:’’ Cosa c’entra il fatto che sia domenica, scusa?’’
‘’ Non mi dire… oltre al caffè, da voi non ci sono neppure le domeniche libere?’’
‘’ Che vuoi farci, siamo sotto dittatura. ‘’
‘’ Che vita triste.’’
‘’ Proprio per questo abbiamo bisogno di voi – gli disse la giovane, trattenendo la voglia di picchiarlo – Purtroppo, siete la nostra unica speranza per ritrovare la Luce di Meridian e sconfiggere Oliver. ‘’
‘’ Uhm… niente di troppo difficile, per il Magnifico me.’’
‘’ Guarda che non devi agire da prima donna. Siete una squadra e…’’ 
Mentre discutevano, la situazione attorno a loro due stava degenerando…
‘’ Ve… trovato niente?’’ chiese Feliciano, vedendo Kiku riaffiorare la testa a pelo d’acqua. Sembrava stremato. 
‘’ No, Feli-sama.’’
‘’ Aspetta mi tuffo anch’io!’’
‘’ Ma che diavolo…?! Brutto bastardo!’’
‘’ Auch… l’amore fa male!’’ esclamò Antonio, dopo che il suo Lovinito  gli aveva dato un pugno per essersi avvicinato troppo al suo lato B.
La donna alzò gli occhi al cielo, di fronte a tutto quel casino. C’è n’era di lavoro da fare!’’ 
‘’ Dicevo, adesso siamo una squadra. Mettitelo in testa. E dobbiamo comportarci di conseguenza.’’
‘’ Non voglio rovinarti la festa – intervenne Romano, mentre in un angolino Antonio si massaggiava la testa – Ma qua stiamo già perdendo pezzi.’’
‘’ Perdendo pezzi?’’ ripeté confusa la giovane. Le sembrava che i deme…pardon, i Guardiani fossero tutti lì, con lei. 
‘’ Il francesino se  l’è svignata. ’’
Elizabeta non era dotata di poteri magici, ma in quel momento avrebbe potuto tranquillamente incenerire i presenti con lo sguardo.
‘’ Io lo ammazzo… ‘’ disse, circondata da un aura violetta che fece indietreggiare Gilbert e Romano. 
‘’ Ve… perché la sorellona è arrabbiata?’’ chiese innocentemente Feliciano, appena uscito dalla piscina. Kiku era dietro di lui, ansante. Immergersi fino in fondo alla vasca per cercare il Portale non si era rivelata poi un’idea geniale. 
Romano scosse la testa. Almeno l’innocenza del suo fratellino andava preservata. 
‘’ Niente Feli, non ci pensare. Comunque… dove cazzo hai messo la mappa?’’
‘’ Ehm… ve, non ce l’avevi tu?’’ 



 

*

 



Francis odiava l’odore del cloro. Non era un frequentatore abituale della piscina comunale, troppo rumore, troppo caos per i suoi gusti. La sua domenica ideale non prevedeva pavimenti bagnati, schiamazzi e schizzi d’acqua da parte di bambini in vena di imitare i pesciolini di Alla ricerca di Nemo.
Di buono c’era solo una cosa: in costume da bagno stava una meraviglia! 
Le ragazze (e anche alcuni ragazzi) se lo mangiavano con gli occhi, ammirandolo e borbottando complimenti anche piuttosto spinti.
Mhm… alcune erano carine. Se ne avrà il tempo, dovrà chiedere il loro numero. Almeno farà fruttare bene una giornata funesta. Ma i loro nemici non andavano mai in vacanza? Non potevano starsene tranquilli, invece di aprire Portali che poi loro dovevano chiudere?
Era troppo chiedere un po’ di tempo per sé ? 
Avvertì un brivido salirgli per la spina dorsale, come se il suo sesto senso lo stesse avvertendo che si stava infilando in una situazione spiacevole. E il suo sesto senso non sbagliava mai, con Vash funzionò anche troppo bene! 
Si voltò, temendo di ritrovarsi un montanaro inviperito con un fucile a salve caricato e pronto a sparare. Sospirò, quando si accorse che c’erano solo dei bambini accompagnati dai genitori. Ma c’era una strana chiazza d’acqua sul bordo della vasca, che emanava un odore nauseabondo. Arricciò il naso, disgustato.
Ma non c’era nessuno che puliva quel posto? 
Si avvicinò all’ammasso informe, ignorando un trio di liceali che stava passando in quel momento e che lo fissavano, interessate. 
‘’ Mon Dieu – mormorò, vedendo due occhi fissarlo  - Questo cosa è? Sembra…’’ 
Non finì la frase, che un braccio d’acqua si allungò dalla chiazza e lo prese per il collo, facendolo tuffare nella piscina. 
Ora, Francis non era esattamente uno sportivo. Ma era bravo a nuotare. L’unico sport in cui si era mai cimentato, del resto, era proprio il nuoto. Allora… perché non riusciva ad emergere? Cercava di risalire in superficie, ma era come se una forza invisibile lo stesse trattenendo per una gamba. L’aria gli mancava, e gli sembrò di sentire una voce nella sua mente sussurrare:’’ Pappa… finalmente… tanta pappa…’’
Stava avendo delle allucinazioni per mancanza d’aria… lui era il Guardiano dell’acqua, non poteva certo morire in una piscina, no? Cercò di usare i suoi poteri, ma con sgomento si accorse che non riusciva ad utilizzarli. Si stava concentrando, ma sembrava che tutti i suoi tentativi fossero inutili. Era come… era come se qualcosa gli stesse impedendo di usare la magia dell’acqua. Ma cosa?
All’improvviso, gli occhi che aveva visto nella chiazza gli apparvero davanti, grandi, rossi, e una specie di ghigno gli si profilò davanti. 
‘’ Pappa… ho trovato… tanta pappa…’’
Un… un mostro? Era finito faccia a faccia con un mostro? Un mostro d’acqua? E proprio lui doveva finire tra le sue fauci? Che era, una presa in giro del karma? Davvero, il karma mancava di originalità. 
Tentò di scappare, ma era bloccato. Abbassò lo sguardo, e si accorse che le gambe erano circondate da tentacoli d’acqua. Di bene in meglio…
‘’ Tu… pappa…’’
Ma quel coso non sapeva dire nient’altro che pappa? Francis tentava di divincolarsi, ma aveva quasi raggiunto i suoi limiti, e l’aria stava cominciando a mancargli. Chiuse gli occhi, pronto ad accettare qualsiasi cosa il Destino  o Dio avessero stabilito per lui… quando una mano lo afferrò per i capelli e lo fece riemergere a forza dalla piscina. 
Tossì e ispirò a lungo. Non sapeva chi l’avesse recuperato, ma gli doveva la vita. Intanto il mostro sembrava aver preso piuttosto male il fatto che fosse riuscito a scampargli, dato che un sinistro brontolio increspò l’acqua della piscina. Ma non ci badò. Non quando si accorse di chi lo aveva salvato.  
‘’ Francis? Rana?’’  
La voce era fastidiosamente familiare… Vuoi vedere che…? Aprì finalmente gli occhi, e ogni suo timore venne confermato. 
‘’ Tu che ci fai qui, bruco?!’’ chiese, dopo essersi ripreso. Era quasi affogato, i suoi poteri non avevano funzionato e l’avevano dovuto tirare a forza per impedirgli di andare all’altro mondo. Ma erano tutti questioni che passavano in secondo piano, dato che ad averlo salvato era niente poco di meno che il suo sgradevole inquilino, Arthur Kirkland. 
‘’ Ci lavoro! – esclamò piccato l’inglese - Secondo te come pagherei la retta?’’
‘’ Vendendo le tue sopracciglia? Altrimenti non mi spiegherei perché non ti fai una bella cerette dove serve. Tolte quelle, non saresti poi tanto male.’’
Silenzio. Persino il loro pubblico aveva smesso di scommettere su chi dei due avrebbe vinto la diatriba. 
‘’ Aspetta… frog, mi hai appena fatto un complimento?’’
Arthur sembrava stupito, almeno quanto lui. Non è che volesse fargli un complimento o cose del genere… si era semplicemente lasciato sfuggire una cosa che aveva notato da qualche giorno. Lui era un buon osservatore, e le cose belle attiravano sempre la sua attenzione.
E con questo non stava ammettendo che quel bruco fosse minimamente appetibile! Riconosceva soltanto che poteva essere… passabile. 
‘’ Sono un esteta, bruco. ‘’
‘’ E questo cosa diavolo significa?’’
‘’ Significa che gli piaci! – cinguettò allegra una ragazza mora, spalleggiata dalle sue amiche – Che vuoi, che lo scriva su un cartellone? E’ già così palese!’’
‘’ Infatti. C’è così tanto UST nell’aria. ‘’
‘’ Forse dovremmo andarcene, ragazze… e dire ai nostri genitori di non andare in spogliatoio per la prossima mezz’ora. ‘’
‘’ Solo mezz’ora?’’
‘’ Beh, siamo in un luogo pubblico. Qui preliminari, a casa il resto.’’
Arthur arrossì fino alla punta dei capelli, e aveva tutta l’aria di chi voleva trovare una fossa profonda in cui buttarsi.
Francis, al contrario, prese la cosa con più filosofia. 
‘’ Sono desolato di deludere delle ragazze così carine – disse, ammiccando verso di loro – Ma io e questo qui siamo solo coinquilini… purtroppo.’’
‘’ Lo sapevo, vivono insieme! – esclamò estasiata la mora – Visto che avevo ragione?’’
‘’ Ehm… noi condividiamo solo la stanza e non…’’
‘’ Oh, allora chissà quante volte l’hai visto nudo!’’
‘’ E chissà quante foto avrai fatto!’’
‘’ Voi dite? Per me non è un guardone.’’
‘’ Basta – borbottò irritato l’inglese – Io me ne vado. ‘’
‘’ Ti seguo, bruco!’’
‘’ Ohhhhh… ragazzi, guardate che gli spogliatoi sono da quell’altra parte. ‘’ 
Importante lezione per Francis: mai e poi mai provare a contraddire delle fangirls.

 

 

*

 

 

Fino a quel momento, le loro ricerche non avevano portato alcun risultato. Kiku e Feliciano avevano ripreso a consultare la Mappa (che, anche se era rimasta a mollo a causa della sbadataggine del guardiano dell’aria, era ancora leggibile. Ah, che bella cosa la magia!) costringendo anche Gilbert ad aiutarli. A detta di Kiku, il Cuore li avrebbe aiutati ad orientarsi meglio e a trovare subito il loro obiettivo. Il Cuore certamente sì… ma di Gilbert come guida Elizabeta non si sarebbe fidata neppure tra un trilione di anni! Mentre Lovino e Antonio… beh, Antonio cercava di molest…corteggiare l’italiano, ma finiva regolarmente per essere picchiato e/o essere lanciato in acqua come un siluro. Meno male che fino a pochi prima stava parlando di lavoro di squadra e compagnia bella. L’avevano bellamente ignorata. 
‘’ Ah, beata te – fece estasiata una ragazza mora alle sue spalle, con le sue amiche affianco che avevano la sua medesima espressione  – Circondata da così tanti bei ragazzi! Chissà a quante scene yaoi assisterai dal vivo!’’
‘’ Yaoi? – ripeté Elizabeta, che aveva già sentito quel termine su Meridian. Ah sì, gliene aveva parlato Eduard tempo prima. Ma, tra l’essere fatta prigioniera dalle guardie di Oliver e cercare di mettere in riga uno strampalato gruppo di Guardiani, non aveva avuto più l’occasione per approfondire tale argomento –Di cosa state parlando?’’
‘’ Non sai … oh dei, qui bisogna rimediare! – esclamò la quindicenne, e sembrava così sconvolta da poter svenire da un momento all’altro - Ragazze, chi ha una buona connessione internet?’’ 
‘’ Io no!’’
‘’ Neppure io… lo sapevo che avrei dovuto cambiare operatore!’’
Il capo dei ribelli non capiva metà delle cose che quelle giovani donne stavano blaterando. Le fissava confuse, cominciando a chiedersi se sulla Terra non ci fosse qualche strana magia che rendeva le ragazze delle esaltate. 
‘’ Tutto quello che devi sapere è che, quando due ragazzi sono più che amici , in quel caso noi parliamo di yaoi. O di slash, dipende dal fandom di appartenenza e…’’
‘’ Mein Gott, l’ho trovato!’’ esclamò Gilbert, alzando le braccia al cielo in segno di vittoria. Elizabeta lasciò le tre ai loro deliri, e si avvicinò al ragazzo. 
‘’ Davvero? Dov’è?’’ gli chiese, prendendo la mappa. 
L’albino sbuffò. 
‘’ Non c’è lì, donna. ‘’
‘’ E come fai a dire di…’’
‘’ Boh, magnifico sesto senso credo! Sento qualcosa nell’aria… ed è bello potente.’’
Dopo aver sbattuto la palpebre un paio di volte, incredula e indecisa se prenderlo a padellate sulla testa, la giovane ribelle si ricordò di cosa gli aveva raccontato anni prima suo padre sulla Custode del Cuore di Kandrakar: era in grado di percepire la magia. E se era vicina a un Portale, poteva anche capitare che avesse dei capogiri o che si sentisse male. 
Non era tanto strano pensare che Gilbert fosse capace di percepire un Portale, se era vicino. 
‘’ Bello potente… se non è un Portale, cos’altro può essere? Va bene, fammi vedere dove l’hai trovato e…’’ 
‘’ Ragazzi! – Francis arrivò in quel momento, con il fiato corto – Abbiamo un piccolo problema.’’
‘’ Ehilà Franny, finalmente sei… un attimo, perché sei fradicio?’’
‘’ Non è il momento per questi particolari – lo liquidò il biondo – Sono stato attaccato.’’
‘’ COSA?! – Elizabeta lo prese per il colletto della maglietta – DA CHI? TI HANNO VISTO? HAI USATO I TUOI POTERI?’’
‘’ Calmati Eli – intervenne l’albino – Lo stai soffocando.’’
‘’ Se lo meriterebbe pure, dato che ci ha piantato in asso poco fa!’’
‘’ Esagerata, sarà stato via quanto… un ora?’’ 
Elizabeta fissò adirata Gilbert, il quale si sentì pervadere da violenti brividi freddi. Brrr… dov’era un asciugamano, quando ce n’era il bisogno?  
‘’ Donna, non mi guardare con quella faccia. Sei inquietante. ‘’
‘’ Ti guardo come voglio, piccolo… argh!... Non posso credere che il Cuore sia stato affidato a uno come te! Non capisci quanto sia grave che un membro della squadra se ne vada in giro da solo? Il biondino è stato anche attaccato!’’
‘’ Mademoiselle, sono ancora vivo e vegeto – rispose Francis, sentendosi personalmente coinvolto – Non sono così irresponsabile. Beh… la maggior parte delle volte non lo sono. ‘’ 
‘’ E poi – proseguì il tedesco -  A chi altro potevano dare il Cuore? Io sono il Magnifico, baby. Era ovvio che dovessi essere il capo.’’
‘’ Aspetta stronzo – intervenne Romano, mentre ignorava l’ennesimo flirt della giornata di Antonio – Chi ti ha detto che sei tu il capo?’’
‘’ Ma dai, è ovvio. Ho bellezza, carisma, sono un figo … le fangirls mi amano! Sono un True Alpha, bello.’’ 
Elizabeta si sbatté la mano sul viso, esasperata. Dei di Meridian, cosa dovevano ascoltare le sue povere orecchie. 
‘’ Tutti. Con me. Negli. Spogliatoi. ORA!’’
Quando aveva quel tono, era chiaro chi fosse il vero capo dei Guardiani. Nessuno osa mettere in dubbio la sua decisione. Persino Gilbert, per una volta, decise di starsene zitto. 

 

 

 

*

 

 

 

Si erano nascosti negli spogliatoi maschili (e Gilbert, quando gli avevano fatto notare che la presenza di Elizabeta sarebbe senz’altro stata notata, aveva detto:’’ Tanto è così mascolina che non si accorgeranno di niente), e avevano atteso pazientemente l’orario di chiusura. 
Il capo dei ribelli non aveva accettato obiezioni di sorta: c’erano due questioni importanti da risolvere, il Portale che non si riusciva a trovare e l’apparizione di un mostro acquatico che aveva tentato di uccidere Francis.
Dal momento che Kiku aveva tassativamente proibito ai ragazzi di usare i loro poteri in pubblico, pena qualche problema su ai piani alti,  erano stati costretti a starsene lì per due ore. Meno male che la domenica la piscina comunale rimaneva aperta solo mezza giornata. Probabilmente, Romano avrebbe dato fuoco a qualche altro armadietto per l’impazienza, se fosse stato costretto ad aspettare ancora.
‘’ Ricapitoliamo – fece il ragazzo, mentre si stringeva le braccia al petto. Si erano trasformati da poco, e Antonio non aveva smesso neppure per un attimo di fissargli il sedere – Quanto siamo fottuti? Non sappiamo dov’è il Portale, e ora ci ritroviamo un mostro tra le scatole. Come lo facciamo fuori?’’
‘’ Quel mostro  – disse Elizabeta – E’ fatto interamente d’acqua. Qualsiasi attacco tenteremmo contro di lui, andrebbe a vuoto. A meno che…’’
Tutti fissarono Francis.
‘’ Perché mi guardate così? Vi avverto, sono troppo bello per fare da esca.’’
‘’ Purtroppo non possiamo fare altrimenti – intervenne Kiku – Il Portale deve essere chiuso, per impedire che altri suoi simili lo attraversino.  ‘’
‘’ Esistono altre schifezze del genere?!’’ domandò terrorizzato Romano, e l’altro scosse la testa.
‘’ In realtà, non lo so – ammise – E’ la prima volta che vedo una creatura simile. Potrebbe trattarsi di uno degli esperimenti del principe Oliver.’’
‘’ Ve… il principe crea mostri?’’
‘’ Non esattamente… i suoi sono esperimenti culinari.’’
‘’ Momento, momento – fece  Francis– Quello… quello sarebbe venuto fuori da un piatto andato a male?’’
‘’ Probabilmente sì.’’
‘’ Perché fate quelle facce? – domandò stupita il capo dei ribelli –  A volte certi suoi purè di patate diventano goblin. Oppure, due mesi fa avemmo a che fare con…’’
‘’ Stop, donna! – la fermò Gilbert  – Per favore, non farmi vomitare la colazione. Il Magnifico ha uno stomaco debole.’’ 
‘’ Fatto sta che nessuno qui può sconfiggerlo… eccetto il biondino qui presente – continuò lei, rivolgendo un’occhiata sprezzante al francese – Di norma, non manderei dei pivelli sul campo prima di un lungo addestramento. Ma data la natura di quella creatura e il fatto che non sappiamo dove si trovi il Portale… ‘’
‘’ In pratica è probabile che i poteri degli altri Guardiani contro quella creatura saranno inutili ‘’ fece Kiku, meditabondo. 
Ergo, se la doveva cavare da solo contro un mostro che probabilmente non vedeva l’ora di mangiarselo per cena. 
‘’ Dai, te la caverai – disse Gilbert, dandogli una pacca dietro le spalle –Arriveremo subito in tuo soccorso, Franny.  Giusto il tempo di trovare il Portale e chiuderlo, ma con la mia magnifica guida vedrai che sarà un gioco da ragazzi!‘’
‘’ Un gioco da ragazzi? Non credo… sempre se si considera la possibilità che ci sia anche qualcun altro che stia attraversando il Portale in questo momento ‘’ precisò Kiku, e davvero, il morale di Francis arrivò fino al centro della Terra. 
‘’ Grazie per il sostegno – borbottò l’albino, notando il pallore del suo migliore amico - Franny, và la e fa vedere chi sei! Di sicuro, non sarà più difficile che uscire vivi da casa di Ivan.’’ 
‘’ Spero solo che non sia davvero rimasto più nessuno…’’ mormorò lui. 
Già doveva farsi massacrare da un mostro di un altro mondo, sperava che almeno non ci fosse nessuno ad assistere alla sua totale disfatta. 
‘’ Ve… mi pare di aver visto poco fa quel bagnino dalle sopracciglia strane che…’’
Feliciano non finì neppure la frase, che l’altro sfrecciò fuori dallo spogliatoio, talmente veloce che qualcuno avrebbe potuto credere che il guardiano dell’aria fosse lui e non il moro. 
‘’ Ve… cosa ho detto di male?’’ domandò confuso l’italiano.
‘’ Lascia stare fratello, quello è deficiente.’’ 
Elizabeta si limitò ad alzare un sopracciglio, e pensò:’’ Dunque questo sarebbe lo yaoi di cui parlavano quelle ragazze questa mattina? Se l’altro è in pericolo tu vai a farti ammazzare per lui? Interessante… Forse lo dovrei introdurre anche tra i miei uomini. La prossima volta, lo dovrò dire ad Eduard. ’’

                        

 

*

 

 

 

Un saggio disse: i guai non finiscono mai. 
E dopo una giornata di lavoro infernale, e una spalla indolenzita, tutto quello che Arthur voleva era chiudere quel posto e tornarsene al campus e chiudersi in camera. E sì, avrebbe lasciato fuori Francis. Era colpa sua se la giornata era stata un incubo, con le ragazze che gli lanciavano occhiatine fugaci e poi ridevano sommessamente. Un’esperienza da dimenticare. Quando passò vicino alla vasca, rabbrividì. Qualcosa non andava. Volse lentamente lo sguardo verso la superficie della piscina, e si strozzò con la sua stessa saliva. 
Guardò interdetto quella che fino a poco prima sembrava una normale e QUASI innocua distesa d'acqua incresparsi e poi sollevarsi in una forma che non aveva più nulla di rassicurante. 
‘’ W-what the...’’ 
Proprio in quel momento Francis entrò nel suo campo visivo, per poi buttarlo a terra.
‘’ Che diavolo fai?’’
Il sibilo di una fila di boe che sfrecciava sopra le loro teste rispose alla sua domanda.
‘’ Levati di dosso immediatamente.’’
‘’ E perché mai? - chiese divertito il francese - Uhm... hai fatto un tuffetto poco fa o sono io che ti faccio questo effetto?’’ aggiunse passando un dito sulla sua camicia bagnata che  maledizione gli si era incollata al petto come una sottile seconda pelle. Troppo sottile. Troppo TRASPARENTE.
Voleva morire. Lontano da quel pervertito, possibilmente. 
‘’ Taci, pervert! E poi… perché i tuoi vestiti sono completamente asciutti?-
‘’ Sono uno dei protagonisti, le mie tenute devono essere idrorepellenti per contratto. Purtroppo non si può dire lo stesso della mia chioma. Questo cloro mi distruggerà i capelli ‘’ scostò una ciocca umida con uno sbuffo.
‘’ Credimi, non avrà importanza, perché se non mi spieghi immediatamente che sta succedendo ti staccherò la testa dal collo!’’ 
Francis deglutì, nervoso. Teoricamente, dati i suoi poteri, avrebbe potuto facilmente stendere l’inglese o trasformarlo in qualche animaletto innocuo, tipo una lumaca (così almeno aveva la certezza che non se ne scappasse chissà dove, come pochi giorni prima). Ma la pratica era tutta un’altra storia, era appena la seconda volta che si trasformava, e non sapeva esattamente la portata della sua magia. Se in condizioni normali allagava il campus, figuriamoci quello che poteva fare trasformato da Winx! 
‘’ Frog, abbassati!’’ 
Se non fosse stato per l’inglese, per poco il mostro non lo decapitava. E allora sì che le sue doppie punte sarebbero state un problema secondario!
 ‘’ Credo potrei vomitare... ‘’ si lasciò sfuggire Arthur, osservando il petto villoso del francese stretto in quella specie di top. Il caso aveva voluto che , per salvarsi, gli si gettasse addosso. Lo scansò malamente. 

La vita era profondamente ingiusta: non solo lui veniva cacciato da quasi tutti i posti di lavoro che trovava per ''divergenze di vedute'', ma quando finalmente trovava un lavoro che sembrava fatto apposta per lui, ecco che spuntava fuori una brutta copia del mostro di Loch Ness e una pseudo fata-folletto vattelapescà. Cosa aveva fatto di male nella sua vita precedente? Era ovvio che il suo karma lo stesse punendo, non c'era ombra di dubbio. Certo che il karma era un gran bastardo.
‘’ Ehi, guarda che devi ritenerti fortunato. Stai assistendo alla mia prima missione!’’
‘’ Già, una vera fortuna… se dovevo morire, avrei preferito farlo a casa mia!’’
Altro colpo, questa volta mirato alle gambe di Arthur. Il ragazzo si ritirò immediatamente, e disse:’’ Shit, per poco non mi prendeva. ‘’
‘’ Ok, com'è possibile che quel mostro diventi ogni secondo più enorme? Ma soprattutto... come diavolo hai fatto a farti assumere in una piscina se non sai nuotare?’’ 
Il biondo arrossì, e borbottò:’’  Ti sembra davvero il momento di parlarne?’’ 
‘’  Come pensavi di gestire un'emergenza del genere?’’
Pessima domanda. 
Arthru si alterò, e gli urlò:’’  Scusami se non ho pensato all'eventualità di un DANNATO MOSTRO TSUNAMI DI VENTI METRI!’’ 
Dannatamente vero: non è che capita tutti i giorni di avere a che fare con mostri alla Supernatural. 
E Francis non era pronto a fare la parte di Dean Winchester. Purtroppo, era un Guardiano e di quel coso se ne doveva occupare lui per cause di forza maggiore. 
‘’ Ok bruco, ho un piano. Tu va a nasconderti, a lui ci penso io.’’
Senza neppure aspettare la risposta di Arthur, si mise davanti al mostro e urlò:’’Quelli sarebbero i tuoi occhi, bestiaccia? Bene, allora guarda che sei nudo, e non è un bello spettacolo... ‘’ 
Il mostro lo fissò con un  espressione indecifrabile, ma Arthur ci scommetteva la sua laurea che, se avesse potuto parlare, avrebbe detto are you fuckin kidding me? 
Imperterrito, Francis continuò dicendo:’’ Sul serio, guarda quella macchia gialla... mi sa che qualcuno non ha rispettato le norme igieniche, che schifo...’’ 
‘’ GROAWWWW.’’
Il britannico alzò gli occhi al cielo.
‘’  Complimenti, ottimo piano far incazzare una cosa che può annegarci con uno sputo...’’ 
Il mostro si era stancato dei giochetti di Francis, e allungò il braccio verso di lui. Il Guardiano dell’acqua si tenne pronto per intercettare il colpo in arrivo, ma a sorpresa il braccio d’acqua lo oltrepassò, e afferrò Arthur, rimasto dietro di lui.
‘’ CHE COSA? IO? LUI TI PIGLIA PER IL CULO E TU VUOI MANGIARE ME?’’ 
Senza troppe cerimonie, e ignorando le proteste del ragazzo, la creatura lo portò verso la bocca e lo inghiottì. 
‘’ Buona… pappa…’’
‘’ Mon Dieu, adesso sa anche parlare!’’ 
Francis si rese conto che il bruco non sapeva DAVVERO nuotare e si lanciò in volo verso la piscina.
Nel frattempo la creatura si era sollevata e Francis poteva vedervi attraverso. Proprio al centro Arthur era stato completamente fagocitato dai flutti. Non c'era tempo per pensare a un piano (o procurarsi una cuffia per non bagnarsi i capelli...). 
‘’ Non posso credere di starlo per fare veramente – pensò contrariato il francese, che già raccomandava la sua anima a Dio nel caso il suo piano non andasse a buon fine – Ma o la va o la spacca.’’ 
Prese un bel respiro, e sfrecciò diritto diritto nella bocca della creatura, trattenendo il fiato e sperando di riuscire a resistere lì dentro per il tempo necessario per tirare fuori l’hooligan prima che tirasse le cuoia. 
Francis non sapeva dire se fosse la paura o l'impatto con l'acqua gelida ad avergli smorzato il respiro, ma si preoccupò subito di quale impatto lo stesso trattamento potesse aver avuto su Arthur. Si sentiva come avvolto dall’oscurità, avvertiva un senso di impotenza che lo fece sentire piccolo, inutile… Era come se quel mostro lo stesse lentamente prosciugando. Il ché era assurdo, vero? 
Il tempo di abituare gli occhi e riuscì a distinguere nitidamente le sue labbra dischiuse in cerca d'aria. Senza riflettere si gettò su di lui e il suo corpo gli suggerì cosa fare. 
Aveva poco fiato, ma l'avrebbe sacrificato. D'altronde contava di liberarsi presto... in qualche modo. E poi, era o non era il Guardiano dell’acqua? Guardiano che aveva già rischiato di morire una volta a causa di quella creatura, ma erano dettagli trascurabili.
Era una pazzia. Non aveva un piano, non sapeva ancora gestire bene i suoi poteri, probabilmente il mostro in qualche maniera contorta glieli stava rubando e... i suoi occhi erano come annebbiati da una luce d'intensità crescente, mentre un piacevole tepore percorreva il suo corpo, rinvigorendo le sue energie e dandogli una leggera vertigine.
Aveva baciato Arthur senza pensarci un attimo (ehi, il bruco non poteva ancora morire. L’aveva salvato, e lui non era tipo da non ripagare i suoi debiti), e ora sembrava che da quel bacio stesse in qualche modo recuperando la magia che il mostro gli aveva lentamente rubato fino a quel momento. Anzi, si sentiva addirittura più forte, come se si fosse… ricaricato. 
Sì, se avesse dovuto definire quella sensazione, avrebbe usato proprio quella parola: ricaricato. Non si era mai sentito più forte di prima.
Anche il mostro se ne doveva essere accorto, dato che aveva smesso di crescere. Non riusciva più a nutrirsi della magia del guardiano. 
‘’ No no… pappa finita.’’
‘’ Invece sì  - 
pensò il francese, mentre creava un vortice attorno a lui e ad Arthur – La pappa è proprio finita!’’  
'' No... bua.'' 
Quasi si dispiacque di doverlo distruggere. Appunto, quasi. 
'' Niente di personale, mon ami. Hai scelto il Guardiano sbagliato.''  
Il cuore gli batteva forte, le orecchie gli pulsavano... era tutto dovuto al controllo che stava esercitando sui suoi poteri, non certo per il bacio che aveva dato a quel bruco lì... se qualcuno avesse osato dire il contrario, lui l'avrebbe trasformato in un girino! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Nel prossimo capitolo di The Guardians…

‘’ Quindi… puoi dirci ancora una volta come hai sconfitto quel mostro?’’
Francis appoggiò la schiena al muro della stanza di Gilbert, e disse:’’ Mademoiselle, vorrei saperlo anch’io. ‘’
Elizabeta lo fissò, incerta se credergli o meno. 
‘’ Hai scatenato uno tsunami, e vuoi farci credere di non sapere come hai fatto?’’
‘’ Ahimè, temo che sia proprio così. Non ricordo molto..’’
‘’ Mhm… - fece lei, prendendo la sua padella – Forse con il giusto incentivo, potrei fartelo ricordare.’’

Il principe sembrava pensieroso. 
‘’ Sai Matt – disse, mentre la mazza da guerra di Allen quasi colpì la testa del suo sottoposto – Credo che forse ricorrere al Cacciatore sia stata una mossa lievemente azzardata.’’
‘’ Lei dice?’’ commentò ironicamente il mutaforma, ormai conscio che qualcuno, lassù su Kandrakar, ce l’aveva a morte con lui. 

Ok… Qui c’era bisogno di fare il punto della situazione. Va bene vestire come un trans durante il Gay Pride.  Tanto, nessuno lo avrebbe riconosciuto. Grazie mille, magia.
Va bene dover affrontare mostri extra-dimensionali di due metri o poco meno. Lasciava andare avanti gli altri e lui pensava a salvarsi la pelle.
E vada anche che ogni tanto perda il controllo dei suoi poteri e bruci qualcosa a caso, facendo credere a suo padre che la casa fosse infestata e facendogli iniziare degli strambi riti per esorcizzare la presenza.
Ma finire di nuovo a Meridian con quel bastardo spagnolo… no, quello era troppo!


 

Prossimo capitolo
Il Cacciatore – Parte 1 
Ovvero la storia di come Romano e Antonio si ritrovarono a fare da animatori alla festa di marmocchi alieni mentre un Cacciatore era alla ricerca della ‘’dolce’’ Kitty.

 

Grazie IMmatura per sopportare pazientemente i miei scleri e per aver contribuito alla  stesura di questo capitolo. Il finale non avrebbe di certo visto la luce, senza di lei. E spero che non vogliate linciarmi per il finale lasciato un tantino aperto...  Minimo due recensioni per continuare questa storia. 

   
 
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