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Autore: Aagainst    01/02/2016    1 recensioni
Due strani omicidi apparentemente senza alcuna spiegazione. Tre ragazzini rimasti orfani. Una di loro potrebbe sapere, ma non parla.
Un passato che ritorna, un presente da vivere e un futuro da scoprire.
Curiosi? Leggete e scoprirete!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Dovrebbe essere questa! Pronti all'azione!- sussurrò Gibbs nella ricetrasmittente. Erano giunti davanti a una villetta che si trovava dietro le ferrovie. 
-Ricevuto capo! Aspettiamo solo il segnale.- rispose DiNozzo, per poi voltarsi teneramente verso Ziva. 
-Tutto bene?- domandò, preoccupato.
-Sono stufa Tony. Stufa di tutto questo dolore inutile che mi ha portato il mio passato.- confessò l'israeliana, trattenendo le lacrime.
-Ehi, ehi, calma.- l'abbracciò lui, con dolcezza. -Ti ha portato anche delle cose belle.-.
-E cosa?- chiese lei, non molto convinta.
-Rachel. E adesso la libereremo, fosse l'ultima cosa che faccio!- affermò l'uomo. Ziva gli sorrise.
-Siamo pronti per l'irruzione, passo.- avvisò Jethro.
-Anche noi.- rispose Tony.
-Al mio tre. Uno, Due...-.
-Aspettate! Fermi!- esclamò Ziva. L'ex agente del Mossad si guardò intorno. Qualcosa non quadrava. Decisamente. Iniziò a correre.
-Ziva, che stai facendo? Fermati!- la chiamò Tony. Ma la donna sembrava sorda. Correva lungo la strada, come se stesse inseguendo un 'entità invisibile. Estrasse la pistola dalla tasca.
-DiNozzo, che sta succedendo?- chiese Gibbs.
-C-capo, non ne ho la più pallida id...-.
-Ripeto: cosa sta succedendo?- si innervosì Jethro.
-Ziva sta correndo lungo la strada con la pistola capo, non so cosa abbia visto.- rispose Tony.
Gibbs tentò di mantenere la calma.
-Maledizione!- esclamò Leroy.
-McGeec muoviti!-.
 
Ziva arrivò in un parco. Si guardò attentamente intorno. C'erano famiglie con bambini, coppiette, persone anziane. Nulla di sospetto. Apparentemente.  
 
-Dov'è Ziva?- chiese Gibbs, raggiunto Tony.
-L'ho vista entrare nel parco.- rispose l'agente.
-E per caso hai intenzione di seguirla o preferisci aspettare che te lo consigli caldamente?- 
-Io...- provò a ribattere DiNozzo.
-Penso che tu l'abbia leggermente innervosito.- bisbigliò McGee.
-Tutti e due! Muovetevi e andiamo verso Ziva! Pivelli!-.
 
L'israeliana camminava lentamente verso un parcheggio, con circospezione. 
-Aaron! Lo so che sei qui!- esclamò. -Vieni fuori!- continuò, scrutando il mare di veicoli davanti a sé. Il silenzio era assordante.  Improvvisamente, si sentì un battito di mani. Aaron sbucò, dal retro di un camion. Teneva Rachel sotto ostaggio.
-Ziva, Ziva, Ziva, mia piccola Ziva. Ci hai visti uscire dal retro, eh?- la sbeffeggiò l'uomo.
-Ziva! Ti prego aiutami!- la implorò la ragazzina. 
-Zitta!- urlò Aaron, muovendo la pistola con fare minaccioso. 
-Aaron, non fare stupidaggini! Lasciala andare!-.
-Lasciarla andare? Ziva, ma stai scherzando vero?- replicò il fratellastro.
Rachel scoppiò a piangere, disperatamente. 
-Non riguarda solo i codici, vero?- provò a capire la donna.
 
-Eccola lì!- esclamò McGee. Tony fece per andare verso di lei, quando Gibbs lo fermò.
-Gibbs, ti prego!- lo supplicò DiNozzo.
-Se ti lascio andare, mettiamo a repentaglio la sua vita. E quella di Rachel.-.
 
-Ari mi ha rovinato la vita! Lui e tutti i vostri schifosi amici. Voi, fottuti figli dell'Intifada!- si sfogò l'uomo, stringendo con violenza la spalla di Rachel.
-Mi fai male!- si lamentò la ragazzina.
-Ah, ti faccio male?- ironizzò lui, stringendo ulteriormente la morsa.
-Aaron, smettila! Non è colpa sua se è scoppiata l'Intifada!-. 
Aaron parve rilassarsi un po'. Allentò la presa su Rachel ed estrasse dalla tasca una sigaretta. La mise in bocca e l'accese.
-Dove sono gli altri sbirri? Non ci credo che sei venuta da sola.- sbottò.
-Hai ragione, Aaron. Non è venuta da sola. Ma era nelle sue intenzioni.-.
Ziva si voltò. Gibbs avanzò verso lo strano trio. 
-G-Gibbs- balbettò Rachel.
-Non ti preoccupare piccola, usciremo da questa situazione.- provò a rassicurarla.
-Sai, dovresti smetterla di fare promesse che non puoi mantenere, vecchio.- sibilò Aaron. Gibbs non reagì.
-Lo sai benissimo a chi mi riferisco. Chissà quante volte avrai promesso a tua figlia che non le sarebbe capitato nulla.- lo provocò l'israeliano.
-Aaron, sei circondato. Ti conviene arrenderti.- asserì Jethro, mantenendo la calma.
-Arrendermi? Mi credete uno sprovveduto? Nah!- ribatté il terrorista.
-Che cosa vuoi da me, Aaron?- domandò Ziva, al limite dell'esasperazione. Avrebbe solo voluto prendere Rachel con sé e tornarsene a casa. 
-Io voglio te. La tua vita per quella di Rachel. Ci stai?- le propose l'israeliano.
-Ziva, No!-. 
La donna si voltò. Tony la fissava. Era sul punto di scoppiare a piangere. 
-Oh, e chi l'avrebbe mai detto? Ziva, a quanto pare dovrai scegliere tra la tua nipotina e il passare la vita con quello.-.
-Ehi! Io non sono "quello"!- ribatté Tony. 
-Aaron, lascia andare Rachel, o apriremo il fuoco.- lo ammonì Gibbs.
L'israeliano, per tutta risposta, serrò gli occhi, con aria di sfida. 
-La mettete così? Bene!- asserì, caricando la pistola e puntandola alla tempia di Rachel. Si addossò al camion, in modo da coprirsi le spalle.
-Aaron No!- esclamò Ziva.
-Se provate anche solo a sparare un colpo giuro che le faccio saltare in aria il cervello! E non scherzo! Ziva sa che io non scherzo mai!- minacciò.
-Si può sapere cosa vuoi?- domandò Gibbs.
-Voglio Ziva. Per esattezza, voglio vendetta. Vendetta verso la famiglia dell'uomo che mi ha portato via la famiglia!- sbraitò l'israeliano.
-Ma di cosa stai parlando?- domandò Ziva, confusa.
-Ne ho abbastanza di questi giochetti.- affermò Aaron, ignorandola e salendo sul camion.
-Adios, stronzi!- disse, partendo.
-Non posso lasciarmelo scappare di nuovo.- asserì Ziva, determinata, montando su una moto della polizia.
-Vengo con te.- affermò Tony.
-E anche io.- dichiarò Tim.
Gibbs sospirò.
-Beh, che aspettiamo? Un invito a cena? In macchina, forza!- 
-No, ragazzi. Andrò da sola con Gibbs. Tony... Tu rimani qui. Per Mitch e Alex, nel caso non dovessi... Tornare.- richiese Ziva. 
Tony chinò il capo. -E va bene. Ma vedi di tornare.-.
Ziva lo baciò. 
-Ti amo.- sussurò, dolcemente.
-Non per interrompervi, ma direi che abbiamo delle cose urgenti da fare.- li riportò alla realtà Gibbs, esortando l'israeliana a salire in macchina. Mise in moto e partì.
-C'è solo una strada che può aver preso, ovvero quella per la statale.- osservò Leroy. 
 
-Perché non mi lasci andare? Cosa ti ho fatto?- piagnucolò Rachel.
-Se non taci ti bucherò il cervello!- la minacciò Aaron.
-Non sono stupida! Sono la tua unica difesa, la tua merce di scambio. Non mi uccideresti!- replicò la diciassettenne.
-Odio ammetterlo, ma hai ragione.- sibilò il rapitore.
 
-Vedo il camion! Gibbs, eccolo!- esclamò Ziva. Jethro accelerò.
 
-Maledizione!- imprecò Aaron. Si affacciò dal finestrino e iniziò a sparare.
 
-Ziva, spara alle gomme!- ordinò Gibbs. L'israeliana estrasse la pistola e mirò agli pneumatici. Si morse il labbro. Sparò. Il camion sbandò e si schiantò contro un guard rail. Dal veicolo usciva fumo. Gibbs accostò. I due agenti dell'NCIS corsero verso il camion, per salvare Rachel. La ragazzina era incastrata nel veicolo, ma stava bene. L'aiuto fino ad uscire.
-Rachel, come stai?- le domandò Ziva.
-Hai ucciso mio padre! Non toccarmi!- sbraitò la giovane, spingendo via l'israeliana, salvo poi cadere per terra per i dolori provocati dalle varie vessazioni a cui era stata sottoposta.
-Rachel, io...-.
-È tutto inutile, Ziva. Lei ormai ti odia.-.
Ziva, Gibbs e Rachel si voltarono. Aaron era in piedi davanti a loro, sanguinante, con un ghigno malvagio stampato sul volto e la pistola in mano.
-Sai, Ziva, tu e Ari siete uguali. Anche lui ha devastato la mia famiglia, ordinando lo sterminio di un intero villaggio su consiglio di tuo padre!-.
-Ma di cosa stai parlando?- domandò l'ex agente del Mossad.
-Mi ero sposato in segreto. Lei era così bella. E anche nostra figlia lo era. E quei due figli di puttana mi hanno rovinato la vita! E ora io mi vendicherò!- urlò il criminale, sparando verso Ziva. Gibbs rispose immediatamente, uccidendo Aaron. L'israeliana si preparò a ricevere il colpo, che, però, non arrivò. La donna aprì gli occhi. Rachel era davanti a lei, piena di sangue. 
-Rachel!- scoppiò a piangere.
-Maledetto figlio di puttana!- imprecò Gibbs. 
-Bisogna tamponare la ferita.- affermò Jethro, strappandosi un pezzo della sua maglia e fasciando il fianco della ragazza. Poi chiamò il 911, chiedendo un'ambulanza.
-Z... Ziva.- mormorò la diciassettenne.
-Non sforzarti Rachel, tranquilla, ci sono qui io.- bisbigliò la donna.
-Ho freddo... E sonno.-.
-No, Rachel! Resta sveglia! Resta sveglia!-.
La ragazzina lottò con tutte le sue forze, ma il buio la travolse.
 



Angolo dell'Autrice

Ehm... Scusate il ritardo (di tipo due anni). Non so chi segua ancora questa storia, ma mi sono sbloccata (alla buon'ora). Grazie a chiunque abbia letto, recensito, seguito e a quanti leggeranno questo capitolo. 

 
   
 
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