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Autore: I4Malandrini    01/02/2016    2 recensioni
Nella più grande scuola di magia e stregoneria, quattro ragazzi saranno destinati ad incontrarsi. Dentro di loro un potere celato si stava risvegliando ma anche l'Oscuro era tornato a vendicarsi sui discendenti dei Grandi Quattro.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Tre - Ambientarsi (Parte 1)

 

Erano le sette di mattina e molti studenti si dirigevano in Sala Grande per la colazione. Hiccup era concentrato sul percorso da seguire per arrivare lì.

Hogwarts era pieno di scalinate, che giocavano brutti scherzi, moltissime sale, stanze, sgabuzzini e porte che non si aprivano.

Alcuni ragazzi lo fissavano e bisbigliavano tra loro. “Cosa c’è di tanto interessante da parlare di me?” si chiedeva Hiccup, irritato da tali comportamenti. Dopo la lettera ricevuta da suo padre, voleva solo rilassarsi e non pensarci.

Scrutava di tanto in tanto le lezioni scritte sulla pergamena ricevuta quella mattina, deluso di avere Cura delle Creature Magiche soltanto due volte al mese, se capitava ovviamente. Infatti gli alunni del primo, secondo e terzo anno avrebbero tenuto lezioni di Divinazione, Babbanologia, Aritmanzia e Cura delle Creature Magiche per avere almeno una conoscenza basilare su di esse.

Entrando in Sala notò Merida al tavolo, intenta a servirsi abbondanti porzioni di frittelle. Gli sembrava che non mangiasse da giorni.

Si avvicinò al tavolo dei Grifondoro - Buongiorno Merida! - esclamò l’amico sollevato di poter parlare finalmente con lei.

- Ehi Hiccup! Buongiorno - rispose la rossa masticando ancora il cibo.

- Come va questo primo giorno? - sedendosi accanto a lei, nonostante quello non fosse il tavolo della sua casata.

- Con queste frittelle, va mooolto bene! - sorridendo mostrava pezzi di frittelle, con l’equivalente di una risata da Hiccup, - Tu piuttosto, sembra non hai chiuso occhio.. - preoccupata chiese l’amica, notando lo sguardo stanco.

- Mio padre ha saputo che sono un Tassorosso, non riesce a capire che sono completamente diverso da lui  - spiegò il ragazzo, e poi alzandosi disse - “Scusami cameriera, devi avermi servito il marmocchio sbagliato..” - iniziò ad imitare la voce del padre - “..avevo ordinato un bambino extra-large, con braccia di toro, fegato extra e gloria per contorno, questo invece.. questo è una lisca di pesce parlante!” - Merida non poté fare a meno di trattenere le risate, era così buffo quando lo imitava.

- Dai Hic, dagli tempo per abituarsi - lo confortò Merida, conosceva Stoick, l’unica cosa che potesse fare era il tempo.

- Facile a dirsi, mi guarda sempre con quello sguardo deluso e torvo - si sedette di nuovo, e si massaggiò le tempie - piuttosto.. strano sentirlo dire da te - si rivolse all’amica, essendo nella sua stessa situazione.

- Tuo padre è diverso rispetto a mia madre, è ostinata a farmi diventare “un elegante strega..” - alzando il mento, imitando a sua volta l’atteggiamento di sua madre.

- E io un cacciatore di draghi - cercando, invano, di mostrare uno sguardo minaccioso.

Si lanciarono occhiate complici, e scoppiarono in una fragorosa risata, molti Grifondoro li osservavano, chi infastidito a prima mattina e chi invece curioso di tale divertimento.

- Ecco prendi una frittella! - la rossa mise la frittella davanti al naso del ragazzo.

- Il potere delle frittelle - esclamò Hiccup per poi prendere la forchetta della rossa, ne mangiò una intera con lo sguardo dell’amica divertito.

- Cosa succede di tanto divertente? - dietro di loro un ragazzo stava addentando un biscotto di zucca, osservando i due amici.

- Nulla che ti interessi, Frost - concluse Merida, con fare antipatico, incrociando le braccia.

- Come vuole, principessa - gli fece un inchino con un sorriso malizioso.

- Non chiamarmi principessa! - esclamò cominciando a diventare più rossa dei suoi capelli, odiava essere chiamata così.

- Ragazzi, anche di prima mattina dovete litigare? - chiese Hic, notando sguardi indiscreti verso di loro.

 - Okay, okay.. allora abbiamo due giorni liberi prima che comincino le lezioni, che ne dite di un’avventura? - propose la rossa agli amici, aspettava da tanto questo momento.

- Mmh.. di che tipo? - chiese Jack, incuriosito.

- Prima di tutto.. dov’è Rapunzel? - disse agli amici, non si era vista questa mattina, probabilmente aveva saltato la colazione, ed era rimasta nella sala comune dei Corvonero.

- Su andiamo a cercarla  - concluse Hic dirigendosi verso l’uscita insieme agli amici, dividendoli di tanto in tanto, non perdevano occasione di infastidirsi a vicenda.

 

***

 

Quella mattina Rapunzel, appena svegliata, si vestì di tutta fretta, legando i capelli in una lunga treccia, “Almeno non ci si impiglia più nessuno!” pensò tra sé la ragazza.

Aveva ricevuto la pergamena contenente l’orario delle lezioni, e si apprestò ad arrivare in Sala Grande per la colazione.

Se non fosse che non si ricordava dove si trovava. Aveva girato per tutto il piano, ma niente.

Si trovò un enorme portone davanti, incuriosita e speranzosa di trovare la Sala, lo aprì. Una grande stanza piena di libri padroneggiava. Ok non era ciò che cercava ma l’effetto era quello.

Curiosò ogni scaffale presente, alla ricerca di qualche libro interessante.

Si soffermò su uno scaffale, era molto in alto e non potendo raggiungerlo prese una sedia e ci salì sopra, cercando di fare il minimo rumore.

 Dietro alcuni libri, nascosto su un vecchio telo malconcio, un grosso tomo polveroso sembrava chiamarla.

- Il Libro del Destino - sussurrò la bionda, leggendo il titolo sulla rilegatura. Appena lo prese, notò quanto fosse pesante.

Perse l’equilibrio, si ritrovò sul pavimento, con il libro sul torace, incapace di muoversi.

- Serve una mano? - una ragazzo alto, si mise accanto a lei, non potendo fare a meno di sorriderle, per quanto fosse buffa la ragazza.

- Ehm.. S-si, g-grazie - non volendo incrociare lo sguardo del ragazzo per l’imbarazzo.

Le tolse il tomo di dosso, e l’aiutò ad alzarsi. Era un Serpeverde, notò Rapunzel dalla divisa che indossava.

- Piacere, sono Flynn - si presentò il ragazzo, le sorrise guardando le gote della ragazza farsi rosse.

- R-Rapunzel - si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio, sfuggita dalla treccia, ormai arruffata.

- Allora è vero che voi Corvi amate leggere di tutto - scherzò il ragazzo, e sistemandole un ciuffo ribelle. Facendo andare in iperventilazione la bionda, che emise una risatina da ebete. Per poi darsi una manata per tutte le figuracce che le stavano accadendo, “Complimenti Rapunzel, continua così!”.

- Bene, meglio che vada, non vorrei disturbarti, ci si vede! - le fece l’occhiolino e si diresse verso l’uscita.

Rapunzel era immobile, non rendendosi ancora conto di quanto fosse successo, poi si ricordò del libro.

Lo prese e ci soffiò sopra, una grande nube di polvere la circondò facendola emettere diversi starnuti ripetutamente. Quando la nube si dileguò nell’aria vide delle rilegature sulla copertina molto antiche e un grosso lucchetto teneva saldi entrambi i lati.

- Alohomora! - disse con la bacchetta in pugno, ma non accadde nulla, solo un leggero sbuffo dal libro.

Lo rigirava tra le mani, in cerca di qualche indizio per aprirlo, esaminava ogni angolo..

- Biondina! - una voce la fece sobbalzare. Si girò di scatto, colpendo lo stomaco del ragazzo che l’aveva appena chiamata.

 

***

 

- Allora dove pensate che possa essere? - chiese Merida agli amici, mentre girovagavano nei corridoi.

- Non ne ho idea.. - Jack si appoggiò al muro stanco, avendo girato per due piani interni, ma di lei nessuna traccia.

- Ehi Mavis, sai dove è finita Rapunzel? - chiese Hic alla mezza vampira, essendo una Corvonero doveva saperlo.

- In effetti no, dovevamo vederci a colazione ma non si è vista - gli disse confusa.

- Va bene, grazie lo stesso - la ringraziò e proseguirono lungo i corridoi, dove poteva essere andata?

- Allora i Corvonero che fanno di solito? - chiese Jack agli amici, iniziando a pensare anch’egli.

- Beh i Corvonero amano stud… ma certo! Perché non ci ho pensato prima! - esclamò Hiccup - Seguitemi! - dirigendosi di fretta verso le scale.

- Hic lo vuoi dire anche a noi? - dissero all’unisono i due, stando al passo dell’amico che correva velocemente.

- In Biblioteca! - quasi urlò, mentre aspettava che le scale cambiavano direzione.

- E come fai a sapere che si trova qui la Biblioteca? - chiese curiosa Merida, era il loro primo giorno, come faceva a saperlo.

- Beh.. diciamo che ho avuto modo di scoprirlo.. la.. scorsa notte.. - disse evasivo Hic, le mani iniziavano a sudargli, e notò lo sguardo di Merida indagatore, e quello divertito di Jack.

- Non riuscivo a dormire, e.. ho curiosato per il castello.. - disse infine, e vide l’amica che iniziò a ridere.

- Hic non credevo che trasgredissi le regole - divertita punzecchiò Hic - Stanotte allora preparati - propose l’amica, avendo un’opportunità per iniziare le avventure notturne con l’amico, avendo sperato che succedesse, come fece Harry nei suoi primi anni di scuola.

Hic si maledì, adesso non avrebbe più dormito per tutto il semestre.

- Contate pure su di me stanotte - disse Jack, poi si rivolse a Hic - allora non sei tanto noioso come credevo - scherzò, poi si incamminò per le scale.

- Ehm grazie.. credo - gli rispose, non capendo se doveva essere felice o irritato da quella affermazione, ma lasciò perdere, seguendo gli amici.

Proseguirono lungo il corridoio, poi un ragazzo uscì dal grosso portone che padroneggiava la parete, aveva un grande sorriso sul volto, e notando i tre ragazzi si rivolse poi a Jack - Novellino, sei amico di una Grifondoro e un Tassorosso? - e proseguì sghignazzando per il corridoio.

Jack era abbastanza irritato, aveva i pugni serrati, e la temperatura nel corridoio sembrava scesa tantissimo. Il suo respiro era rallentato e si notava nell’aria. Hiccup e Merida non sapevano da dove proveniva quell’improvviso gelo, era pungente ed intenso che si infilava sotto la pelle come scaglie. I due strofinavano velocemente le mani per riscaldare notando poi l’indifferenza di Jack verso quella temperatura.

- Lascialo perdere, uomo di ghiaccio - disse Merida stranita da come sopportava il freddo l’amico.

- Già.. Ma non senti questo freddo? - chiese Hic incuriosito da ciò.

- Cosa?.. Ragazzi la temperatura è nella norma - esclamò Jack, sembrava non rendersi conto di quanto appena accaduto.

Hic e Merida si lanciarono sguardi confusi poi entrarono nella biblioteca e videro l’amica con un grosso libro in mano.

Jack le si avvicinò ed esclamò - Biondina! - ma si ritrovò il grosso libro sullo stomaco, così cadde per terra.

- Grande Rapunzel! Mi stupisci ogni volta! - entusiasta la rossa si avvicinò all’amica, che al contrario era preoccupata e allo stesso tempo imbarazzata.

- Guarda, me ne stupisco anch’io - disse Rapunzel all’amica, e aiutò Jack a rialzarsi, spostando il tomo con tutta la forza che aveva.

- La prossima volta porto un casco, non si sa mai cosa può succedere - esclamò il ragazzo ridendo, ma notando invece lo sguardo scomodo della bionda - Scherzo ovviamente - e le sorrise.

- Allora Punzie, come mai non sei scesa a fare colazione? - chiese Merida, sistemandosi in una sedia.

- Beh, mi ero persa, ho girovagato dappertutto ma non trovavo la Sala Grande, e sono finita qui.. ah ragazzi, dovete assolutamente vedere questo libro - prese il tomo, e lo sistemo sul tavolo, stanca.

- Che tipo di libro è? - chiese Hiccup avvicinandosi alla bionda.

- E’ questo il punto.. non lo so - rispose, ricontrollando ancora.

- Il Libro del Destino, strano titolo.. non sarà un libro di favole? - alluse Jack, curiosando.

- Ci ho pensato anch’io, ma perché chiuderlo con un lucchetto..? - Rapunzel si diresse verso lo scaffale dove aveva trovato il tomo, in cerca di indizi.

- Ora capisco perché non sei un Corvonero.. - disse la rossa riferendosi a Jack con fare antipatico, rimediandosi un occhiataccia da quest’ultimo - Non c’è la bibliotecaria? - poi chiese Merida, andando a cercarla.

- No, c’ero solo io, e un altro ragazzo - disse la bionda continuando a curiosare.

- E’ abbastanza strano.. - concluse Merida - dovremmo portarlo con noi! - propose agli altri.

- Faremo a turni, ci state? - disse Hic, prendendo il tomo, con sforzo.

- D’accordo - dissero all’unisono gli amici.

Merida si ricordò soltanto ora che aveva un appuntamento con Kim, il prefetto, per parlare del Quidditch.

- Ragazzi, ci vediamo dopo, devo andare! - correndo si diresse a tutta fretta verso l’uscita.

- Strana la rossa, sembra un riccio bagnato quando si arrabbia - esclamò jack, facendo ridere tutti gli altri.

- Meglio che non ti sente! - disse ridendo Hic, conoscendo la reazione dell’amica.

- Ma dove è andata? - chiese poi Jack, curioso.

- Quidditch, uno sport famoso qui a Hogwarts - disse Hic, prendendo posto su una sedia e ispezionando il libro.

- Quidditch eh? Sembra interessante.. Ragazzi, vado anch’io ci si vede più tardi - e con ciò se ne andò anche lui, lasciando Hiccup e Rapunzel nelle ricerche.

 

***

 

Jack si diresse verso il pian terreno, dopo aver chiesto indicazioni verso il campo di Quidditch.

Urtò accidentalmente una ragazza, aveva lunghi capelli biondo platino raccolti in una treccia.

- Ahia! - esclamò la ragazza, massaggiandosi la testa.

- Scusa, non guardavo dove andavo, comunque piacere Jack - si presentò sorridendole, e tirandosi i capelli all’indietro.

- Piacere, Elsa - all’inizio un po’ diffidente, ma, poi gli ricambiò il sorriso.

Restarono a guardarsi per un paio di minuti, sorridendo, quando Jack si ricordò dove stesse andando.

- Io.. vado.. a dopo! - disse sorridendole maliziosamente, per poi tornare sui suoi passi.

Arrivato al campo nota un grosso cespuglio rosso muoversi.

- Ehi, principessa! - esclamò, adorava farla arrabbiare.

Merida irritata si voltò verso Jack, serrando i pugni.

- TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI COSI’! - urlò adirata la rossa, con il volto paonazzo di rabbia.

- Hai ragione sei troppo aggressiva per poterlo essere! - disse ridendo, vedendo il volto diventare ancora più rosso.

Gli arrivò un pugno in testa, e Merida incavolata, si diresse verso il prefetto Grifondoro, lasciando Jack che si massaggiava il capo dolorante.

- Non è per niente una principessa - disse tra sé il ragazzo, sorridendo.

Andò  verso il prefetto della propria casata, scrutando Merida lanciargli sguardi assassini. Già, si divertiva troppo ad infastidirla.

Inoltre notò che anche Hans era infastidito dalla presenza dei Grifondoro.

- Odio nell’aria? - chiese divertito al prefetto, guadagnandosi occhiatacce da parte sua.

Alzò le mani da fare da innocente, e chiese ad un suo compagno cosa succedesse.

- Hanno occupato il campo prenotato noi - rispose irritato anche lui dai Grifoni.

“Ma in che casata sono finito!” si chiese, e poi disse - Ma perché invece di stare qui ad osservali con sguardo torvo, non fate qualcosa? - domandò agli altri, vedendoli irritati e infastiditi.

Il prefetto si voltò verso Jack, e con un sorrisino disse - Hai ragione, bene Jack, vediamo di che pasta sei fatto - e lo spinse verso i Grifondoro.

“Vigliacchi!” si disse Jack, proseguendo verso gli altri studenti, si parò davanti al prefetto Grifone.

- Sentite Grifoni, noi Serpeverde abbiamo prenotato prima il campo, quindi potete anche girarvi e tornare al castello - rispose con il solito sorriso da sbruffone.

- Dì al tuo caro prefetto, che venisse lui a parlare di persona e non a mandare un messaggero - rispose Kim irritata.

-  Ehi calma, Carotina! Ti sto solo dicendo la realtà dei fatti - i Serpeverde si avvicinarono sostenendo Jack, molti Grifoni si stavano scaldando, iniziava la rissa!

Alcuni ragazzi si stavano picchiando, era molto evidente l’odio che c’era tra le due casate.

- E’ COLPA TUA FROST! - urlò la rossa a Jack, che guardava la sua opera.

-Non è colpa mia se vi scaldate in fretta, principessa - sorrise alla sua battuta, Merida era rossa di rabbia, i suoi capelli sembravano prendere vita. Stava per tirargli una sberla quando entrambi notarono qualcosa brillare lontano dal campo.

Incuriositi si avviarono verso quella luce, era un piccolo medaglione, consumato e malandato. Merida stava per prenderlo, ma esso scivolò lontano da lei.

I ragazzi si guardavano straniti, stavolta Jack cercò di prenderlo con successo.

Aveva delle strane scritte su di esso, sembrava fosse una lingua antica.

- Strano si faccia prendere da te.. - disse infastidita Merida, notò le scritte e si ricordò il libro - Jack, ma non sono le stesse scritte di quel libro? - chiese al ragazzo.

- Si.. credo - mettendolo in tasca - Dobbiamo portarlo agli altri! - esclamò, e si diressero verso il castello, lasciandosi alle spalle, la rissa ancora in corso.

 

 

 

 

(A.A)

 

Bentornati! Che ne pensate di come sta procedendo la storia? Il vostro personaggio preferito?

Okay! Basta con le domande :D

Ci sono delle novità in questo capitolo, Il misterioso libro e lo strano medaglione..

E’ ancora l’inizio di tutto!

Come al solito, una vostra recensione sarà gradita, almeno so cosa pensate di questa FanFiction. ;)

Un saluto, alla prossima!

   
 
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