Fanfic su artisti musicali > Pierce the Veil
Segui la storia  |       
Autore: Layla    01/02/2016    1 recensioni
Leah è la dottoressa dei Pierce The Veil, ama Mike Fuentes da anni, ma proprio quando lei decide che è arrivato il momento di dichiararsi lui inizia una relazione con Alysha Nett.
Lei scappa e, ascoltando il consiglio dell'amico Jacky Vincent, diventa medico dei Falling In Reverse.
Ma la fuga non risolve nessuno dei suoi problemi e sarà chiaro quando le due band dovranno fare un tour insieme.
Leah dovrà fare i conti con i suoi sentimenti e decidere chi vuole veramente: Ronnie o Mike.
Asia è la merchgirl dei Falling in Reverse, da sempre innamorata di Jacky riesce a vivere con lui una notte di passione che porterà a delle conseguenze. Asia vuole scappare, riuscirà a capire che non è la cosa giusta?
Delilah è la nuova dottoressa dei Pierce The Veil. Stringe amicizia con Ronnie, ma quando le cose si faranno serie vorrà scappare. Riuscirà a non farlo e ad affrontare le sue paure?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Fuentes, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

21)I can wait forever.

 
Delilah p.o.v

 
È passato un mese dalla fine del tour.
Un mese in cui Ronnie mi ha rispettata come ha promesso, non mi ha forzato, si è accontentato di quello che gli concedevo: baci o al limite lavori di mano.
La mia vita è cambiata di nuovo, Leah è tornata a lavorare alla Fearless Record a occuparsi dei Pierce The Veil e a vivere a San Diego, in quanto a me sono stata assunta dalla Epitaph e mi sono trasferita a Las Vegas.
Non mi piace particolarmente come città, è troppo piena di gente strana, di giocatori d’azzardo e altri individui equivochi, solo il fatto che ci viva Ronnie me la rende sopportabile.
Per ora vivo in un piccolo appartamento, ma trascorro più tempo a villa Radke che lì e mi sa che i prossimo mese dirò alla proprietaria che mi trasferisco.
Lo dovrò dire anche a mio nonno e ho un po’ paura, potrebbe prendere uno dei suoi leggendari fucili e mettersi a inseguire Ronnie. Ha un carattere imprevedibile ed è rimasto molto scottato dalla storia di mia madre, ancora non si perdona che abbia piantato baracca e burattini per seguire un sogno sciocco.
Oggi comunque ho un’altra preoccupazione che mi sta facendo guardare allo specchio senza fare nulla da almeno un quarto d’ora. Crissy e Ronnie hanno deciso che mi presenteranno a Willow.
Ho incontrato Crissy prima che questa decisione fosse presa e mi è sembrata diversa da come uno si immagina le modelle. Per prima cosa non parla solo di sé, al contrario – come ogni madre – non fa altro che parlare di sua figlia e dei suoi progressi. Non si pente di averla avuta, dice che la fa sentire completa, più adulta e responsabile, la fa stare lontana dalle tentazioni che circolano nel suo mondo come la droga e l’alcool.
Incredibilmente mi ha trovato simpatica, cosa che con Leah non era successo – mi avvisa quando Ronnie non ci sente – e crede che sua figlia possa essere pronta per incontrarmi.
Forza, Delilah!
Mi guardo davvero allo specchio e vedo una ragazza con i capelli rosa che indossa un abito rosso un po’ hippie che le arriva appena sopra a ginocchio. Mi trucco, metto gli anfibi e una giacca di pelle, acchiappo la borsa e poi esco.
Guido verso la villa di Ronnie, il guardiano mi fa passare con un sorriso, ogni giorno controlla la mia faccia e le parti visibili del mio corpo come se si aspettasse che un giorno o l’altro arrivassi con tatuaggio o un piercing.
Ho una paura folle degli aghi quindi i piercing sono esclusi, ma un tatuaggio potrei farmelo. Ma a cosa sto pensando?
Tra poco incontrerò una bambina che potrebbe anche odiarmi!
Calma, Delilah. Mi dico per l’ennesima volta, sperando che serva a qualcosa.
So del mitico studio che sta scrivendo Leah, potrebbe metterci un capitolo su come affrontare il fatto che la rockstar che ami voglia farti conoscere sua figlia, ma forse sarebbe poco scientifico.
No, sembra una cosa da romanzo rosa o da fan fiction.
Che ansia!
Parcheggio la macchina e busso alla porta, alla villa ci sono ancora le decorazioni di Halloween, immagino le toglieranno a Natale. Adesso che ci penso è quasi il Ringraziamento e dovrei andare a trovare mio nonno.
È Ronnie ad aprirmi la porta.
“Ciao, Luna.
Forza, vieni. Willow ti sta aspettando.”
Io annuisco intimorita.
“Hai paura?”
“Un po’.”
“Oh, non preoccuparti è una brava bambina, molto gentile e socievole.”
Entriamo in salotto e vedo una bambina di circa due anni con lunghi capelli neri seduta al tavolo, china su un album da colorare.
“Willow.”
La chiama sua padre.
“Sì, papà.”
“Devo farti conoscere una persona.”
Lei scende dalla sedia e cammina incerta verso di noi, indossa un vestitino nero e mi sorride.
“ ‘iao, io sono Willow.”
Io mi metto alla sua altezza.
“Io mi chimo Delilah, ma se è troppo lungo puoi chiamarmi Luna.”
“Okay, Luna.”
Mi sorride.
“ ‘ei a fidazata di papà.”
Io arrossisco.
“Perspicace.”
Commento sottovoce, non c’è dubbio è la figlia di Ronnie.
Io guardo il mio ragazzo interrogativa, cosa le devo rispondere?”
“Sì, è la mia fidanzata.”
Lei si porta un dito sotto il mento.
“Adescio che hai la fidazata orrai eno ene a Will?”
“No, tesoro. Ti vorrò sempre bene e anche Luna ti vorrà bene.
Papà ci sarà sempre per la sua principessa.”
Lei sorride e mi guarda di nuovo.
“ ‘apelli rosa! Apelli rosa! Belli!”
“Grazie, Willow.
Ah, proposito. Ho portato una cosa per te.”
Estraggo una scatola da una borsetta di plastica e gliela porgo.
Lei si illumina.
“È Elsa!”
“Elsa?”
“È una delle protagoniste di “Frozen”, Ronnie.”
“Oh, il cartone.”
“Arda che bella!”
Lei agita la barbie con le fattezze della regina di Arendelle, Ronnie la prende in mano, guarda i capelli biondi raccolti in una treccia, il vestito azzurro con un lungo mantello di pizzo le scarpette trasparenti.
“È bella, cosa devi dire a Luna?”
“Grazie, Luna!
Papà, uando Will è grande può aere un vestito così?”  
“Ci penseremo. Facciamo merenda?”
Lei annuisce e mette via il suo album e le matite, l’hanno educata bene, io da piccola lasciavo giocattoli ovunque.
Ronnie arriva con un piatto di panini con sopra una crema marrone che non sembra nutella.
Willow si siede con Elsa, la barbie, accanto a lei.
“La merenda preferita della mia principessa, pane e marmellata di marroni!”
“Che sarebbero?”
“Frutti simili alle castagne.”
“Ah!”
Prendo una fetta e la addento, non è male!
Alla fine facciamo tutti il pieno di pane e marmellata, finito Ronnie sparecchia e mi lascia da sola con sua figlia.
“Erché ti piace il mio papà?”
“Perché è una persona buona e gentile quando vuole.
Lei annuisce.
“Ia Leah ha fatto ace con il uo aico?”
Io alzo un sopracciglio.
“Alto, con capellino.”
Ah, Mike!
“Sì, hanno fatto pace e si sono addirittura fidanzati.”
Lei si rattrista un attimo.
“Ma viene ancora a trovare Will? A Will iaccono i uoi estiti neri!”
Oddio! Una piccola dark!
“Se papà vuole.”
“Cosa deve volere papà?”
Chiede Ronnie.
“Che Leah venga ancora a trovarla, le piacciono i suoi vestiti neri.”
“Lo so. Sì, Willow.
Un giorno di questi la chiamo e le dico di venire.
Adesso ti va di andare al parco?”
“Sììì!”
“Allora vai a metterti il cappotto.”
Lei corre nell’ingresso e si mette un cappottino nero.
“Hai cresciuto una piccola Mercoledì Addams.”
“Lo so, già prima che conoscesse Leah amava il nero, ma da quando l’ha vista e ha visto che i grandi si possono vestire anche solo di nero vuole solo vestiti neri.
Crissy sta cercando di fargliela passare, ma è come parlare con il muro.”
Io ridacchio.
La bambina torna da noi.
“Papà! Le scarpe!”
Lui prende un paio di mini anfibi e li mette alla figlia, poi usciamo tutti e tre.
Per ora sta andando bene.

 
Arriviamo al parco per trovarlo deserto.
Forse tutte le altre mamme hanno deciso che oggi fa troppo freddo per portarci i figli e Willow è un po’ delusa, ma lo nasconde bene.
Sale sullo scivolo e sulle altalene e sembra divertirsi soprattutto quando il suo papà la spinge in alto e può idealmente toccare il cielo con i suoi piedini.
Urla felice e gli chiede di spingere più forte, Ronnie un po’ le dà retta un po’ no, se spingesse troppo forte finirebbe per farle il giro completo con conseguenze disastrose.
Una volta un mio amico di New York mi ha assecondata e mi sono fatta un male della Madonna, mi sono rotta una gamba e per mesi ho girato con il gesso e le stampelle.
Credulona sin da piccola.
“Papà, mi aooio!”
Urla Willow, lui si guarda intorno, ma nessun bambino è arrivato.
“Se vuoi posso giocare io con te.”
Le dico sorridendo, lei mi sorride.
Insieme entriamo nel recinto della sabbia e cominciamo a scavare, lei continua a parlare per conto suo raccontando storie di principesse e principi, di battaglie.
Alla fine costruiamo qualcosa di simile a un castello che le strappa rida entusiaste.
“Papà, papà! Arda che ello!”
“È davvero bello, Willow.
Mettetevi in posa che v faccio una foto.”
Lei mi salta in braccio e Ronnie scatta.
“Ah, le mie principesse sono uscite benissimo!”
Willow prende in mano lo smartphone, guarda la foto e sorride.
“Bella!”
La guardo anche io ed in effetti siamo uscite bene.
“Bella, Ronnie.”
“Sono belli i soggetti.
Willow, inizia a fare freddo e si sta facendo tardi, mettiti il cappotto, per favore.”
Lei annuisce e si mette il suo cappottino nero.
“Adesso andiamo dalla mamma.”
“A bene.”
Saliamo in macchina e Ronnie guida fino alla casa di Crissy, lei ci sta aspettando sul portico.
“Vi siete divertiti?”
Ci chiede.
“Sì, mi ha peso Elsa! E ab-abbiamo ato un castelo.”
Lei le mostra la bambola.
“Ma davvero? Sono felice per te, piccola.
Adesso saluta papà e Delilah che andiamo a vedere Frozen insieme.”
Lei annuisce.
“Ciao, papà.
Ciao, Luna.”
Ci abbraccia e dà a entrambi un bacio sulla guancia, poi entra con sua madre che ci saluta con un cenno sorridendo.
“Bene, adesso cosa facciamo?”
Chiedo io.
“Uhm, abbiamo la casa libera.”
“Ci vediamo Frozen?”
Lui mi guarda allibito e io scoppio a ridere.
“Scherzavo, Ronnie. Non fare quella faccia.”
“Ah, bene.”
Entriamo in macchina e lui canticchia durante il viaggio di ritorno.
“È andata bene, sei piaciuta a Willow.”
“Oh, sono così felice!”
Dico entrando n casa sua e attaccando la mia giacca al gancio dietro la porta.
Sto per dire qualcos’altro, ma lui mi zittisce con un bacio di quelli appassionati.
“Era da tutto il pomeriggio che aspettavo questo momento, stai benissimo con quel vestito.”
Mi dice sulle mie labbra.
“Sei un bravo papà a non averlo fatto davanti a Willow.”
“Non voglio che mi chieda da dove arrivino i bambini, spiegarglielo è compito di Crissy.”
Mi bacia ancora e ancora, con passione crescente, poi mi solleva da terra e io allaccio le mie gambe attorno al bacino.
Con un passo un po’ malfermo mi porta nella camera degli ospiti che c’è al primo piano e mi fa stendere sul letto. Biascica qualcosa a Dimitri dal citofono interno e poi chiude la porta a chiave.
In un attimo è sopra di me e ci stiamo baciando, le nostre lingue lottano, si rincorrono e poi si attorcigliano. Le mie mani giocano con i suoi capelli, le sue cercano di salire sulle mie cosce.
Senza dire niente mi tolgo il vestito e rimango in intimo, lui si toglie la maglia e si butta di nuovo su di me. Mi bacia leggermente la bocca e poi scende con una scia di baci al mento e alla mascella, per poi soffermarsi sul collo.
Io gemo leggermente mentre mi lascia un paio di succhiotti, per non essere da meno gliene lascio un paio anche io e gli accarezzo il petto ampio e tatuato.
“Ti piace, eh?”
“Non lo so. Convincimi che sia meglio di Frozen.”
Lui ghigna e comincia a massaggiarmi il seno da sopra il reggiseno, io gemo più forte e quando lui me lo toglie inarco la schiena per facilitargli il lavoro. Una volta tolto l’indumento inizia a succhiare e a baciare i miei seni facendomi gemere, le mie mani sono aggrappate ai suoi capelli e lo guidano.
“Frozen o Ronnie?”
“Fr-frozen.”
Lui scende e mia accarezza la pancia, poi con un gesto fulmineo mi toglie le mutandine e infila prima un dito, poi due e infine anche la lingua.
Riesce a farmi arrivare all’orgasmo anche solo così.
“Adesso?”
“Ronnie.”
Gemo, poi lo faccio stendere e gli tolgo i jeans e i boxer, ormai in eccesso. La mia mano si muove sul suo membro facendolo grugnire, ma questa volta mi fermo prima che possa venire.
Lui mi guarda senza capire e io mi stendo.
“Posso?”
“Puoi.”
Si mette il preservativo ed entra in me con una spinta che fa sospirare entrambi. Inizia a muoversi a volte piano, a volte forte fino a quando entrambi non raggiungiamo l’orgasmo e lui crolla su di me ansimante e sudato.
“Bello, vero?
Mi chiede.
“Sì, grazie per avermi aspettato.”
Gli sussurro nell’orecchio prima che lui si stenda accanto a me attirandomi sul suo petto.
Ci addormentiamo così, stretti uno all’altra.
Molto romantico, peccato che non duri molto.
Mi sembra di aver appena appoggiato la testa sul suo petto quando da lontano sento qualcuno che lo chiama, ma chi?
Sono mezza addormentata e non capisco un cavolo di quello che sta succedendo, so solo ce sento qualcuno chiama Ronnie sempre più forte fino a farmi svegliare.
Sento dei passi che si avvicinano e poi qualcuno bussa furiosamente alla porta.
“Aspettati qualcuno?”
Chiedo confusa al mio ragazzo.
“No, ma chi rompe i coglioni?”
Si alza, si infila un paio di boxer facendomi arrossire alla vista del suo corpo nudo.
Io mi avvolgo stretta nelle lenzuola, lui apre la porta e quasi riceve un pugno in faccia da Jacky, io urlo, facendo rimbalzare il chitarrista.
“Oh, Cristo! Delilah, mi dispiace!”
“Chiudi la porta, cazzo!”
Urlo io.
Mi rivesto sempre più rossa e quando esco dalla stanza seguita da Ronnie ormai perfettamente vestito anche lui.
Il chitarrista ci aspetta seduto sul divano, sembra parecchio a disagio.
“Scusate se ho interrotto qualcosa.
Delilah, scusa se ti ho vista mezza nuda.
Ronnie, scusa se ho visto la tua ragazza mezza nuda.”
“Ti perdono solo perché stai per diventare padre e so che non tradiresti mai Asia.!
“Grazie.”
“Come mai sei qui?”
Gli chiede il mio ragazzo.
“Come mai non sei venuto oggi?”
“Venuto dove?”
Ronnie mi sembra abbastanza confuso.
“Oggi avevi detto che saresti venuto a darmi una mano a sistemare la camera per il bambino.”
“Jacky, è domani il giorno in cui devo venire a darti una mano.”
“Domani?”
Questa volta è il chitarrista a essere confuso.
“Jacky, hai il jetlag o qualche problema con il calendario?”
“No, cioè, boh.
Non è oggi?”
“No, oggi è il giorno in cui Willow sta da me e il giorno in cui doveva incontrare Delilah per la prima volta. È impossibile che ti abbia detto oggi.”
Lui si gratta un attimo la testa.
“Sì, mi sai che hai ragione.
Scusate l’interruzione.”
“Di niente. Ormai è ora di cena, ti fermi a mangiare?”
“Dio ti benedica, Radke.”
“Jacky, stai bene?”
Gli chiedo io.
“Hai una faccia strana, tipo allucinata.
Fammi controllare che tu non abbia preso qualche droga.”
Mi alzo, ma lui si sposta.
“No, è che c’è a casa il padre di Asia e non gli piaccio. Penso digerirà meglio la notizia della gravidanza se io non starò fra i piedi.”
“Ok.”
Ordiamo tre pizze, mentre stiamo per iniziare a mangiare qualcuno a irruzione in casa. Ma è diventato un vizio?
Un uomo punta un dito verso Ronnie.
“Tu hai messo incinta mia figlia.”
“No, sono stato io.”
Lo corregge automaticamente Jacky.
“Oh, scusa. Dicevo?
Tu hai messo incinta mia figlia e a me le rockstar non piacciono. Ormai però è fatta e non posso farci nulla, vedi di trattarla bene o – giuro su Dio – ti faccio pentire di essere nato e non scherzo.
Trattala b e n e !”
“Sì, lo farò. Non si preoccupi.”
Lui gli rivolge un’occhiataccia, non pienamente convinto delle sue parole, ma poi se ne va.
Non ci si annoia mai a stare con una rockstar.

 Angolo di Layla

Ringrazio Nico_Ackerman per la recesensione, Delilah ha incontrato Willow ed è andata bene, Jacky sembra avere qualche problema invece XD

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Pierce the Veil / Vai alla pagina dell'autore: Layla