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Autore: futacookies    02/02/2016    0 recensioni
{Draco Malfoy!centric • raccolta di flashfic}
Dal capitolo 1: "L'arte di mentire"
Era il più grande ostacolo di se stesso – era la maschera che desiderava indossare ogni giorno, con troppe minacce e nessuna possibilità di realizzarle. Era qualcuno che non conosceva davvero, con la mente confusa tra sogni e frottole, incapace di riconoscersi allo specchio. Era il disagio che provava guardandosi allo specchio, quando un paio di occhi estranei gli rimandavano uno sguardo perso e spaventato – ti fideresti di qualcuno con il tuo stesso sguardo?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Pansy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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NdA: flash ambientata all’inizio del sesto anno, dovrebbe parlare dell’odio tra Draco e Harry. Per i miei gusti, però, è troppo filo-Drarry. Non c’è molto da dire, in questo caso – tutte le notte sono alla fine.
Quindi, buona lettura.
Fede ♥
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Come veleno ~ IV
 
Aveva sempre odiato Potter – non di quell’odio infantile che chiunque avrebbe attribuito all’invidia, sarebbe stato troppo facile. No, il suo odio aveva quella scintilla di consapevolezza che rendeva tutto ciò estremamente reale – conosceva l’odio non solo perché l’aveva provato, ma perché gliene era stato buttato contro tanto, in quei mesi. Era un odio profondo, sviscerale e straordinariamente sincero, statico e perfetto – gli bruciava lo stomaco e il petto e gli faceva ardere le guance e stringere violentemente i pugni.
Era come veleno. Lo consumava lentamente, giorno per giorno, in un interminabile tentativo d’omicidio – non importava che le chiare prove di quel reato fossero sotto gli occhi di tutti, che chiunque potesse toccare con mano gli effetti di quelle che ormai non erano più semplicemente schermagli tra ragazzini, non importava e basta, perché nessuno mai avrebbe puntato il dito e accusato il Bambino Sopravvissuto di essere la causa della sua rovina.
Era il rampicante cresciuto intorno a lui, che aveva le proprie radici ai suoi piedi, pronto ad assicurarsi che non andasse da nessuna parte – perché era un Malfoy, figlio di un Mangiamorte; perché, secondo i suoi lucidissimi ragionamenti, aveva colpe che non aveva ancora effettivamente compiuto o che forse avrebbe compiuto presto, per rovinarsi con le sue stesse mani.
A volte si era chiesto perché dovesse subire e provare quell’astio – perché non riuscisse, semplicemente, a farsi scivolare addosso la sua inutile esistenza. Non ci riusciva, in nessun modo, perché non era giusto. Non era giusto Potter, sempre così eroico e falsamente umile, non erano giusti i palesi favoritismi ricevuti dai professori – Severus Piton conduceva, in quel caso, ad una non indifferente oasi di felicità. E forse non avrebbe dovuto sentirsi offeso dai favoritismi, considerati quelli che aveva ricevuto fin dall’infanzia grazie al suo nome – eppure non lo sopportava, perché Potter non aveva nulla di speciale. Non aveva secoli di una gloriosa genealogia alle sue spalle, non vantava natali illustri quanto i suoi, i suoi avi non avevano minimente contribuito alla storia del mondo magico. L’unica cosa che aveva avuto era stata una grande fortuna.
Inutile Potter, stupido Potter che non riusciva mai a farsi i fatti suoi, che doveva sempre e comunque catalizzare quella che altrimenti sarebbe stata la sua attenzione. Stupido Potter, che aveva trascinato tutti in una guerra che adesso gli toccava combattere, che era la ragione per cui suo padre marciva ad Azkaban e per cui avrebbe dovuto uccidere Silente. Stupido Potter, che gli aveva avvelenato l’esistenza. Stupido Potter, che lo stava trasformando in un assassino.

 


Note dell’autrice: non sono affatto convinta di questa flashfic, nella mia testa era molto più complessa e cervellotica. Comunque, non posso farci nulla – dopo la terza stesura, ho abbandonato le speranze.  Non sono mai stata molto ferrata nel descrivere il rapporto tra Harry e Draco, forse perché non mi hanno mai entusiasmato. Fatto sta, che mi sembra che manchi qualcosa. Di citazioni non ce ne sono – tranne forse un riferimento al “j’accuse” di Zola.
Per quel che riguarda il loro rapporto, mi sembra abbastanza normale che Draco lo consideri la causa di tutti i suoi mali – la storia è ambientata agli inizi del sesto anno, quindi un periodo estremamente delicato della vita di Draco. Ovviamente, arrivato ai sedici anni, Draco odia Potter non tanto per i suoi dubbi natali – anche se l’ho aggiunta, come causa, per indicare l’intolleranza iniziale. Draco è sempre stato eccessivamente coccolato dai suoi genitori, quindi arrivare ad Hogwarts e ricevere un’attenzione pari a zero deve essere stato abbastanza debilitante e naturalmente ha visto in Harry la causa dell’indifferenza generale – il Draco bambino non ha mai accarezzato l’ipotes9 che se Harry non avesse frequentato Hogwarts, gli altri lo avrebbero trattato con la stessa indifferenza. Tuttavia, dato che non ho intenzione di psicanalizzarlo, non mi dilungherò ancora sull’argomento!
Quello che invece mi sta a cuore specificare è l’odio, appunto, del Draco cresciuto, per così dire. Dato che alla fine del quinto anno era stato lui a scatenare la battaglia dell’Ufficio Misteri, che aveva segnato la caduta di suo padre, gli viene addossata la colpa della sua prigionia. Dato che deve uccidere Silente per espiare il fallimento del padre, dovuto a Potter, gli viene addossata la colpa dell’omicidio. Ci sono state tante speculazioni sul Draco semi assassino del sesto libro – costretto ad gire, senza scelta, oppure consapevole della possibilità di tirarsi indietro. Be’, in questa versione dei fatti, pur reticente circa l’assassinio, prosegue nell’intento nella speranza di rinfacciare a Potter di essere la causa della morte di Silente. Ecco dunque perché Potter l starebbe trasformando in assassino.
Credo – credo – di aver detto tutto il necessario, ma potrei aver mancato qualcosa! In ogni caso, spero che abbiate apprezzato!
Fede ♥
  
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