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Autore: Tinucha    03/02/2016    1 recensioni
"Non ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te. Ero piccola, questo non l'ho dimenticato. Mi avevano sempre detto che quando sarebbe accaduto, INSIEME, avremmo toccato il cielo con un dito. Non so se avessero ragione, ma tu non c'eri al mio fianco ed io quel fottutissimo e tanto agoniato pezzo di cielo, non ho potuto toccarlo. Dannazione, sei contento adesso? Ero solo una dannata bambina dall'animo puro che voleva scoprire qualcosa che veniva definito come sensazionale, fenomenale"
[È la mia prima storia, spero tanto vi piaccia]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La settimana tra me e Jorge passa tra alti e bassi. È troppo strano, a volte è incazzato, a volte triste, altre fa il freddo e altre ancora mi chiede di abbracciarlo. << Jorge che diavolo ti prende? >> gli domando alla sua ennesima risposta sgarbata. << Niente, non mi prende niente >> << Sei più Stronzo del solito >> lo avviso fregandomene delle conseguenze. << Hai ragione, forse dovrei solo lasciarti in pace >> << Aspetta, stai fraintendendo tutto! >> incrocia le braccia al petto ascoltandomi attentamente. << Un giorno mi piacerebbe venire a casa tua per scoprire il tuo mondo >> il suo sguardo si indurisce << Non puoi venire a casa mia >>. Abbasso lo sguardo, non mi ha mai trattata così. Sospira e mi posa una mano sulla spalla, portandomi con l'altra ad alzare il mento. << Scusa se sono stato duro Bimba, ma non devi immischiarti con lo schifo che è il mio mondo >> << Si che devo Jorge, devo se voglio stare con te, devo se voglio conoscerti, devo se voglio imparare a capirti ma soprattutto devo se voglio dimostrarti che ti amo >> si è addolcito ma il suo sguardo non ammette repliche << No Martina, no >> detto questo mi stringe a se baciandomi il collo. << Sei così bella >> avvampo << Anche tu sei bello >> mi sembra di essere ritornata all'asilo, per il mondo con cui mi rivolgo a lui. << Sai una cosa? >> << Cosa? >> << Ho voglia di scoparti >> sobbalzo sul posto indietreggiando. << Non preoccuparti Stoessel, un pizzico di autocontrollo è rimasto >> mi fa un occhiolino e si dirige verso Diego. Ok, le mie gambe sembrano fatte di pasta frolla in questo momento. Torno dalle ragazze mentre Lodovica piange come al suo solito. È diventata emotiva da quando è incinta. << Siete tenerissimi >> << Voi sapete dove abita Jorge? >> domando guardandole. Ricevute le informazioni necessarie, le ringrazio tornando tranquilla. Il pomeriggio mi preparo frettolosamente e raggiungo Villa Blanco. Wow. Questa 'cosa' è enorme. Suono il campanello ed una donnina bassa e con la divisa da cameriera viene ad aprirmi. << Salve >> mi saluta mantenendo lo sguardo basso << Ehm salve.. Starei cercando Jorge >> sorride con il capo chino << Mi segua >>. Sale le scale dirigendosi verso una delle mille porte di quella splendida casa. << Questa è la camera del Signorino Jorge >> me la indica andando via. Busso senza ricevere risposta e decido comunque di entrare. Mi guardo intorno, la camera è enorme. Ci sono vari poster di Band sparsi sulle pareti, una scrivania ed un portatile. Vecchie foto di Jorge ed alcune nuove. Sento un rumore provenire da una porta della stanza. Deglutisco quando vedo uscire Jorge con SOLO un asciugamano legato in vita. Ha i capelli bagnati che gocciolano sulle sue spalle per finire sul suo petto. Per la prima volta vedo il suo addome nudo. È bello, cazzo. Dio Mio, adesso svengo. Non mi ha ancora notata, sembra pensieroso. Lo vedo con una salvietta asciugarsi i capelli, quando poi alza lo sguardo e mi nota sgrana gli occhi. << Che cazzo ci fai qui? >> sbotta sconvolto avanzando verso di me mentre io indietreggio per poi ritrovarmi incastrata tra lui ed il muro. Sentiamo dei passi e ci voltiamo verso la porta. << Va' nel bagno e non Uscirci per nessun motivo, hai capito? >> ordina indicandomi la porta da dove è appena uscito. Ci entro per aprirla leggermente è capire quel che succede. Un uomo vestito elegantemente entra nella camera andando dritto verso Jorge. << Hai i soldi? >> con una mossa lui prende una busta da sopra il suo comodino e gliela porge. << Tieni Fernando >> l'uomo ride e con un pugno colpisce il suo addome. Jorge non reagisce, sembra come abituato. << Il fatto che quella puttana di tua madre sia tornata mio caro non vuol dire che tu debba sentirti più forte. Io sono tuo padre ragazzino e questi.. >> alza la busta << Questi sono i soldi che mi devi, continua a lavorare e portarmi i tuoi risparmi se vuoi una casa e qualcuno che mantenga come si deve tua madre >> deglutisco sgranando gli occhi. Ma che cazzo sta succedendo? << Sei un Coglione >> sbotta nervoso Jorge quando l'uomo si gira per uscire dalla camera. Lo sente, si rigira e gli tira un pugno spaccandogli le labbra. << Te la sei cercata >>. Esce dalla camera ed io immediatamente corro incontro a Jorge mentre la porta si apre di nuovo. << Jorge stai bene? >> domanda preoccupata e stanca una donna tremendamente identica a lui per poi guardarmi. << Sono Cecilia, sua madre >> << Martina se ne stava andando >> << No, io non me ne vado >> affermo sicura mentre sua madre capendo esce dalla camera. Gli occhi di Jorge sono fermi nei miei. << Te l'avevo detto cazzo, te lo avevo detto di non entrare in queste quattro mura Martina, perché dannazione ti ostini a fare la coraggiosa? >> << Perché ti amo >> sospira provando a calmarsi. << Tu non capisci, se ti trova qui potrebbe fare del male anche a te, ed io questo non potrei sopportarlo >> vedo i suoi occhi inumidirsi ma nemmeno una lacrima solcare il suo viso. Dio, come si trattiene. << Non mi importa. Io voglio stare con te. IO VOGLIO TE >> ripeto sicura. << Perché me? >> << Perché o te o nessuno. >>
   
 
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