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Autore: regarde_le_ciel    03/02/2016    1 recensioni
Ciao, questa è la mia prima fanfiction.
Sono passati due anni dalla sconfitta di Gea, e i nostri eroi devono tornare all'azione più uniti che mai. L'unica pecca? C'è una profonda rottura tra i sette della profezia: Percy e d Annabeth devono andare insieme all'Università di Nuova Roma ma la ragazza rompe i contatti improvvisamente per poi sparire nel nulla e nessuno ha più sue notizie, Jason e Piper rompono e ormai non parlano più tra loro ma nonostante ciò ricordano tutti con nostalgia i "vecchi tempi", quando erano il sette della Profezia.
Mi raccomando recensite ;)
Buona lettura
-Alexandra
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, Frank/Hazel, I sette della Profezia, Jason/Piper, Leo/Calipso, Percy/Annabeth
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 8

-PERCY-

 

Quella di andare in missione al posto di Piper era stata una delle idee più idiote che mi erano passate per la testa, e ne ebbi la conferma quasi subito appena attraversai la soglia di quella che era la più grande ditta della multinazionale: sguardi freddi come il ghiaccio, diffidenti, carichi di odio e sorrisetti malefici mi investirono ma fortunatamente non mi avevano ancora riconosciuto, la mia fuga, quella di Hazel e Frank non avrebbe fatto altro che rendere il mio obiettivo più difficile da raggiungere, ovvero cercare informazioni su Annabeth.

L'enorme atrio ricordava le sale d'attesa degli ospedali, sulle pareti c'erano tutti i premi ottenuti dalla Amazon, era pieno di donne, a parte me non c'era nessun altro uomo.

Mi guardavano in modo talmente intenso che quasi pareva che volessero perforarmi con lo sguardo, mentre mi avviavo verso il bancone centrale ove una ragazza su vent'anni, alta e vestita di nero (come le altre) mi osservava con uno sguardo tra lo disgusto e la curiosità.

-Desidera?- quella leggera scintilla di curiosità svanì per lasciare sul volto un espressione schifata malcelata.

-Io lo so che voi siete le Amazzoni...volevo...ehm...ehm...-

-Scusa, come?- fui subito stoppato dalla ragazza.

-Emily...- dissi guardando il cartellino attaccato alla camicia nera -ho bisogno di alcune informazioni...- si avvicinò una donna verso la trentina che aveva udito la conversazione, a me pareva molto familiare quel volto, sì, sicuramente l'avevo già visto da qualche parte.

Mentre io stavo a pensare e cercare di ricordare chi fosse quella donna, lei ed Emily bisbigliavano tra loro.

-Signore, la pregherei di seguirmi così può farmi tutte le domande che desidera.- wow, era così facile? Insomma, io pensavo che non mi volessero aiutare e altre cose ed invece...

-Grazie- aprì una porta in fondo alla stanza, che portava ad un lunghissimo corridoio colorato di grigio e qualche volta si incontrava una porta bordeaux. C'era troppo silenzio, così provai a fare conversazione con la signorina che mi accompagnava ma lei stroncò subito tutti i miei tentavi liquidandomi con delle occhiatacce.

Arrivammo davanti ad un'anonima porta bordeaux che aprì da sola e mi passò davanti, la lasciò e mi finì diritta in faccia, aprii anch'io la porta lentamente e contai fino a dieci: questa era l'occasione d'oro per avere notizie di Annabeth e per fare qualche ricerca sul ladro dell'Abadir.

-La prego, si sieda.- Emily aveva fatto quella proposta in modo freddo, poco accogliente come se fosse obbligata da un protocollo.

-Oh, grazie, ma è meglio se sto in piedi, sai, io sono iperattivo,mi muovo sempre...-

-La prego si sieda...- il sorriso che aveva sul volto era pari a quello di un clown tirato fuori da un film horror.

-Ehm...- quella donna mi faceva venire i brividi e non sicuramente in un senso positivo.

-HO DETTO: SI SIEDA!!!!!- mi buttai subito sulla prima poltroncina bordeaux che vidi -Si metta comodo.- era meglio ascoltare i comandi di quella pazza se non volevo morire prima di scoprire qualcosa d'importante: appoggiai le braccia sui braccioli, magicamente apparirono due cinghie di un metallo argentato molto resistente, che si strinsero intorno ai miei polsi; ecco la fregatura!

-Carini i dettagli dei braccioli, mi piace l'abbinamento di argento e bordeaux, fa un piacevole contrasto con il bianco della stanza.- OK, questa è la cosa più stupida che poteva uscire fuori dalla mia bocca ma almeno non apparivo terrorizzato e forse avevo pure sorpreso l'Amazzone.

-Jackson, Percy Jackson, l'eroe che ci ha salvato da Crono e da Gea, colui che ha fatto tutto da solo, che era- fece un piccola pausa effetto, poi alzò la mano destra ed avvicinò il pollice e l'indice quasi come se volesse indicare una piccola distanza-ti mancava tanto così, guarda, proprio così poco, per diventare un dio. Immagino, il tuo pentimento per non avere accettato la proposta di Zeus, te l'aveva messa lì sul piatto d'argento.

Sai una cosa, ti rivelo un piccolo segreto: siete tutti stupidi, inutili, vi credete tanto forti ed intelligenti, ma non siete superiori a noi donne, o no, anzi, siete inferiori e vedrete, appena tutte le donne capiranno che non hanno bisogno di voi, vedrete, vedrete starete al posto che vi spetta.-

OK, sapeva chi ero, pensavo di averle fregate, non avevo un altro piano e così improvvisai-Ehm...sì, ha ragione, tutti stupidi, un branco di pecoroni, molto fastidiosi.- improvvisamente la porta si aprì, ed entrò la donna che mi pareva conosciuta.

-Che piacere Jackson, bello rivederti, ma sai, io preferisco mettervi a confronto con degli animali che somigliano di più a voi uomini, tipo...porcellini di Guinea, ricordi no? Se non fosse stato per la Chase probabilmente saresti rimasto lì a marcire.-

-Circe...- il mio fu appena un bisbiglio, avrei subito dovuto capire che quella era Circe, nella mia mente intanto si stava già formulando un'altra domanda: come c'era arrivata qui?

-Sciocco, sono la vice-regina delle Amazzoni mi aveva chiamato Hylla poco tempo dopo che era arrivata qui.- ma era telepatica? Qui sicuramente si parlava di stregoneria ad alto livello.

-No idiota- fu Emily a parlare- siete talmente stupidi che non riuscite neanche a controllare i vostri pensieri e sentimenti, un'altra prova del fatto che siete inferiori. Sua maestà, le chiedo il permesso dargli una lezione.- era pazza e non poco probabilmente stava pensando a come torturarmi, il suo volto era contorto in un ghigno inquietante, con tanto di sorrisino malefico.

-Purtroppo no cara Emily, la regina vuole punirlo personalmente- il suo sorriso partiva da un orecchio e giungeva fino al altro.-Ragazze, sistematelo.- si allontanò-Arrivederci Jackson.-

Un gruppetto formato da circa cinque o sei ragazze, vestite tutte di nero entrò e si avvicinò a me: una tempesta di pugni, calci e schiaffi mi colpì, il mio labaro iniziò a sanguinare così come anche il zigomo sinistro, ogni colpo diventava sempre più forte, faceva molto male, probabilmente se non avessero smesso sarei morto, oppure Hylla mi avrebbe dato il colpo di grazia. Mi lanciarono addosso una sostanza trasparente, simile all'acqua che, probabilmente mi fece svenire.

Quando mi risvegliai non vidi più niente, all'inizio pensai che fossi diventato cieco ma poi notai che avevo probabilmente una benda legata agli occhi, avevo un paio di manette legate ai polsi e alle caviglie ed una corda mi legava ad una sedia per non farmi muovere, in poche parole un salame aveva più opportunità di scappare.

-Jackson- sentivo la voce di Circe ma non riusci a capire da dove venisse- tra un po' avrai l'onore di sentire la decisione che la regina ha preso.- ero terrorizzato, avevo un bruttissimo sentimento riguardo a tutto ciò: la sorella di Reyna non avrebbe chiuso un occhio l'aveva già fatto tempo fa.

Sentii dei passi che si allontanavano e dei bisbiglii.-E' arrivata la tua fine Jackson.- due Amazzoni mi tolsero la benda ma mi lasciarono incatenato e legato. La stanza era abbastanza grande, tutta in pietra ed in alcune zone era coperta di muschio, degli stendardi bordeaux coloravano la parte ad ovest, infondo alla stanza vi era un trono di marmo bianco con sotto dei gradini, sempre in marmo per farlo rialzare, alla destra e alla sinistra del trono c'erano della Amazzoni, le prime due delle file avevano delle trombette in mano.

Le due ragazze suonarono un motivetto militaresco e la porta a sinistra si aprii.

Abbassai immediatamente lo sguardo, magari, se mi facevo vedere pentito mi avrebbero risparmiato.

Notai che Hylla si era avvicinata perché vedevo delle scarpe nere, alzai la testa e rimasi senza parole.

In vita mia nonostante tutto quello che avevo affrontato non ero mai rimasto senza parole: quella non era Hylla, due iridi grigio tempesta mi guardavano dall'alto in modo indecifrabile.

-A...Anna...beth...- era viva, sana e salva ero apposto, mi avrebbe sicuramente aiutato.

Mi tirò una ginocchiata diritta nello stomaco e io urlai per il dolore, prima di svenire la sentì dire -Chiudetelo nelle segrete e non dategli né da bere, né da mangiare.- mi sentii trascinare da tre ragazze per poi perdere i sensi.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Rieccomi!! Ed ecco anche Annie!!!

So che il capitolo è cortino etc. ma è uscito così non ci posso fare niente (in reltà sì, ma quello è u dettaglio).

Ve lo aspettavate? Insomma Annabeth regina delle Amazzoni, non so neanche come mi è venuta in mente, poi ho deciso di metterci in mezzo anche Circe. Nel prossimo capitolo ci saranno chiarimenti, state tranquilli

Fatemi saper che cosa ne pensate con una recensione ;), spero di avere deluso le aspettative di tutti\e voi.

Volevo chiedervi un altro aiutino: quando scrivo una risposta ad una recensione perché la manda anche nei messaggi privati?

Ciao, ciao

-Alexandra.

 

P.S.: Mi meraviglio della velocità con cui posto. Ah, dimenticavo di dirvi di segnalare vari errori di grammaticali o di ortografia. Grazie mille.

   
 
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