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Autore: Clear fire    03/02/2016    1 recensioni
Clara è una bella ragazza. Ha gli occhi azzurri e i capelli mossi neri.
Ma la vita ha in serbo per lei sorprese e viaggi nell'ignoto. E tutto ciò avrà inizio quando conoscerà un ragazzo davvero particolare...
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clara si svegliò rabbrividendo. Le palpebre si sollevarono, rivelando occhi azzurri e assonnati. Sbadigliò, alzandosi e passandosi una mano tra i lunghi capelli neri mossi in quel momento particolarmente arruffati. Sorrise, alla vista della madre che saliva le scale per controllare che si fosse alzata. Osservò brevemente la strada, dove poche macchine circolavano, trasportando assonnati lavoratori o arrabbiati studenti. Il visetto a cuore parve illuminarsi, alla vista di una macchina in particolare e le guance già rosse di natura sulla carnagione olivastra si accesero ulteriormente. Uscì dalla stanza, saltellando con le lunghe ed atletiche gambe, per evitare i punti di connessione delle fredde piastrelle. Diede una rapita occhiata alla camere lilla, decorata con bianche mensole e armadi, uno secchio all'antica, un letto a baldacchino, un quadro raffigurante un magnifico paesaggio estivo e delle frasi di massima importanza per la ragazza sulla parete davanti alla scrivania. Frasi di libri e film che lei adorava. Infine chiuse la porta in legno e scese rapidamente le scale. -" Ciao mamma, è arrivata Stacy "- disse, afferrando un pettine in bagno per districare i nodi. - " Chi? "- chiese la donna, sforzandosi di ricordare. - " Anastasia "- rispose ridendo la figlia -" ci conosciamo da un'eternità e da allora la chiamo Stacy e tu non hai ancora capito che quello è il suo soprannome "- La madre scrollò le spalle, baciò la figlia e si raccomando di prendere i fazzoletti. - " È da quando sono nata che me li ricordo, se non lo avessi ancora capito, io fossi in te mi preoccuperei "- - " Beh? Perché così allegra? "- chiese Anastasia, incapace di comprendere il sorriso sulle labbra dell'amica il lunedì mattina alle 7:30. Clara rise, entrando nell'aula, sulla cui porta vi era la scritta: 3A. Fece per avvicinarsi al suo banco, quando scorse la figura di un ragazzo incappucciato seduto nel banco a fianco. -" Finalmente un vicino! "- esclamò la giovane, posando la cartella -" io sono Clara "- Ma l'altro manco la guardò, impegnato a disegnare. Incuriosita anche se offesa fisso' lo strano disegno, raffigurante un corvo appollaiato sulla spalla di un uomo il cui volto si scorgeva solo per metà, l'occhio solcato da una profonda cicatrice incredibilmente reale quanto la minaccia negli occhi. La ragazza rimase colpita da tale bravura. Inoltre apprezzava molto i disegni a matita, anche di più di quelli a colori. -" Ebbene? Non hai mai visto un disegno? "- chiese una voce palesemente irritata. Clara fissò quelle incredibili iridi verdi e rimase impalata, incapace di parlare. L'altro continuò a guardarla con insistenza, così abbassò gli occhi, smettendo di paragonare i capelli alla paglia in campagna. -" Sono Aires "- le disse dopo un po', guardandola. Lei sorrise, imbarazzata. -" Lieta di conoscerti "-
   
 
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