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Autore: Tinucha    04/02/2016    2 recensioni
"Non ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te. Ero piccola, questo non l'ho dimenticato. Mi avevano sempre detto che quando sarebbe accaduto, INSIEME, avremmo toccato il cielo con un dito. Non so se avessero ragione, ma tu non c'eri al mio fianco ed io quel fottutissimo e tanto agoniato pezzo di cielo, non ho potuto toccarlo. Dannazione, sei contento adesso? Ero solo una dannata bambina dall'animo puro che voleva scoprire qualcosa che veniva definito come sensazionale, fenomenale"
[È la mia prima storia, spero tanto vi piaccia]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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<< O te o nessuno >> ripeto avanzando verso di lui. << Allora nessuno Martina >> << Perché? >> << Perché sono troppo incasinato, sono un disastro Stoessel >> << Mi farò carico del disastro che sei >> annuisco sicura << No, no non è giusto. Meriti qualcuno che ti sappia trattare come si deve, io non ne sono capace >> << Jorge preferisco che tu mi tratti di merda piuttosto che rimanere al fianco di uno qualsiasi >> scuote il capo anche se meno deciso. Tituba, e glielo leggo negli occhi. << Hai detto che avrei potuto abbattere le tue paure >> si siede sul letto di fronte a me << Non potrai mai abbattere la mia paura più grande >> << Sarebbe? >> << Farti soffrire >> << Jorge mi farai soffrire solo se mi costringi a lasciarti >> gli faccio notare. << Non posso Tini, non è giusto.. >> scuoto il capo e mi vado a sedere a cavalcioni su di lui. << L'unica cosa non giusta è separarci >> sospira << Insieme siamo più forti Blanco >> << Hai ragione >> mi stringe a se infossando il suo viso nell'incavo del mio collo. << Ho bisogno di te, non andartene >> << Te l'ho detto Jorge, non me ne vado nemmeno se me lo chiedi. Ora dimmi cosa è successo >> << È tornata mia madre >> annuisco << Si ed è molto bella, le somigli >> << Mi ha chiesto scusa se se n'è andata. Ha detto che si è curata in una clinica dopo essere stata colpita dal cancro. Ora sta bene. Ma non posso PERDONARLA, non ancora >> << Ti capisco >> << Si, in effetti le nostre storie sono molto simili >> << E tuo padre? >> << È sempre stato così Stronzo >> scrolla le spalle. << Ma adesso basta parlare >> << E che facciamo? >> << Posso abbattere le tue paure io? >> domanda sorridendo sghembo << E come? >> si avvicina all'interruttore della luce << Superiamo la paura del buio >> la luce nella camera va via e la tapparella abbassata lascia la camera nel buio totale. Con le mani cerco il suo viso, carezzando la sua mascella, le sue guance, il suo collo, la sua nuca. Infilo le mani nei capelli ma non lo sento parlare. << Jorge? >> << Si Martina? >> sussurra sulle mia bocca sorridendo. Le nostre labbra si sfiorano. << Hai paura? >> << No, se ci sei tu >> << Bene >>. << Jorge ieri hai detto che sono Tua >> << Si l'ho detto >> << E se io non avessi scelto te? Se mi fossi innamorata di qualcun altro? Se avessi preferito Rodrigo? >> a quelle parole sento il suo corpo irrigidirsi sotto il mio. Non ragiona più e lo capisco dal suo respiro velocizzatosi. << Non dirlo mai più >> ansimo << E perché? >> << Perché odio pensare a qualcuno che ti tocca, qualcuno che non sia io >>. Deglutisco. Mi avvicino di più alle sue labbra. << Baciami >>. Le sue labbra si avventano sulle mie, prendono contatto con le mie e senza chiedere permesso si muovono voraci e affamate. Non smette, va' avanti e quando capisce che ho finito di respirare scende a baciarmi il collo per poi affondare i denti nella mia carne e lasciarci sopra un segno indelebile. Spinge i suoi fianchi verso i miei e manda la sua testa all'indietro non prima di aver chiuso gli occhi. << E adesso chi lo spiega a papà? >> << Penso che tuo padre sia l'ultimo dei nostri problemi >> << Che vuoi dire? >> << Che sarebbe meglio scendessi dalle mie gambe >> << Peso? >> non faccio nemmeno in tempo a finire la frase che sento la sua erezione premere forte contro la stoffa dei miei jeans. Mi affretto ad alzarmi ed infilo una mano nella tasca posteriore dei miei jeans. << Ops.. Scusa >> Ridacchia raucamente. << Dovresti Vestirti >> << Già dovrei >> mi prende per la vita sollevandomi e Facendomi sedere al suo fianco per poi alzarsi e dirigersi verso il comodino. Prende un paio di boxer ed avvicina le mani all'asciugamano. È pazzo. << Che fai? >> << Mi cambio >> << Qui? >> sgrano gli occhi imbarazzata. << Si >> mi volto dal lato opposto << Vai >> sghignazza. << Fatto >> << Predi del disinfettante >> mi guarda confuso << Le tue labbra Jorge >> annuisce entrando nel suo bagno ed uscendo con in mano del disinfettante e dell'ovatta. << Siediti >> gli sorrido dolcemente cominciando a tamponare l'ovatta bagnata sulle sue labbra. << Brucia >> << Non fare il moccioso >> rido e lui con me. << Sta' un po' zitta Mocciosa >> mi attira a se riportando le sue labbra sulle mie. << Non mi scappi più, adesso sei MIA Bimba, per davvero >> 
   
 
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