Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: HakunaMatata_3    05/02/2016    6 recensioni
Dal primo capitolo:
Appena rientrato, Joe si leva il camice e prende dal cassetto della scrivania due cornetti e due caffè enormi.
"Allora? Come stai?" mi chiede dopo aver scaldato il tutto con un colpo di bacchetta.
"Oh, andiamo, Joe! Come potrei stare, secondo te? Oggi è… "
"Venerdì. Grazie a Dio è venerdì. La solita storia" mi interrompe lui, liquidando tutto con un gesto della mano. Scuoto il capo.
"Tu proprio non capisci" gli dico.

Rose Weasley, 25 anni, Indicibile. Felicemente fidanzata, ha un lavoro che adora e una famiglia che le vuole bene.
Scorpius Malfoy, 26 anni, Spezzincantesimi. Felicemente single, ha un lavoro all'estero e una famiglia che non vede da anni.
Ma il letale morso di un Nundu africano sconvolgerà le loro vite.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lorcan Scamandro, Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Venerdì, 21 febbraio 2031
 
Ricambio il bacio di Mark, poi saliamo in macchina, pronti per il pranzo a casa di Joe.
<< Come stai? >> gli chiedo mentre armeggio nella borsa e spengo il cellulare per evitare che si scarichi. Tanto lo uso solo con lui.
<< Bene, sono solo un po’ stanco. Sono stato in piedi tutta la notte per terminare il preventivo dei lavori alla National Gallery. Raccontami di Eloise, però. Prima hai detto che fa progressi >>.
Mark non è esattamente a conoscenza di quello che faccio con Eloise. A dire il vero, nessuno lo sa, così come nessuno sa cosa faccio all’Ufficio Misteri. Ma Mark non sa nemmeno chi sia Eloise, né che sono un’Indicibile.
Mark è un architetto, un uomo pratico e concreto. Ci siamo conosciuti quasi un anno fa in un Prêt à manger nel quale avevo pranzato dopo che mia cugina mi aveva dato buca. Mi erano cadute le posate e lui me ne aveva portate un altro paio, mi aveva chiesto se poteva sedersi accanto a me, dato che il locale era tutto pieno, e da lì avevamo iniziato a parlare. Mi aveva riaccompagnata a casa e mi aveva invitata a cena fuori. Stiamo insieme da otto mesi.
<< Oh, Eloise va alla grande. Nessuno scatto d’ira oggi >>
<< Questo solo perché ha il supporto della migliore infermiera di Londra >> mi risponde prima di farmi l’occhiolino.
Infermiera… era l’unica cosa che poteva giustificare i miei orari impossibili, i camici sparsi per casa e i miei turni di notte. Mark crede che Joe sia il mio superiore in una clinica psichiatrica. Mark non sa che Eloise è un topo, che Joe è un Guaritore e che io sono una strega. Mark è il mio ragazzo Babbano.
Quando Roxanne, mia cugina e migliore amica, lo seppe le venne un colpo. “Come fai a ricordarti tutte le bugie che gli dici, a non sentirti in colpa e non sentirti oppressa nel fingere quello che non sei?” mi chiede ogni volta che ci vediamo. Io ho sempre scrollato le spalle e assicurato che era solo una cosa momentanea, non saremmo di certo finiti all’altare.
<< Terra chiama Rose, terra chiama Rose >>. Mark mi sventola una mano davanti al viso, dalla mia sinistra. Che ci fa fuori dalla macchina?
<< Siamo arrivati >> mi dice aprendomi la portiera.
Sorrido e annuisco, afferro la borsa e scendo dalla macchina. Joe ci aspetta sull’uscio della villetta ereditata dai nonni. È da poco che abitano lì.
<< Salve, boss! >> lo saluto ammiccando. Joe mi abbraccia, poi stringe la mano di Mark.
<< Accomodatevi! Date a me i cappotti e il vino >>. Accidenti.
<< Scusa, Joe, mi sa che l’ho lasciato a casa >> dico scuotendo la testa. Come ho fatto a dimenticarlo?
<< Sei pessima, Rose >> dice scherzando, poi dà una voce alla cucina per avvertire alla sua “dolce metà” del nostro arrivo.
Sono così invidiosa.
Invidio la relazione di quei due. Stanno insieme da un anno, il loro rapporto è meraviglioso, condividono tanto, appartengono entrambi al mondo magico e ora convivono pure.
Lorcan fa il suo ingresso in salone e mi stritola in un abbraccio.
<< Rose, sono secoli che non ti vedo! Devi smetterla di startene richiusa in quel postaccio, ti davo per dispersa, ormai >>.
Ricambio l’abbraccio del mio migliore amico, mentre noto che Mark ha inarcato un sopracciglio. Nonostante sia un uomo maturo e molto intelligente, non ha mai approvato ciò che ritiene essere “fuori dall’ordinario”. È un architetto, è un perfezionista. La mia amicizia con Joe e Lorcan non gli è mai andata giù, così come la loro storia.
<< Adoro quel postaccio, Lorcan, dovresti saperlo. A proposito, forse mi puoi dare una mano con una questione di lavoro >> gli anticipo. Lorcan è un magiavvocato, ma era uno dei migliori pozionisti del nostro anno, insieme a me e a Scorpius Malfoy. Forse, se mi dà una mano, riuscirò a venire a capo del mio dilemma.
<< Quando vuoi. La parcella te la faccio recapitare a casa >>.
Il pranzo passa veloce e indolore. Siamo ormai al dolce, quando la strana sensazione che ho provato prima di uscire di casa si ripresenta. È venerdì mi costringo a pensare. È venerdì. Nulla può andar storto. È ven-.
Il filo dei miei pensieri viene interrotto dall’urlo di Mark. << MA COS’È QUELLO? >> chiede indicando la finestra alla quale do le spalle. Sento qualcosa che bussa contro il vetro e sbianco. Joe sgrana gli occhi, Lorcan borbotta “Joel”, poi va ad aprire la finestra.
Il gufo di Roxanne plana nella stanza, fa cadere una lettera rossa sopra il mio tiramisù, poi prende ad aleggiare per la casa. Afferro la strillettera di mia cugina e mi alzo per aprirla in bagno.
<< C-che sta succedendo? >> chiede Mark, confuso.
<< Ehm… te lo spiego dopo, devo leggere… >>
<< No, tu non vai da nessuna parte. Cos’è, un gufo? Di giorno? E con una lettera… fumante? >>
<< Maledizione >> esclama Joe, prima di trascinarmi in cucina. La voce di Roxanne esplode per tutta la casa.
<< ROSALINE WEASLEY, DOVE SEI FINITA? STO ASPETTANDO IL TUO GUFO DA ORE, HO CHIESTO AI TUOI E NON TI SENTONO DA IERI SERA, LILY E DOMINIQUE NON TI VEDONO DA GIORNI, A CASA TUA NON APRE NESSUNO, NEL TUO UFFICIO C’È SOLO QUEL MALEDETTO TOPO. STO MORENDO DI PAURA, ROSE. DOVE SEI, PER MERLINO? >>.
<< Che scherzo è questo? >> chiede seria la voce di Mark, da qualche parte alle mie spalle. Sento il panico e le lacrime salire alle stelle.
<< Devo dirti una cosa, Mark >> inizio, ma Lorcan mi si para davanti.
<< Rose, sei impazzita? >> mi sussurra. Che altra scelta ho?
Mark continua a guardarmi, Lorcan a scuotere la testa.
<< Pensaci bene, Rosie >> mi dice Joe.
Esco dalla cucina e recupero la borsa dal divano in salotto, poi estraggo la bacchetta. I tre mi hanno seguito, senza dire niente. Mark aggrotta le sopracciglia.
<< Non sono un’infermiera >> dico a Mark, ma Lorcan interviene di nuovo.
<< Rose, spero tu sappia co- >> inizia, ma lo zittisco con un Silencio. Mark sgrana gli occhi.
<< Abbiamo dei poteri magici >> gli confido, mentre Joe prende la bacchetta da un cassetto e fa tornare la voce al suo compagno. Giusto per essere sicura di essere stata chiara, scaglio qualche altro incantesimo qua e là: appello un libro, lo faccio levitare, il classico. Mark è sul punto di svenire, poi estrae il cellulare.
<< Pronto, polizia? >> inizia, ma gli strappo il telefono di mano e chiudo la telefonata.
<< Sei impazzito? >> gli chiede Joe, ma Mark ride.
<< Pazzo? Io? I soli pazzi qui siete voi. Poteri, magia, gufi, libri che volano… siete fuori di testa. Dammi il cellulare, Rose >> dice quasi isterico.
<< Mark, ti prego. Parliamone >> gli chiedo, nonostante sappia già che è inutile.
Mark è furioso, mi corre incontro per cercare di recuperare il telefonino, ma Lorcan lo impastoia. Non riesco più a trattenere le lacrime.
<< Rose, c’è solo una cosa da fare >> sussurra Joe con calma. Gli occhi di Mark si riempiono di terrore. Sapevo che prima o poi avrei dovuto dirgli addio, ma non mi aspettavo di doverlo fare tanto presto e, soprattutto, non così.
<< Lascia fare a me >> mi dice dolcemente Lorcan. Scuoto la testa.
Punto la bacchetta verso la testa di Mark, lui urla di terrore.
<< Oblivion >> dico con fermezza, poi lo schianto.


Cammino su e giù per il salotto di casa dei miei amici, mentre loro portano Mark alla sua macchina e lo fanno rinvenire. Dalla finestra lo osservo guardarsi attorno, scuotere la testa e allontanarsi a bordo della sua vettura.
<< Sto bene >> dico quando sento la porta di casa richiudersi. << Devo rispondere a Roxanne >>.
Lorcan mi fissa per un tempo infinito, Joe fa sìsì con la testa, poi evoca un pezzetto di carta e una piuma autoinchiostrante.
Sushi da me, solita ora scarabocchio, lego il biglietto alla zampa di Joel, intento a beccare il resto del mio dessert, e aspetto che il volatile si allontani.
<< Rose, ti va di… >>
<< Sto bene >>
<< Rose, smettila di dire che… >>
<< Sto bene >>
<< Non stai bene >>. Sospiro e mi accascio sul divano: c’è un unico modo per uscirne alla svelta.
<< Sto bene, sono solo un po’ scossa. Sapevo che non sarebbe durata e che non l’avrebbe presa bene, ma non mi aspettavo di certo questo. Tutto qui, sul serio >>.
Lorcan sembra tranquillizzarsi, Joe riprende a fare sìsì.
<< Okay. Vado a casa, ho un mucchio di scartoffie da riempire e tanto sonno da recuperare prima che arrivi Roxy >> annuncio e, prima che possano ribattere, mi infilo nel loro camino, collegato giusto ieri con quello di casa mia.
Sporca di fuliggine, atterro sul tappeto del salone.
<< Gratta e netta >> dico stanca. Il tappeto torna a splendere e io mi guardo intorno. La strana sensazione si ripresenta.
<< Fanculo >> borbotto, poi apro la bottiglia di vino che avrei dovuto portare da Joe e mi riempio un calice. Inizio a sorseggiare e preparo la vasca per un bel bagno caldo.
È ormai mezz’ora che sono in ammollo, rivivendo la giornata nei minimi particolari e continuando a bere piano il vino. La sveglia, l’autobus, rivedere Malfoy dopo tanto tempo e ridotto a quel modo, la colazione con Joe, l’ennesimo fallimento con Eloise, la telefonata con Mark, la pozione soporifera…
Sto per ripassare ogni dettaglio del pranzo, quando un vociare rompe il silenzio di casa mia. Do un urlo e il calice mi cade nella vasca. Una chiazza rossa si delinea pian piano sulla superficie dell’acqua mentre una voce sovrasta le altre e chiede di me. Recupero il bicchiere, mi copro con un’asciugamani e mi precipito ai piedi del camino.
<< Rosaline Weasley? Siamo del San Mungo. È in casa? >> chiede la voce.
<< Sì. Sì, ci sono >> urlo infilando la testa nel camino. La mia testa fluttua nel mezzo di uno dei corridoi di non so quale reparto dell’ospedale e un Guaritore mi sta davanti, il cipiglio serio.
<< È lei che la notte scorsa ha identificato il paziente sconosciuto come Scorpius Malfoy? >> mi chiede con voce brusca. Annuisco e inizio a credere di aver fatto un errore: il Guaritore continua a studiare la cartellina che ha in mano, le immagini del paziente si sovrappongono ai ricordi che ho di Malfoy a scuola. La carnagione del malcapitato di stanotte era più scura di quella del mio vecchio collega Caposcuola, i capelli più lunghi, i vestiti meno in ordine e più trasandati di quelli che indossava durante le gite a Hogsmeade. Da qualche parte mi sembra di aver intravisto delle cicatrici che non ricordavo.
<< Dovrebbe venire qui immediatamente, signorina. Chieda di me, sono il Guaritore Jack Shepard* >>.
Tiro fuori la testa dal camino e corro in camera da letto per infilarmi alla bell’e meglio dei vestiti puliti.
<< Miseriaccia >> continuo a borbottare. Chissà che cavolo ho combinato. Infilo un paio di stivali, prendo la giacca e la borsa, chiudo a chiave la porta di casa e volo giù per le scale, fuori al palazzo. Ci metterò secoli per arrivare al San Mungo. Mi guardo attorno prima di infilarmi nel vicolo che porta alla caldaia dietro al mio sgangherato palazzo.
<< Fa’ che non mi vedano >> sussurro a nessuno in particolare, prima di sparire con un crac.
Un folto gruppo di persone sta passando proprio in quel momento davanti alla stradina di fronte all’ingresso visitatori dell’ospedale. Mi appiattisco dietro un maleodorante bidone dei rifiuti per aspettare che se ne vadano, poi corro fino all’ex grande magazzino.
<< Cerco il Guaritore Shepard >> dico a un manichino, mi guardo attorno per l’ennesima volta prima di fondermi con la vetrina.
Mi precipito alla stregaccoglienza e ripeto il nome del Guaritore. Un mago mi indirizza, distratto, al primo piano, al reparto “Ferite da Creature Magiche”.
Prendo le scale e mi ritrovo nel corridoio del reparto, chiedo in giro dove posso trovare il Guaritore Shepard e mi viene indicato il suo ufficio. Busso ed entro.
Lo stesso uomo con cui ho parlato poco fa mi accoglie, mi fa cenno di sedermi e prende, come prima, a studiare vari fogli. Mi siedo e aspetto in silenzio, il cuore a mille e l’immagine di Scorpius Malfoy che si sovrappone a quella dello sconosciuto di stamattina, senza combaciare in nessun punto. Rabbrividisco.
<< Sul verbale che mi è stato inviato non appena sono arrivato è scritto che è stata lei ad identificare il nostro paziente >> mi dice di nuovo. Annuisco. << Come conosce il signor Malfoy? >> mi chiede.
<< Eravamo allo stesso anno a Hogwarts, ma in Case diverse. Non so quasi niente di lui >> rispondo. Mi fa strano dire quelle cose.
<< Be’, meriterebbe una nomina per servizi speciali resi alla scuola, signoria Weasley >> ammicca quello, con lo stesso tono brusco di prima, ma col volto più rilassato.
<< Prego? >> chiedo senza capire. Il Guaritore si alza e mi fa cenno di seguirlo. Percorriamo il corridoio diretti a una stanza, lui continua a leggere i suoi appunti.
<< Il signor Malfoy ha delle gravi intolleranze ad alcuni ingredienti delle pozioni curative di base. Se lei non l’avesse identificato, quelle pozioni sarebbero state la prima cosa ad essergli somministrate >> dice grave. Tiro un sospiro di sollievo.
<< Come sta? >> chiedo non appena ci fermiamo davanti a una stanza chiusa.
<< Sta riposando, è ancora confuso. Le lascio cinque minuti >>
<< Veramente io… >> inizio in imbarazzo. Insomma, per me è praticamente uno sconosciuto.
<< Guaritore Shepard, ci serve un consulto >> chiedono da non so dove.
<< Cinque minuti, poi torni nel mio ufficio >> mi ripete quello allontanandosi. Sospiro e, incerta su cosa fare, entro nella stanza.
È una stanza bianca e spoglia, attorno a un letto sono tirate delle tende e sento delle voci allegre e una bambina che ride. Nel letto accanto c’è Scorpius Malfoy. Mi avvicino piano.
È steso sul fianco, intravedo un tubicino di plastica che da sotto le coperte (credo sia attaccato alla sua schiena) trasporta un liquido denso e viola in un secchio ai piedi della barella. Cosa gli sarà mai capitato? Il braccio destro è completamente ingessato. “NO OSSOFAST” dice un foglio di carta che levita sopra il comodino ingombro di pomate e pozioni. Mi avvicino e leggo pomate anti ustione, roba contro l’avvelenamento e qualche malattia dal nome strano. Finalmente mi costringo a guardarlo in faccia. È identico ai tempi di scuola, ha un filo di barba che gli spunta sul volto leggermente abbronzato, gli occhi sono serrati e la fronte corrugata, sembra soffra anche in sogno e mi fa un po’ pena. Mi appunto mentalmente di chiedere al Guaritore se gli hanno dato degli antidolorifici. Lo osservo ancora un po’ e continuo a chiedermi cosa gli sia mai successo, quando è Shepard a fare irruzione nella stanza. Annuncia alla gente dietro la tenda che l’orario di visita è finito. Mi fa di nuovo cenno di andare con lui.
<< Non siete amici, vero? >> mi chiede non appena entriamo nel suo studio.
<< Per niente >> rispondo mordendomi il labbro e cercando di reprimere il ricordo dei nostri trascorsi a Hogwarts.
<< Il punto, signorina, è che il signor Malfoy ha firmato le carte per la dimissione, prima che i sedativi facessero effetto >> mi dice, come se le sue parole mi dovessero far capire qualcosa.
<< Bene >> dico.
<< Dal poco che è riuscito a dire, oltre ciò che ha causato la serie di lesioni che riporta, è che lavora in Tanzania come Spezzaincantesimi per la Gringott. Alla banca non sanno nulla di lui, sembra non abbia famiglia né ci sono parenti o amici di cui abbia chiesto. Vuole solo uscire dall’ospedale, ma sembra che abiti in una tenda. L’unica persona che conosce qui a Londra sembra essere lei… >>. Non dico niente. Non ho assolutamente niente da dire, non riesco a pensare. Registro solo poche parole, ma non riesco a concentrarmici. Sono in blackout totale.
<< Signorina? >>. Mi viene da ridere, devo impiegare tutte le mie energie per rimanere seria.
<< Signorina Weasley? >>.

<< Signorina Weasley! Come le è saltato in mente di aggredire così un suo compagno? >>
<< Ha iniziato lui, professore! >>
<< Non m’importa chi ha iniziato, m’importa solo che il signor Malfoy sia in Infermeria mentre lei è qui a cena >>.

<< Sei un impiastro, Weasley. Inciampami di nuovo addosso e ti userò come cavia per la prossima lezione di Trasfigurazione >>.


<< Malfoy, ti devo parlare >>
<< Che vuoi? >>
<< Wow, cos’hai mangiato a colazione, pane e simpati- ASPETTA! Mi serve il tuo aiuto >>
<< Molto divertente, Weasley. Mi stai facendo far tardi a Storia della Magia >>
<< ASPETTA, PER MERLINO! Mi servono dei punti extra per quello stupido progetto della Byrer e Lorcan non mi può aiutare. Prepara con me la Polisucco: vale almeno 100 punti, ce li dividiamo e stiamo a posto fino alle vacanze di Pasqua >>
<< Fattela da sola >>
<< Malfoy, per favore! Sono un disastro con i passaggi di temperatura e lo sai, tu sei l’unico che ci riesce. Spiegami almeno come fai, ti prego. Ti perseguiterò, mi dovrai aiutare in un modo o nell’altro. MALFOY STO PARLANDO CON TE, TORNA QUI >>
<< Mettiamo le cose in chiaro, Weasley: non ti sopporto, quindi lasciami in pace >>.


<< Signorina Weasley? >>.
Mi riaffiorano alla mente le ronde da Prefetto fatte insieme, la mia cotta per lui, le chiacchiere e i libri prestati, i lavori di coppia, l’incidente a Quidditch e il suo improvviso odio per me.
<< Cosa? >>
<< Ha la possibilità di tenere con sé il signor Malfoy finché non si sarà ripreso? >>.
Questo è, di sicuro, il venerdì più pazzo, strano e intenso che abbia mai vissuto.



 
*Guaritore Jack Shepard: altro tributo a Lost :3

Il titolo del capitolo è la versione originale del film "Quel pazzo venerdì".

NdA
Hola chicos! Come va? Sono contenta di vedere che la mia storia abbia riscontrato un discreto successo, nonostante tratti della new generation dopo gli anni di scuola. Ma i ringraziamenti vanno fatti dopo :P
Partiamo dal fatto che adoro Lorcan e Joe. Non vi aspettavate una relazione tra di loro, eh?
Su Mark non c’è molto da dire e se Rose è sembrata poco coinvolta dalla rottura, be’… aspettate il prossimo capitolo per dirlo xD
Vorrei ringraziare chi ha inserito la storia tra le seguite (90110Dany_skywalker,  LadyAlaska_,  ninfadafneRosewhite93SiverRoseValeria_Granger), tra le preferite (cla_malfoy_jackson,  ottaviaolimpia) e un grazie a Valeria_Granger, che ha recensito lo scorso capitolo *-*
A venerdì prossimo :D
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: HakunaMatata_3