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Autore: Sweetcurry    20/03/2009    5 recensioni
«Ehi, Bert!» lo salutò Quinn appena lo vide, l’altro fece un cenno con la testa.
«Buongiorno McCracken, dormito bene?» chiese Jepha una volta finito il the. Bert lo fulminò con lo sguardo.
«Ehi, calmino…» rispose il più grande dei tre una volta ricambiata l’occhiataccia. Bert manco gli diede importanza, li superò con le mani nelle tasche, mentre nelle orecchie le cuffie sparavano musica a livello tale da non sentire nemmeno un tir andare a sbattere contro un muro ad un metro di distanza.
Quinn una volta preso qualcosa da bere grazie all’ennesimo prestito di Jephree, salutò il tatuato e raggiunse Bert che appena vide il contenuto del bicchierino bianco che Quinn cercava di non far rovesciare, glielo sfilò allegramente dalle mani per farne fuori metà. «Grazie, Quinny!» sfarfallò dopo.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Altri, Bert McCracken, Jeph Howard, Quinn Allman
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avviso: nessuno scopo di lucro, non conosco i personaggi e i fatti scritti sono totalmente inventati.


Puzzle Life

Chapter Five -

- Sei matto?

 


«Brandy andiamo via?» chiese con tono lamentoso mentre raggiungeva la metà della bottiglia.


Arrivò a casa completamente ubriaco, per fortuna che Branden non aveva voluto che bevesse troppo. Ma ormai, quel ragazzo era troppo buono con lui e anche se Bert beveva, cosa avrebbe potuto fare? Impedirglielo? Impossibile.
Bert avrebbe fatto di tutto pur di essere libero, e forse anche lasciare i suoi amici.
Aveva un senso del controllo sbagliato sì, ma dopotutto era quello che voleva. Non controllarsi.
Eccedere in tutto ciò che poteva, per raggiungere quello stato di incoscienza che gli permetteva di non esserci.
E così dopo essersene andato da casa di Branden giurandogli di non uccidersi o fare cazzate, si era diretto verso casa sua.
Aveva raggiunto il retro dell’abitazione per issarsi sopra l’impalcatura che faceva da sostegno alla pianta rampicante e arrivare alla sua finestra, lasciata aperta apposta.
Stava giusto per girarsi verso il muro della villetta che vide qualcuno seduto nell’oscurità sul tavolo da giardino, quello in legno scuro che usavano per pranzare d’estate.
L’unico modo per riconoscerlo fu la fioca luce rossa che la sigaretta che costui aveva acceso faceva. Una volta che questo la portò alle labbra capì chi era.
Jepha.
Cosa ci faceva fuori da casa sua a quell’ora?
Bert cercò invano di calcolare il tempo che aveva speso fuori con Branden, ma non arrivò a dedurre l’ora. Non si ricordava quanto tempo era passato dalle sei e mezza, ora in cui si ricordava di aver comprato la birra.
Perse dunque la voglia di saperlo, così si fece avanti nel buio, verso quella sigaretta che doveva essere già a metà.
«Jepha? Cosa vuoi?» chiese quando gli fu abbastanza vicino da poterlo guardare negli occhi.
«Dove cazzo è Quinn?» sbottò stranito. Era sempre con lui quando venivano a trovarlo a casa, come mai Jepha era solo dunque?
«Quinn è a casa mia… sta dormendo, Bert», disse con calma, ma con uno strano tono accusatorio che fece aggrottare la fronte al più piccolo.
«Sta sempre nel tuo letto lui?» replicò in un moto di rabbia forse aiutata dalla considerevole quantità d’alcol nelle vene in quel momento.
Si fissarono per pochi minuti, Bert con un’aria del tutto contraria a stare ancora un secondo di più lì in quel giardino al freddo, Jephree con l’assoluta convinzione che sprecare fiato con Bert era un’impresa vana.
Il cervello di Bert si mise ad elaborare strane teorie che accusavano Jepha e Quinn in qualche modo. Dopotutto lo lasciavano sempre solo, non erano veri amici, non lo contavano nemmeno, e Quinn… Quinn che lo aveva creduto sempre il suo migliore amico ultimamente non si dimostrava più così. Non poteva essere diversamente. Lo stavano rinnegando, era fuori.
Se fosse morto non avrebbero versato una lacrima.
La sbronza che all’inizio aveva una vena del tutto euforica ora stava prendendo la piega della depressione. Era così, Bert non del tutto stabile si lasciava sopraffare da questi agenti esterni, e veniva ammaestrato ad essere completamente incoerente.
Quelle cose non erano affatto vere, tutta fantasia della sua mente sotto l’effetto degli alcolici.
«Bert, smettila di dire cazzate…» lo riprese Jepha sbuffando sonoramente, «Sono qui per parlare con te».
Il più piccolo si strinse nelle spalle «Che cazzo vuoi ancora? Vuoi dirmi che ora che ti scopi per bene anche Quinn, di me puoi farne benissimo anche a meno?! Se sei qui per dirmi questo, stai tranquillo che io non mi metto di sicuro a piangere, come fareste voi due checche al posto mio!» disse quasi urlando, mentre stringeva i pugni più forte che poteva.
Jepha nel vedere la scena non potè accettare che questa andasse avanti, Bert non doveva pensare questo di loro due. Non era affatto così, e anche se ora era ubriaco, quelle cose gli venivano fuori perché ci doveva essere stato qualche dubbio sin dall’inizio che lo turbava.
Questo significava dunque che non credeva in loro? Che non si fidava?
Afferrò velocemente il suo polso e chiamò il suo nome due volte tentando di calmarlo e di far si che la smettesse con il dire fandonie una sull’altra.
Era una scena orribile quella che gli si proponeva dinnanzi, non era stato un buon amico allora?
Ripensò a tutte quelle volte che lo aveva trovato in giro mezzo ubriaco o svenuto persino, e lo aveva soccorso, portandolo a casa con sé e sacrificandogli il suo letto per paura che sul pavimento stesse male ancora.
No, decisamente. Aveva fatto quel che aveva potuto e non c’erano cose che avrebbe corretto. Era giusto dare a Bert il suo spazio, anche perché lo reclamava a gran voce, ma non lo aveva mai lasciato solo. C’era sempre stato. Sia per lui che per Quinn quando veniva trascinato da Bert in qualche enorme cazzata e ne rimaneva leso.
Bert ai suoi tentativi di tranquillizzarlo reagì all’opposto, tentando di staccarsi da lui e urlando più forte, per fortuna non così tanto da svegliare i suoi o i vicini.
Lo stava spaventando ora Bert, non sapeva più che fare quando d’un tratto gli mollò uno schiaffo sulla guancia. Con un singulto la voce dell’altro si mozzò e le sue urla si spensero lasciando spazio ad un ansimare frettoloso e accelerato. Bert si toccò la gote colpita con la mano libera e fissò il tatuato di fronte a sé con gli occhi spalancati e la bocca semi aperta.
Lentamente Jepha lo attirò a sé e lo abbracciò fortemente. Facendogli poggiare la fronte sul proprio petto.
Dopo pochi attimi gli occhi spalancati di Bert si riempirono di lacrime, che però per volere dello stesso non caddero e non gli rigarono le guance in alcun modo. Strinse fra le dita la maglietta di Jepha e si fece piccolo sul suo petto attaccandoglisi in cerca di quell’affetto che tanto gli sembrava caldo e terribilmente piacevole nel suo tepore.
Il più grande gli passò entrambe le braccia dietro la schiena e stringendolo a sé rimase fermo lì per un numero indefinito di minuti.
Il fiatone di Bert scomparve pian piano e il silenzio ora sovrastava tutto il giardino, a parte per il regolare e calmo battito del cuore di Jepha che arrivava alle orecchie di Bert accostate al petto del primo.
Chiuse gli occhi e si staccò lievemente dal ragazzo coi piercing che non lo lasciò comunque andarsene.
«Bert smettila di farti del male» sussurrò in tono dolce e insieme preoccupato il più grande, appena si guardarono negli occhi a vicenda.
Avrebbe voluto tanto rispondergli che era impossibile non farlo, che ormai era divenuto quasi abituale non volersi bene. Non poteva evitarlo.
Ma invece non disse nulla, niente.
«Perché è tutto così difficile, Bert?» chiese l’altro sospirando mentre il più piccolo abbassava lo sguardo colpito.
«Vuoi che venga su con te o vai a dormire subito?» chiese il ragazzo coi piercing nella speranza che Bert non avesse più bisogno di lui per il momento.
Perché davvero, sperava che Bert non fosse in uno stato così pericoloso. Sperava che dopotutto un briciolo di amor proprio gli fosse rimasto in tutto quello schifo che aveva dentro, tra alcol, droga e insicurezza.
Perché altrimenti sarebbe salito su per quel muro, sarebbe entrato in quella stanza e gli avrebbe fatto compagnia finché avrebbe voluto. Fosse caduta una bomba nel quartiere a fianco.
«No, vai da Quinn… ci vediamo domani eh…» sussurrò con voce atona, mentre lasciava il corpo così confortevole del bassista e si issava su per l’impalcatura. Quando si fu assicurato che Bert avesse chiuso il vetro della finestra, Jepha potè lasciare il giardino e dirigersi verso casa sua.


 


°°°

Sweetcurry's Time

Salve ^-^, non sapete nemmeno quanta voglia avevo di postare questo chappy >.<, solo che volevo essere regolare e postare il venerdì U_U altrimenti mi si sballa tutto e non capisco più nulla xD... L'ho scritto l'altra notte in un raptus d'ispirazione concentrata, e tipo in un'oretta nemmeno l'ho finito O.O... mi stupisco di queste cose chefaccio ogni tanto xD.
Per chi ama Jepha e per chi deve ancora imparare ad amarlo il capitolo spero sia piaciuto. Anche se il bassista mantiene questa sua vena matura e autoritaria dopotutto vuole un bene dell'anima ai suoi pucciolini, che si cacciano sempre nei guai <3.
Son felice che piaccia Brandy anche se è ancora un personaggio un po' confuso e tornerà più avanti ^-^... Direi che questa fiction si sta dilungando piuttosto tanto e ogni volta me ne compiaccio O_O anche perchè se dovessi dividere la storia in tre parti (quali l'inizio, il centro e la fine) direi che siamo a tre quarti dell'inizio O_O il che vuol dire che ne mancano ancora un po'.
 E siccome solitamente pubblico una ff per volta, per questa mi sono astenuta, infatti ho pubblicato anche la bertwiL xD...
Mi sto inoltre documentando per mettermi giù a scrivere una ff horror U_U e non avendo trovato su EFP cioò che cercavo sto facendo scorpacciata di libri, ora sono immersa nella lettura di Intervista Col Vampiro, poi passerò a Scheletri di S.King e poi la mum di una mi amica mi porterà dei suoi libri che dice siano abbastanza belli per quel che sto cercando. Mi hanno proprio oggi consiglia di leggere Stoker, ma sapendo già la trama ho lasciato perdere perchè non voglio assolutamente un libro sul sovrannaturale. Deve essere horror ambientato nella realtà (non è che qualcuna di voi mi saprebbe dare un consiglio?). 

Ringrazio tantissimo chi legge questa fic, soprattutto chi l'ha messa nei suoi preferiti ^-^,  non credevo davvero che sarebbe piaciuta.... Un bacionissimo!!


Risposte alle recensioni <3:

AintAfraidToDie
Amore mio, so che ti stai facendo i capelli e che ti annoi *buaw* invece io ti scrivo ç-ç... Anche perchè non avendo money sul cell (sono squattrinata lo sappiamo tutti T^T) devo in qualche modo sfogare il mio amore per teH <3.
Picci, capisci sempre tutto e analizzi ogni capitolo, la cosa del fatto che QUinny sia un narratore esterno quasi mi ha fatto riflettere perchè manco me n'ero accorta di tutto ciò xD, sei brava amore! 
Il bertie, sì, sempre peggio lui ç-ç  anche perchè cioè, lui si fa influenzare da tutto quello che ha intorno e alla fine si ritrova coninvolto.
Amore il mio scrivere molto descrittivo mi ha sconvolta, sinceramente non penso affatto di saper descrivere gran chè, ma mi fa piacere che ti piaccia nonostante le cazzate che scrivo xD...
Ahah, l'accenno è puramente casuale, amore, stammi tranquilla che non succede nulla di tutto ciò, tanto lo sai con chi finisce Bertie, no?
E' deciso ormai, muoio pure sul sul PAVIMENTO, ricoperto dalle FOGLIE con una bottiglie di BRANDY affianco e una maglietta USATA indosso. Mentre ripenso che la sedia NON è una sedia.
Amore ho paura del nostro stato mentale, mi preoccupa O.O... Ma l'importante è che ci amiamo, su.
With love, your Sonny <3

Dominil
Cara ragassha dei miei anfibi <3,  ti ringrazio ancora una volta per il chappy dedicatomi (i love youuuu >.<) e ti ringrazio per seguirmi sempre *-*... Essì che è un caro ragazzo il Brandy, è così tenero dai, e poi Quinn e Bert sempre più puccioli >.<"... ho dedicato il chappy al Jephy, spero ti ricrederai perchè davvero, è straight sì, (mica tanto poi XDXD), ma insomma, ci vuole sempre e comunque una figura a cui fare riferimento e io lo trovo adorabilmente perfetto per questo ruolo.
SPero ti piaccia l'aggiornamento XD, e ammettilo che ti ho fatto venire la voglia di scrivere sugli usati eh!! *se ne vanta perchè ha letto il 1 chappy della tua ff nueva U_U* un bacionissimissimoooo <3<3

Xx_ImJustAKid
MaH, tanto fan no, ma una delle mie migliori amiche ne va matta, è andata ai loro due ultimi concerti e me li ha fatti rimanere in testa xD comunque li preferivo ai vecchi tempi sinceramente, ora mi sembrano "invecchiati" ç^ç...
Spero ti faccia piacere del chappy dedicato al tuo amore e devo concordare con te su di un fatto, i ragazzi coi piercing alla bocca sono terribilmente secsi nevvero? *ççç*
Comunque O.o insomma il Brandy sembra avere un ruolo negativo, ma solamente perchè non si comporta come gli altri due non dicendogli di smettere, ma lo vedo molto realistico invece come personaggio, dopotutto quando nel tuo giro di amici c'è della droga o comunque qualcuno che si fa non puoi farci molto, anche se non è bello da dire, ma ormai è così. Quasi normale.
Ti mando un bacio, alla prossima!!

FrankieLou
Amore <3 i Cureeeee *0* e beh, dai una cultura (anche minima) ognuno deve averla suvvia, e poca gente ce l'ha al giorno d'oggi u.ù, il che vuol dire che vai occhei tu XD yeah. I From First To Last devono nascere nella sezione slash pure qua, non solo negli States ç^ç (purtroppo leggo solo ff in inglese su di loro) e che tu stia scrivendo su di loro mi fa adorarti ancora maggiormente <3<3, io amo Sonny e ora, con solamente Matt non mi piacciono ç-ç anche perchè loro due non devono fare come Ronnie e Max che si dividono accidenti!! Devono amarsi e copulare allegramente XD... Spero ti sia piaciuto pure questo, sul Brandy si scoprirà più avanti *buaw* kisses!!!


Ora amori miei vi saluto affettuosamente, perchè andrò a diegnare un pochetto xD e mi guarderò Jean Claude nel mentre x°°D...
Bacionissimiiiiiiiii,


Sara





   
 
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