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Autore: Shatzy    20/03/2009    10 recensioni
[Seguito di "Once Upon a Time"]
C'era una volta, in un mondo lontano, un principe e una principessa che continuavano a lottare per poter coronare il loro amore. Tra recite impreviste, situazioni imbarazzanti e poco consone, piccoli litigi, subordinati impiccioni e una regista invasata, ce la faranno stavolta i nostri eroi a poter vivere felici e contenti?
RoyAi.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Note: questo è il capitolo della serie: “il ritorno dei momenti OOC”

Note: questo è il capitolo della serie: “il ritorno dei momenti OOC”!

 

A tto IX  Save the last dance for me

 

Il palco del teatro era illuminato da luci violacee, mentre si stava svolgendo una scena. Non era male, le posizioni erano scelte bene, le voci si sentivano fino all’ultima fila della platea, insomma, una scena d’effetto, sicuramente. Che Julia fosse davvero una brava regista?

Roy sprofondò nella poltroncina rossa, allungando le gambe e abbassando lo sguardo. Riza era seduta vicino a lui, e leggeva un atto del copione che conosceva poco, l’ultima volta aveva dimenticato ben tre parole.

Erano passati due giorni, dal famoso schiaffo in ufficio, e mentre Riza continuava a comportarsi come se nulla fosse successo, Roy ancora non riusciva ad ammettere ciò che era accaduto. Si sentiva così stupido per rammaricarsi di un semplice incidente…

“Colonnello, perché non mi aiuta a ripetere?” propose Riza, continuando a leggere sui suoi fogli.

Mh. Sai già tutto, non ti preoccupare” rispose noncurante lui.

“Ma lei potrebbe darmi una maggior sicurezza” continuò imperterrita.

“Non credo che tu abbia bisogno di me.”

“Questo sta a me deciderlo” lo guardò, abbassando i fogli. Ed era uno sguardo sicuro, fermo, così penetrante da leggere oltre il significato di quelle parole.

Roy la fissò serio.

“Non penso che ci sia molto da decidere. Non ti sono d’aiuto. Punto.”

“Perché dice questo? Io…” arrossì impercettibilmente, pensando a quanto Roy contasse per lei, a quanto lo sognasse ogni notte, e a quando volesse stare con lui ogni giorno.

“Almeno in ufficio l’hanno capito…” Roy lasciò cadere il discorso, riferendosi agli ultimi eventi che avevano sconvolto i suoi uomini.

“Questo non è vero! Ho parlato con Havoc e gli altri e ho spiegato loro la situazione, e gliel’ho detto: hanno capito e non hanno nessun risentimento nei suoi confronti. Spiegò lei con decisione, dato che era un argomento che aveva cambiato molto le cose tra loro. 

“Uhm, forse avrebbero fatto bene a lasciare da solo un uomo patetico come me.”

“Non dica così” Riza addolcì il tono, “lei non è affatto patetico, non lo pensi neanche” lo rassicurò con un sorriso.

Roy abbassò il capo, sentendo più caldo del solito. All’improvviso si accorse che Riza aveva alzato un braccio, e le sue dita erano andate a sfiorare la sua guancia. Quel tocco, così leggero, così sicuro… Sentiva come se qualcosa stesse guarendo, dentro di lui.

“Ti fa male?” chiese piano Riza, mentre gli accarezzava la guancia dove era ancora in bella vista il taglio sul labbro.

“No…”bisbigliò lui, voltando il capo verso di lei. “Sono un uomo forte, io!” si vantò.

Riza sorrise, e avvicinò il suo viso a quello di lui, continuando a guardarlo negli occhi.

“Non dire più cose del genere…” riprese lei.

“Cosa?”

“Che non sei importante. Per me lo sei molto.”

“Davvero?” chiese speranzoso.

“Sì…”

“Beh, mi dispiace tanto, ti chiedo scusa.”

“Per cosa?”

“Per lo schiaffo. Non era voluto.”

“Lo so, non devi scusarti di niente.”

“Ma io-”

“No. Ascoltami.”

E Roy rimase in silenzio. Era strano come nel rumore della sala del teatro, lui riuscisse ad ascoltare perfettamente le parole sussurrate di Riza. Forse era la loro vicinanza, o forse la vicinanza dei loro cuori.

“Non voglio che tu ti senta in colpa per cose del genere. Non devi farlo mai più.”

“No…”

“Promettimelo.”

“Te lo prometto… Riza.”

Lei sorrise di nuovo, portando anche l’altra mano sul viso di lui. Roy in compenso scese su di lei ancora un po’, passando un braccio dietro la poltrona di Riza, alle sue spalle, e cingendola alla vita con l’altro.

“Non voglio che tu stia male per colpa mia” ricominciò lei.

“Ma se è per colpa mia se tu stai male!” si difese Roy.

“Mi sa tanto che siamo due sciocchi testardi.” Rise.

“Concordo in pieno, Tenente. Però ora che ci penso abbiamo un problema…

“E quale sarebbe, Colonnello?”

“Adesso in ufficio sanno tutto della recita!” disse sconsolato.

“Dovevi vedere come sono rimasti sconvolti quando ho detto loro la verità! E poi hanno bofonchiato qualcosa su una scommessa, e sul fatto che non avevano più la vittoria in tasca… 

Roy sorrise piano, guardando il suo soldato preferito mentre rideva di gusto. Riza tornò seria solo quando si accorse della vicinanza stretta tra loro. Fu tutto molto naturale, chiusero gli occhi e si sfiorarono appena con le labbra…

“Ahi!”

Mh?” Riza si allontanò leggermente, preoccupata dall’interruzione di Roy, che nel frattempo si stava tenendo la guancia con una mano.

“Ehm, tutto bene?” chiese lei perplessa.

S-sì, sì. Scusa. Non è niente, è solo che…” come poteva dirle che soltanto averla sfiorata gli aveva procurato un dolore forte sul labbro tagliato?

La guardò, tra l’agitazione e la paura, e Riza sospirò in modo teatrale.

“Se le faceva male il taglio, perché non lo ha detto?” domandò accigliata.

“Non mi fa male!” rispose seccato. “Posso benissimo baciarti anche con questo taglietto da quattro soldi!”

Riza arrossì di colpo. Di solito le loro effusioni avvenivano senza una vera e propria premeditazione, e mai avevano ammesso così ad alta voce che tra di loro c’era qualcosa. Abbassò lo sguardo, imbarazzata, giocando con le proprie mani raccolte in grembo. Quindi Roy sapeva ciò che stava facendo? Aveva davvero intenzione di baciarla? Proprio lei?

Era emozionata, non sapeva bene come reagire, non si aspettava tanto. Era abituata a considerare il suo rapporto con Roy qualcosa di nascosto, di spontaneo, e sentire le parole del Colonnello, così chiare e senza possibilità di errori, fu per lei una causa di agitazione. Non era pronta, se lo ripeteva da giorni, non voleva rovinare tutto quanto, aveva paura di cambiare le cose.

Ma possibile che in fondo in fondo, Roy volesse davvero stare con lei?

“Ehi, che hai?” chiese gentile lui, vedendo che la ragazza non accennava a proferir parola.

“Ah… niente” rispose con garbo, ritraendosi un pochino da lui.

“Riza… tutto bene? Se ti ho dato fastidio, io-”

“No. E’ solo che…”

“Ehi, ascoltami” le disse, alzandole il mento con una mano e costringendola a guardarlo. “Se non sei pronta possiamo aspettare tutto il tempo che vuoi. Non ho fretta, io.”

Lei gli sorrise. Quando era così vicino a lui, sentiva che era la cosa migliore, la scelta giusta. Su questo non aveva mai avuto dubbi. Forse doveva solo provare a buttarsi…

“Ecco, io… penso che, forse…” gli si avvicinò di nuovo, lentamente, “ecco, credo che non ci sia bisogno di aspettare, adesso.”

Roy le sorrise, e mentre le carezzava una guancia con una mano, si avvicinò alle sue labbra per assaporare quel prezioso bacio. Riza era così dolce, e così vicina, bastava così poco, una manciata di centimetri…

 

“RIZA! Mia splendida Musa!”

 

Le parole urlate arrivarono velocemente alle orecchie dei due, che si staccarono subito, giusto in tempo per essere abbagliati da un faretto di luce che si era posizionato proprio su di loro, all’ultima fila della platea.

Si guardarono imbarazzati, prima di distogliere lo sguardo e concentrarsi sul pavimento.

 

“Mia cara, ti ho portato questo piccolo pensiero, niente in confronto a quelli che faccio per te ogni secondo della mia vita!” continuò Rick, in mezzo al palco, mostrando un bel mazzo di rose.

 

Riza arrossì ancora di più, mentre Roy sentì un impulso irrefrenabile di strozzare qualcuno.

“Mia dolcissima e bellissima Riza, accetta questo mio dono come segno del mio inconfutabile amor-” non finì la frase che, nel tentativo di avvicinarsi a lei, inciampò nel tappeto sul palco, si aggrappò al drappo rosso presente nella scenografia appena montata, strappandolo, quindi ondeggiò per qualche passo, finendo con un piede dentro un secchio di vernice, perse l’equilibrio, e nel tentativo di riprenderlo fece oscillare le braccia, ottenendo come risultato di schiaffeggiare almeno mezza dozzina di attori che si erano avvicinati a lui per aiutarlo. Non contento, urtò una scala con un tizio sopra che rammendava la tenda di una finta finestra, il quale cadde addosso all’uomo barbuto vestito da sorellastra. Infine, Rick cadde rovinosamente a terra, sbattendo pericolosamente il viso.

 

“Aiuto! Il mio palco!” gracchiò Julia, in preda ad una crisi isterica.

“Mio Dio, RICK!” urlò Riza, correndo velocemente verso il palco, dove si stavano dirigendo tutti i membri illesi della Compagnia.

Julia continuava a sbraitare, chiedendo di chiamare un dottore per l’attore caduto. Erano tutti preoccupati, seguendo i movimenti della loro adorata regista. E Riza era lì con loro, con un’espressione molto preoccupata, che cercava di far riprendere il povero Richard tra le sue braccia.

 

Roy rimase seduto in fondo alla platea, vivendo la scena dal di fuori. Rick si era ormai ripreso del tutto, ma non accennava a lasciare l’abbraccio di Riza. Julia addirittura si era inginocchiata al suo fianco, e gli accarezzava il viso, urlando al mondo intero quanto lui fosse importante ai fini della recita. Gli altri membri erano lì intorno, che si adoperavano per far stare meglio l’attore: chi portava un cerotto, chi una bottiglia d’acqua, chi un cuscino…

Solo Roy non partecipò a quella che considerava una caduta in grande stile. Era sicuro che Richard non si fosse fatto assolutamente niente, al contrario del palco che appariva terremotato.

E si maledì internamente, perché di sicuro c’era qualcuno da qualche parte che si divertiva a farsi beffe di lui.

Incrociò gambe e braccia, e sbuffò a lungo.

Quella sì che era stata una caduta ridicola, eppure nessuno si era permesso di aprire bocca, al contrario di quando era stato lui a cadere davanti a tutti.

Sapeva che quella Compagnia di teatro era tutta matta, e dentro di sé ricercò il motivo per cui ora si trovava lì. Ah, sì, giusto. Il suo motivo era sul palco, e teneva tra le braccia un altro uomo.

Aveva avuto davvero un’ottima idea, nel rientrare nella Compagnia Smith…

Ma non era la stupidità del suo ruolo nella recita, o le angherie continue che doveva subire da Julia, che gli davano fastidio.

Era il fatto che le cose tra lui e Riza non accennavano a cambiare.

Non aveva le forze per passare al Piano C. Forse doveva solo lasciar perdere tutto.

 

 

§

 

 

Roy entrò nella saletta del teatro in ritardo, a causa di una riunione improvvisa di lavoro. Aveva lasciato andare Riza alle prove, senza aspettarlo, nonostante le proteste della ragazza.

Sul palco stavano provando una scena, come sempre. C’era Julia in platea, che si massaggiava le tempie con un’aria sconsolata, e aveva addirittura tolto la sua sciarpetta preferita. E c’era Richard, che si stava mangiando le unghie, con un’espressione afflitta. E poi c’era la sua Riza, di sicuro sarebbe stata un’ottima attrice, perché come lei saliva sul palco, Roy non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Ed era là, al centro, seduta su una sedia con del ghiaccio sul ginocchio….

Roy sgranò gli occhi, iniziando a correre verso di lei. Ma che le era successo?

Il suo cuore iniziò a pulsare freneticamente, e non trovò la forza di far uscire neanche mezza parola.

 

“Oh, Roy caro, sei arrivato” lo salutò Julia, con aria stanca.

Lui si fermò a guardarla, prima di spostare di nuovo lo sguardo sulla scena del palco.

S-sì. Chiedo scusa per il ritardo.”

“Non fa niente. Riza ci ha detto che eri impegnato.”

Roy si stupì nel sentire le parole accomodanti di Julia. Di solito si infuriava anche per dieci secondi di ritardo, e anche se erano spiegati con un motivo serio!

“Ma… che succede?” trovò il coraggio di chiedere, indicando il suo Tenente.

“Ah. Stiamo provando una scena molto difficile.

“Sì, ma… Riza si è fatta male?”

“Non si preoccupi Colonnello, sto bene” lo rincuorò Riza, alzandosi velocemente. “Possiamo provare di nuovo.”

Julia diede il suo assenso con un cenno sconsolato del capo, sembrava che non avesse molte speranze. Rick si avvicinò alla sua Musa, prendendole una mano e cingendole con un braccio la vita.

Roi sentì bollire il sangue, ed era già sul piede di battaglia quando Julia lo invitò a sedersi vicino a lei.

“E’ la scena del ballo” spiegò la regista. “E’ molto importante, Cenerentola e il principe devono ballare insieme. Ma purtroppo temo che dovremo rinunciare alla scena…

“E perché?” chiese curioso lui.

Julia si limitò a sbuffare, mentre Roy voltò di scatto la testa, rivolto al palco, in seguito a un rumore di qualcosa che si rompeva.

“E NO! Adesso anche questo! Mi vuoi distruggere la scenografia?!” urlò la regista in preda al panico.

Rick si scusò tenendo in mano il vaso che aveva appena rotto. “Possiamo riprovare?”

“Fate come vi pare, tanto…”

Riza e Richard si avvicinarono di nuovo, iniziando a muovere i primi passi di danza. Ma dopo pochi secondi, lui barcollò, perdendo l’equilibrio, e spinse Riza contro il sipario.

“Ehi!” Roy si alzò in piedi, con sguardo furioso, “perché non stai più attento a quello che fai? Così le fai male!” balzò in un secondo sul palco, aiutando Riza a rialzarsi.

“Oh, non si preoccupi Colonnello, sto benissimo” lo ringraziò lei, sorridendogli.

“Davvero?”

“Davvero” si intromise Julia, “è abituata a molto peggio. George, fai il riepilogo della serata.”

Il silenzioso assistente, nonché marito della regista, iniziò ad elencare le vicissitudini del Tenente.

“Allora, otto pestate di piedi, due incontri con una sedia, un colpo alla schiena contro un tavolino, tre ginocchiate contro il vaso, e… sì, un volo contro il sipario.”

“Perfetto, tesoro.” Si complimentò Julia, guardando con un amorevole sguardo il marito.

Roy però rimase sconcertato. Riza, la sua Riza, si stava distruggendo, e tutto per colpa di quel cretino patentato di Richard!

“Davvero ti è successo tutto questo?” le si rivolse serio.

“Non è niente, davvero.” Riza abbassò lo sguardo.

“Ma come? Domani sarai piena di lividi, e tutto per una scena!”

“Non importa. E poi adesso ci stiamo abituando.”

“Non mi sembra! Quell’idiota ti sta facendo del male!” urlò, indicando Richard, il quale si era nascosto in un angolo.

“Non è niente, si calmi, per favore” lo implorò non volendo un’altra scenata. 

“Ma si può sapere qual è il problema?” chiese finalmente, non riuscendo più a capire la situazione.

Julia arrivò in suo soccorso. “Il nostro primo attore non sa ballare” dichiarò.

Roy sgranò gli occhi per l’ennesima volta, quella serata, passando con lo sguardo da Riza a Richard, e poi di nuovo a lei.

“Cosa?” sbraitò, nascondendo un desiderio irrefrenabile di ridere.

“L’arte è qualcosa di superiore! Il ballo non serve a-”

“Tu stai zitto, Rick. Nessuno ti ha interpellato!” lo sgridò la regista.

Roy sorrise, sentendo per una volta di poter fare qualcosa di utile.

“Non è difficile, Rick.”

L’attore lo guardò con dei lacrimoni agli occhi, tirando un fazzoletto tra i denti.

“Ma io non ci riesco…” si lamentò.

“Allora lascia che ti insegni. Vedrai che imparerai presto.”

 

Nella Compagnia calò il silenzio.

Roy prese Riza per mano e la condusse al centro del palcoscenico. Le prese la mano destra, mentre il suo braccio destro le cingeva la vita, stringendola a sé.

“Dunque, sono tre passi di base. Il primo passo è in avanti, mentre lei indietreggia, poi il secondo è di lato, e il terzo chiude. Poi si ricomincia, però con il piede opposto. Così.” Spiegò, mentre si muoveva nel modo appena descritto.

Richard lo guardava con occhi pieni di speranza.

“E poi ricominci. E’ facile. Nel contempo devi fare un giro su te stesso, e un altro su una circonferenza immaginaria lungo la pista. Vedi?”

Roy e Riza continuavano a ballare, senza musica, muovendosi elegantemente sul palco. Rick li guardava con uno sguardo pieno di ammirazione, mentre Julia sorrideva al marito, seduto vicino a lei.

“Uno, due, tre. E poi di nuovo. Chiaro?”

Roy aveva smesso di guardare il povero Rick. Ormai per lui c’era soltanto Riza, di fronte a sé. E continuavano a danzare, fissandosi intensamente e stringendosi appena più del dovuto. Lei sorrideva, lasciandosi trasportare dalle sue forti braccia. Potevano stare spesso insieme, ma era raro condividere momenti così intimi.

Roy le sorrise di rimando, facendole fare una piroetta e riprendendola veloce tra le sue braccia, sentendosi impoverito dalla sua presenza, anche se solo per un secondo.

Avrebbero voluto continuare a volteggiare per sempre, lontano da tutti, dalle regole militari, dai loro problemi, dalle cose non dette. Era successo solo un’altra volta che si sentissero così isolati dal mondo, seppur davanti ad altre persone. Ed era successo lì, sei mesi fa, su quello stesso palco. Quel bacio lontano nel tempo e vicino nei ricordi li aveva legati profondamente, e adesso stavano riprovando le stesse emozioni. In fondo, il loro forte legame era palese da sempre, aveva solo bisogno di una scossa che facesse loro prendere coscienza del significato dell’uno per l’altra.

E dal modo in cui si guardavano, in cui si sorridevano, in cui intrecciavano i loro corpi, sembrava che ci fossero già riusciti.

 

Quando la musica finì fu come se si risvegliassero da un sogno, i contorni riacquistarono spessore, le luci e i suoni tornarono a farsi percepire.

Si ritrovarono entrambi imbarazzati, e a malincuore, sotto lo sguardo incuriosito di tutti quanti, si allontanarono l’uno dall’altra.

“Davvero una splendida scena” Julia ruppe il silenzio. “Eravate così presi che non vi siete neanche accorti che abbiamo inserito la musica.”

I due fissarono il pavimento del palco, trovandolo particolarmente interessante.

“Una dimostrazione meravigliosa!” esordì Rick, battendo le mani, “mai vista tanta intimità e precisione.” Li lodò. “Ma dove avete imparato?”

Roy a questo punto alzò la testa, sorridendo.

“Siamo militari, e come ufficiali dobbiamo partecipare spesso ai balli organizzati dal Quartier Generale” spiegò.

“E di solito il Colonnello invita sempre me, perché altrimenti sarebbe costretto a scegliere una ragazza sola, tra le tante che ha a disposizione” aggiunse Riza, a metà tra la contentezza e la gelosia pura.

“E dato che se parlo troppo con i piani alti dell’esercito, va a finire che mi prudono le mani, ci mettiamo a ballare di continuo, almeno sono impegnato in altro.”

“E’ vero, quindi siamo esperti. Il Colonnello ha un’abilità naturale.”

“Dipende dal fatto che mi tocca ballare anche con le mogli di alcuni Generali, e devo essere perfetto per fare una buona impressione su di loro. Non che sia difficile…” ammiccò a qualcuno di indefinito.

“E anche io spesso ballo con altri ufficiali, quando il Colonnello è impegnato. Così ho affinato la tecnica.”

“COSA?” strillarono Roy e Richard, all’unisono.

“Non dire così, dolce Riza, sono sicuro che la tua leggiadria è innata. Perché una donna della tua bellezza, del tuo carattere, della tua eleganza…” l’attore era di nuovo partito per la tangente con i complimenti gratuiti.

“Che vuol dire che balli con altri uomini? Io non me ne sono mai accorto!” le si rivolse Roy.

“Sì, signore. Capita, a volte.”

“E chi sarebbero questi? E come si permettono di mettere le loro manacce sulla mia dama?

“Beh, uno è il Generale Hakuro, e un paio di volte ho ballato anche con il Comandante Supremo.” Rispose a bassa voce.

Roy si morse un labbro. Di certo non avrebbe potuto scatenare la sua ira su questi pretendenti!

“Che non capiti più!” si ritrovò ad ordinare, senza alcun diritto.

“La piantate di dire scemenze?” li interruppe Julia. “Roy, sembri una moglie gelosa, non vedo perché Riza dovrebbe starsene da sola se tu ti metti a ballare con qualche allegra vecchietta, che magari non tiene neanche le mani a posto…”

Roy annuì a quest’ultima affermazione, scrollando le spalle, mentre Riza gli lanciava un’occhiata carica di gelosia.

“Ma non è questo il punto. Purtroppo i ruoli non si possono cambiare, quindi per favore, Roy caro, insegna al nostro primo attore come si balla!” ordinò cortesemente.

Roy si sentì rassicurato dal sorriso di Riza, così accettò di buon grado il compito affidatogli.

Certo, vedere che quell’attore da strapazzo metteva le mani addosso alla sua Riza, non era proprio piacevole, ma almeno, per una volta, aveva fatto una bella figura davanti a tutta la Compagnia, tanto che Julia lo aveva lodato.

Ma niente di tutto questo valeva il dolce sorriso che tra una piroetta e l’altra Riza gli regalava.

 

 

To Be Continued

 

 

 

 

Note: ah, ma quanto adoro il valzer? Tanto *-* purtroppo non ho nessuno con cui ballarlo.

Alla scena finale sono molto affezionata, mi piace immaginarli mentre ballano, si prestano molto bene a queste cose.

La prima scena invece, beh, mi rendo conto che è un po’ strana, mi spiace se sia risultata un po’ OOC, questi due mi stanno sfuggendo di mano. Ma non ce ne saranno altre.

E così la truppa alla fine ha scoperto della recita… Beh, glielo dovevo, è dai tempi di Once upon a time che volevo che lo sapessero, e quando ho concluso quella fanfic ci sono rimasta male per loro. Non che cambi poi molte cose ai fini della trama.

 

Il capitolo lo voglio dedicare a chi mi sostiene sempre, al RoyAi FanForum, alle mie adorabili recensitrici, a chi mette la fanfic nei preferiti (vedrò mai un vostro commento sulla storia? Mi farebbe piacere ^^), a Vale che sopporta i miei sfoghi quotidiani, alle mie due figghie Lely e Sisya (che ho scoperto essere tornata on-line *_*), e ad Agnese che è una settimana che mi chiede di aggiornare, scusa se mi sono degnata solo ora.

 

 

Risposte ai commenti:

Swwtcicia: ah, ma Riza non ha risposto subito allo schiaffo, spiegando la situazione alla truppa, perché le ha fatto male ^^” è rimasta un po’ intontita diciamo, e lì sul momento non gliene importava niente di quello che stava succedendo. Capita, se prendi una brutta botta. Ma poi come vedi ha spiegato tutta la situazione alla truppa, e si è tutto risolto. Roy si è sentito male per lo schiaffo perché è un cretino XD Ma io lo adoro, e adoro questa vena comica che si ritrova nel manga (vedi l’ultimo cap uscito). Spero tu sia sopravvissuta alla lettura delle mie fanfic XD e sì, dovrei ricordarmi che il venerdì c’è la chat sul forum, me lo scordo sempre ç_ç Ciao!

 

Lely: se sono single alla mia veneranda età, un motivo c’è. E il modo in cui descrivo Roy credo sia la causa (o la conseguenza? uhm…) di ciò. Lo devo distruggere *___* è il mio obiettivo, e il motivo è che… è divertente ^O^ Il giorno in cui dichiarerà amore imperituro a Riza potrò seppellire l’ascia di guerra, e vedrai tante fanfic in cui lui è l’eroe della situation. Per ora no. Eh, lo schiaffo… Dai, non è andata così male, visto che scenetta carina? ^^ *scappa* è parecchio sfigato in questa fanfic, ma le deve patire tutte, una per una! E non ho mica finito qui *faccia diabolica* manca una mini scena nel prossimo capitolo, e poi potrà morire in pac- ehm, vivere felice e contento (credo, se solo scrivessi il finale…). E no, Riza non se l’è presa, va bene che sono sadica, perfida, amante dei Roy bistrattati, ma… uhm, che idea che mi hai dato per la prossima volta *__* (XD). Hai trovato qualche altro incitamento giovanile per me? Hai chiesto a quel mito che è Gai? XD Io dico kissoni, intanto ^^ Ciao X3

 

Vale: certo che so cosa è il coso del letto… è il coso del letto ù_ù Ah, che sorpresona che vi ho fatto, eh? E chi se lo aspettava? Certo, se solo mi fossi ricordata che DUE giorni dopo l’aggiornamento era il mio anniversario… ^_^ mannaggia alla deficienza inside -_- Allur, io mi chiedo tu cosa leggi invece dei miei capitoli XD Primo: la scena dello schiaffo era seria, abbiamo Roy che schiaffeggia Riza, perché dovrebbe far ridere? Perché l’ho scritta io? una scusa plausibile in effetti, ok ok XD). Secondo: Havoc che dà un pugno a Roy non doveva essere una scena da sbav, ma una di piena drammaticità! *faccina oscena con la bocca spalancata* Ci manca solo che ci vedi Kankuro mezzo nudo e mezzo morto che spunta tra le righe e siamo a cavallo XD Julia ovviamente è matta perché è la mia proiezione all’interno della fanfic (uhm, storia già sentita, di autrice che viene inserita nella storia, e mi sono pure sposata, toh! XD). E gli equivoci sono finiti!!! *sventola striscione con la scritta: ho ancora un cervello* sì, perché mancano solo 2 capitoli alla fine, se Dio vuole. Ok la pianto, grazie del commento, ciau.

 

Alejandra Wammettara: ma no, ma no, Riza era troppo scioccata per sparargli XD Se Roy le avesse fatto meno male con quello schiaffo, forse il colpo della calibro 9 non glielo avrebbe tolto nessuno. Ma sai che anche io non riesco più a mettere una sciarpa bianca? Considera che era la mia preferita, e ora è nell’armadio, abbandonata! Ma altrimenti rido XD. Grazie mille del commento, e della comprensione per aver aggiornato dopo ere geologiche XD

 

ilaria8: oddio, ma grazie ^///^ Che bel complimento. Non ti preoccupare se non hai mai recensito, io sono più che contenta quando qualche lettore anonimo prima o poi si fa vedere ^^ è questo l’importante. Grazie mille davvero! Mi ha fatto proprio piacere il tuo commento, spero di non deludere le tue aspettative. Ps. Ho visto che hai una RoyAi anche tu… devo ancora leggerla, ma ultimamente sto un po’ trascurando questo pair. Cercherò di mettermi in pari appena possibile, promesso!

 

evelyn_cla: ok, la finirò *posa eroica* ormai manca poco, solo altri due capitoli oltre questo qui. Devo farcela XD Grazie mille del commento, dei complimenti e di tutto ^^ Ciao! E se ti ricapita passa sul forum XD

 

Rinalamisteriosa: , lo schiaffo era vero! Sono sadica. Ma in fondo tutto si è risolto per il meglio ^^ (forse). Julia è un po’ scema come l’autrice XD ma mi fa ridere. E la truppa Mustang… lo sai che la amo! E mi piace immaginarli un po’ come i fratelloni di Riza, quelli che si preoccupano per lei (in fondo è l’unico elemento femminile del gruppo, ci sarà enorme rispetto anche perché è la maggiore in grado, e mi sono scordata la frase perché mi sono gelatinizzata al pensiero XD). Stavolta ti ho stupita? XD Tanto gli aggiornamenti sono praticamente mensili ç_ç E lascia perdere quella statua *rotola via* alla prossima!

 

Syra44: *_* sei l’unica che ha notato la scena del faretto! Io ti adoro! Quel pezzo lo amo, non so perché, forse perché è scemo, ma lo amo XD Julia è praticamente me stessa dentro la fanfic, quindi è normale che sia menefreghista verso Roy! Visto che dolciosità la scena RoyAi iniziale? E questa di quest’ultimo capitolo? Il loro rapporto si sta proprio evolvendo bene ^^ Sono brava dai, un po’ sadica, ma brava XD Havoc ha sfigurato Roy, ma nulla di grave, non temere! E ormai la storia è al termine, quindi (forse) Roy è salvo. Alla prossima cara ^^

 

piccola tammy: ^///^ non so veramente che dire del tuo commento, se non grazie. Sì, lo so che è riduttivo, ma mi sono imbarazzata davvero tanto. Sono contenta che le mie storie ti piacciano, per me significa tanto. È quando leggo commenti come i tuoi che entro in crisi XD il RoyAi non posso lasciarlo, lo so, farò il possibile te lo prometto XD Grazie ancora!

 

HarleyQuinn: ciao! L’ammore royaioso ci sarà (credo), abbi fede! (le ultime parole famose XD). Io adoro complicare le situazioni, e poi mi ci ingarbuglio pure io e non so come risolvere il tutto, olé! Ma questa storia prima o poi vedrà la fine… Spero!! Non la sopporto più. La truppa Mustang è adorabile, tutti e 4 sono così teneri e comici allo stesso tempo, quando poi sono tutti insieme le scenette divertenti e sceme sono d’obbligo. Ti ringrazio davvero tanto per i tuoi commenti sempre così gentili, mi fanno tanto piacere da un’autrice del tuo calibro, grazie! ^//^ Io spero di mantenere la storia a un buon livello fino alla fine, tu che ne dici di scrivere qualcosina su Naruto anche se è un fandom che ormai non segui più? Ti dico un pair a caso, inizia per “S” e finisce per “hikaTema” XD Io ormai mi ci son fissata. Scemenze a parte, su che altri lidi ti sei spostata? Se conosco i fandom ti pedino! (anche se io sono ignorante ^^”). Alla prossima, ciao! *Flavia*

   
 
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