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Autore: Amanda_nikita    07/02/2016    1 recensioni
Il mondo monotono e rigido dei purosangue e dei mangiamorte é scosso da due ragazze, due migliori amiche, due streghe appartenenti a Case opposte. Il loro legame verrá messo alla prova, la loro forza dovrá reggere innumerevoli attacchi: riusciranno a portare a termine il loro destino? Fra incantesimi, tradimenti e colpi di scena, la loro avventura cambierá il mondo magico.
Dal testo: < ...dovevo fare in modo che qualcuno venisse a liberarmi dal controllo di quella pazza. Avrei potuto usare il Patronus, ma non l'avevo fatto mai prima di quel momento e si sa, la teoria è sempre molto diversa dalla pratica. Mi sforzai di ripescare dalla mente ricordi felici e tentai: non successe nulla. Non potevo arrendermi!
Ero già al quarto tentativo, e finora avevo prodotto solo qualche sbuffo di fumo; continuai a concentrarmi talmente tanto da farmi venire il mal di testa, ma... Ecco! C'era quel racconto di mio padre...>
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capodanno con botto.  
 
Irinas pov
 
Il pranzo di Natale era passato, organizzato con semplicità da Narcissa, la quale non aveva voluto mettere a rischio la nostra situazione già di per sé complicata; Capodanno sarebbe stata tutt’altra storia: era impensabile che la famiglia Malfoy non desse l’aspettatissimo galà di fine anno, atteso da tutta la comunità magica. Non organizzare nulla avrebbe destato più sospetti di qualsiasi altra cosa, e l’unica mia speranza era che, fra tanti invitati, sarei passata inosservata.
Con un sospiro diedi un leggero colpo di bacchetta, allacciando la chiusura del mio vestito e non potendo fare a meno di pensare a ciò che sarebbe successo da lì a breve; perlomeno avrei potuto contare sull’aiuto di Draco: in quei giorni avevamo legato molto, forse in virtù del fatto che potevamo capirci reciprocamente. Avevamo svolto i compiti assegnatici dai professori e lui si era rivelato incredibilmente bravo, ma la pazienza non era il suo forte. Ridacchiai leggermente, ripensando alle facce esasperate che faceva quando cercavamo nozioni nella biblioteca del manor e dovevamo rinchiuderci nei tomoni voluminosi.
Lisciai una piega sul fianco, poi mi girai verso lo specchio per controllare che fosse tutto apposto: il vestito lungo con lo spacco al ginocchio, che Narcissa aveva riadattato per me, mi piaceva un sacco, il verde scuro mi stava bene; era a maniche lunghe, la scollatura a cuore e la schiena di pizzo ricamato. Insomma, di certo non avrei sfigurato accanto ad Alexia che, incontrata quando uscii in corridoio, portava un affascinante vestito a sirena rosso e nero, anch’esso a maniche lunghe e con la scollatura a cuore, ma con in più un corto strascico.
In sala Narcissa e Lucius sparirono ben presto per ottemperare al loro compito di padroni di casa e, con Alexia che ogni tanto spariva al seguito di qualche parente o conoscente, mi tenni ben vicina a Draco; il ragazzo, da parte sua, cercava di sfuggire alle grinfie delle ragazzine altolocate e si annoiava a morte, assumendo ogni minuto di più un’espressione esasperata.
Lasciai vagare lo sguardo per la sala, ricca di vestiti e gioielli scintillanti che riflettevano ovunque la luce degli eleganti lampadari; i miei occhi individuarono Alexia che ballava con quello che, mi sembrava di ricordare, fosse il figlio più giovane di un qualche lontano parente del casato Black. Era brava, le lezioni che prendeva fin da bambina davano i loro risultati; anche io avevo preso lezioni di ballo, ma non ero minimamente portata per esso e, con grande sconforto dei miei genitori, continuavo imperterrita a pestare i piedi dei miei cavalieri alla minima distrazione. Con un tempismo veramente schifoso, Draco mi si piazzò davanti, con un sorriso sghembo:< Ammazziamo un po’ il tempo, altrimenti va a finire che mi addormenterò: balla con me>.
Io scoppiai a ridere, cercando di contenermi un minimo:< Penso che sia meglio evitare, ci tieni ai tuoi piedi, vero? Non sono portata per il ballo, scusami>.
< Io sono un ballerino provetto, di certo non sbaglieremo, basta che segui me> insistette lui, tendendomi la mano con un mezzo inchino. Io scossi la testa, ma rinunciai a rifiutare; posi la mia mano sulla sua e mi lasciai condurre in pista. Trovammo un posto fra le coppie che ballavano, Draco mi mise una mano sul fianco e mi avvicinò a sé; assumemmo la posizione d’inizio, le mie mani una sulla sua spalla e l’altra intrecciata alla sua. < Allora, classici due passi a sinistra, due a destra, poi gira su te stessa… Via>. Mi lasciai guidare lungo il pavimento di marmo, fissandomi i piedi e contando i passi per evitare a tutti i costi di sbagliare: ci tenevo a non renderlo zoppo.
< Sai, dovresti tirare su la testa>.
La voce di Draco mi fece sobbalzare, distraendomi dai passi e facendomi finire esattamente su un suo piede. < Oddio, scusami> esclamai portandomi le mani al viso. Draco cercò di trattenere una smorfia di dolore:< Ahio… Ehm, tranquilla, non ti preoccupare> disse.
Lo presi sottobraccio, portandolo accanto ad una delle colonne della sala; lui ci si appoggiò, lanciandomi uno sguardo divertito e sospirando. < Temo che non scherzassi quando dicevi di non essere molto pratica a ballare>. Io esalai un risolino:< Non dico mai le bugie>.
Draco inarcò un sopracciglio:< Ah, ma davvero, Clary?>.
< Sei perfido> esclamai dandogli una botta sul braccio.
< Sono serpeverde> ribattè con un sorriso.
La musica si fermò, facendomi voltare per vedere cosa stava succedendo, e, quando riportai lo sguardo su di lui, trovai il ragazzo proprio di fronte a me.
< Sai, è quasi mezzanotte>.
In quel momento la sala si riempì di voci.
< Dieci>.
Draco mosse un passo verso di me.
< Nove>.
Un altro.
< Otto>.
Un altro ancora. Non potei fare a meno di fissare quegli occhi magnetici, sempre più vicini; il tempo continuò a scivolare via, Draco mi avvolse fra le sue braccia e io lo fissai, incapace di reagire.
< Tre…> sussurrò, poggiando la fronte sulla mia.
Rabbrividii.
< Due…>
Sarebbe bastato un nulla per far incontrare le nostre labbra, i respiri che si mischiavano ed il suo profumo che mi avvolgeva…
Un boato ci fece sussultare. Avvampai, rendendomi conto che eravamo stati ad un passo dal baciarci di fronte a tutti, mentre Draco mi afferrò per un braccio posizionandosi con aria protettiva davanti a me.
I presenti mormorarono agitati, gli sguardi fissi sull’inquietante figura di una donna ferma sulla soglia. Indossava una sporca e lacera tuta a righe, mentre i suoi capelli, ricci e scarmigliati, le coprivano in parte il volto scavato e gli occhi stralunati.
Narcissa fece per muoversi, ma Lucius la bloccò per un braccio; il gioco di sguardi che ingaggiarono durò meno di un secondo, e alla fine la donna si liberò dalla stretta prendendo ad avanzare verso l’inattesa ospite.
< Bellatrix>.
La voce della padrona di casa era ferma e atona mentre si rivolgeva a quella che rappresentava il nostro peggiore incubo. Poggiai le mani sulla schiena di Draco, sbirciando attonita la scena da dietro la sua spalla.
Le due donne erano una di fronte all’altra, anche se distanti parecchi metri.
< Cissy…>. La donna si guardò intorno, fissando la folla con il suo sguardo penetrante. < Beh, Auguri, sono arrivata giusto in tempo per il brindisi. Lo champagne?>.
Narcissa prese una flute dal vassoio che un elfo portava, avvicinandosi poi alla sorella:< Auguri anche a te, sorella. Vieni con me, potrai darti una sistemata per poi tornare giù a festeggiare con noi. Ci fa piacere averti qui…>. La sua voce non lasciò trapelare nulla, ma il sarcasmo di quella frase era visibile a tutti. Porse il bicchiere alla donna, sospingendola poi verso l’uscita, ma lo sguardo della pazza passò nuovamente in rassegna i volti di tutti i presenti, soffermandosi poi in particolar modo sul nipote. Draco si erse in tutta la sua statura per evitare che mi scorgesse, ma la sua figura fine e slanciata non era un poi così grande ostacolo; anche Alexia accorse da noi, catalizzando ancora di più la sua attenzione sul nostro gruppetto e facendole spuntare un ghigno sul volto.
Mi aveva visto, ero ufficialmente morta.
Appena le due Black furono sparite alla vista, Draco prese me e Alexia e ci trascinò via:< Andiamocene prima che torni, se siamo fortunati magari non si interesserà a te. Distraendola…Potremmo avere una chance>.
Continuammo a correre verso la stanza di Draco, la più vicina, le lunghe gonne dei vestiti che impacciavano me ed Alexia. Proprio lei gli rispose:< Ma dico, l’hai vista?!>.
< È... È…>. Non riuscivo a trovare le parole adatte per descriverla.
< Terrificante?>
< Scellerata?>
< Sarcastica e pazza?>
< Ehm si, esattamente quello che volevo dire> risposi; un sorriso fiorì sulle mie labbra e, nonostante tutto, sentii scivolare via un po’ di tensione. Ci chiudemmo la porta alle spalle, sigillandola con un paio di incantesimi.
< È incredibile come il suo tempismo sia fottutamente preciso> mormorò il ragazzo camminando un po’ per la stanza. Almeno lui manteneva il sangue freddo, Alexia invece diede di matto:< Cosa facciamo? Ma è mai possibile che qualcosa debba sempre andare storto?! Ma cosa abbiamo fatto di male per meritarci quella pazza?! Merlino ci odia…>.
< Alexia, calmati, dobbiamo mantenere i nervi saldi altrimenti avrà già vinto in partenza. Irina, ora tu devi rimanere qui finché non riusciamo a farti uscire dal manor per portarti in un luogo sicuro> ingiunse Draco prendendo in mano la situazione.
< Ma dove?>. La domanda mi sorse spontanea, ovunque fossi andata sarei stata in pericolo oltre che un pericolo.
< Irina, te ne avevo già parlato: andiamo dai Weasley> propose Alexia, recuperando un briciolo di calma. Draco fece una smorfia, il disappunto scritto a chiare lettere sul suo volto pallido, gli occhi tempestosi che mi fissavano. Alexia lesse bene fra le righe:< DRACO! È l’unica possibilità, non puoi fare lo schizzinoso! Ma per tirarti fuori di qui…IDEA! La distraggo io!> esclamò tutto d’un botto mentre io e Draco la guardavamo straniti, < Vado lì, la saluto e le dico“Ciao zietta, lo sai che sono stata smistata a Grifondoro? E poi, giusto perché non mi bastava, mi sono messa insieme ad Harry Potter. Sei contenta?”. Che ve ne pare, non è geniale?!>.
< Okay, tu sei completamente pazza e… Bleah, con Potter?> disse Draco scuotendo disgustato il capo, < Comunque Irina… e anche tu Alexia, dovete andarvene il prima possibile>.
< Semplice, no? Tu, Draco, la distrai, noi leghiamo i lenzuoli, ci caliamo fuori dalla finestra e andiamo al Paiolo Magico. Non è difficile, l’ho già fatto per venire qui> proposi convinta e anche stufa di tutto quel loro parlare come se io non avessi voce in capitolo.
< Non avrei mai pensato di dirlo… ma sei più scema di mia cugina!> esclamò Draco avvampando. Afferrò Alexia per un polso, mentre questa era impegnata a dirmi con toni soavi quanto fosse ridicolo e pericoloso un piano del genere, trascinandola fuori dalla porta; prima di chiudersela dietro mi guardò:< Ora noi andiamo giù, o la insospettiremo maggiormente. Tu rimani qui, senza fare un fiato, e non provare neanche a scappare o giuro che se ti ritrovo ti appendo a testa in giù. Tenteremo di distrarla e di catalizzare la sua attenzione lontano da te. Ora andiamo!>
 
 
 
 
Alexias pov
 
 
Le scale non erano mai sembrate così interminabili, ma gli occhi di quella pazza di nostra zia ci fissavano dal basso ed io sentivo chiaramente i brividi corrermi giù per la schiena; due o tre riccioli, sfuggiti dall’acconciatura che zia Cissy aveva impiegato tantissimo tempo a fare, mi si appiccicavano alla collo sudato, ero talmente nervosa che mi si leggeva in faccia. Draco, accanto a me, era il ritratto della spavalderia, ma non potei fare a meno di notare come si fosse leggermente allentato la cravatta.
< Ragazzi mie… Come state? Venite a salutare la zia Bella!> disse con un tono da bambina, spalancando le braccia verso di noi. La abbracciamo a turno, col timore che ci artigliasse e non ci lasciasse più andare.
< Stiamo bene zia, tu come stai? La festa è di tuo gradimento?> le chiese Draco. Ma come cavolo faceva a rimanere così dannatamente tranquillo? Quella lo stava sviscerando con lo sguardo!
< Oh, sto bene e come al solito Cissy ha fatto un lavoro stupendo. Ma tu! Oh Alexia, come sei cresciuta...  Come va?>.
“Aspetta, è a me che si sta rivolgendo con quel sorriso inquietante?!” pensai impanicandomi. Sentii la faccia tirarsi in un sorriso forzato:< Bene, signora>.
< Suvvia, quante formalità! Così mi fai sentire vecchia, chiamami zia Bella> esclamò tutta allegra prendendoci sotto braccio e riportandoci in sala. Lì ci fermammo, le persone mormoravano ma lei sembrava non prestarvi la minima attenzione. Draco ed io ci scambiammo uno sguardo da sopra la sua matassa di ricci indomabili, e poi leggere nei suoi occhi la stessa ansia che sapevo presente nei miei.
< Ma ditemi, ragazzi, quella fanciulla vestita di verde? Chi era?> ci chiese dopo un po’, pilotandoci verso il buffet. “E ti pareva, sembrava troppo bello!” pensai irrigidendomi; Draco si accorse del mio blocco e rimediò subito:< Dici la ragazza con cui ero quando sei arrivata? Oh, èsolo un’amica di vecchia data di Alexia, mentre eri su è dovuta tornare a casa> disse con nonchalance. Lo sguardo di Bellatrix si fissò su di me, cercando di carpirmi la verità dagli occhi ma io non ce la facevo a sostenere quello sguardo nero di follia.
Annuii, senza guardarla direttamente, ma lei mi prese il mento costringendomi a tirare su lo sguardo. < Tesoro, mostra alla zia questi tuoi bellissimi occhi marroni, non è educato non guardarsi mentre si parla. Questa tua amica, come si chiama?>.
< Clary…>.
< Zia, perché non balli con me? È da tanto tempo che non ci vediamo>.
< Oh caro, tu si che sei educato, non come quell’invertebrato di tuo padre… Ma devo declinare l’offerta tesoruccio, sono così ansiosa di continuare questa chiacchierata con voi, avremo tutto il tempo per ballare>.
< Allora zia, forse sarebbe meglio rimandare la nostra conversazione a domani, quando saremo tutti freschi e riposati. Se non vuoi concedermi l’onore di questo ballo, posso anche cedere alla stanchezza di questa intensa giornata…>. Il tono di Draco era gentile ma fermo, e quando si rialzò dal mezzo inchino che le fece, mi incitò ad approfittare di quella scusa. Ma proprio mentre mi accingevo a fare anche io un inchino…
< Alexia, almeno tu vieni a fare una chiacchierata fra donne con me e Narcissa> esclamòfacendo cenno alla sorella di raggiungerci. La padrona di casa ci venne incontro cautamente, salutando il figlio che intanto si defilava ai piani superiori.
< Ma zia…> provai a ribattere.
< Non era un invito. Vieni>
Il suo sorriso pericolo mi gelò, impedendomi di reagire quando trascinò me e la sorella in un salottino accanto alla sala, quello in cui si trovava il mio divanetto preferito.
Bellatrix si sistemò la vaporosa gonna nera:< Allora, come te la cavi ad Hogwarts?>
Stavo per rispondere, ma Zia Cissy si intromise:< Va benissimo, è molto brava ad incantesimi ed è un’ottima duellante>. Negli occhi di Bella sembrò addensarsi un fronte temporalesco che mostrava tutto il suo disappunto:< Cissy cara, vorrei sentire la sua voce! Insomma, mi sembra più sveglia di quella buona a nulla traditrice del suo sangue che è sua madre!>.
Sussultai, per me quello era un tasto delicato: sapevo che mia madre mi aveva abbandonato e che ero stata accudita dalla loro famiglia, eppure non mi piaceva sentire questi insulti.
Il mio coraggio, ravvivato dall’indignazione, fece di nuovo capolino in me:< Come diceva zia Cissy va tutto bene, ci tiene a ribadirlo perché io tendo a sminuire il mio successo scolastico. A scuola->. Non potei finire perché venni interrotta da un elfo domestico che si diresse in fretta verso di noi, mezzo prostrato e con lo sguardo rivolto timorosamente verso il basso.
< Ecco Madame Lestrange, i suoi effetti personali…> mormorò a mezza voce, porgendo a mia zia degli oggetti e sparendo subito dopo; lei afferrò prima un piccolo pugnale, assicurandoselo alla vita, ma l’effetto speciale fu dato dalla strana bacchetta ricurva: quando la afferrò con decisione, dal legnetto uscì una strana luce verde e dal braccio si alzò una nube che, pian piano, andava disperdendosi rivelando ciò che c’era sotto, il marchio nero. Era una spettacolo agghiacciante, rimasi di sasso.
< Finalmente, dopo 14 anni!> gridò con tono estasiato; fece una breve pausa, poi continuò con tono veemente:< Cissy, devi assolutamente duellare con me!>.
Zia Narcissa fece una faccia che non scorderò mai, dovetti trattenermi dallo scoppiare a ridere. < Bellatrix, ti pare il caso? È notte fonda, ed io sono stanca>.
< Mi stai chiedendo di rimandare a domani? Ma come, è una vita che non ci vediamo!>. La mangiamorte balzò in piedi e alcuni ricci le caddero davanti agli occhi, incrementando le ombre su quel viso spigoloso e rendendola ancora più spaventosa. Vedendo Narcissa rimanere ferma sulla sua posizione sembrò delusa, ma poi il suo sguardo scivolò su di me, ed io sentii la paura afferrarmi alla gola mentre i suoi occhi si illuminavano:< Sorella, ha detto che la ragazza èun’ottima duellante. Perfetto, le farò l’onore di dimostrarmelo. A domani Alexia, cerca di riposare bene ed essere in forze per domattina…>.
E con un ultimo ghigno se ne andò nelle sue camere, lasciandoci sbalordite e, sinceramente, terrorizzate. 



Salve a tutti!
Siamo tornate con un altro capitolo. Da questo in poi le cose si faranno difficili per le due protagoniste che dovranno contrastare la "forza" di Miss BELLATRIX
(non vedevo l'ora di dirlo) finalmente è arrivata! 
Bene per qualsiasi cosa contattateci e sopratutto RECENSITE.
Ora abbiamo anche una bacchetta in più con la quale minacciarvi. 
Buona lettura. 
Revisionato e corretto da : Lucinda Grey 

 
   
 
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