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Autore: Duodoppioteam99    07/02/2016    1 recensioni
Cosa succede se gli eroi diventano tre ?
Amicizia , lotte , divertimento , ma soprattutto Amore ( non manca mai ) che guideranno questi tre ragazzi alla scoperta dei loro ideali e della loro conoscenza.
~~~~~
Ciao , siamo Michy ed Emily e questa è la nostra storia ! La raccontiamo perchè è unica nel suo genere... Fantastica ed emozionante.
Speriamo che il nostro scritto vi piaccia !
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Komor, N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Capitolo 16 - Casa dolce casa...ma anche no.

E così ci ritrovavamo davanti a un altro mistero. Suppongo che la M sul dorso di Genesect non servisse a classificarlo come un gelato Magnum. Non sembrava affatto avere un buon sapore.
-Ehi, non potresti chiederlo direttamente a Genesect?- Chiesi al mr cespuglio. Lui scosse la testa:- Non funziona così. Io posso capire i pokèmon, ma il loro modo di esprimersi è molto essenziale. Non hanno un vero e proprio linguaggio, comunicano trasmettendosi emozioni, o addirittura frammenti di ricordi. Per questo prima non ero riuscito a capire bene cosa intendesse per "Sole". Mi aveva trasmesso solo la sensazione i pokèmon abbinano al sole, anche se molto più forte. -
-Prova lo stesso- lo incitai -chiedigli qual'è il posto che per lui significa casa, quello da dove è scappato. Se potesse portarci lì, capiremmo meglio cosa cavolo centrano degli schizzofrenici come il Team Plasmon con questo pokèmon-
-Quelli del team PLASMA non sono degli schizzofrenici- borbottò lui, ma fece come gli avevo chiesto e tradusse gli squittii ansiosi di Genesect -Non vuole tornare in quel posto. È successo qualcosa che lo ha spaventato, e adesso ha paura. Un'esplosione-
Capivo Genesect, ma non volevo mollare. Mi rivolsi direttamente a lui stavolta, parlando con calma e scandendo bene le parole, tentando di trasmettergli tranquillità -Genesect. Ascoltami. So che sei spaventato, ma dobbiamo assolutamente tornare in quel luogo. Non solo per cercare di capire cosa ti sia successo, ma anche perché ciò che ti hanno fatto potrebbe essere ripetuto. Altri pokèmon verrebbero usati come cavie da scienziati che vogliono trasformare i pokèmon in armi di distruzione, dimenticando il fine ultimo della scienza, che è quello di migliorare il mondo. Sono sicura che entrambi non vogliamo che ciò accada- Genesect mi guardava, gli occhietti brillanti da coleottero dritti nei miei. Vinsi la sua fiducia. Ronzì di approvazione e si raccolse, preparandosi alla partenza.
N mi guardava ammirato "Sai, mi sarebbe piaciuto averti nel mio Team Plasma, che perseguiva lo scopo di salvare i pokèmon"
-Meglio per te che non è stato così- ribattei -Avrei preso il tuo posto, mandandoti a casa a piangere da Antea e Concordia. Ci avevo anche pensato, ma non avevo voglia di dover gestire un intera associazione criminale-
N fece un passo avanti e mi lanciò uno sguardo di sfida -Prima avresti dovuto battermi-
-Potrei batterti anche adesso, ad occhi chiusi- constatai e mi portai una mano alla citura delle pokèball in vita -Adesso non c'è tempo, ma alla prima occasione, facciamo i conti.-
-Contaci.
Perchè amo essere un allenatore? Perchè appena gli sguardi si incrociano, inizia una sfida.
Raggiungemmo Michy e Komor, che intanto si erano preparati per la partenza, sbattendo i bagagli ripieni di sabbia. Ero sicura che fino a un attimo prima Komor mi stesse guardando, ma appena avevo distolto lo sguardo da N lui si era finto subito tutto interessato dai bagagli. Ne fui segretamente contenta. Anche per me era difficile concentrarmi, il suo pensiero continuava a distrarmi. Non ci eravamo detti molto dalla sera prima,  e non avevo ancora capito cosa ci fosse effettivamente tra noi. Era una cosa seria? O per lui era stata solo una cosa passeggera?
Fatto sta che mi era difficile non guardarlo. Ora che eravamo fuori, faceva nuovamente un caldo pazzesco e la maglietta gli si era attaccata al corpo segnando il contorno dei muscoli, frutto dei continui allenamenti con i suoi pokèmon...
Mi sforzai di lasciare perdere e mi accorsi che michy con ogni probabilità era morta anche lei celebralmente perchè fissava N impallata "EHI Emily della terra chiama Michy sul Monte Corona!" Lei si riscosse. (*Che rompi* *Saresti rimasta lì a sbavare tutto il giorno se non ti avessi chiamata* *che male poteva esserciii?*)
Forza, si parte. Io e Noctowl ci alzammo in volo, precedendo N e Michy su Archeops e Komor sul suo Salamence.
Genesect volava rapido, tanto che i nostri pokèmon, avendo noi in groppa, faticavano a stargli dietro.
Ci portò indietro, di nuovo verso Levantopoli (e stavolta ci tenemmo ben lontani dall'acqua). Oltrepassammo il cantiere dei sogni e Quattroventi, rallentando vicino a Soffiolieve, la città natale di mia e di Michy.
Realizzai allora, un po' in ritardo, che erano giorni che non sentivo mia mamma. Un po' troppi forse, ma ero stata costretta a mantenere l'interpokè spento e anche adesso era meglio non utilizzarlo. Non volevo la polizia internazionale tra i piedi.
-Ehi, Michy!- La chiamai, e Noctowl si accostò alla sua cavalcatura.
-Ehm, ragazze, aspettate un attimo. I vostri genitori? Cosa?- provò a inserirsi N, ma lo ignorai bellamente.-Che ne dici di fermarci un attimo dalle nostre mamme? Si staranno preoccupando-
-Caspita, hai ragione!- esclamò lei -non ci facciamo sentire da...la torre dragospira! Oh-oh.
-Che c'entra Oh-ho?-
-Non dicevo il leggendario! Hai capito cosa intendo. Forse è meglio fare una piccola tappa. Avremmo comunque dovuto cambiarci: ho sabbia in posti che nemmeno credevo di avere; non possiamo andare in giro così, sembro impanata-
Mi tolsi un attimo gli occhiali  -Così in realtà stai meglio del solito- scherzai
-Spiritosa.
Gli altri accolsero la notizia un po' titubanti, ma Genesect accettò di buon grado di riposarsi un attimo così atterrammo nella foresta vicina a Soffiolieve. Assaporai la leggera brezza, satura del profumo primaverile del Dolcemiele dei combee.
Per me però non era profumo di casa. Le nostre famiglie si erano trasferite lì da pochissimo da Cuoripoli. Anche loro amavano viaggiare, e ci avevano seguito, un po' dopo, nella nuova regione.
Però noi non ci avevamo passato tanto tempo ancora, pensai sentendomi un po' colpevole.
Casualmente durante il viaggio avevo scoperto che anche Komor abitava nel paesino, come anche la sua vicina Belle.
Oh, quanto mi mancava la confusionaria Belle!
Purtroppo però temevo non sarebbe stato saggio contattarla adesso. Mi imaginai Belle urlare "EMILYYYY DOVE ERI FINITA? COSA È SUCCESSO? ARCEUS? E ANCHE N? PERCHÈ? QUANDO? COMEEEEEEEE?" Attirando una folla. No, non era il caso.
Chiesi a Komor se voleva venire con noi o preferiva tornare anche lui dalla sua famiglia, anche se non era nella nostra stessa situazione probabilmente; lui confermò perchè si doveva rifornire di un paio di cose. Ci accordammo di incontrarci a casa mia dopo mezz'ora e ci separammo.
N era indeciso, non voleva lasciare Genesect, ma lo convincemmo a venire con noi dopo aver giurato che le nostre mamme non avrebbero mai rivelato la nostra posizione. Sembrava tenerci quanto noi alla segretezza, chissà perchè. Forse anche lui non voleva la polizia tra i piedi...
Fortunatamente era ora di pranzo perciò non c'era molta gente in giro, quindi non partì nessun Allarme Ricercati. Chissà se avevamo una taglia come i criminali! Mi ripromisi di controllare.

Le nostre mamme sono toste. Quando avevano la nostra stessa età hanno iniziato subito la loro carriera: avevano gli interessi leggermente diversi però. Mia mamma era una ladra, la mamma di Michy invece era un'agente. Che strana accoppiata eh? Si sono trovate proprio grazie al loro lavoro, e sono diventate agguerrite rivali. Poi si sono accorte che ci guadagnavano di più ad essere socie. Così si misero in affari per fregare tutti quanti. Dovevamo pur avere preso da qualcuno, non credete?   
Suonammo a casa di Michy, ma non rispose nessuno. Niente di strano, sapevamo dove poteva essersi cacciata. Suonai allora a casa mia. Immediatamente la porta si aprì e mi ritrovai una pistola laser puntata al petto. Aiuto.
La donna che avevamo davanti era in tenuta da Ribelle: indossava un top e una giacca di pelle da motociclista nera. Al collo una collana di borchie che si intonava con gli stivali alti, neri e borchiati anch'essi. I capelli, quel giorno rosa, scendevano liberi sulle spalle. Stava con la pistola puntata, le gambe faciate dai leggins leggermente divaricate e dalla sua espressione era chiaro che era furiosa. Ero contenta non ci fosse Komor. 
-COME HAI OSATO NON FARTI SENTIRE PER TUTTO QUESTO TEMPO?! SONO DISGUSTATA! SONO GIORNI CHE NON TI FAI SENTIRE, RAZZA DI SCONSIDERATA!! NON MI INTERESSA SE CON TE C'È MICHY, CASTIGO O ARCEUS IN PERSONA! COSA TI COSTAVA INVIARMI UN MESSAGGIO ? QUESTA NON LA PASSI LISCIA!!!-
Sinceramente preoccupata che potesse sparare, e soprattutto perchè sapevo di essere in torto, cercai di placarla. Le chiesi scusa, le promisi che non l'avrei fatto più, e riuscii a convincerla a non tenermi a casa legata per i prossimi due anni. ( Anche perchè non ci sarebbe riuscita. Se c'era una cosa che avevo imparato da lei, era riuscire a evadere da qualsiasi posto. Sono sicura che si è pentita di avermi insegnato certi trucchi, dalla volta del zigzagoon. Looong story). Neanche Michy la passò liscia, ma almeno mamma non aveva potere su di lei. Ci invitò ad entrare, e solo allora si accorse di N, che era rimasto indietro guardandoci divertito. Mi veniva di nuovo voglia di prenderlo a pugni su quel sorrisetto.
-E questo chi è? È il tuo fidanzato?- Ah, già, mia mamma sa essere parecchio molesta. A N scomparve il sorrisetto e arrossì. Soddisfazioni della vita.
-No, ma credo che tra un po' Michy e N si metteranno insieme. Sono ancora alla fase dico/non dico. Che noia-
Ah, già, anche io so essere parecchio molesta. N e Michy arrossirono fino a diventare di un rosso Darmanitan. Non pensavo si potesse davvero diventare così rossi.  Mi rivolsero uno sguardo omicida tutti e due. Oh-oh. Schizzai dentro con un grido -scherzavo, scherzavooo!

Quando Komor ci raggiunse, ci trovò a chiacchierare davanti a una cioccolata di baccacao, e io avevo un livido sul braccio che prima non c'era.
C'era anche la mamma di Michy, che come sospettavo era venuta a pranzare assieme alla mia. Komor fu invitato ad accomodarsi e  gli venne offerta una tazza: parlammo un po' delle nostre recenti imprese, con un resoconto dettagliato del mistero di Genesect. Anche le nostre mamme sembravano perplesse perchè non avevano sentito nulla di simile, nè tantomeno di particolari movimenti del team Plasma vicino a casa. Beh, allora l'unica cosa che ci rimaneva da fare era seguire Genesect. Salutammo le nostre care, pazienti mamme (che fortunatamente non rimanevano mai arrabbiate a lungo) e tornammo dal nostro amico col cannone, che nel frattempo si era addormentato sotto un albero. Riprendemmo il volo.

Proseguimmo a ovest di Soffiolieve, seguendo il corso del fiume Arcobaleno; tutti lo chiamano così perchè è l'unico luogo della regione dove è possibile trovare Feebas, la pre-evoluzione di Mylotic. Ricordavo ancora i pomeriggi passati a cercarne uno e la soddisfazione quando finalmente aveva abboccato!
Ma proseguimmo ben oltre dove mi fossi mai spinta nella mia ricerca. Non avevo mai visto questa parte di Unima. Sorvolammo un varco e ci ritrovammo in un altro percorso, ma non riuscii a leggere che numero fosse perchè oltrepassammo il cartello troppo velocemente e come al solito non avevo voglia di usare la mappa città (sinceramente, chi la usa mai?). Io lo avrei chiamato Percorso Rapide, perché l'ultimo tratto di mare era caratterizzato da correnti molto forti in tutte le direzioni. Doveva essere difficile percorrerlo con Surf.
Genesect incominciò a fare dei lunghi giri. Sembrava un po' confuso sulla direzione da prendere, ma oramai c'eravamo quasi, me lo sentivo. Di colpo la nostra guida riprese quota e sfrecciò decisa verso un isoletta. E attraccata all'isola...Per Arceus e le Sue Lastre! Era un veliero enorme! Nero come la pece, era più grande dell'isola stessa! Aveva 3 alberi, dalle vele altrettanto immense: una a prua, una a poppa e una al centro della nave. Ma la cosa che mi lasciò perplessa più di tutte era il simbolo sulle vele. Una P blu e una M rossa maiuscole, disegnate con un fulmine su uno scudo bicolore nero e bianco.
Ehi, non sono stupida: starete tutti dicendo "È il Team Plasmon, è il team Plasmooon!!!".  C'era un unico un problema: non avevano mai usato quello stemma prima di allora. Finora avevano sempre usato la solo la P. Da dove saltava fuori quella M? Qualcosa mi disse che sotto c'era più di quel che si potesse immaginare.
Spostai lo sguardo dal veliero e guardai bene l'isoletta.
L'unico edificio era un casermone di quelli militari, con un unica entrata e le finestre abbastanza alte da essere impossibili da raggiungere da terra. Un individuo vestito in modo strano, presumibilmente una sentinella, ci avvistò e si precipitò all'interno.
Altra stranezza: Quell'uomo aveva applicato sul cuore un distintivo con lo stesso stemma della nave, ma era vestito in modo molto diverso dalle solite reclute. Addio alla tuta degna dell'Area 51 - studi occulti alieni. Ne aveva una molto più figa, fatemelo dire. Era una calzamaglia grigia, un po' come quella che indossa Rock lee di Naruto quando si allena: li ricopriva completamente dai piedi alla bocca compresa. Ma...come facevano a farsi sentire?
Stivali, lunghi guanti, canotta in nero. Per finire, un cappello con una x. Non che gli facesse male cambiar stilista ma...Wtf?
Chiamai N, che però sembrava più confuso di me -N, che è sta storia?-
-Non ne ho idea. Non riconosco quella nave, nè le reclute. Non sono del team Plasma. Atterriamo, e scopriamo chi osa infangare il nome del mio team. Se la dovrà vedere con me e il mio pokèmon leggendario. E non sarò clemente- concluse, frustrato. Nonostante parlasse come se si considerasse chissà quale re, beh... Wow, mi piaceva il nuovo Sono-molto-cazzuto N.
Atterrammo nella radura di fianco all' entrata.
La nave che incombeva su di noi mi metteva in soggezione.
A quel punto Genesect sembrò impazzire. Emise un verso stridulo e si precipitò nell' edificio sfondando la porta. -Ma cosa gli è preso?- urlò Komor
- Era un verso di allarme- esclamò N
-Beh, fin lì ci ero arrivato anch'io!- replicò Komor stizzito. Ci precipitammo all'inseguimento e facemmo irruzione nell'edificio.
Cavolo, l'interno era strapieno di...cosi elettronici. Un sacco di macchinari da cui spuntavano cavi elettrici da tutte le parti. La parte peggiore: c'erano una dozzina di reclute che appena ci videro entrare si affollarono a bloccarci la strada. Non vedevo Genesect.
Di colpo la folla di reclute si divise in due ali e, a passi svelti e decisi, si fece avanti un ragazzo. Era giovane, ma aveva qualche anno in più di me. Era uno di quelli che, anche a vederli in mezzo a una folla, rimangono impressi, se non per la stranezza per l'ecletticità: che aveva fatto ai capelli? Avevo trovato un altro cespuglio. Erano color verde foglia, molto più scuri di quelli di N. Sul lato sinistro del viso erano lisci, lunghi fino al mento e fissati in lunghi spuntoni, di cui uno tinto di rosso. Sul lato destro invece invece erano corti, ritti e ispidi. In tutto doveva aver usato un chilo e mezzo di gel!
Al contrario delle reclute, non era in divisa: indossava una felpa col distintivo P ed M stampato sul petto sopra ad un paio di normalissimi jeans.
Subito dietro di lui, avanzava uno scienziato.
Si fermarono a poca distanza da noi e alzò le mani a chiedere silenzio. Le reclute obbedirono. "E voi, chi siete?"  ci interrogò.
- Chi siete voi, piuttosto!- Replicò il nostro cespuglio -E come osate fare cose del genere ai pokèmon!-
-Noi siamo il team Plasma, N. E io sono il loro capo. Puoi chiamarmi M- (i capi del team plasmon sono proprio fissati con le lettere dell'alfabeto). Il capo del team Plasma ? Ma...e N? Sembrava furente.
-Io sono il capo del team Plasma! E...ma come fai a sapere il mio nome?-
-È molto semplice...- M si avvicinò a N, con atteggiamento di sfida -Fratellino.

                                         **************************
Angolo dell'autrice:
BOOOM BOMBA SGANCIATA MUAHAHAHAH XD
Ciao belli!
Innanzitutto vi chiedo scusa per la lunghezza
incredibile del capitolo. Non so cosa mi sia successo,
la storia sembrava fluire da sola sotto le mie dita,
prendendo pieghe inaspettate. Spero di non avervi annoiato.
Tanto sono sicura che mi perdonerete.
Comunque avete conosciuto le nostre mamme, sempre sul
piede di guerra, e abbiamo raggiunto una parte abbastanza clue
della storia. Lascio a voi commentare la svolta della storia.
Per il resto...ah, già, sorry but not sorry se sono un filo in
ritardo con l'aggiornamento ma come vi ha già comunicato N
lo studio uccide la creatività, questa è la dura verità.
Ehi, ho fatto la rima!
*E datti una mossa, dai!*
Bene, a questo punto passo la parola a Michy che dopo tutta
questa pappardella qualcosa mi fa pensare che si stia spazientendo.
Alla prossima, allenatori!

   
 
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