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Autore: SSJD    08/02/2016    8 recensioni
« Ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα πολλά
πλάγχθη, ἐπεί Τροίης ἱερὸν πτολίεθρον ἔπερσεν »
« Narrami, o Musa, dell'uomo dall'agile mente, che tanto vagò,
dopo che distrusse la sacra città di Troia. »
Da amante delle CO storiche come sono, non poteva mancare il seguito de 'La guerra degli dei', che pubblicai giusto un anno fa...
Con questa però, mi sono voluto 'regalare' una AU persino dell'Odissea. Ebbene sì, ho osato sfidare Omero, dato che la sua trama sarà bella, avventurosa, incredibile quanto volete, ma diciamocelo... la conosciamo tutti e sinceramente... chi non si annoierebbe nel rileggerla ancora? Quindi l'ho modificata. Ebbene sì, a mio piacimento e diletto.
Molti dei fatti raccontati sono effettivamente riportati anche nell'opera originale dell'esimio poeta, soprattutto il viaggio di Ulisse (Vegeta) ma, per rendere la lettura più interessante, ho deciso di modificare giusto un attimino i personaggi e i fatti narrati.
Praticamente ho scritto una AU di una Cross-over... un delirio...
Ma fidatevi, il risultato finale... beh... a me piace un sacco...
Se non avete letto il mio primo racconto, vi invito a leggerne almeno l'introduzione, giusto per inquadrare i protagonisti.
Grazie per l'attenzione e buona lettura.
Genere: Avventura, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: 17, Broly, Crilin, Zangya | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Goku/Vegeta, Pan/Trunks
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Solo quando gli occhi di lui si fecero cupi, la voce della persona che lo stava incomprensibilmente minacciando, si decise a fornire una spiegazione:
“Non voglio farvi del male, principe, non mi costringete. Sono venuta qui solo per informarvi che, fra poche ore, quando salperete, io verrò con voi. Non ho intenzione di crearvi alcun disturbo, sarà come se non ci fossi, a bordo della vostra nave. Gli uomini di bordo mi scambieranno per un giovine, visto che ho intenzione di travestirmi. Non interferirò né con la vostra missione, né con la relazione con il vostro compagno. Avete compreso?”
Così dicendo, tolse la mano dalla bocca di Trunks, lasciando la lama a lambire il suo collo. Si scostò leggermente da lui, permettendogli di sollevarsi sui gomiti. Dopo che l’ebbe squadrata per qualche secondo pensieroso, le chiese:
“Intendete usare quell’arma per uccidermi?”
“Sì, se non acconsentirete a soddisfare la mia richiesta” rispose lei fiera.
“Se mi uccidete non partirete comunque” spiegò con tono ironico afferrando senza alcuna fatica il coltello e disarmando una mano troppo debole, per opporre resistenza. Le porse la lama e continuò:
“Non è necessario minacciarmi con questo; riponetelo, per favore. Non ho intenzione di dirvi di no, ma dovete rispondermi sinceramente. Vostro padre sa che desiderate partire?”
“No e non deve saperlo” rispose Pan con indifferenza.
“E secondo voi, quando domani non vi vedrà per pranzo, non si chiederà che fine avete fatto? Ha scatenato una guerra contro Troia, quando gli hanno portato via la moglie, non pensate che non ci metterà nulla a muovere le sue navi su Itaca, se penserà che io vi abbia rapita?” chiese il ragazzo con un sorriso ironico.
“Non mi importa, io voglio venire. In più sono una ottima arciera, potreste aver bisogno di me” insistette la ragazza.
“Ѐ lecito chiedere il perché della vostra inconsueta richiesta?” chiese allora il principe incuriosito.
“Voglio conoscere vostro padre: l’uomo che mi ha salvato la vita” rispose secca la ragazza distogliendo lo sguardo da quello interrogativo di lui.
“Strano che voi non nutriate alcun rancore, verso di lui: è per causa sua che Troia è stata espugnata…” sottolineò il ragazzo che credeva poco alla versione fornita da Pan, per farsi condurre da colui che sì le aveva salvato la vita, ma di fatto aveva contribuito alla morte di tutta la sua famiglia.
“Se non fosse stato per vostro padre, io a quest’ora sarei solo un piccolo cumulo di ossa ai piedi delle mura di Troia…Non posso che essergli riconoscente” precisò la ragazza con un tono che sembrava quello di qualcuno che cerca di convincere più se stesso che il proprio interlocutore.
Trunks diventò pensieroso.
Anche se avesse creduto alla motivazione fornitagli dalla ragazza, riguardo a suo padre, come avrebbe reagito quando, di lì a pochi giorni, avrebbe incontrato, forse, Goku, l’assassino di suo padre Gohan?
Come d’istinto, decise tutto ad un tratto che la questione si sarebbe risolta solo una volta che si fosse presentata. In quel momento c’erano questioni più importanti da chiarire. Il principe rialzò lo sguardo, incrociando quello supplichevole di lei e le disse:
“Potrete venire con noi, a patto che: primo, abbiate il consenso di vostro padre. Prima di partire verrò con voi a chiederglielo personalmente. Non ho intenzione di scatenare una guerra tra Itaca e Sparta per i capricci di una ragazzina…
“Non sono una ragazz…
“Secondo, verrete a bordo vestita con gli abiti degni della principessa che siete. Gli uomini non faranno domande, nel vedervi salpare con noi…
“Ma, principe, io…
“Ma avete finito di interrompermi? Siete davvero indecente, signorina! Gli uomini hanno un po’ troppa propensione a…diciamo così…avvalersi della compagnia notturna di giovani, piuttosto che di belle ragazze come voi. Credo sia meglio che vi considerino…intoccabile…piuttosto che…altro…Comprendete?”
“Oh…sì…certo…naturalmente” rispose la ragazza sentendosi le guance avvampare di un rosso acceso.
“E terza e ultima cosa: Lapis non è il mio compagno, anche se tutti, a Itaca, credono il contrario. Il nostro rapporto è…diciamo che siamo molto legati e lo considero come il fratello maggiore che non ho mai avuto” concluse facendole un sorriso.
“Non eravate tenuto a parlarmi delle vostre faccende private” ci tenne a precisare Pan.
“No, ma avete supposto cose errate e se la vostra scelta di venire con noi era fondata anche sul fatto che non possa essere interessato a voi…beh…vi sbagliavate. Personalmente vi trovo incantevole, nonostante il vostro carattere impertinente...Quindi ora, sta a voi la scelta…state o partite?”
La ragazza si morse il labbro inferiore.
Nella sua mente si fece largo l’idea che la motivazione addotta per poter partire con il principe di Itaca era stata accettata come veritiera, ma in cuor suo la ragazza sapeva quale fossero i reali sentimenti che l’avevano spinta a chiedere così impunemente di aggregarsi alla spedizione.
Nessuna benevolenza, nessuna gratitudine verso l’uomo che, anni prima, aveva ingannato Troia, la sua amatissima patria e contribuito all’uccisione della sua famiglia.
Pan aveva ancora negli occhi l’immagine dell’amatissima madre che veniva trafitta dalla spada già insanguinata di Napa e dello stesso che la teneva appesa nel vuoto, strattonandola per i capelli.
Quando Krillin aveva deciso di salvarla, per lei era iniziata una nuova vita, in una nuova famiglia. Lazuli si era presa cura di lei come fosse la sua vera figlia, mentre l’uomo aveva cercato, a suo modo, di essere un buon padre, nonostante l’inesorabile fardello del senso di colpa che si portava dentro, per il fatto che suo fratello avesse sterminato la sua famiglia.
Tutte le cure e le attenzioni dei due genitori adottivi, le erano valse un titolo nobiliare, che comunque già possedeva, un’ottima educazione, cultura e una buona forma fisica che, negli anni dello sviluppo, l’avevano resa un’incantevole e affascinante donna.
Tanto era bastato perché, nonostante nelle sue vene scorresse sangue troiano, tutti l’accettassero come la degna erede del trono di Sparta. Cosa che avrebbe reso il riscatto della sua amata terra, quasi completo.
Mancava solo un piccolo particolare, alla riuscita totale della sua soddisfazione.
L’occasione si era presentata inaspettatamente su un piatto d’argento ed ora era lì, dinnanzi ai suoi occhi scuri: il principe di Itaca l’avrebbe portata a vendicare definitivamente la sua famiglia, se solo fosse riuscita ad uccidere Vegeta.
Ora però, i suoi pensieri erano stranamente confusi.
Gli occhi cristallini e la gentilezza di quel ragazzo che le stava di fronte la mandavano completamente fuori di senno e l’apprendere che il principe non era sentimentalmente impegnato con colui che lei aveva creduto essere il suo amante, l’aveva spiazzata completamente.
Se si fosse innamorata di lui, le possibilità di portare a termine il suo piano sarebbero diminuite di molto, se non svanire del tutto.
Come avrebbe potuto cercare di uccidere l’adorato padre della persona amata?
No, sarebbe stato pressoché impossibile.
E sia.
Pan affrontò la cosa con lo spirito di una ragazzina con propositi troppo grandi per poter essere gestiti dalla sua giovane età, così, sfacciatamente, guardò il principe e concluse:
“Parto, ma vi avverto: non sono interessata al genere maschile. Spero sia chiaro”
“Certo. Desiderate portarvi un’ancella o una servitrice, per le vostre necessità?” chiese Trunks trattenendo a stento un risolino.
“Oh! Che sfacciataggine! Ma come vi permettete?” chiese la ragazza alzandosi dal letto infuriata.
“Cosa ho detto di male? Tutte le principesse hanno chi le assiste nelle faccende mattutine…è normale…credo…” spiegò lui allibito per la reazione della ragazza.
“Ah…sì…certo…ehehe…che sciocca…le faccende mattutine…Comunque no, verrò da sola. Sono in grado di badare a me stessa, grazie comunque, per il vostro interessamento. Ora vado. Devo preparare il mio bagaglio…Non vi preoccupate, porterò poche cose, non voglio essere d’impiccio…a fra poche ore, principe” disse infilando velocemente la porta e uscendo dalla camera.
Si fermò nel corridoio per tentare di fare mente locale sulla figura barbina che aveva appena fatto con Trunks. Fraintendere la sua richiesta di portare un’accompagnatrice con l’esplicita richiesta, da parte di lui, di conoscere le sue abitudini sessuali, era stato decisamente imbarazzante.
Dopo un breve sorriso di autocommiserazione per il suo comportamento alquanto infantile, Pan corse in camera sua. Raccattò pochi abiti e un paio di calzari, il suo amatissimo arco e la faretra e si sedette sul letto ad aspettare il momento in cui il suo viaggio sarebbe finalmente incominciato.
 
“Sai che mente, vero?” chiese Lapis una volta che la ragazza fu uscita dalla camera da letto, senza muovere un solo muscolo del suo corpo che, ancora prono, riposava a fianco al principe.
“Ti ho svegliato ancora? Mi spiace…di nuovo…” rispose Trunks demoralizzato, voltandosi verso l’amico.
“Non è colpa tua…vuoi davvero portarla con te? Li hai compresi anche tu, i suoi veri propositi. Vuoi veramente rischiare che li porti a termine?” insistette il maggiore voltandosi per parlare all’amico e potendolo così guardare negli occhi.
“Credi che abbia la forza e il coraggio di portare a termine il suo piano?” chiese Trunks incuriosito, ma quasi per nulla preoccupato.
“Il cuore e la mente di quella ragazza sono confusi dall’odio e dal rancore che sono germogliati nel momento in cui è stata strappata alla sua famiglia. In questi anni, questi due sentimenti erano assopiti: Krillin e Lazuli sono stati capaci di farle accettare il fatto che qualcun altro, oltre ai suoi genitori naturali, potesse amarla. Il tuo arrivo e il ricordo di quanto le è accaduto da piccola hanno risvegliato quel germoglio, mai morto, che il suo animo portava in seno. Come sai gli dei non possono gestire il libero arbitrio degli uomini, ma solo se il suo odio verrà contrastato da un sentimento più grande, tuo padre non correrà alcun pericolo” spiegò l’uomo con molta serietà.
“Capisco cosa intendi. Pensi che abbia mentito anche riguardo al resto? Credi che davvero non sia interessata agli uomini?” chiese il principe con falsa indifferenza.
“Quando ha detto che non era interessata al genere maschile ho capito che aveva mentito su tutto. Con quella frase il suo pensiero è stato chiarito definitivamente” spiegò Lapis facendo un risolino molto simile a quello che stava per scappare, molto poco educatamente, a Trunks, dopo aver sentito quella stessa affermazione.
“Anche a me ha fatto sorridere. Secondo te perché l’ha detto?” chiese il ragazzo per avere conferma che la sua intuizione fosse corretta.
“Se si innamorasse di te, pensi che sarebbe facile, per lei, portare a termine la sua vendetta? Certo che no. Si è barricata dietro quel muro per mantenere le distanze da chiunque possa farle cambiare idea. Hai visto come ha dubitato quando le hai detto che tra noi non c’era nulla? E quale donna dai gusti saffici non si porta un’ancella che la soddisfi? Credimi, il suo disinteresse è pretenzioso…” spiegò Lapis con tono malizioso.
“Mhmm…Mi chiedo quanto sia forte questo muro che ha eretto per difendere i suoi principi…” chiese abbassando lo sguardo Trunks e fissando pensieroso un punto qualsiasi del letto.
“Questo, amico mio, dipende solo da te…” rispose Lapis facendogli un sorriso, non appena il ragazzo tornò a guardarlo.
“D-da…da me?” chiese deglutendo aria.
“Certo, da quanto sarai desideroso di farle capire che l’odio è qualcosa di effimero, se confrontato a un sentimento benevolo ben più elevato. Non dovrai fare altro che starle a fianco e non lasciarla sola a fomentare il suo risentimento, prima che diventi irreparabile odio…Ma non credo che questo, ti verrà molto difficile…ho visto, come la guardi…” spiegò con un pizzico di malizia Lapis.
“Ѐ bellissima…non trovi?” chiese Trunks arrossendo leggermente.
“Credo…di sì…insomma…sai…Ma che domande mi fai, Trunks?” domandò arrossendo a sua volta, per poi tornare serissimo e concludere: “Credo che tu debba preoccuparti di più del suo carattere e di come farle cambiare idea, riguardo a tuo padre”
“Spero solo di esserne capace…” confessò il principe abbassando di nuovo lo sguardo.
“Penso che tu abbia buone possibilità di riuscita” cercò di tranquillizzarlo Lapis.
“Beh…altrimenti ci sarai sempre tu, a proteggerci, no?” chiese voltandosi verso l’amico.
“Sì, ci sarò sempre, ma devi essere tu, a conquistare il suo cuore. Non posso fare nulla, al riguardo. Ricordatelo” rispose Lapis abbracciandolo e lasciandogli un casto bacio sulla fronte.
“Sì, non lo scorderò. Grazie, Lapis”
“Riposa, Trunks…fra non molto inizierà un viaggio difficile per tutti” concluse riadagiandosi e permettendo all’amico di addormentarsi con la testa dolcemente appoggiata al suo petto.   







NCA: In realtà, Telemaco parte con il figlio di Nestore per far ritorno a Itaca ad informare la madre che Ulisse è ancora vivo.
 
   
 
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