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Autore: Tinucha    08/02/2016    2 recensioni
"Non ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te. Ero piccola, questo non l'ho dimenticato. Mi avevano sempre detto che quando sarebbe accaduto, INSIEME, avremmo toccato il cielo con un dito. Non so se avessero ragione, ma tu non c'eri al mio fianco ed io quel fottutissimo e tanto agoniato pezzo di cielo, non ho potuto toccarlo. Dannazione, sei contento adesso? Ero solo una dannata bambina dall'animo puro che voleva scoprire qualcosa che veniva definito come sensazionale, fenomenale"
[È la mia prima storia, spero tanto vi piaccia]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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<< Perché sei la mia cura >> la bottiglietta di disinfettante che stringo tra le mani cade per terra, spargendo il liquido verde sul pavimento della mia camera. Rimango piazzata lì, i miei occhi continuano a perdersi nei suoi come 6 anni prima. Deglutisco e mi piego piano a raccogliere il disinfettante, esco dalla camera correndo a prendere una pezza per pulire ma non accenno a respirare. Svolto l'angolo e la terra sotto i piedi torna a mancare: "Sei la mia cura". Le gambe tremano ed io cado rovinosamente per terra. Non capisco più cosa sta succedendo, mi rialzo di fretta e furia sistemandomi alla bell'e meglio e corro a prendere una pezza. Quando torno in camera lui è ancora seduto sulla sedia, con lo sguardo basso e le sue mani intrecciate. Le morse allo stomaco aumentano ed io vorrei urlare come una pazza, 'Oh mio Dio! MARTINA SVEGLIATI, TE LO HA DETTO CHIARAMENTE, TI STA FACENDO CAPIRE CHE QUELLO CHE SENTE PER TE NON È ESPRIMIBILE CON UN TI VOGLIO BENE'. << Ti sto confondendo,non è vero? >> sorride amareggiato << Prima ti urlo contro, poi ti permetto di aiutarmi, poi mi allontano comportandomi freddamente e poi.. Questo. Non mi sorprenderei se mi dicessi che ti sto solo incasinando la vita >> deglutisco, devo parlare. Devo fargli capire che.. << Incasinami la vita Jorge. Incasinamela. Fanculo alle paure e Fanculo tutti, Incasinami la vita perché solo così mi fai vivere >> mollo tutto e gli vado incontro, lui si alza di scatto e mi attira a se portando le nostre labbra a scontrarsi. << Giuro che ti prenderei qui. Ora. Seduta stante >> ammette soffiando sulle mie labbra. Lo stomaco formicola così tanto che credo di avere fame da perfetta inesperta ed imbranata quale sono. << Allora Jorge, allora PRENDIMI QUI. ORA. SEDUTA STANTE >> sussurro sulla sua bocca scendendo con il viso all'incavo del suo collo. Sento il suo respiro farsi pesante e la sua mano posarsi sulla mia nuca per far si che io mi aggrappi completamente a lui. << Non qui e non ora, sarà diverso Bimba, ti farò vivere sul serio >> abbassa lo sguardo baciandomi piano una tempia. Sento la sua mano prendermi piano un braccio. << Che hai fatto? >> aggrotta la fronte notando un livido ben visibile sul mio braccio. Avvampo di colpo. << Sono caduta >> balbetto imbarazzata mentre le guance si tingono sempre di più di rosso. << Quando? >> << Poco fa >> sorride dolcemente, quasi come se trovasse la cosa carina, beh io la trovo da Cogliona. Mi perdo ancora nei suoi occhi e con il pollice carezzo il labbro sanguinante. << Vieni >> gli prendo la mano facendolo sedere di nuovo. Quando premo l'ovatta sulla sua bocca, lo vedo stingere gli occhi. Deve bruciargli molto. << Ti brucia? >> << Mi dà fastidio, è irritante >> scrolla le spalle portando le sue braccia dentro di me e tirandomi per le gambe verso di se. Posa la fronte sul mio petto e chiude gli occhi. << Dai Jorge, non fare il bambino, fammi finire >> ridacchio allontanandolo e ritornando con il batuffolo bianco sulle sue labbra. Mi blocca il polso ancora. << Non mi vuoi proprio far finire, eh?! >> sorrido ingenuamente << Credo di amarti >> deglutisce all'istante irrigidendosi ed io rimango ferma e spiazzata come prima. Mi bagno le labbra inumidendole con la lingua. Devo far finta di niente, perché io lo conosco. Andrà via. Sospiro abbassando lo sguardo. Come si può rimanere indifferenti davanti ad una persona che ami che ti dice una cosa del genere? È impossibile, soprattutto per una debole come me. Tiro un respiro profondo e mi siedo a cavalcioni su di lui. << Vuoi dirmi chi ti ha fatto questo? >> passo le mani adesso libere sulle sue labbra e lui si irrigidisce di più. << Parla Jorge, io ti ascolto >> << Ero fuori di casa con Ruggero e stavo per rientrare, mentre la nonna era andata al club con le sue amiche >> << Va' avanti >> << Ho lasciato Ruggero e sono entrato in casa, mentre ero nel corridoio ho sentito dei versi piuttosto strani e poi un urlo >> sobbalzo, comincio ad avere paura di quel che mi sta per raccontare << E dopo? Cosa è successo dopo? >> gli chiedo notando che ha smesso di parlare e si è voltato a guardare la parete << Sono entrato in salotto e sul divano c'era mia madre.. Su di lei mio padre.. Le aveva alzato la gonna e aveva preso a sbottonarsi.. >> smette di parlare e si volta verso di me con gli occhi gonfi e contornati quasi di sangue, tremo all'idea di sua madre spaventata, all'idea di lui spaventato << Io Bimba.. In quel momento avevo un unico desiderio: UCCIDERLO, per questo, per questo ti dico che sono pericoloso, a questo servono le mie raccomandazioni Martina, per questo non devi mai fidarti di me >> non me ne frega un cazzo più di nulla. Spingo la sua nuca verso la mia, e mi avvento sulle sue labbra. È un bacio che richiede cura. Un bacio che entrambi necessitiamo, è la spiegazione, la prova al bisogno che abbiamo l'uno dell'altro. << Jorge ti amo cazzo, non lo ripeterò ancora. Se tu te ne vai.. >> chiudo gli occhi sbattendo le palpebre,  devo farcela. << Vattene ed io vengo con te >>
   
 
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