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Autore: alcunesere_    08/02/2016    0 recensioni
Amethyst Corine Wilson è un Akull come la maggior parte degli americani. I suoi genitori e quelli del suo ragazzo, Jason Moore, lavorano con un'equipe a delle medicine che potrebbero rendere immuni gli esseri umani dalle malattie. La diciassettenne sembra vivere una vita normale e felice insieme a tutti i suoi amici ma l'incontro con un umano in particolare cambierà tutto. Perché si avvicina d'improvviso ad Amethyst? Perché Jason comincerà a comportarsi in modo strano? A cosa andranno incontro spinti dalla determinazione e la curiosità? L'equilibrio instauratosi tra umani ed Akull un paio di decenni fa verrà destabilizzato per sempre?
{Ho un sogno nel cassetto. Vorrei pubblicare un libro. Amo scrivere, è la mia vita. Ognuno ha un proprio modo per esprimere se stesso e questo è il mio. Spero che apprezzerete quel che ho da raccontare. Lasciate dei commenti e fatemi sapere cosa pensate ad ogni capitolo.}
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1.

Le foglie dipingevano il sentiero con colori caldi come se non vedessero l'ora di essere calpestate per infuocare la suola delle mie scarpe.
Gli alberi intorno a me erano già spogli del loro manto, che li lasciava nudi al freddo autunnale.
Inspirai profondamente mentre l'aria cristallizzava ogni minima cellula del mio corpo, ma poi entrai subito in apnea accorgendomi che le mie dita erano pervarse da un formicolio ormai familiare.
Mi misi velocemente i guanti di lana bianchi e strofinai le mani per infondermi calore, sbuffando e riprendendo a respirare moderatamente.
Puntai lo sguardo di fronte a me e feci una smorfia insofferente: un edificio giallognolo si stagliava imponente tra tutti quegli alberi, pieno di finestre sbarrate. 
Essendo un ex manicomio, adesso una scuola, non aveva un aspetto confortante e nemmeno un'ubicazione molto rassicurante.
Ogni mattina sembrava andare incontro ad una punizione crudele: scontare ore scolastiche in un posto lugubre mentre il meteo si prendeva costantemente gioco di noi giovani.
Ritrovarsi a percorrere quel sentiero e stare rinchiusi in un edificio del genere mentre il tempo orchestrava un continuo alternarsi di lampi, tuoni, fulmini e folate di vento non era di certo il massimo. Era tutto abbastanza inquietante molto spesso, soprattutto quando il vento ti giocava brutti scherzi e brividi leggeri ti percorrevano la schiena, come se qualcuno ti fosse passato accanto senza che tu te ne potessi accorgere.
I giorni soleggiati invece non facevano altro che ridere di te e farti sognare di uscire da quel posto e viaggiare per mari e monti senza pensare ai test di diritto, economia, inglese e di tutto il resto delle materie scolastiche.
- Non penso che continuando a fissare in quel modo scuola, la faccia sprofondare, andare in fiamme o tutto quello che la tua mente stia architettando Am. -
Una voce familiare frenò per un istante il flusso di pensieri, facendomi tornare alla realtà.
Con un ampio sorriso mi girai verso la ragazza che si era appena presa gioco di me e, incrociando le braccia al petto, le diedi il buongiorno.
- Beh, piccola Twinky non sai ancora di cosa sono capace. Domani potresti pure ritrovare quell'edificio sottosopra. -
E per dare enfasi alle mie parole cominciai ad imitare le pose di tutti quei ragazzi supermuscolosi.
Imbronciata mi diede un colpo di anca e si incamminò verso la scuola con me al suo fianco.
- Odio quando mi chiami con quel soprannome. Ha cominciato ad usarlo pure Daniel per infastidirmi. I teletubbies sono istruttivi e bellissimi, soprattutto Tinky Winky... -
Alzai gli occhi al cielo e cominciai a non ascoltarla più visto che aveva intenzione di ricominciare il suo lungo monologo sul perché amava il grande omino viola con l'antenna triangolare del suo programma infantile preferito. Mi piaceva punzecchiare Norah usando quel nomignolo. Ormai era diventato il suo soprannome da quando eravamo bambine e non riusciva a farsene ancora una ragione.
Sospirai per poi varcare il portone della scuola.
- Mi stai ascoltando Am?>> mi chiese spazientita mentre cercavo nella borsa il codice del mio armadietto per prendere i libri di biologia. -
Annuii per farle capire che avevo capito tutto di ciò che mi aveva detto per poi urlare trionfante un "Trovato!!"sorridendo e mostrando il foglio di carta con una sfilza di numeri scritti sopra. 
La vidi portarsi una mano in viso esasperata, borbottando cose a cui non feci molto caso e anche lei aprì l'armadietto prendendo il suo libro di storia dell'arte.
- Buongiorno signorine. Vedo che Am non ha ancora perso il vizio di ascoltare metà dei tuoi discorsi, Twinky. - disse Daniel, cingendo le spalle sia a Norah sia a me.
Sbuffando e cercando di nascondere un sorriso gli diedimo in coro il buongiorno e poi mi difesi da quella presa in giro dandogli una leggera gomitata in pancia.
- Non è colpa mia se mi distraggo subito! Ha ripreso a parlare dei Teletubbies. Avevo tutto il diritto di spegnere il cervello. -
Detto questo Daniel mi diede ragione e Norah stizzita si allontanò per andare in classe da sola.
- Oh avanti piccola! Sai che scherziamo. -
Urlò Daniel verso la ragazza che però continuò per la sua strada. Accennai una risata e mi girai verso di lui.
- Allora campione, come vanno le cose con la mia migliore amica? -
Alzò un sopracciglio, non aspettandosi una domanda del genere e, prendendomi sottobraccio, mi cominciò a raccontare di quanto gli stesse cominciando a piacere sul serio Norah.
Effettivamente era una bellissima ragazza. 
Capelli neri ondulati, occhi verdi, un nasino alla francese ereditato dalla famiglia di sua mamma e labbra carnose.
In più aveva un fisico pazzesco: tutte le curve al posto giusto.
Lei e Daniel sarebbero stati la coppia perfetta. Lo pensavano proprio tutti da quando erano bambini. Anche Daniel ovviamente non era di certo un brutto ragazzo.
Era un omone di un metro e novanta con spalle larghe e muscoli ben definiti, tipici di un giocatore di football.
I capelli biondi gli ricadevano spesso a coprire gli occhi castani perché aveva il vizio di tenere il ciuffo lungo, gli zigomi erano alti, aveva i lineamenti ben marcati.
Il solito ragazzo perfetto che gioca nella squadra perfetta e aspira ad avere la ragazza perfetta, ecco quello che vedeva la gente quando incrociava Dan e Norah per strada mano nella mano.
Sospirai, sapendo che ovviamente i miei amici erano più che tutto questo essere perfetti ma ovviamente la gente si fermava sempre alle apparenze.
Mentre il mio amico mi raccontava di come era fallito miseramente il loro ultimo appuntamento, per via di un continuo di brutte figure, imbarazzo e guance rosso fuoco, eravamo già arrivati in classe e prendemmo i nostri posti mentre il resto degli alunni si tirava dietro oggetti o parlava dell'ultima festa di Claire Johnson, la cheerleader più famosa della scuola che, senza sapere dove trovasse il tempo per studiare, aveva anche la media più alta. E chi poteva essere così perfetta senza essere imparentata con qualcuno di altrettanto perfetto? Non di certo Claire. La ragazza era infatti la gemella di Dan.
- Com'è andato il fine settimana, ragazzi? - ci chiese la solare Isabelle, sedendosi affianco a me e salutandoci con un bacio sulla guancia.
- Mr. Perfezione e Twinky sono stati presi in contropiede dai genitori della signorina mentre erano appartati nel seminterrato. -
Risi sommessamente accompagnata da Izzy vedendo il mio migliore amico diventare completamente rosso e darmi uno schiaffo sul palmo della mano. 
- Mi prenderai in giro a vita, vero? -borbottò.
- Beh, fin quando finirai di far calare tutto in una volta il sedile della macchina per far perdere l'equilibrio alla tua fiamma mentre vi baciate e farle sbattere la fronte sullo sportello del tuo lato. -
A quel punto Izzy non poté più trattenersi e rise così tanto che le lacrime le rigavano le guance diventate rosse per lo sforzo. Mi abbandonai anche io a una sana risata per bloccarmi subito quando Daniel disse imbarazzato il mio nome per intero per riprendermi: - Amethyst!! -
Mi voltai verso di lui e lo trafissi con uno sguardo di ghiaccio mentre sentivo le mie dita formicolare. 
- Non chiamarmi mai più con quel nome. Lo odio. -
In risposta mi fece la linguaccia e si girò, dandomi le spalle, per guardare il professore appena entrato in classe.
Era abbastanza giovane rispetto agli altri. Era sulla trentina ed era in forma.
Sposato, figli, una bella famiglia. 
Fece l'appello e cominciò a spiegare la genetica, partendo da Mendel e gli esperimenti che condusse sulle piante da pisello.
Annoiata, scarabocchiai il quaderno con diversi fiocchi di neve.
Mi tolsi il guanto dalla mano destra e con l'indice percorsi il contorno di ogni piccolo disegno, continuando a guardare il professore.
Una gomitata mi riscosse dal mio "faccio finta di seguirti e invece dormo". Era Izzy che guardava il mio quaderno.
L'aria intorno alle mie mani si era fatta più gelida e ogni fiocco di neve aveva preso vita.
Sbuffai e strofinai le mani tra loro per scaldarmi e buttare per terra quel sottile strato di ghiaccio e neve che si sarebbe subito sciolto.
Nello stesso momento sentii una vibrazione nella tasca dei miei pantaloni. 
Sorrisi d'istinto nel leggere il nome del mittente del messaggio.

Da: Jason <3
Dopo scuola ti porto in un posto speciale. Non uscire tardi. Ci vediamo in mensa, piccola. Mi sei mancata tanto xoxo.

Izzy da impicciona ovviamente lesse tutto e alzò ed abbassò velocemente le sopracciglia come per intendere qualcosa.
- Fuga romantica? -sussurrò sghignazzando.
Alzai gli occhi al cielo e la ammonii: -Chiudi il becco e pensa al tuo Chad. -
Quel messaggio mi aveva reso così felice che non riuscii a fingermi scocciata dal suo comportamento, così dalla prima ora fino a pranzo restai con un sorriso stampato in viso.
Era strano come una persona potesse sollevare il tuo umore così tanto, con un semplice gesto.
Ero circondata da belle persone che rendevano meno noiosa la vita scolastica: i battibecchi in classe con le ragazze, Dan e Chad, gli sguardi con Jason mentre ci incrociavamo in corridoio per passare da una lezione all'altra, le battutine sulle persone che trovavamo insopportabili, i giochi stupidi per far passare il tempo in fretta.
Era una bella giornata e nessuno avrebbe potuto mai rovinarla.

CIAO A TUTTE!!!! 
Mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensate! Ho un bel progetto in mente quindi lasciate tante recensioni con le vostre opinioni/critiche! 
CI TENGO DAVVERO TANTO PER FAVORE. Lasciate 11 paroline!❤️ Baci xoxo
   
 
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