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Autore: regarde_le_ciel    08/02/2016    1 recensioni
Ciao, questa è la mia prima fanfiction.
Sono passati due anni dalla sconfitta di Gea, e i nostri eroi devono tornare all'azione più uniti che mai. L'unica pecca? C'è una profonda rottura tra i sette della profezia: Percy e d Annabeth devono andare insieme all'Università di Nuova Roma ma la ragazza rompe i contatti improvvisamente per poi sparire nel nulla e nessuno ha più sue notizie, Jason e Piper rompono e ormai non parlano più tra loro ma nonostante ciò ricordano tutti con nostalgia i "vecchi tempi", quando erano il sette della Profezia.
Mi raccomando recensite ;)
Buona lettura
-Alexandra
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, Frank/Hazel, I sette della Profezia, Jason/Piper, Leo/Calipso, Percy/Annabeth
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CHAPTER 9

-PERCY-

 

Quando riaprii gli occhi mi accorsi di trovarmi in quella che doveva essere la mia cella, che ha me dava più l'impressione di essere una cabina frigorifera a causa del gelo che attraversava le mie ossa.

Era un posto piccolo, metallico, senza finestre e con una porta metallica dello stesso colore delle pareti: una persona claustrofobica sarebbe impazzita dopo neanche un minuto di permanenza, una trave di legno posta sul pavimento di marmo fungeva da letto, una debole lucina “illuminava” la stanza.

Provai più e più volte ad alzarmi, ma non ci riuscii a causa del dolore che sentivo ogni volta che respiravo, misi la mano destra nella tasca del pantalone per cercare Vortice, per essere a contatto con qualcosa che sapevo essere mio, ma al posto della penna metallica trovai solo la stoffa del jeans; dopo numerosi tentativi raggiunsi il giaciglio ove potevo stendermi.

Mi sistemai come meglio potei ed iniziai a pensare, lo facevo molto raramente, mi dicevo sempre che è meglio agire che stare a crearsi mille problemi e idee, questa era un'eccezione a ciò che avevo sempre fatto.

Iniziai col fare il punto della situazione, ma, per mia sfortuna i pochi pensieri che facevo erano incoerenti e non erano strategie, erano rivolti alla regina delle Amazzoni che credevo di conoscere così tanto bene ma che mi aveva deluso, tradito e trattato come se fossi una nullità; nonostante ciò mi sentivo sollevato perché era sana e salva, la furia cresceva in me a dismisura ogni secondo che passava, stavo lì seduto ad aspettare che venisse qualcuno e mi dicesse che era uno scherzo, ma purtroppo ciò non avveniva.

Oltre ciò avevo fame e sete, non mangiavo da tantissimo tempo, da quanto tempo ero chiuso in quello sgabuzzino? Minuti, ore forse giorni? Non ne avevo la più pallida idea, il tempo sembrava non passare più, proprio come quando andavo a scuola ed ero obbligato a stare seduto, fermo e immobile ad ascoltare gli insegnanti che blateravano. Avrei mangiato qualsiasi tipo di cibo anche se non fosse stato blu.

Sentii delle urla o degli ordini dati urlando, non capii molto bene, improvvisamente, qualcuno aprì la porta in modo violento, quasi come se dovesse sfogare della rabbia repressa. Emily mi stava guardando dall'alto verso il basso, con un sorrisetto malefico pitturato sulle labbra mentre lo sguardo trasmetteva talmente tanta superiorità da farmi sentire una formica.

-La Regina ha appena firmato la tua condanna a morte. Ecco l'inizio della fine Jackson, tu, sarai il primo di tanti altri idioti come te. Comunque, ritornando seri, la regina ordina la tua morte per decapitazione entro e non oltre questa mezzanotte, chiunque cercherà di aiutarti in qualsiasi modo (portando cibo, acqua o evasione) ne pagherà le conseguenze previste dalla legge ovvero procurandosi una lenta e dolorosa morte; ovviamente tutto ciò succederà anche a te se questo caso si verificasse. Gli ordini sono chiari, precisi e non interpretabili.- quella era la mia fine, ma non avevo paura, io ero convinto di non aver sbagliato niente e di aver fatto tutto ciò che ho fatto in buona fede , Annabeth, lei doveva pagare per avermi fatto soffrire e stare in pensiero, non certo io.

-Va bene, se questo è il giudizio finale della vostra regina l'accetto, come d'altronde sono obbligato a fare.-

-Perfetto!- Emily iniziò una risata degna di qualsiasi personaggio malefico della Disney, si girò ed uscì sbattendo la porta. Quella ragazza doveva farsi vedere da uno psicologo o meglio, da uno psichiatra.

Passai ore seduto nel mio angolino ad ascoltare i borbottii che produceva il mio stomaco. La mia porta si spalancò in modo improvviso e prudente.

-Veloce, non abbiamo tempo per chiarimenti, litigi e discussioni.- disse la figlia d'Atene appoggiando un pezzo di pane e una bottiglietta d'acqua vicino a me-questo è quello che mi sono riuscita a procurare per non destare sospetti alle altre. Ho intenzione di scappare dieci minuti prima della tua condanna, se tu vuoi venire con me bene, se no bene, non sono problemi miei.- parlava velocemente senza guardarmi, come se fosse troppo occupata e io fossi una palla al piede.

-Davvero, non desideravi la mia morte?- raramente usavo l'ironia e usavo il sarcasmo ogni morte di Papa.

-Quale parte della prima frase non hai sentito? Passerò davanti alla porta e darò un colpetto leggero, come se la sfiorassi un po', indifferentemente da quello che decidi arriveranno delle Amazzoni a prenderti e a portarti nella sala pre esecuzione, dopo di che passerò io e se vorrai scappare fai un leggero cenno col capo. Adesso devo andare.- prese la bottiglietta d'acqua e il pezzo di pane rimasto e uscì dalla mia prigione chiudendo la porta silenziosamente.

Ero confuso, un attimo fa voleva farmi decapitare mentre subito dopo mi proponeva di scappare con lei, aveva rischiato la sua vita portandomi qualcosa da bere e da mangiare, non capivo che cosa voleva da me e a che gioco stesse; poi, la mia mente formulò una teoria: le Amazzoni o addirittura Atena avevano fatto il lavaggio del cervello ad Annabeth, perché...no, non aveva senso, non ero io quello che faceva strategie o ideava ipotesi, io lottavo.

Proprio come mi anticipò la figlia di Atena, arrivarono quattro Amazzoni a prendermi, tutte vestite di nero con tanto di armature, archi, spade e pistole, una teneva nella mano sinistra delle manette metalliche.

-Allunga le mani!- feci come disse la ragazza, senza oppormi per non alimentare sospetti. Mi mise le manette e le chiuse con una piccola chiave arrugginita.

-Muoviti!-

-Seguici!-

-Scusa, dove vuoi che vada? Stai tranquilla che non scappo, non so neanche dove mi trovo.-

-NON RISPONDERE!- quelle donne più tempo passava, più diventavano pazze, nel senso vero e proprio della parola. Iniziò poi un lungo dibattito sulla mia esecuzione, ovvero sul modo in cui sarei dovuto morire e chi avrebbe avuto l'onore di decapitarmi, conclusero la discussione parlando della loro regina e del fatto che avesse scelto una condanna troppo dolce. A me la decapitazione non sembrava una cosa dolce, avevano un concetto distorto della parola dolcezza. Nonostante ciò portavano un enorme rispetto per Annabeth, quella ragazza uscita fuori dal nulla che riuscì a rimettere in piedi l'onore delle Amazzoni dopo la morte di Hylla e le altre compagne uccise da un gigante. Aveva combattuto in modo valoroso contro Emily per il posto di regina e nonostante avesse vinto le aveva risparmiato la vita e le aveva proposto il posto di luogotenente.

Perciò, neanche loro sapevano come c'era arrivata Annabeth qui, era apparsa al momento giusto nel posto giusto secondo loro. Non sapevano neanche da dove veniva, Circe era l'unica che sapeva che io e la figlia di Atene ci conoscevamo.

Arrivammo davanti ad una porta di legno intagliata, mi buttarono nella stanzetta e la chiusero a chiave. Fuori dalla mia nuova prigione si udivano grida estasiate “a morte! A morte!”.

La porta si aprì scricchiolando, Annabeth si sporse un attimo davanti alla porta, e feci un leggero ceno col capo, chiuse la porta e se ne andò. Carino da parte sua, pensavo volesse farmi evadere. Notai che in alto a destra c'era una piccola “radio”, era un parallelepipedo tutto nero con dei dettagli d'oro, al centro vi era una serie di buchini da dove proveniva il suono. L'oggetto iniziò a vibrare ed a emettere una serie di voci che urlavano il mio nome, d'un tratto si zittirono tutte per far spazio ad un'unica voce, quella della loro regina:

-Carissime mie Amazzoni, eccoci qui, oggi, a fare giustizia. Per secoli, ma che dico! Per millenni le donne sono state discriminate degli uomini, loro hanno sempre pensato di essere più forti ed intelligenti di noi, ma si si sono sbagliati, da oggi care, mie sorelle, capiranno chi comanda, saranno costretti a chiedere perdono in ginocchia e noi, saremmo irremovibili. Oggi giustizieremmo Jackson Percy, che non una, ma ben due volte si è infiltrato nella nostra sede pensando di farla franca, voleva rubare le nostre preziosissime informazioni e renderle note a tutti. Io stessa per inaugurare una nuova era, prenderò il prigioniero e lo decapiterò.- si udirono applausi e urla. Mi aveva fregato, non riuscivo a credere che sarei morto per mano della ragazza che amavo.

Sentii dei passi decisi avvicinarsi alla mia porta.

-Preparati alla tua morte- aveva un microfono molto simile a quello degli attori di teatro. Prese una forcina dai capelli e iniziò a forzare la serratura delle manette, chiuse il microfono e lo nascose in un angolo della stanza. -Veloce, non abbiamo molto tempo, prendi questa cartella.- iniziò a correre e io la seguii; arrivammo davanti a due cavalli neri e salì.-Muoviti testa d'alghe, si saranno accorte che c'è qualcosa che non va.- salii anch'io sul cavallo e la seguii.

-Prendeteli Dei Immortales!- quella era Circe- lo sapevo che non ci si poteva fidare della Chase!-

Arrivammo davanti ad una rupe.

-Dobbiamo buttarci!-

Era impazzita!Dovevamo buttarci nel vuoto per circa una quindicina di metri, era semplicemente assurdo pensare di riuscire a sopravvivere ad una simile caduta.

Fidati di me!- mi strinse forte la mano e ci buttammo.

 

Angolo dell'autrice:

Miei carissimi e mie carissime, sono ritornata con questo capitolo che è una specie di capitolo di transito o qualcosa del genere visto che no so come definirlo.

Allora Percy ed Annabeth sono scappati e si sono buttati giù dalla rupe, sopravvivranno alla caduta o no?

Lo so che avevo promesso qualche chiarimento ma ho pensato che non fosse ancora il momento giusto.

Fatemi sapere ciò che ne pensate con una recensione sia positiva che critica ( dopotutto come si fa ad imparare senza sbagliare?)

Al prossimo capitolo,

-Alexandra

 

P.S.: se avete del tempo libero che non sapete come occupare, potete fare un salto su wattpad e leggere la storia di una mia amica ( FigixMG la storia si chiama Spirit).

   
 
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