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Autore: Azul5    09/02/2016    2 recensioni
Ricordava bene che era il loro decimo appuntamento. Aveva aspettato il suo compleanno per farle dei fiori e sapeva che lei li adorava. Le disse che aveva atteso tanto perché non era tipo da fare cose sdolcinate.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Casa Uchiha
Era una bella serata piena di stelle e una ragazza aveva deciso di apparecchiare il tavolo sul terrazzo. Quel pomeriggio era uscita a fare spese e aveva comprato qualcosa in rosticceria. Per meglio dire, aveva comprato tutti i piatti preferiti del marito. Quella sera festeggiavano due anni di matrimonio. Aveva cacciato dalla credenza il servizio di piatti migliore, i bicchieri di cristallo e le posate d’argento. Aveva anche comprato delle rose rosse. Quello era il primo fiore che il marito le aveva regalato. Ricordava bene che era il loro decimo appuntamento. Aveva aspettato il suo compleanno per farle dei fiori e sapeva che lei li adorava. Le disse che aveva atteso tanto perché non era tipo da fare cose sdolcinate. In effetti, i loro appuntamenti non potevano ritenersi normali o troppo romantici. Ma a lei piaceva come era fatto e non avrebbe cambiato una virgola del suo splendido marito.
Sentì la serratura scattare e si sistemò la gonna corta del vestito. Per l’occasione aveva indossato un tubino nero. Voleva sorprendere il marito in modo piacevole. Quello non era un abito che amava indossare, ma doveva ammettere che le stava bene addosso. Le forme del suo corpo erano completamente fasciate dalla stoffa del tubino scuro.
Andò davanti la porta e sentì il marito entrare in casa.
-Bentornato a casa!
-Sei splendida.
Sentì la voce calda del marito e si avvicinò per farsi abbracciare. Lui l’avvolse fra le sue braccia forti e le diede un bacio sulla bocca.
-Da dove viene questo profumo?
-Ho preso qualcosa in rosticceria e ho scaldato tutto al forno e in padella. Per oggi mangiamo fuori.
-Io non intendevo l’odore del cibo. Sento qualcosa di più buono venire da qui- disse l’uomo baciando il collo della moglie.
-Non mi sembra di aver usato un bagnoschiuma diverso.
-Profumi sempre di fiori. Adoro questo tuo profumo, mi inebria. Potrei spogliarti qui e subito.
-No, prima la cena. Come è andata in ospedale?
-Abbiamo avuto tre emergenze. Sono stato in sala operatoria per due ore questo pomeriggio.
-Sei stanco? Possiamo rimandare.
-Non se ne parla. Hai apparecchiato con il servizio migliore e hai comprato i miei piatti preferiti, voglio passare la serata con te. Domani ho il giorno libero, posso dormire. Però, penso che trascorrerò tutto il giorno con la mia favolosa moglie.
-Il primario ti ha concesso il giorno di riposo, che bello.
-Sapeva che dovevo festeggiare questa sera. Ha detto che mi merito un giorno di divertimento e di riposo.
Sasuke prese Hinata per mano e andarono sul terrazzo. Hinata aveva già portato gli antipasti fuori. Era tutto pronto per iniziare.
-Stuzzichini con vari tipi di pesce. Mi conosci bene.
-Ho pensato di prendere quello che preferisci.
Hinata stava per prendere una tartina al caviale e il marito le prese la mano.
-Questa tartina ti andrebbe di traverso.
-Che imbranata. Sono anni che mi esercito a distinguere i cibi più piccoli e ancora non ne capisco la differenza.
-Le tartine sono tagliate in modo uguale, è impossibile distinguerle. Sai che devi odorarle.
-Quando ci sono delle feste in ospedale o a casa del tuo primario, non posso farlo. È sgarbato.
-Ti preoccupi troppo. Anche chi vede odora il cibo.
-Non voglio che tu faccia brutte figure a causa mia. Sei un medico bravissimo e hai ottime possibilità per fare una magnifica carriera. Me lo ha detto anche la dottoressa Tsunade. Non voglio essere un impedimento.
-Quando le hai parlato?
-Mi ha telefonato questa mattina per farmi gli auguri per l’anniversario di matrimonio. Ci ha anche spedito dei regali. Il tuo pacco è sul tavolo di fianco al divano.
-Apriamo i regali.
Rientrarono e scartarono i pacchi. Sasuke aveva ricevuto un nuovo stetoscopio.
-Sul biglietto dice che era ora di cambiare. In effetti, ho quello stetoscopio dal secondo anno di università, si è fatto vecchio. Sono già passati tre anni da quando sono medico a tutti gli effetti.
-Hai ragione. Ci siamo sposati un anno dopo che hai trovato lavoro all’ospedale in centro. La dottoressa Tsunade ha litigato con altri due ospedali per averti.
-Non ha ceduto un secondo. Mi ha fatto firmare anche un buon contratto. Tu cosa hai ricevuto?
Hinata tastò il contenuto della scatola e la richiuse subito. Era completamente rossa.
-Non puoi guardare.
-Su, fammi vedere, non essere timida.
-Potresti leggere il biglietto.
-Strano, non è da Tsunade inviarti un biglietto scritto a mano.
-Non avrà avuto il tempo di andare in quella copisteria che stampa biglietti per non vedenti. È sempre molto impegnata.
-La dottoressa scrive: per accendere la passione nel pivello quando è troppo stanco. Anche se dubito che la sua passione per te si spenga. Pensa a te anche quando è a lavoro. In ogni momento di pausa, ti manda messaggini vocali. Per non parlare di quando deve compilare le cartelle e guarda la tua foto. Il suo rigonfiamento nei pantaloni è evidente. È un vero pivello. Non preoccuparti di niente cara, lui ha un desiderio inesauribile per te. A presto!
-Forse non dovevo leggerlo. Avrà pensato che te lo avrebbe letto un’amica. Quella vecchia mi conosce fin troppo bene. Dovevo andare a lavorare per un altro ospedale.
-Sasuke non arrossisci mai. Ora la tua temperatura è più alta e sei rosso in viso.
-Quella tiranna ti ha svelato tutto. Non fa che mettermi in imbarazzo.
Hinata sentiva il cuore a mille. Forse stava per avere un infarto. Sasuke riusciva sempre a sorprenderla. Lo amava tantissimo. Pensare che anche lui poteva arrossire e imbarazzarsi era strano. Era sempre calmo e controllato. Quando meno se lo aspettava, riusciva a stupirla con piccoli gesti pieni di amore.
-Mi domando come mai ti sei innamorata di me?
-Sei speciale.
-A volte, ho pensato che se tu mi vedessi, mi odieresti. Potresti disprezzare le mie espressioni dure e i miei occhi freddi.
-Non dire sciocchezze. Magari potessi guardare i tuoi splendidi occhi scuri e i tuoi capelli corvini. O il tuo corpo statuario. Poterti vedere è il mio più grande sogno, ma non si realizzerà mai.
Sasuke la strinse forte. Sapeva quanto lei volesse riuscire a poterlo vedere almeno una volta.
Hinata era diventata cieca a diciotto anni. Un pazzo in auto l’aveva investita sulle strisce pedonali, nonostante il semaforo dei pedoni fosse verde. Da allora, Hinata non vedeva assolutamente niente. Tutti i dottori che l’avevano visitata, avevano riferito al padre che non avrebbe più visto la luce del sole. Il padre l’aveva portata anche all’estero, ma era stato tutto inutile. In più, il folle che l’aveva investita, non era mai stato trovato. La ragazza non ricordava niente dell’auto che l’aveva investita. Tutto era diventato buio dopo l’incidente. La memoria di quel momento sembrava essere stata oscurata come la sua vista.
Lui e Hinata si erano conosciuti in un bar. Lei aveva circa 20 anni, mentre lui ne aveva 24 e stava completando gli studi per diventare medico. Dopo ore in biblioteca, aveva deciso di andare a prendersi un gelato. Faceva un caldo insopportabile quel giorno.
Hinata aveva appena preso la sua coppetta di gelato, ma non si accorse di qualcuno davanti a lei. La sua coppetta finì sulla maglia nera del moro. Si scusò subito e tentò di pulire il pasticcio. Solo dopo due minuti si accorse che stava tastando i muscoli di un ragazzo e divenne un peperone.
 
Flashback
-Scusi non volevo.
-Non si preoccupi. Mi sono rinfrescato dopo ore in biblioteca.
-Le pago la lavanderia.
-Non serve. Sono abituato alle macchie.
-Fa il gelataio?
Sasuke scoppiò a ridere. Quella ragazza era talmente buffa e spontanea.
-No, studio medicina. Durante le ore in ospedale, mi capita di sporcarmi di sangue. A volte, ci fanno partecipare alle esercitazioni in pronto soccorso o alle autopsie in obitorio.
-Siete un dottore. Complimenti!- disse con il più bel sorriso che lui avesse mai visto.
Non poteva lasciarla scappare via.
-Potrei sapere il vostro numero di cellulare.
-Come?
Hinata era perplessa. Non aveva un fidanzato da quando era capitato l’incidente. Il suo ex l’aveva lasciata dopo aver saputo che era diventata cieca.
-Vorrei chiedervi un appuntamento.
All’inizio, Hinata non sapeva se accettare. Poi lui disse qualcosa che le fece piacere.
-Vorrei rivedere il vostro splendido sorriso.
La ragazza gli diede il suo numero di telefono. Lui stava per fare lo stesso e lei lo bloccò subito.
-Il cellulare è nuovo, non sono abituata a usarlo. Potrebbe scrivere e salvare il suo numero.
-Certo.
 
Fine flashback
Quelli erano dei ricordi bellissimi per Hinata.
-Pensavi al nostro primo incontro?
-Sì, sono rimasta sorpresa. Erano due anni che un ragazzo non mi trattava in quel modo.
-Il tuo ex doveva essere un idiota. Sei la ragazza più bella e dolce dell’universo. Sei tutta per me.
-Quando hai chiesto la mia mano a mio padre, sono rimasta ancora più sconvolta.
-So come sorprenderti. Mi ha detto subito che era d’accordo e che si fidava di me. Non voleva più vederti soffrire. Aveva visto in che stato eri dopo che il tuo ex ti aveva lasciato. Mi raccontò tutto. Quel mascalzone osò dire davanti a tuo padre che ti lasciava perché eri noiosa e troppo appiccicosa.
-Meno male che ti incontrai in quel bar. Sei meraviglioso. In questi anni mi hai fatto capire che non sono da buttare come dicevano il mio ex e i suoi amici. Ti amo tantissimo.
Sasuke la baciò e la portò in camera da letto. Entrambi si dimenticarono del resto della cena.
Hinata sentì un odore forte e Sasuke le mise un mazzo enorme di rose in braccio.
-Tutte per me?
-Per la mia bellissima moglie. Non posso fare a meno del tuo sorriso.
-Avrai speso una fortuna.
-Me le posso permettere con lo stipendio da medico.
-Sono meravigliose. Quando le hai portate qui?
-Prima di entrare dalla porta principale, sono sgattaiolato dal retro. Ho dovuto fare pianissimo e gattonare per le scale per non farmi sentire da te.
-Grazie, è un regalo bellissimo. Anche io ho qualcosa per te. Veramente è stata tua madre ad aiutarmi con il regalo.
Hinata prese un pacco di medie dimensioni dall’armadio e lo diede al marito. Il moro lo scartò e trovò una borsa nera da medico.
-Devi aver speso tantissimo.
-No, non ti preoccupare. Tua madre mi ha detto che andavi in giro con il vecchio zaino che usavi all’università. Era ora che tu avessi una borsa da professionista.
-Grazie amore mio.
-Ricordati di ringraziare anche tua madre. Non avrei mai trovato quella bella borsa senza di lei. Ci ha invitati a pranzo nella sua casa di campagna domenica prossima. Si sente sola perché tuo padre è sempre fuori per viaggi di lavoro.
-Conoscendo Itachi, andrà di rado a trovarla. Dille che andremo da lei quando ti telefona. So che ti chiama tutti i giorni per chiacchierare.
-Mi piace parlare con lei.
-Sei la prima ragazza che dice una cosa del genere. Le mie ex detestavano andare dai miei genitori.
-Quante donne hai portato a casa?
-Solo quattro. Abitavo ancora con i miei quando stavo con loro. Ora basta parlare del passato, ho voglia di passare del tempo con te. Le vecchie storie non mi interessano se non riguardano noi due insieme.
Hinata e Sasuke passarono ore di intensa passione quella notte.
 
Il mattino dopo
Sasuke si svegliò alle undici e sentì un profumo invitante. Scese al piano di sotto e trovò Hinata ai fornelli.
-A che ora ti sei alzata per preparare il ragù?
-Sono in piedi solo dalle sette. Dovevo sistemare tutto dopo ieri sera. Ho lasciato tutto in disordine sul terrazzo e in cucina. Ora è tutto pulito.
-Potevi aspettare la signora Fugawa. Viene oggi pomeriggio.
-Deve pulire tutte le stanze, non è giusto che faccia tutto da sola.
-Hinata la paghiamo per fare le pulizie tre volte a settimana, non è un lavoro pesante.
-Oltre a fare le pulizie, spesso fa il bucato, cucina e fa la spesa.
-Tu l’aiuti sempre. Mi ha detto che l’aiuti sempre con le faccende più faticose.
-Mi fa piacere essere di aiuto.
Sasuke andò a farsi una doccia, mentre Hinata apparecchiava per il pranzo.
Dopo un’ora, Sasuke tornò in cucina e trovò tutto pronto.
-Mi vizi ogni giorno di più. Ieri tartine di pesce e oggi spaghetti al ragù con polpette. Ingrasserò di dieci chili.
-Ne dubito, visto che ti alleni tre volte alla settimana nella tua palestra privata.
Nel tempo libero Sasuke dava lezione di arti marziali ai bambini. Aveva acquistato una palestra con suo fratello e l’affittava ad alcuni maestri per delle lezioni di danza. Nelle ore libere teneva le lezioni per i bambini o usava la palestra per tenersi in forma. C’era ogni genere di attrezzo in quel posto. Era capitato che affittassero il locale anche per degli allenamenti di ginnastica ritmica. Era enorme e si adattava a molte discipline.
-Se vuoi, puoi accompagnarmi. Oggi voglio andare in palestra per qualche ora.
-No, oggi viene a trovarmi Ten Ten. Dice che deve darmi una bella notizia. Sono curiosa di sentire di cosa si tratta. È una settimana che aspetto con ansia.
-Da quando la conosco, mi domando come faccia a sopportare tuo cugino Neji.
-Lui mi ha chiesto come faccio a sopportare te?
-Molto spiritoso.
-Gli ho risposto che non posso fare a meno di te.
Sasuke la baciò sulla bocca e si misero a tavola. Il moro divorò fino all’ultima briciola nel suo piatto.
-Sono pieno.
-Era buono?
-Ottimo. Quindi lavo io i piatti.
-Non serve, posso fare da sola.
-Tu ti siedi sul divano e ti rilassi. Lascia che io faccia qualcosa per te.
 
Nel pomeriggio Sasuke si recò in palestre, mentre Hinata restò a casa ad aspettare la sua amica.
Verso le cinque Ten Ten la chiamò al cellulare e le disse non poteva andare a trovarla. Aveva un impegno urgente con Neji.
Hinata decise di fare una sorpresa a Sasuke. Si mise un bel vestito, le sue scarpe con il tacchetto e un filo di trucco. Chiamò un taxi e si diresse verso la palestra Uchiha.
Arrivata lì, aprì la porta ma non sentì nessuno allenarsi. Si avvicinò al centro della palestra dove c’erano tutte le attrezzature. Sasuke non era di certo lì, l’avrebbe vista. Poi sentì una voce femminile provenire da uno spogliatoio.
Hinata si avvicinò alla porta dello spogliatoio che era socchiusa e la donna all’interno la vide.
-Oh Sasuke continua. Ah. Mi piace quando mi tocchi il seno in questo modo.
Hinata si portò la mano davanti la bocca per non gridare. Non poteva succedere davvero, Sasuke non era con un’altra donna.
-Sasuke so che ti piace toccarmi lì, ma fai piano. Sei frustrato e stanco a causa di quella moglie che ti ritrovi. Mi hai ripetuto mille volte che sei stanco di lei e l’hai sposata per pietà. Finalmente hai deciso di chiamarmi e passare del tempo con me. Mi piace il tuo modo di toccarmi, spingi più forte.
Hinata si allontanò dalla porta e corse via. Prima di raggiungere l’uscita, cadde quattro volte a causa degli attrezzi in mezzo alla palestra. Era troppo sconvolta per stare attenta a dove metteva i piedi. Chiamò un taxi e tornò a casa.
Si chiuse in camera e si stese sul letto. Non rispose neanche al telefono. Non voleva sentire nessuno. La voce di quella donna gli rimbombava nella testa. Urlava perché Sasuke la stava toccando. Era un incubo.
 
In palestra
-Ti aspetto da un’ora Sasuke?
-Karin non sei la benvenuta qui.
-Sei troppo freddo. Dove eri finito? Poteva entrare anche un ladro visto che hai lasciato tutto aperto.
-La palestra è aperta tutto il giorno nel caso i ragazzi del club di ginnastica o di box del quartiere vogliano allenarsi. Cosa ci fai qui?
-Sono venuta a trovarti. Mi manchi tanto. Ho voglia di sesso con te.
-Sono felicemente sposato.
-Non per molto.
-Cosa hai detto?
-Niente. Attenderò che tu mi chiami per sfogare i tuoi istinti maschili. So che ti mancano le notti di passione sfrenata. Quella cieca non può soddisfarti, non sa neanche come sei realmente.
-Non osare offendere Hinata. Lei mi conosce meglio di chiunque altro. Sparisci- urlò adirato il moro.
Karin lo aveva visto molte volte arrabbiato, ma ora gli occhi erano ricolmi di odio verso di lei. Era meglio scappare. Sasuke era capace di qualsiasi cosa.
 
Sasuke tornò a casa e chiamò più volte Hinata. La moglie non rispose. Andò nella loro camera da letto e la trovò stesa per terra.
-Hinata.
Corse da lei e la prese in braccio. L’adagiò sul letto e controllò le sue condizioni. Era svenuta. La visitò accuratamente, per fortuna, non aveva ferite. Solo lievi sbucciature sulle ginocchia. Non sembrava aver battuto la testa. Le mise un fazzoletto bagnato sulla fronte e la ragazza mugugnò qualcosa.
-Sasuke non mi lasciare.
-Sono qui, non vado da nessuna parte.
Hinata sentì la voce del marito e si risvegliò. Sembrava che un treno le fosse passato sopra la schiena.
-Cosa è successo amore mio?
-Non sono stata attenta e sono inciampata finendo a terra. Nulla di grave, non ho sbattuto la testa.
-Preferirei che tu facessi delle lastre.
-Non serve, mi sento benissimo.
Sasuke le si avvicinò e provò a darle una carezza sulla guancia. Lei si scostò sentendo la sua mano sul viso.
Era strana, non si era mai allontanata da lui.
-Cosa succede?
Hinata si alzò dal letto e uscì dalla stanza. Sasuke la raggiunse e la bloccò davanti al divano.
-Cosa mi nascondi piccola?
-Non chiamarmi in quel modo. Mi fidavo di te e tu confidi a un’altra che non ti piace stare con me. Come hai potuto? Stai così male con una cieca? Sono tanto orribile?
Ogni paura, ogni insicurezza tornò in Hinata. Era passato il tempo in cui lui l’aiutava a superare i suoi ostacoli interiori.
-Hinata chi ti ha detto queste cose orribili?
-Ho sentito quella donna in palestra. Facevi l’amore con lei. Ancora sento i suoi gemiti di passione.
-Non ho fatto nulla. Quella in palestra era Karin, ti ha ingannata. Devi credermi.
-Come? Io ho sentito che diceva che mi detesti. Non sopporti di stare con me.
-Ha inventato tutto. Io ero in una pasticceria vicino la palestra con Itachi quando arrivata in palestra. Sono stato via per un’ora.
Hinata si sentì orribile e si lasciò cadere a terra.
-Mi dispiace. Non volevo. Sono davvero orribile come diceva quella donna. Ho creduto alla voce di una sconosciuta.
Sasuke si inginocchiò vicino alla moglie e la prese fra le sue braccia.
-Sei la persona a cui tengo di più. Non ti lascerò mai. Non sei orribile come dice quella donna. Ha tentato di separarci solo per capriccio. È una donna avara e insensibile. Sono stato uno stolto a fidarmi di lei in passato. Sono stato un anno con lei e non è stato bello.
-Lei è la donna che ti ha tradito più volte. Quella che ti ha anche rubato la chiavetta con il tuo progetto di medicina e l’ha venduto a una famosa azienda farmaceutica per molti soldi.
-Proprio lei. Questa volta ha superato il limite. Può prendersela con me quando vuole. Ma a te non deve neanche pensare. Hai sofferto a causa mia, non me lo perdonerò facilmente.
-Non è colpa tua. Non dovevo ascoltare la sua voce. Accidenti, sono una stupida. Non capisco neanche quando una persona è sola in una stanza.
Sasuke la strinse più forte per impedirle di agitarsi.
-Non usare parole tanto dure contro te stessa, non mi piace. Sei la cosa più bella che mi potesse capitare, non dimenticarlo mai.
-Mi dispiace.
-Basta scusarsi. Sono io quello da biasimare. Non dovevo permetterle di entrare in palestra.
Hinata si aggrappò alla maglietta del marito e si lasciò stringere. Quel contatto la faceva sentire sicura.
-Dimentica la voce di Karin, non le permetterò più di farti del male. Non mi piace vederti soffrire a causa mia.
-Ho dubitato di te, mi sento male.
-Chiunque avrebbe fatto la stessa cosa. Non avercela con te stessa.
Sasuke e Hinata passarono la serata nella loro camera da letto e non parlarono più di quel pomeriggio.
 
Il giorno dopo, Sasuke uscì presto per andare a lavoro. Lasciò Hinata dormire, aveva bisogno di tranquillità e riposo.
In ospedale, Sasuke ricevette di nuovo la visita di Karin mentre era in ufficio a controllare alcune cartelle.
-La poveraccia ti ha mollato finalmente.
-Non sei gradita qui.
-Non è possibile, ancora resta attaccata a te. Quella ragazza è troppo ostinata.
-Lascia in pace mia moglie. Puoi tradirmi e rubarmi i progetti per un progetto medico, ma non osare minacciare mia moglie.
-I miei conoscenti hanno ragione, sei innamorato di lei. Come hai potuto fare una sciocchezza simile a me? Io tenevo alla nostra storia.
-Karin vaneggi. Io non voglio più avere a che fare con te.
-Dai retta a mio fratello. Lascia in pace lui e sua moglie o passerai dei guai.
-Non mi fai paura Itachi. Ti conosco da anni, se tu avessi avuto delle prove contro di me, le avresti già usate.
-Non devi aver paura di me, ma di lei- disse Itachi scostandosi dalla porta.
-Siete venuta di nuovo a disturbare mio marito. Gli date fastidio sul luogo di lavoro e in più mentite spudoratamente.
-Lui si stancherà di te e tornerà da me.
-Non lo lascerò mai, meglio se non ti sento girargli intorno. Ho le prove che hai rubato il progetto di mio marito. Hai venduto tutto a una casa farmaceutica che ti ha dato ogni merito e moltissimi soldi. Prova ancora ad avvicinarti a lui e andrai in carcere.
-Sei una bastarda. Meritavi di morire sotto l’auto che ti ha investita.
Sasuke non ci vide più dalla rabbia. Stava per urlare qualcosa, ma Hinata gli tappò la bocca.
-Non fa niente. Dottor Uchiha conservi il suo sangue freddo, non rovini la sua carriera per me.
Karin andò via. Era stata sconfitta e non poteva più tornare, rischiava troppo. Sasuke abbracciò Hinata e le diede un bacio sulle labbra.
-Grazie Sasuke.
-Come hai fatto con le prove?
-In realtà, non ho niente. Ho bleffato e la mia tattica ha avuto successo. Non ti ronzerà più intorno.
-Tua moglie è un vero tornado. Quando mi ha chiamato questa mattina, non credevo a quello che sentivo. Pur di non perderti, ha lottato con tutte le sue forze. Vedi di non farla più soffrire.
- Non ci penso nemmeno.
-Ci vediamo stasera Sasuke.
-Ok.
Itachi riaccompagnò a casa Hinata, mentre Sasuke iniziava il suo giro di visite. Ogni cosa era tornata normale. Non avrebbero più avuto problemi di fiducia. Erano una coppia bellissima e si amavano tantissimo. Quello era solo l’inizio della loro lunga vita matrimoniale.
   
 
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