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Autore: Lila_88    09/02/2016    1 recensioni
Christina lascia Seattle per dare un taglio al passato e ricominciare da capo. Ma, certe volte, il passato non da pace e ti gioca degli strani scherzi. Ed è così che nella vita di Christina si riaffaccia una vecchia conoscenza, mai dimenticata. (inizio nona stagione)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristina Yang, Izzie Stevens, Owen Hunt, Preston Burke
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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Capitolo 8


Al Seattle Grace /Mercy West si facevano ancora i conti con le conseguenze dell’incidente aereo. Era passata una settimana da quando Richard aveva staccato la macchina che teneva in vita Mark Sloan. La vita continuava, ma era difficile andare avanti, in un clima simile. Arizona era intrattabile, non riusciva a perdonare Callie per aver deciso di amputarle la gamba e, soprattutto, non riusciva a venire a patti con la sua nuova condizione. Callie, dal canto suo, era esausta. Sua moglie a mala pena le parlava, o meglio, le urlava dietro le sole poche volte che decideva di non ignorarla. Il padre di sua figlia era morto. Cercava di concentrare tutte le sue forze per salvare la mano di Derek e permettergli di tornare di nuovo ad operare. In quei giorni era stato fissato l’ultimo intervento, quello che sarebbe stato decisivo e Callie cercava di essere positiva. Doveva pur esserci qualcosa che andava per il verso giusto, dopo quel dannato incidente. Meredith non se la passava meglio. Aveva perso Lexie e Christina era partita. Suo marito, dopo aver visto il suo migliore amico, alla stregua di un fratello, morire, combatteva ancora la sua battaglia per tornare in sala operatoria da chirurgo, e non da paziente. Si sentiva arrabbiata con il mondo e frustrata, perché non poteva cambiare quello che era successo. Così sfogava tutta la sua energia negativa contro i poveri specializzandi, che l’avevano soprannominata Medusa. Lei ed Alex si incontrarono in caffetteria.

“Notizie di Christina?”
“Non si è più fatta sentire da quando mi ha lasciato il messaggio in segreteria con cui diceva che non sarebbe venuta.”

Alex la guardò stupito.

“Tu non l’hai più richiamata?”
“No. In questi giorni sono stata molto occupata. Derek sta passando un periodo difficile e poi ho Zola di cui prendermi cura.”
“Credevo che Christina fosse la tua persona.”
“Lo è, infatti. E’ solo che ho anche una famiglia a cui pensare. Poi avrebbe potuto chiamare anche lei.”
“Sei arrabbiata perché non è venuta? La puoi biasimare perché non è riuscita a salire su un aereo? Tu ce la faresti?”

Meredith lo guardò in cagnesco.

“No, probabilmente no. Però avrei voluto averla vicina. Avrebbe potuto fare una telefonata, invece di lasciare quel messaggio frettoloso e poi sparire per giorni.”

Owen si avvicinò a loro. Senza volerlo aveva ascoltato l’ultima parte della loro conversazione, così non aveva bisogno di chiedere se Christina si fosse fatta sentire. Era la domanda che faceva tutti i giorni a Meredith. Lui aveva provato a chiamarla, in quei giorni, ma Christina non gli aveva mai risposto. Un’idea gli era balenata in testa, ma voleva prima parlarne con Meredith.

“Scusate, Meredith posso chiederti una cosa?”
“Christina non si è fatta viva.”
“Si, l’avevo immaginato. In realtà sono qui perché vorrei andare da lei, ma non so se le farà piacere vedermi. Non risponde neanche alle mie telefonate.”

Alex e Meredith si guardarono per un momento fra loro.

“Sai Owen, in effetti non credo sia una buona idea. Conosci Christina, se non si fa viva è perché vuole stare da sola.”
“Io invece dico che ha ragione.”

Meredith guardò stupita Alex.

“Insomma, nessuno dice che debba essere una passeggiata per lei, ma anche tu sei sopravvissuta all’incidente. Hai perso tua sorella, eppure sei qui! Non sei fuggita via da te stessa! Tutti i giorni hai davanti Derek con la sua mano in quelle condizioni e Arizona senza la sua gamba, ma non hai gettato la spugna! Lei ha fatto i bagagli ed è andata via, lasciandosi dietro te, che sei la sua persona, e suo marito! Credo che sia arrivato il momento che capisca che non può semplicemente cambiare stato e riprendere la sua vita da zero come se niente fosse!”

Owen lo guardava stupefatto, non si era certo aspettato un simile sfogo da parte sua. Meredith invece capiva da cosa venisse quella riflessione. In fondo, qualche anno prima, anche Izzie aveva preso le sue cose ed era sparita nel nulla. Inoltre, non aveva tutti i torti. Christina si era allontanata da tutti, ma non era la sola ad aver vissuto un’esperienza traumatica.

“Ok, mi hai convinto.”

Gli occhi di Owen si fecero speranzosi.

“Quindi pensate che dovrei andare?”
“Si, ma io verrò con te.”
“Ok, va bene.”

Owen stava per allontanarsi, poi ci ripensò e si rivolse ad Alex.

“Perché non vieni con noi?”
“Io?”

Alex aveva gli occhi fuori dalle orbite, mentre Meredith quasi si strozzò con il caffè che stava bevendo.

“Non credo che sia una buona idea!”
“Io invece penso sia un’ottima idea, Meredith. Dai, Karev, è deciso. Non farti pregare. Poi sono il capo, quindi non te lo chiedo, te lo ordino.”

Soddisfatto, Owen se ne andò. Alex era infastidito per essere stato incastrato in quel modo, mentre Meredith non sapeva cosa fare. Forse avrebbe dovuto dire ad Alex di Izzie e Burke. Sarebbe stato un viaggio interessante. Per non parlare della reazione di Christina quando li avrebbe visti.



Ciao, avevo anticipato qualcosa di diverso, ma quando ho iniziato a scrivere questo capitolo, le cose hanno preso una piega diversa. Spero che lo troverete interessante come sviluppo. Al prossimo capitolo per vedere come saranno accolti i tre in Minnesota! xxx
  
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