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Autore: hij    09/02/2016    6 recensioni
Lily riceve una strana lettera che pare provenire dal futuro. Gli viene chiesto di radunare i malandrini, Regulus e Piton per leggere dei libri che cambieranno la loro vita. Il primo della lista si intitola "Harry Potter e la pietra filosofale". Come reagirà la Old Generation alle prese con la lettura di questa saga? Cosa accadrà?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Regulus Black, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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---- Mi scuso per aver pubblicato e cancellato il capitolo tante volte ma sto avendo problemi con l'html... Non ho ancora capito bene come si usa poiché nell'anteprima mi dava il testo esatto ma poi, quando lo pubblicavo, mi cancellava tutti i dialoghi. -----

 

 

Passai tutta l'ora di Incantesimi pensando a come avvicinarlo per parlargli della lettera.

All'inizio avevo pensato di affrontare tutto questo subito, di togliermi il pensiero. Via il dente via il dolore, non era così che si diceva? Ma mi sbagliavo, non era così semplice. Non sapevo esattamente come sentirmi. Noi eravamo stati migliori amici, cresciuti per anni insieme, poi ridotti a due perfetti estranei e, per quanto questo mi costasse ammetterlo, mi mancava la nostra amicizia. Dopotutto avevamo condiviso talmente tanto insieme, un legame così forte non si può cancellare e basta, resta dentro, ramificato nei ricordi, nei pensieri.

Non avrei mai pensato di arrivare a questo, prima. Non con lui. Passare dall'essere tutto al non essere niente. È stato terribile.

Ed ora avrei dovuto avvicinarlo e chiedergli una cosa così strana, che avrebbe coinvolto per di più persone che odiava? Mi avrebbe riso in faccia e poi ignorata, e questo nella migliore delle ipotesi.

La fine della lezione arrivò troppo presto. Strinsi la lettera tra le mani, ormai era tutta stropicciata, mi alzai dalla mia sedia e, prima che potesse essere troppo tardi, lo raggiunsi.

- Severus - chiamai a voce alta, in modo tale che mi potesse sentire. Era circondato dalla sua schiera di amici, tutti Serpeverde dall'aria molto "amichevole".

- Lily - mi rispose, freddo.

I suoi amici li squadrarono da capo a piedi, con gli occhi gelidi.

- Vorrei parlarti, in privato -

Lui mi fissò perplesso. I secondi scorrevano.

- Non le darai retta, vero? È solo una Sanguesporco - sputò il ragazzo che gli stava affianco, con il quale lui stava parlando e scherzando non meno di qualche secondo fa.

Lottai contro l'impulso di tiragli un pugno dritto in faccia. Non ero mai stata una tipa violenta e in uno scontro con quei tizi dubitavo potessi avere la meglio da sola.

- Vedo cosa vuole e vi raggiungo subito -

Quel suo atteggiamento mi infastidì, eppure io stessa non mi aspettavo nulla di diverso. Mi imporsi di stare calma e presi un bel respiro.

Lui mi venne incontro e ci fermammo in un angolo un po' più tranquillo del corridoio, lontani da quel via vai di gente che entrava e usciva dalle classi. Non gli dissi nulla, non ce n'era bisogno, gli mostrai solo la lettera e aspettai che gli desse una rapida occhiata.

- Cosa significa questo? -

- Non lo so neppure io, lo vorrei scoprire - gli risposi, cercando ti tenere un tono di voce fermo.

- Tu e la tua inguaribile curiosità, non hai mai pensato potesse essere uno scherzo, Lily? -

La sua voce sua voce si era un po' addolcita, come se avesse per un attimo riposto quella maschera di gelida indifferenza verso gli altri che indossava quando era in compagnia dei suoi amici.

- Ragioni proprio come Black - mi ricordai.

- Io non sono affatto come lui -

- No, infatti. Lui non è un Mangiamorte -

Speravo che lui mi smentisse da un momento all'altro, ma non lo fece. Rimase in silenzio cercando di evitare di incrociare il suo sguardo con il mio.

- Vuoi il mio aiuto? - mi disse poi, perplesso, rompendo quel breve silenzio.

Risposi con un cenno. Non lo avrei mai ammesso a voce alta.

- E immagino che dovrei anche avvisare io l'altro Black -

Un altro cenno. C'ero riuscita, davvero? Non potevo crederci, non mi sarei mai aspettata che, proprio lui, cedesse così facilmente.

Gli cedetti la lettera in modo tale che lui la potesse mostrare a Regulus Black. Si stava già allontanando, quando lo chiamai.

- Severus -

Come potevo essermi scordata di dirglielo prima?

Lui si girò verso di me.

- Alle 10:00 -

- Cosa? -

- Domenica mattina alle 10:00 ci incontriamo davanti alla Stanza delle Necessità -

Questa volta mi rispose lui con un cenno prima di voltarsi e sparire per i corridoi.

 

 

Spalancai gli occhi di scatto. La sveglia non la smetteva di suonare, malgrado la spegnessi ogni volta quella non riusciva a stare zitta per più di pochi secondi. Quel rumore insopportabile mi stava facendo diventare matta! Era troppo chiedere di poter dormire solo cinque minuti in più? Dopotutto era domenica...

Spensi nuovamente la sveglia per quella che speravo sarebbe stata l'ultima volta e poggiai la testa sul cuscino, pronta a riprendere il mio dolce sonno. Eppure non riuscivo ad essere completamente tranquilla, era come se ci fosse qualcosa che non andasse, ma avevo sonno, era prima mattina, qualsiasi cosa poteva aspettare, così decisi molto saggiamente di chiudere gli occhi e rilassarmi.

La sveglia risuonò ancor a gran voce per tutta la stanza. Era mai possibile? La silenziai ancora e nascosi la testa sotto al cuscino. Dolce silenzio, così si stava decisamente meglio!

Chiusi di nuovo gli occhi.

Fu un attimo, era come si fosse letteralmente accesa una lampadina nella mia mente. Mi alzai rapidamente dal mio letto caldo e controllai l'orario: le 9:43, dovevo incontrare i Malandrini da lì a neppure dieci minuti ed ero ancora in pigiama, in terribile ritardo come sempre. Maldessi la mia malsana idea di incontrarci proprio di mattina e corsi verso il bagno, cercando di prepararmi alla bell'e meglio nel minor tempo possibile. Per mia fortuna tutte le ragazze che dividevano la camera con me erano terribilmente mattiniere ed erano già tutte andate via da un pezzo, quindi non avrei avuto nessuno che mi intralciasse facendomi perdere del tempo prezioso.

Un quarto d'ora dopo stavo scendendo le scale di corsa per raggiungere la Sala Comune di Grifondoro. Avevo saltato la colazione ma, in compenso, non ero più poi così in ritardo.

- Alla buon ora Evans! Pensavamo ci avessi dato buca - urlò Black vedendomi finalmente arrivare.

- Dov'è cassetta? - domandò Potter.

- La cassetta! L'ho scordata in dormitorio -

Ma dove avevo la testa? Mi fiondai su per le scale e andai a prenderla. La mia stanza era proprio in cima alla torre così, quando rirornai, mi mancava letteralmente l'aria dai polmoni.

- Riprendi fiato Evans, tanto noi conosciamo così tante scorciatoie che arriveremo in tempo - cercò di rassicurarmi Minus.

- Ma se non avete neppure idea di dove dobbiamo andare. Poi sono già le 10:00, a meno che voi non sappiate smaterializzarvi dentro i confini di Hogwarts dubito che arriveremo comunque in tempo -

- Spiegaci che luogo dobbiamo raggiungere sennò non ti potremmo ad ogni modo aiutare - tentò ancora lui.

- È su questo stesso piano, di fronte all'arazzo di Barnaba il Babbeo -

- Ma non c'è una stanza lì - obbiettò Black.

- C'è, fidati. È solo ben nascosta -

- Touchè. Seguici allora, arriveremo in pochi minuti -

Dovevo ammettere che nessuno conosceva la scuola meglio dei Malandrini, mi fecero percorrere molti corridoi strani e passare per luoghi che non avrei mai neppure immaginato. In pochissimo tempo raggiungemmo l'arazzo. Severus e Regulus Black erano già lì ma, dal loro sguardo, si poteva facilmente intuire quanto erano poco entusiasti di questa idea, avrebbero voluto essere in un qualsiasi altro posto. Malgrado tutto, però, erano venuti entrambi, assecondando questa strana cosa.

- Illuminaci Evans, dov'è questa misteriosa stanza -

- Porta pazienza Potter e vedrai -

Potevo sentire la tensione nell'aria. I Malandrini e i due Serpeverde si guardavano in cagnesco.

Feci tre volte avanti e dietro immaginando un luogo confortevole dove poter fermarci per un po', poi apparve la porta. Tutti, ad eccezione di Severus, rimasero a bocca aperta per lo stupore. Mentre entravamo gli spiegai brevememte il funzionamento della stanza.

La camera era identica alla nostra Sala Comune ma era priva dei tipici colori Grifondoro. Attorno al fuoco acceso nel grande camino c'erano sei poltrone, malgrado noi fossimo sette.

- Evans la scatola - mi ricordò Minus.

- Oh, giusto -

Uscì la piccola cassetta di legno e la posizionai su un tavolino posto vicino all'ingresso della stanza. In quel momento Regulus, che fino ad allora non aveva proferito parola, espresse il suo disappunto.

- Così ci hai riuniti fin qui per questa? -

- Se non vuoi stare qui puoi andartene, anzi potevi anche non presentarti affatto - gli rispose l'altro Black.

- Siete stati voi a costrigerci qui -

- Nessuno vi ha trascinati con la forza mi sembra. Siete venuti di vostra spontanea -

- BASTA TUTTI E DUE - urlai spazientita. Si stavano comportando come dei bambini. Non potevano almeno fingere di andare d'accordo?

- Ora apriamo questa stupida cosa e la facciamo finita. Venite tutti qui e mettete una mano sulla cassetta. Muovetevi, prima lo facciamo prima possiamo continuare ad odiarci cordialmente come sempre -

Non era esattamente così che lo avevo immaginato ma amari esterni estremi rimedi. Non potevo permettere che Regulus se ne andasse, se la lettera chiedeva di lui significava che era fondamentale, non mi era ancora chiaro per cosa, ma era di certo importante.

Ci radunammo in cerchio attorno al tavolino e posammo tutti, beh tutti tranne Minus, una mano sulla cassetta.

Non accadde nulla

- Bella fregatura -

- James ha ragione, tutto questo casino per nulla -

Cercai di farli ragionare.

- Ci deve essere un motivo Black. Forse Minus dovrebbe uscire dalla stanza. Guardatevi intorno: questa stanza è stata preparata per sei persone, evidentemente qui qualcuno è di troppo -

- Cosa? Perche proprio io? -

- Perché sei l'unico non menzionato nella lettera, idiota -

- Qui l'unico idiota sei tu Mocciosus -

- Oh, adesso è arrivato il cavalier Potter pronto a difendere l'amichetto a spada tratta -

- Gli amici fanno questo, si spalleggiano, si supportano. Non gettano fango gli uni sugli altri -

Mentre disse questo Potter tenne lo sguardo fisso su di me. La frecciatina andò a segno.

- Ramoso ragiona, forse Moc... Piton ha ragione. Per poter aprire questa cosa Peter deve uscire un attimo da questa stanza -

- Lunastorta ma stai bene? - dissero in coro Black e Potter scandalizzati.

- Solo per un secondo, il tempo di aprire questa cosa e lo raggiungeremo -

- Remus ha ragione -

- Evans anche tu? -

- Sì Potter perché ha ragione. Minus puoi uscire un attimo per cortesia? -

Severus in un angolo sghignazzava silenziosamente, vittorioso. Gli scoccai un'occhiataccia. Regulus, invece, sembrava impassibile, come se non gli importasse nulla di questa questione, il che probabilmente era vero. Aveva lo sguardo perso nel vuoto, assente, i suoi pensieri viaggiavano non so dove.

Minus, rassegnato, uscì dalla stanza.

- Vi aspetto in dormitorio, comunque - ci informò prima di varcare l'uscio. Il tono era stizzito, scocciato.

- Ti raggiungeremo in un attimo - gli urlarono, senza sapere se lui gli avesse davvero sentiti.

I Malandrini si scambiarono un occhiata desolata, tristi di aver abbandonato così il loro amico.

Provammo ad aprirla di nuovo. Questa volta sentimmo un "tic" provenire dalla serratura e il coperchio della cassetta si aprì.

Sicuramente la ragazza che aveva preparato tutto questo aveva applicato un incantesimo particolare per farci stare tutto dentro, pareva che la cassetta non avesse fondo (1). Al suo interno c'erano sette libri di grandezze diverse con la copertina e le varie pagine completamente bianche. Su un lato della copertina, attaccate una su ogni libro, c'erano delle lettere, ognuna contrassegnata da un numero.

Presi in mano il primo tomo e rigirai la lettera tra le dita. Dei libri? Di certo era l'ultima cosa che mi sarei aspettata! A giudicare dalle facce stupite e un po' perplesse degli altri, anche loro la pensavano allo stesso modo.

Remus sfilò lentamente la lettera dalle mie mani, l'aprì e cominciò a leggere a voce alta.

"Cari ragazzi,

Arrivati a questo punto vi svelerò il vostro compito. Allegati ad ogni lettera ci sono dei libri, li vedete? Quello che vi chiedo è di riunirvi e leggerli tutti insieme. Adesso vi appaiono come dei semplici tomi bianchi privi di valore ma in quei libri è scritto il vostro futuro o, perlomeno, la piega che il futuro avrebbe preso senza la mia intromissione.

Conoscere fatti ed eventi che non si sono ancora verificati è qualcosa di molto pericoloso, io ed altri abbiamo lavorato parecchio a questo progetto ed è per questo che vi chiediamo di prestare molta attenzione, anche se adesso quello che vi diciamo vi sembrerà impossibile, con il tempo capirete.

Quello che vi chiediamo è di darci fiducia, la stessa che noi abbiamo riposto in voi. Nel nostro tempo è stato inventato un meccanismo finalizzato a trasportare determinati oggetti in un punto ben definito del passato. Sulle pagine dei libri, che ora sono semplicemente bianche, compariranno le parole man mano che andrete avanti con la storia. È per assicurarci che leggiate tutto con attenzione, senza saltare nulla, senza controllare subito la fine.

Questo accadrà, naturalmente, solo se leggerete tutti insieme. In caso contrario le pagine dei libri rimarranno bianche.

Ricordate di non fermarmi mai alle prime apparenze, nulla è come sembra.

La vostra futura amica

P.S. : Confido nel vostro buon senso affinché nulla di ciò che leggerete possa mai uscire da queste quattro mura, ma, siccome la prudenza non è mai troppa, ho imposto un incantesimo forse non molto piacevole per voi. Fidatevi di me, non rivelate nulla poiché non riuscirete nel vostro intento con nessun trucchetto, non ne vale la pena."

- Io non ci sto! - si rifiutò subito Black

- Neppure io, i Malandrini non hanno segreti tra loro - continuò Remus

- Idem, non escluderemo Peter da tutto questo, non sarebbe giusto - concluse Potter.

- Stolti, voi buttereste via così la possibilità di leggere quello che ha in serbo il futuro per noi? Dopo averci coinvolti in questa situazione folle vi tirate indietro così - attaccò Severus.

Prima che Potter o Black gli potessero rispondere iniziando a litigare ancora, gli stoppai cercando di farli ragionare per trovare un compromesso.

- Che ne dite di iniziare leggendo solo un capitolo, poi decideremo con calma se continuare o dimenticare tutta questa storia -

Non volevo, non potevo, lasciare perdere. Se la ragazza si era davvero impegnata così tanto per organizzare il tutto doveva essere importante. Fin da quando avevo letto la prima lettera, avevo sentito avvertito un senso di urgenza in quelle parole. Era una sensazione bizzarra, quasi indescrivibile. Io, al contrario degli altri, non avevo mai dubitato delle parole della ragazza. Non era da me, io ero quella razionale che non si lasciava abbindolare facilmente, ma questa volta decisi di seguire fino in fondo il mio sesto senso.

I Malandrini si spostarono nella parte opposta della sala per discutere. Severus iniziò a prendere posto su di una poltrona, mentre Regulus rimase in piedi, silenzioso come sempre, con lo sguardo fisso su quei tomi bianchi. Era così maledettamente simile a suo fratello e così al tempo stesso terribilmente diverso. I lineamenti e il portamento erano gli stessi, ma gli occhi avevano una luce diversa che lasciava trasparire i caratteri completamente differenti dei due.

I Malandrini, dopo aver finito di consultarsi, ci raggiunsero nuovamente.

- Remus ci ha persuasi, leggeremo un solo capitolo con voi, poi però non possiamo più continuare, non possiamo fare questo torto al nostro migliore amico. Ci capisci, vero Evans? -

Annuì. Almeno per adesso era fatta, del il resto mi sarei preoccupata successivamente, era inutile pensarci adesso.

- Va bene Potter, vi capisco. Vuoi leggere tu questo capitolo Remus -

- Certo -

Remus afferrò il primo libro e ognuno di noi prese posto una diversa poltrona.

La copertina iniziò piano piano a prendere colore, si delinearono le immagini e lentamente si fecero più chiare le lettere che componevano il titolo.

"Harry Potter e la pietra filosofale"

- Perché dovremmo leggere la storia di un Potter? - commentò Regulus Black.

Io e Severus asserimmo quasi all'unisono.

- Già -

- Ramoso ma hai qualche parente che si chiama così? -

- Non mi sembra Felpato. Strano... -

- Inizio a leggere la storia. È l'unico modo per vederci più chiaro -

 

 

(1) Mi riferisco all'incantesimo di estensione irriconoscibile applicato da Hermione sulla sua borsetta nel settimo libro.

 

Note dell'autrice

Ciao a tutti :) ecco a voi il primo vero capitolo della storia. Lo avevo già pronto e ho pensato di postarlo subito. Neanche questo è molto lungo, ne sono consapevole, poiché originariamente questo capitolo doveva essere unito al successivo, ma poi sarebbe diventato eccessivamente lungo e avevo paura risultasse troppo pensante da leggere.

Passiamo alla trama: all'inizio vediamo Lily che va a parlare con Piton. Ho scritto e riscritto questa scena milioni di volte e alla fine questo è il risultato. Il fatto è che non volevo banalizzare troppo la cosa nè cadere troppo spesso in qualche cliché. Per come la vedo Lily ha risentito molto della rottura della sua amicizia con Piton. Perdere un amico, un migliore amico, non è mai facile (parlo per esperienza). Ogni tanto ritornano a galla i ricordi e sale un po' di malinconia, ecco perché le risulta così difficile andargli a parlare. E, secondo me, in fondo Lily spera ancora di poter risolvere le cose con lui ma non vuole fare il primo passo, un po' per orgoglio un po' perché non riesce ad accettare che lui stia dal lato dei mangiamorte mente lei, ovviamente, è schierata con la fazione opposta.

Per quanto riguarda Piton secondo me si può applicare più o meno lo stesso discorso. Gli manca Lily, ecco perché accetta così facilmente di aiutarla, vede questa cosa come un occasione per riavvicinarla. Il suo comportamento nei confronti di lei con gli amici è dovuto al fatto che, ormai, lui ha già scelto da che parte stare, non può contraddirli e difendere Lily, non dopo il loro litigio. E poi io ho sempre pensato che Piton non abbia capito immediatamente "l'importanza" di quello aveva perso, sennò sarebbe corso subito a riprendersela. Per me lo inizia a capire una prima volta quando Lily sceglie James e poi, definitivamente, quando è in pericolo di vita e poi la vita la perde veramente.

Infine passiamo a Regulus, un personaggio che mi ha sempre affascinato parecchio. A mio parere lui non è cattivo, semplicemente ha subito forti influenze da parte di tutta la famiglia, gli hanno inculcato gli ideali sbagliati. Sirius ha avuto una forza incredibile per sfuggire a tutto quello, non sto dicendo che Regulus sia debole (affatto!), ma, dopo che il fratello è stato smistato a Grifondoro, e successivamente scappato di casa, lui ha perso l'unica figura "positiva" a cui poteva ipoteticamente far riferimento. C'è da ricordarsi che, appena ha capito le vere intenzioni di Voldemort, ha cercato di ostacolare la sua ascesa al potere come meglio poteva, rischiando il tutto per tutto. Nella mia mente lui accetta per lo stesso motivo di Piton, ovvero perché c'è Sirius. Ho immaginato che non fosse ancora marchiato (non ricordo che sia specificato quando fu marchiato nei libri, chiedo scusa in anticipo nel caso dovessi dire qualcosa di inesatto) e, di conseguenza, fosse un po' più pressato del normale dalla famiglia per questo fatto. È sotto pressione e cerca di "fuggire" da tutto questo, di rinviare la decisione.

Chiudo qui poiché mi sono appena accorta di aver fatto delle note chilometriche. Mi scuso in anticipo per eventuali errori nel testo.

Spero di essermi spiegata al meglio. Per qualsiasi cosa o qualsiasi dubbio potete contattarmi. Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo.

Hij

   
 
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