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Autore: ely91    18/03/2005    3 recensioni
Harry torna dai Dursley pronto ad un altra estate impossibile...ma ecco che tutto gli ritorna in mente...la morte di Sirius, il senso di colpa...tornare a Grimmuld Place...e poi...di nuovo a Hogwarts. è li che lo aspettano i mille pericoli di una guerra ormai scoppiata da tempo.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dimissioni inaspettate

Dimissioni inaspettate.

 

Harry, visto il susseguirsi degli ultimi eventi, aveva completamente cancellato dalla sua testa la morte di Codaliscia. Promettendosi di dirlo a Tonks quella mattina stessa il mattino seguente egli trovò Hermione con la mano fasciata che leggeva una lettera.

-Harry guarda, è arrivata una nuova lettera da Lupin-

Harry la strappò con troppa violenza dalle mani di Hermione.

-Calmati!- fece la ragazza, guardandolo strano. Harry era troppo impaziente. Gli tremavano le mani. Era successo qualcosa?

 

Caro Harry,

sono successe tante cose. Dall’ elezione di Percy, alla malattia depressiva di Fierobecco, alla morte di Codaliscia. Proprio così.

Tutti noi pensiamo che Percy non sia la persona più adatta a ricoprire questo compito. Ma sta tranquillo, e dillo anche a Ron, con il nostro appoggio riusciremo sicuramente a costruire un buon sistema che permetta alle persone di conoscere il pericolo.

Codaliscia è stato ucciso. Una lettera anonima ce l’ha confermato dicendo che è stato punito per aver fatto la spia. Fierobecco è ammalato. Non fa che gridare e al MCH (Magic Creature Hospital) hanno detto che ha contratto una brutta forma di depressione. Mi dispiace ma non posso dirti altro. Vorrei invece sentire quali novità hai tu.

Rispondi presto, è urgente.

Remus J. Lupin

 

Quella lettera ricca di informazioni aveva messo in moto il cervello di Harry. Possibile che Voldemort avesse mandato all’Ordine una lettera dove diceva che Codaliscia era morto per fare la spia? Era un avvertimento? E Percy? Allora aveva avuto ragione, anche se Ron lo aveva aggredito in quel modo… e Fierobecco… sta male, gli manca Sirius… e solo a pensare a quel nome Harry si senti sprofondare. Lupin, poi, aveva appreso la notizia della morte dell’ultimo dei malandrini…il traditore, è vero… ma pur sempre un malandrino…

Hermione e Ron, che si erano sporti per leggere la lettera, fissarono la pergamena per molti minuti prima che Ron dicesse:- ti presto la mia penna. Scrivigli subito una risposta.-

Harry annuì e cercò di riportare alla mente tutto quello di cui voleva informare l’Ordine. Tra la miriade di pensieri che gli invadevano la testa, si chiese come mai Ron non avesse commentato riguardo alla opinione di Lupin su Percy.

Ron porse la sua piuma a Harry che cominciò a scrivere con frenesia:

 

Caro Professor Lupin,

sapevo di Codaliscia, grazie ad un sogno in cui impersonavo Voi-sapete-chi-. Davvero stava cercando di fare la spia scrivendo una lettera di avvertimento a Silente, ma non parlava di attacchi o di niente, raccomandava solo di proteggermi.

Siamo tutti fiduciosi in Percy. Mi dispiace per Fierobecco, spero guarisca.

Draco Malfoy qui si improvvisa mangiamorte, è stato marchiato, Ginny lo ha visto e aggredisce tutti i mezzosangue anche con maledizioni senza perdono. Per ora però non ha ucciso nessuno. E il fatto strano è che i professori sembrano coprirlo.

Cosa farete per informare le famiglie ora che abbiamo via libera? Ho bisogno di vere informazioni.

Harry

 

-credete che stia per succedere qualcosa?Insomma, credete che i mangiamorte colpiranno ancora?- chiese Hermione, mentre rabbrividiva. Sul volto di Ron si lesse la paura che aveva di un possibile attacco al ministero.

 

Quel pomeriggio c’erano gli allenamenti di Quidditch. Harry non ne era molto entusiasta anche perché aveva ben altro per la testa; il conoscere solamente delle informazioni vaghe lo metteva in crisi, avrebbe voluto avere un quadro preciso d tutta la situazione.

Inoltre, aveva anche dovuto convincere Ron a mettere piede sul campo da Quiddich, poiché egli credeva che Sloper dicesse sul serio riguardo al fatto di mandarlo via dalla squadra. In effetti Ron aveva ragione.

Appena Sloper lo vide, insieme a Harry, lo aggredì:

-Tu! Idiota di un portiere cosa vuoi? Non sai capire quando uno parla? Ti avevo detto di smammare!!!-

Ron indietreggiò senza parole, fulminò Harry con uno sguardo da cui traspariva chiaramente il messaggio: “te l’avevo detto che non dovevo venire”. Harry prese in mano la situazione: - Sloper ti prego, lascia perdere quello che è successo, dagli un'altra possibilità; tutta la squadra ha bisogno di qualche allenamento in più, nessuno di noi è un campione…-

-NO!- urlò Sloper. -Lui se ne deve andare. Mi è stato antipatico fin dal primo momento, e non vedo il motivo di continuare a tenerlo in squadra visto che non sa riconoscere la pluffa dal bolide!- Harry ne aveva fin sopra i capelli. Da lì a pochi mesi sarebbero stati fatti tutti fuori e Sloper si preoccupava di una stupida pluffa?

-Senti Sloper, se non la finisci mi ritiro anch’io. Smettila di frignare e cominciamo l’allenamento. Non so tu ma io ho ancora tutti i compiti da finire.- stava cercando di mantenere la calma. Invano.

-Ho detto che non se ne parla! Ho già trovato un rimpiazzo!-

Harry prese la bacchetta inconsciamente.

-Cosa vuoi fare Potter! Mi vuoi attaccare?-

Sloper aveva questo viziaccio di urlare a squarciagola, cosa che faceva montare ancora di più la rabbia ad Harry.

-Bene.- fece allora riponendo la bacchetta. –Bene. Ron, io mi dimetto.-

e detto questo Harry partì alla volta del castello, seguito da Ron, sordo ai richiami di Ginny e di Katie che gli dicevano di tornare.

-trovati una altro cercatore, Sloper. Purtroppo nella mia vita ci sono occupazioni ben più interessanti che stare in una squadra di squilibrati presuntuosi!- urlò Harry udendo le strilla sommesse di Sloper.

 

Il suo letto era il luogo migliore per riprendere un po’ di calma. Non solo aveva fatto tutta quella fatica ad indossare la sua divisa di Quidditch, ma aveva dovuto anche arrabbiarsi per una scemenza tale. Ron, poi, l’aveva presa così male che si era chiuso in bagno.

In effetti, tutta l’attrattiva del Quiddich stava sfumando grazie allo scoraggiamento che la nuova squadra aveva suscitato in lui.

Aveva tutti i compiti da finire e aspettava la risposta di Lupin.

Dopo che ebbe ripreso le forze, Harry si alzò, diretto verso la biblioteca. Chiamò Ron dal bagno ma il suo amico non diede segni di vita. Pazienza, avrebbe fatto i compiti senza di lui.

Quando scese in Sala Comune trovò Ginny, ancora in divisa, che chiacchierava animatamente con Hermione. Cercò di passare inosservato, ma non ci riuscì così facilmente.

-Harry, cosa hai fatto? Hai dato le dimissioni?e la tua Firebolt? E a Ron non pensi? Potresti fare rapporto alla McGranitt…!- chiese Hermione, incredula.

Harry sbuffò sonoramente e tornò sui suoi passi.

-si, Hermione ho dato le dimissioni. Sloper è un cretino, voleva DAVVERO cacciare Ron, allora mi sono dimesso con lui. Non ho motivi né tempo da perdere con il Quiddich, ormai.- Vedendo la faccia sbalordita di Ginny, aggiunse: - e non fare quella faccia Ginny. Cercate di lasciarmi in pace con questa storia-.

Il quadro della signora grassa gli permise di scappare dagli sguardi inferociti di Ginny. Quella sciocca, pensò Harry, “non ha la minima idea di cosa me ne possa fregare del Quidditch, ora”.

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