Dimissioni
inaspettate.
Harry, visto il
susseguirsi degli ultimi eventi, aveva completamente cancellato dalla sua testa
la morte di Codaliscia. Promettendosi di dirlo a Tonks quella mattina stessa il
mattino seguente egli trovò Hermione con la mano fasciata che leggeva una
lettera.
-Harry guarda, è
arrivata una nuova lettera da Lupin-
Harry la strappò con
troppa violenza dalle mani di Hermione.
-Calmati!- fece la
ragazza, guardandolo strano. Harry era troppo impaziente. Gli tremavano le
mani. Era successo qualcosa?
Caro Harry,
sono successe tante
cose. Dall’ elezione di Percy, alla malattia depressiva di Fierobecco, alla
morte di Codaliscia. Proprio così.
Tutti noi pensiamo
che Percy non sia la persona più adatta a ricoprire questo compito. Ma sta
tranquillo, e dillo anche a Ron, con il nostro appoggio riusciremo sicuramente
a costruire un buon sistema che permetta alle persone di conoscere il pericolo.
Codaliscia è stato
ucciso. Una lettera anonima ce l’ha confermato dicendo che è stato punito per
aver fatto la spia. Fierobecco è ammalato. Non fa che gridare e al MCH (Magic
Creature Hospital) hanno detto che ha contratto una brutta forma di
depressione. Mi dispiace ma non posso dirti altro. Vorrei invece sentire quali
novità hai tu.
Rispondi presto, è
urgente.
Remus J. Lupin
Quella lettera ricca di
informazioni aveva messo in moto il cervello di Harry. Possibile che Voldemort
avesse mandato all’Ordine una lettera dove diceva che Codaliscia era morto per
fare la spia? Era un avvertimento? E Percy? Allora aveva avuto ragione, anche
se Ron lo aveva aggredito in quel modo… e Fierobecco… sta male, gli manca
Sirius… e solo a pensare a quel nome Harry si senti sprofondare. Lupin, poi,
aveva appreso la notizia della morte dell’ultimo dei malandrini…il traditore, è
vero… ma pur sempre un malandrino…
Hermione e Ron, che si
erano sporti per leggere la lettera, fissarono la pergamena per molti minuti
prima che Ron dicesse:- ti presto la mia penna. Scrivigli subito una risposta.-
Harry annuì e cercò di
riportare alla mente tutto quello di cui voleva informare l’Ordine. Tra la
miriade di pensieri che gli invadevano la testa, si chiese come mai Ron non
avesse commentato riguardo alla opinione di Lupin su Percy.
Ron porse la sua piuma a
Harry che cominciò a scrivere con frenesia:
Caro Professor Lupin,
sapevo di Codaliscia,
grazie ad un sogno in cui impersonavo Voi-sapete-chi-. Davvero stava cercando
di fare la spia scrivendo una lettera di avvertimento a Silente, ma non parlava
di attacchi o di niente, raccomandava solo di proteggermi.
Siamo tutti fiduciosi
in Percy. Mi dispiace per Fierobecco, spero guarisca.
Draco Malfoy qui si
improvvisa mangiamorte, è stato marchiato, Ginny lo ha visto e aggredisce tutti
i mezzosangue anche con maledizioni senza perdono. Per ora però non ha ucciso
nessuno. E il fatto strano è che i professori sembrano coprirlo.
Cosa farete per
informare le famiglie ora che abbiamo via libera? Ho bisogno di vere
informazioni.
Harry
-credete che stia per
succedere qualcosa?Insomma, credete che i mangiamorte colpiranno ancora?-
chiese Hermione, mentre rabbrividiva. Sul volto di Ron si lesse la paura che
aveva di un possibile attacco al ministero.
Quel pomeriggio c’erano
gli allenamenti di Quidditch. Harry non ne era molto entusiasta anche perché
aveva ben altro per la testa; il conoscere solamente delle informazioni vaghe
lo metteva in crisi, avrebbe voluto avere un quadro preciso d tutta la
situazione.
Inoltre, aveva anche
dovuto convincere Ron a mettere piede sul campo da Quiddich, poiché egli
credeva che Sloper dicesse sul serio riguardo al fatto di mandarlo via dalla
squadra. In effetti Ron aveva ragione.
Appena Sloper lo vide,
insieme a Harry, lo aggredì:
-Tu! Idiota di un
portiere cosa vuoi? Non sai capire quando uno parla? Ti avevo detto di
smammare!!!-
Ron indietreggiò senza
parole, fulminò Harry con uno sguardo da cui traspariva chiaramente il
messaggio: “te l’avevo detto che non dovevo venire”. Harry prese in mano la
situazione: - Sloper ti prego, lascia perdere quello che è successo, dagli
un'altra possibilità; tutta la squadra ha bisogno di qualche allenamento in
più, nessuno di noi è un campione…-
-NO!- urlò Sloper. -Lui
se ne deve andare. Mi è stato antipatico fin dal primo momento, e non vedo il
motivo di continuare a tenerlo in squadra visto che non sa riconoscere la
pluffa dal bolide!- Harry ne aveva fin sopra i capelli. Da lì a pochi mesi
sarebbero stati fatti tutti fuori e Sloper si preoccupava di una stupida
pluffa?
-Senti Sloper, se non la
finisci mi ritiro anch’io. Smettila di frignare e cominciamo l’allenamento. Non
so tu ma io ho ancora tutti i compiti da finire.- stava cercando di mantenere
la calma. Invano.
-Ho detto che non se ne
parla! Ho già trovato un rimpiazzo!-
Harry prese la bacchetta
inconsciamente.
-Cosa vuoi fare Potter!
Mi vuoi attaccare?-
Sloper aveva questo
viziaccio di urlare a squarciagola, cosa che faceva montare ancora di più la
rabbia ad Harry.
-Bene.- fece allora
riponendo la bacchetta. –Bene. Ron, io mi dimetto.-
e detto questo Harry
partì alla volta del castello, seguito da Ron, sordo ai richiami di Ginny e di
Katie che gli dicevano di tornare.
-trovati una altro
cercatore, Sloper. Purtroppo nella mia vita ci sono occupazioni ben più
interessanti che stare in una squadra di squilibrati presuntuosi!- urlò Harry
udendo le strilla sommesse di Sloper.
Il suo letto era il
luogo migliore per riprendere un po’ di calma. Non solo aveva fatto tutta
quella fatica ad indossare la sua divisa di Quidditch, ma aveva dovuto anche
arrabbiarsi per una scemenza tale. Ron, poi, l’aveva presa così male che si era
chiuso in bagno.
In effetti, tutta
l’attrattiva del Quiddich stava sfumando grazie allo scoraggiamento che la
nuova squadra aveva suscitato in lui.
Aveva tutti i compiti da
finire e aspettava la risposta di Lupin.
Dopo che ebbe ripreso le
forze, Harry si alzò, diretto verso la biblioteca. Chiamò Ron dal bagno ma il suo
amico non diede segni di vita. Pazienza, avrebbe fatto i compiti senza di lui.
Quando scese in Sala
Comune trovò Ginny, ancora in divisa, che chiacchierava animatamente con
Hermione. Cercò di passare inosservato, ma non ci riuscì così facilmente.
-Harry, cosa hai fatto?
Hai dato le dimissioni?e la tua Firebolt? E a Ron non pensi? Potresti fare
rapporto alla McGranitt…!- chiese Hermione, incredula.
Harry sbuffò sonoramente
e tornò sui suoi passi.
-si, Hermione ho dato le
dimissioni. Sloper è un cretino, voleva DAVVERO cacciare Ron, allora mi sono
dimesso con lui. Non ho motivi né tempo da perdere con il Quiddich, ormai.-
Vedendo la faccia sbalordita di Ginny, aggiunse: - e non fare quella faccia
Ginny. Cercate di lasciarmi in pace con questa storia-.
Il quadro della signora
grassa gli permise di scappare dagli sguardi inferociti di Ginny. Quella
sciocca, pensò Harry, “non ha la minima idea di cosa me ne possa fregare del
Quidditch, ora”.