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Autore: martygleek    10/02/2016    4 recensioni
L'agente Santana Lopez è uno dei detective più qualificati della polizia di Los Angeles. Una chiamata al distretto porterà la ragazza a rivalutare e cambiare tutta la sua vita.
Genere: Commedia, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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cap Salve a tutti,
Ecco il primo capitolo vero e proprio.. entriamo già nel pieno della storia. Spero vi piaccia!
Buona lettura. :)

********

Una ventina di minuti più tardi, le due ragazze parcheggiarono la loro auto davanti ad un piccolo e caratteristico locale sulla spiaggia di Venice Beach. Sul posto c’erano già un'altra volante della polizia e un’ambulanza.
Santana uscì dal posto del passeggiero e aspettò che Quinn la raggiungesse:
-Lord Tubbington Cafè!- sussurrò tra se la latina guardando l’insegna di un grosso gatto con un sombrero.
-Che nome particolare!-disse affianco a lei Quinn mentre iniziarono ad incamminarsi verso il locale.
Ad attenderle c’erano due agenti che notandole le andarono incontro -Detective, ben arrivate!- disse una di loro
 -Kitty! Sugar!- disse Santana con poco entusiasmo
-Hai accennato ad un' aggressione al telefono…- continuò Quinn rivolta all’agente bionda
-Si! La proprietaria del locale. La signora Brittany Evans..- disse Kitty accompagnandole all’interno.
Il locale era un ampio salone pieno di tavoli, un bar ed una sala giochi. Il classico locale con vista mare per turisti. Ma nulla di quello catturò l’attenzione di Santana.
Infatti la detective aveva occhi solo per la bellissima ragazza a pochi metri da lei.
Aveva lunghi capelli biondi, viso molto bambinesco pieno di lentiggini e degli occhi azzurri che in quel momento però erano spenti e molto impauriti.
Le due detective aspettarono che i paramedici finissero di curare le ferite al braccio e alle mani della ragazza per poi avvicinarsi finalmente a lei, la quale, appena vide le due ragazze, le osservò in un misto di curiosità e terrore.
-Signora Evans. Sono la detective Lopez e lei è la mia partner, la detective Fabrey- disse Santana mostrando il distintivo
La ragazza fece un cenno con il capo mentre si metteva più comoda sulla sedia.
-Ci può dire cosa è successo oggi pomeriggio?- chiese gentilmente Quinn con un sorriso per metterla a suo agio mentre la latina tirava fuori un taccuino per scrivere
-Io stavo facendo l’inventario come ogni venerdì..- disse facendo una pausa. Era la prima volta che Santana sentiva la sua voce e ne rimase subito affascinata anche se era molto inclinata dalle varie emozioni subite in quel pomeriggio –…quando un uomo è entrato e ha cercato di spararmi.. ha premuto il grilletto ma la pistola si dev’essere.. inceppata? Per questo ho cercato di scappare ma lui mi ha spinto contro il bancone del bar e poi è scappato.- disse la ragazza indicando il luogo dove c’erano frantumate per terra alcune bottiglie.
-L’uomo aveva un cappuccio o una maschera?- chiese Quinn
-No-
-Riuscirebbe a descrivercelo?- chiese allora Santana speranzosa. Se non aveva il volto coperto  le indagini sarebbero state più facili.
-Io.. Credo di si!-
-Signora Evans per caso le ha detto qualcosa l’aggressore?-
-No lui mi ha fissato per alcuni secondi prima di estrarre la pistola e premere il grilletto.-
-L’è sembrato sorpreso vedendo che la pistola non funzionava?-
-Non lo so!- continuò Brittany confusa
Santana annuì continuando a scrivere gli appunti -A che ora è successo più o meno? Se lo ricorda?-
-Verso le due di oggi pomeriggio. Il locale è ancora chiuso a quell’ora e c’ero solo io qui!-
-E i dipendenti?- chiese ancora Santana notando due ragazze che stavano rispondendo ad alcune domande da parte di Kitty.
-Arrivano tutti i giorni verso le tre e mezza...-
-Sono state loro a ritrovare la signorina in stato semi-incoscente- disse allora Kitty alle due detective
-Ci sono segni di effrazione sulla porta principale Sugar?- chiese allora Quinn all’agente
-No nessuno! Quando siamo arrivate la porta era ancora chiusa a chiave- affermò la poliziotta
-E’ entrato dalla porta sul retro. La tengo sempre aperta per i dipendenti- disse Brittany mentre un ragazzo entrò velocemente dall’entrata principale correndo verso la ragazza ed abbracciandola stretta
-Brittany! Ho avuto così paura quando mi hanno chiamato! Stai bene?- chiese il ragazzo accertandosi delle condizioni della bionda.
Gli agenti rimasero fermi a fissare la scena fino a quando il ragazzo guardò il resto delle persone con lui nel locale.
-Perdonatemi sono Sam Evans! Il marito di Brittany!- disse lui staccandosi dalla ragazza e porgendo la mano agli agenti.
Quinn si prese la briga di presentare tutti per poi iniziare a porre delle domande al nuovo arrivato. Scoprì che la coppia aveva ereditato il locale dai genitori di Brittany che erano morti alcuni anni prima. La coppia viveva in una villa vicino a Venice Beach e che lui come ogni pomeriggio era andato a fare le commissioni per il locale. Ultima cosa e forse la più importanti scoprì che nessuno a quanto pare poteva avercela con loro dato che a detta del marito erano una coppia tranquilla e amichevole, rispettata da tutti.
-Signora Evans so che è stata una giornata molto difficile per lei ma vorrei che domani mattina venisse al distretto a fare un identikit del suo aggressore!- disse allora diretta Santana
-Ok!- disse dopo un attimo di esitazione Brittany
Santana annuì e sorrise alla ragazza che per tutta risposta ricambiò con un piccolo sorriso.
Dopo aver salutato la coppia le due agenti ritornarono al distretto. Santana aveva un sacco di pensieri per la testa, primo su tutti, un paio di occhi azzurri come il cielo che l’avevano stregata.
___

Santana fissava il muro davanti a lei, con le gambe sulla sua scrivania.
-A cosa stai pensando?- chiese Quinn che arrivò insieme al suo ragazzo Puck mano nella mano
-Ciao Lopez!- disse lui dandole un pugnetto giocoso sul braccio per poi sedersi sulla scrivania della fidanzata guardando la latina
-Al caso! Credo ci sia di più di quanto pensiamo!- disse Santana guardando la sua partner
-San è il classico caso di rapina andata male!- disse Quinn sedendosi sulla sedia
-Guarda il rapporto di Sugar e Kitty!- disse allora la latina mostrandole un foglio –Nella cassa c’erano solo trenta dollari!-
-E quindi?- chiese Puck confuso
-E quindi perché rapinare il locale a quell’ora? Perché non dopo la chiusura? Avrebbe trovato molti più soldi l’aggressore!- disse ovvia Santana
-I ladri non hanno orari precisi!-disse ridacchiando Quinn
-E allora rispondi a questo: Perché cercare di spararle?- continuò Santana
-Santana ho visto gente essere uccisa per molti meno quattrini!- disse Puck serio
-No, lui non era li per i soldi! Era li per lei.- affermò Santana –Come spiegate il fatto che sapesse che avrebbe trovato solo lei? E dell’entrata sul retro? La stava studiando! E il fatto che non indossasse la maschera? Era come se sapesse che tanto la vittima non avrebbe più parlato!-
-Stai vedendo oltre la realtà dei fatti! I ladri fanno dei sopraluoghi prima di mettere in atto le loro rapine e per quanto riguarda la maschera.. sicuramente sarà stato un ladro inesperto notando anche la sua (per fortuna) incapacità di usare una pistola!-
Santana scosse la testa. C’erano troppe cose che non quadravano.
-Secondo te sta bene?- chiese Puck guardando la sua fidanzata –E’ molto strana da ieri!-
-Santana è arrivata la signora Evans!- disse Marley arrivando davanti alla sua scrivania riscuotendola dai suoi pensieri
La latina dalla fretta del ricomporsi si sbilanciò dalla sedia e cadde sul pavimento sotto gli occhi confusi degli altri ragazzi.
-No decisamente non sta bene!- disse Quinn guardandola
Santana si rialzò velocemente sistemandosi la camicia e i capelli andando poi incontro alla ragazza.
-Signora Evans benvenuta!- disse Santana sorridendole
Brittany le fece un timido saluto con la mano
-Venga, il mio collega la sta aspettando!- continuò la mora facendo cenno alla ragazza di seguirla verso una stanza dove l’agente Artie Abrams avrebbe fatto l’identikit.
Brittany ci impiegò circa una mezz’ora a descrivere l’uomo. Ragazzo sulla ventina o poco più, carnagione chiara, abbastanza robusto, con capelli scuri e occhi verdi e con una giacca blu e bianca di qualche squadra scolastica sportiva.
-Abbiamo qualche riscontro?- chiese Quinn avvicinandosi con Puck alla postazione del ragazzo mentre Brittany seduta affianco all’agente guardava anche lei il computer.
-Nulla. Non è nei nostri database!- disse il ragazzo dopo aver fatto una ricerca approfondita dei criminali schedati.
-Non è possibile!- urlò seccata la latina dando un pugno sul tavolo per poi tranquillizzarsi dato che Brittany la osservava intimorita. Non voleva spaventarla.
-Aspettate… quella giacca è della squadra di football universitaria degli UCLA Bruins.- disse Puck guardando la foto
-Sei sicuro?-chiese Quinn
-Certo! Ci ho passato mesi come infiltrato per il caso della banda di spacciatori- continuò convinto il ragazzo –Posso inviare una foto al mio contatto all'UCLA magari lo conosce!-
Santana annuì guardando Brittany. Avrebbe scoperto tutto su quell’uomo. L’avrebbe fatto per quella ragazza che non si meritava di essere stata aggredita.
Avrebbe scoperto perché quel uomo voleva uccidere Brittany.

******
Ebbene abbiamo scoperto un po' di cose in questo capitolo.. secondo voi chi può essere l'aggressore? Qualche idea?
E abbiamo anche conosciuto Brittany! Avanti quanti se l'aspettavano sposata? E con Sam tra le altre cose? nessuno immagino! xD Lo so sono malvagia!
Spero che la storia sia di vostro gradimento. Le soprese non sono finite qui!
Ringrazio tutte le magnifiche persone che hanno recensito lo scorso capitolo. Non pensavo che vi sarebbe piaciuto così tanto.
Grazie anche a tutte le persone che preferiscono, seguono e ridordano la storai
THANK YOU :)
a presto #BrittanaIsEndgame ;)
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