Serie TV > The Originals
Segui la storia  |       
Autore: Robigna88    11/02/2016    2 recensioni
SEQUEL DI THE FAMILY BUSINESS
Elijah ed Allison stanno insieme da poco quando John Constantine, che di solito preferisce lavorare da solo, chiede aiuto alla cacciatrice. Lei è l'unica di cui, a parte Chas e Zed, si fida a sufficienza. E' una persona che come lui conosce le atrocità di quella vita e che nonostante tutto combatte ancora. Una persona che ha molti amici e molti nemici, che ha stabilito alleanze e ha una grande abilità nel cacciare. I loro cammini si sono incrociati diverse volte per piccoli casi risolti velocemente. Stavolta però si tratterà di lavorare fianco a fianco per lungo tempo, dare vita a nuove collaborazioni e combattere nuovi e oscuri nemici. Questa collaborazione quanto minerà gli equilibri della appena nata relazione tra l'Originale elegante e la bella cacciatrice?
IL CROSSOVER COMPRENDE, OLTRE A CONSTANTINE, ANCHE SPN E TVD.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NDA: Tempo di decidere per El... buona lettura e lasciatemi un commento se vi va :D
Sotto l'outfit di Allison perchè mi piace mostrarvi come la immagino ;) abbracci, Roby.


warn

26.

 

 

 

 

 

Allison corse per l’ultimo tratto di strada, poi si fermò per un attimo a riprendere fiato e si piegò poggiandosi con le mani sulle ginocchia.

Qualcuno la seguiva da almeno dieci minuti ma lei aveva finto di non essersene accorta, almeno fin quando non era giunta nei pressi del bunker dove poteva avere di nuovo a disposizione tutte le armi di cui poteva aver bisogno; le armi e anche i Winchester.

Pensò, e il pensiero durò un brevissimo lasso di tempo, che il silenzio di John era tremendamente sospetto. Era partito per Atlanta un mese prima e da allora aveva avuto solo sfuggevoli notizie.

Sicuramente stava combinando qualcosa. Si domandò se era il caso che iniziasse a preoccuparsi anche per Castiel che era andato alla ricerca di Metatron ma, a quanto sembrava, non lo aveva ancora trovato.

Fece un grosso respiro e si avvicinò alla porta del bunker, la aprì ed entrò senza però richiuderla.

Dean e Sam stavano facendo colazione seduti ad uno dei grandi tavoli quando lei arrivò e scese correndo giù per le scale.

“Hey” la salutò Dean. “Abbiamo preparato la colazione anche per te.”

Lei gli fece un cenno con la mano, uno di quei soliti segni che valevano più di mille parole e sia lui che Sam afferrarono le pistole.

“Che succede?” sussurrò proprio quest’ultimo guardandola.

“Qualcuno mi segue da almeno dieci minuti ma non sono riuscita a vedere chi e non mi sono fermata ad indagare perché non avevo nessuna arma con me” gli spiegò lei impugnando la sua pistola.

“Non ha bisogno di un’arma signorina Morgan, non contro di me. Sa benissimo che non le farei mai del male.”

Allison chiuse per un attimo gli occhi, riconoscendo la voce e si rilassò appena, senza però lasciare l’arma. “Tristan” mormorò. “Che cosa ci fai qui? E soprattutto come mi hai trovata?”

“Gliel’ho detto,” replicò lui avanzando e mettendo le mani nelle tasche del cappotto grigio. “Io la osservo.”

Il vampiro si muoveva in modo così simile ad Elijah, pensò la cacciatrice, da farle impressione.

“Conosci questo tizio?” chiese Dean puntandogli l’arma contro, guardandolo perplesso. “Perché ha un’aria così familiare?”

“Sono Tristan de Martel, il primo vampiro creato da Elijah Mikaelson a cui, mi hanno detto, somiglio parecchio nei modi e nei gesti” si presentò lui. “E voi siete Sam e Dean Winchester…”

“Ti ho chiesto che cosa ci fai qui” ripeté Allison guardandolo. “Sarebbe cortese da parte tua rispondere.”

“Ah” sospirò Tristan. “Vedo che siamo passati a darci del tu, mi fa molto piacere. Devo dedurne che forse finalmente cominci a considerarmi come un amico?”

“Non credo proprio” rispose la donna. “Ora te lo chiederò un’ultima volta, dopodiché ti sbatterò fuori di qui a calci. Che cosa ci fai qui?”

Il vampiro sorrise guardandola con… dolcezza. O almeno così le parve. “Sono qui per accompagnare qualcuno. Recentemente ho potuto constatare che qualcuno che ha fatto parte della tua vita molto tempo fa è… tornato per così dire. So che i rapporti tra di voi sono tesi quindi non volevo che ti cogliesse troppo di sorpresa, volevo prepararti all’incontro.”

“Di chi stai parlando?” chiese Sam alzando un sopracciglio.

“Del caro signor Matthew Morgan.”

Allison sgranò gli occhi. “Mio fratello è morto, Klaus lo ha ucciso un anno fa.”

Tristan scosse il capo. “Mi dispiace Allison, qualunque cosa Klaus ti abbia detto non è la verità. Non dovresti essere così sorpresa in fondo, sappiamo tutti che di lui non ci si può fidare.”

“Smettila!” esclamò la cacciatrice avvicinandosi per essere faccia a faccia con lui. “Stai mentendo. Mio fratello è morto.”

“Tuo fratello è sulla mia auto e vuole vederti, ma non glielo permetterò se la cosa non ti fa piacere.”

“Allison…” si sentì chiamare  e quando si voltò vide che Sam stava fissando le scale.

Seguì la direzione del suo sguardo e quello che vide le fece riempire gli occhi di lacrime, battere il cuore più forte e non per un sentimento di gioia. Non poteva credere che Klaus le avesse mentito, non su una cosa così importante.

Ed Elijah? Anche lui lo sapeva e aveva mentito?

“Le avevo detto di aspettare in auto” parlò Tristan senza però distogliere lo sguardo da Allison.

“Ciao Ally” sussurrò Matt ignorandolo completamente.

La donna indietreggiò di qualche passo, si fermò solo quando le mani ferme di Dean le si posarono sulla schiena con una decisione che sembrava voler dire che non era sola.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Sei un vampiro adesso, lasciarsi trasportare dall’impulsività non è la scelta migliore. I tuoi sensi sono amplificati, quando combatti con qualcuno, che sia per attacco o per difesa ora devi prima imparare ad ascoltare i rumori intorno perché ogni singolo suono ti sarà utile in combattimento.”

Camille sospirò muovendosi avanti e indietro, poi fissò Elijah. “Lo dici come se fosse facile…” gli disse. “Non ho ancora imparato ad usare il mio super udito, né la mia super vista, né la mia super velocità, né nient’altro di tutto ciò che è nuovo in me.”

“Imparerai” la rassicurò l’Originale elegante. “Vuoi che ci fermiamo per oggi?”

“No” mormorò la bionda. “Vorrei che Allison fosse qui. Non fraintendermi, tu sei un insegnante davvero fenomenale ma io e lei… siamo amiche e ho come la sensazione che tutto sarebbe più facile con lei intorno.”

Lui sospirò abbassando lo sguardo. “Sì, ho questa sensazione anche io.”

“Oh no” Camille si avvicinò e lo strinse in un abbraccio improvviso che lo colse di sorpresa. “Mi dispiace, non ho pensato prima di parlare.”

Elijah rimase immobile per qualche secondo, poi si schiarì la voce sperando che lei capisse e si allontanasse da sola perché gli sembrava terribilmente scortese essere il primo a rompere quel contatto che sapeva di sincera amicizia.

Lei capì e si allontanò rimettendosi dritta, di fronte a lui poco distante. “Ti manca molto non è vero?”

“Vedo che non hai perso il tuo tocco da psicologa quando sei diventata vampiro” l’Originale sorrise.

“Certe cose non cambiano mai, neppure dopo la morte. E immagino che tu non mi risponderai, come al solito.”

“Mi manca moltissimo” rispose invece lui. “Mi manca così tanto che mi manca il respiro, ma è tutto così complicato…”

Camille annuì. “Vuoi sapere cosa penso?”

“Credo che qualunque cosa risponderò me lo dirai comunque, quindi dimmi pure.”

“Credo che tu dovresti pensare a te stesso per una volta. A te stesso e a quello che ti fa felice” gli disse seriamente lei. “L’amore è una cosa rara Elijah, non lasciartelo sfuggire.”

Elijah la guardò intensamente per un lungo attimo. Stava per dire qualcosa quando il suo cellulare squillò; sullo schermò il nome di Freya.

“Freya” rispose. “Che succede?”

“Devi venire a casa, adesso. Allison è appena arrivata e non porta buone notizie.”

“Arrivo immediatamente” il vampiro fece un cenno a Camille che annuì, poi corse via.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

La prima cosa che Elijah sentì una volta entrato in casa fu la voce di Freya che cercava di sovrastare la voce di Niklaus e quella roca e sensuale della donna che amava.

“Allison!” urlò salendo su per le scale, seguendo il rumore fino alla camera in cui si trovavano tutti.

Quando entrò il viso bello e ora paonazzo di Allison gli fu davanti. “Che sta succedendo?” chiese senza riuscire a fermare il sorriso che gli si era stampato sul viso alla vista della donna.

“Allison si è presa il disturbo di venire fino a qui per accusarmi di qualcosa” disse Klaus bevendo un sorso dal bicchiere che aveva in mano. “Sostiene che le ho mentito quando ho detto di aver ucciso il suo adorabile fratello.”

“Che significa?” domandò il maggiore dei Mikaelson guardando Allison. “Hey” sussurrò a lei. “Parla con me, spiegami cosa sta succedendo.”

Lei deglutì a vuoto. “Ero in Kansas con Sam e Dean quando Tristan ha fatto la sua comparsa portandosi dietro mio fratello, vivo e vegeto.”

“Com’è possibile?” Elijah si voltò verso suo fratello. “Niklaus…”

“Non ho idea di come sia possibile visto che mi ricordo perfettamente di averlo ucciso.”

“O siamo diventati tutti pazzi oppure tu stai mentendo, e non sarebbe la prima volta” lo accusò la cacciatrice. “Dimmi la verità Klaus, è tutto ciò che chiedo.”

“Ti ho detto la verità!” esclamò l’Ibrido. “Ma tu non vuoi ascoltarmi, te ne stai lì a giudicarmi, proprio tu, proprio ora…”

Allison  lo fissò perplessa. “E questo che diavolo vorrebbe dire?”

“Tu porti sventura in questa famiglia” sibilò Klaus. “Per colpa tua Camille è un vampiro, mia sorella è costretta a stare lontana dalla sua famiglia  e una oscura profezia aleggia su di noi. Se tu non fossi stata così presente in questa famiglia non ci sarebbe stata una minaccia e Tristan e compari non avrebbero avuto motivo di ritornare” le disse.

“Klaus…” intervenne Freya.

Ma l’Ibrido bevve tutto d’un sorso ciò che rimaneva nel suo bicchiere, poi lo poggiò sul mobile lì accanto e rise guardando suo fratello.

“Mi sento in dovere di metterti in guardia fratello. Fai attenzione Elijah o…”

Elijah si voltò e lo spinse con tutte le sue forze, puntandogli un dito contro. “No, tu fai attenzione. Hai dato fiato alla bocca senza riflettere, come sempre. Lei è la cosa migliore che sia capitata a questa famiglia, a me.”

“Ne ho abbastanza!” esclamò Allison attirando l’attenzione. “Ne ho abbastanza delle tue paranoie. Ne ho abbastanza di tutto…”

Il suo tono di voce era talmente esasperato che Freya pensò sarebbe scoppiata in lacrime, ma non lo fece. La capiva, anche lei era stata vittima di diffidenza da parte di quel fratello che voleva comandare su tutto e tutti.

“Ne ho abbastanza” ripeté la cacciatrice passandosi una mano tra i capelli.

“Allison” Elijah cercò i suoi occhi. “Verremo a capo di tutta questa storia, vedrai.”

“No!” esclamò lei. “Io ne verrò a capo, da sola. Come sempre. Mi dispiace Elijah… mi dispiace e odio doverlo fare perché ti amo da morire ma non credo di avere altra scelta.”

“Fare cosa?” chiese cauto lui.

“Da adesso in poi non accetto più di venire dopo qualcuno Elijah. Né dopo la tua famiglia né dopo Hayley… perché io ho annullato tutto, ogni dannata cosa per stare con te e l’ho fatto perché ti amo, l’ho fatto perché tu vieni prima di ogni altra cosa per me. Ma è ovvio che per te non è lo stesso, altrimenti saresti venuto via con me quando quella maledetta profezia mi ha costretta a lasciare la città” gli disse tutto d’un fiato. “È ora di scegliere El… me o questa casa, questa famiglia.”


out
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Originals / Vai alla pagina dell'autore: Robigna88