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Autore: 18Ginny18    11/02/2016    3 recensioni
Molti segreti le sono stati celati... Loro dicono "per il bene comune"... Ma a quale prezzo?
Piccolo assaggio:
Albus sapeva di dover fare in fretta. Non sarebbe stato facile far allontanare la bambina dai Potter, prima dell'arrivo dei mangiamorte. Voldemort li avrebbe trovati.
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio, Sirius Black, Sorpresa | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, James/Lily, Sirius/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie '~The Black Chronicles~'
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Capitolo 2 - SMISTAMENTO
Una volta scesi dal treno gli studenti del primo anno vennero radunati da un uomo alto due metri e cinque volte più grosso del normale. Aveva il volto quasi nascosto da una criniera lunga e ispida e una barba incolta e aggrovigliata.
Lo seguirono giù per quello che sembrava un sentiero ripido e stretto. Dopo aver svoltato l'angolo, Ginevra rimase senza fiato.
Oltre le acque di un grande lago nero, appollaiato in cima a un'alta montagna sullo sfondo, con le finestre illuminate che brillavano contro il cielo pieno di stelle, sorgeva un grande castello con molte torri e torrette.
- Non più di quattro per battello - avvertì l'uomo indicando una flotta di piccole imbarcazioni in acqua, vicino alla riva. Insieme a Ginevra e Hermione salirono un ragazzino dal viso pallido e affilato e una ragazzina dalla carnagione olivastra, che rivolse loro un sorriso timido.
Quando tutti gli studenti occuparono le imbarcazioni esse si staccarono dalla riva contemporaneamente, scivolando sul lago liscio come vetro. Tutti tacevano, i loro sguardi erano stati rapiti dall'imponente castello che li sovrastava e una volta raggiunta la terraferma si apprestarono a salire delle scale di pietra. Attraversarono la Sala d'Ingresso e in cima ad un'altra scalinata li attendeva una donna dai capelli neri raccolti in uno chignon, vestita di verde smeraldo.
Diede loro il benvenuto e, una volta spiegata la funzione delle quattro Case, li informò che la cerimonia dello Smistamento sarebbe iniziata pochi minuti dopo.
La professoressa uscì dalla stanza e Ginevra si guardò intorno.
La maggior parte dei ragazzi che la circondava pareva molto agitata. L'unico che sembrava a proprio agio era il ragazzino pallido che poco prima era sulla barca con lei. Stava osservando Harry, che era a pochi passi di distanza, con interesse.
- È vero, allora - esordì il ragazzo pallido. - Harry Potter è venuto a Hogwarts.
Gli altri studenti iniziarono a sussurrare eccitati il nome del ragazzo sopravvissuto.
- Io sono Malfoy. Draco Malfoy.
Ron diede un colpetto di tosse che avrebbe potuto benissimo dissimulare una risatina. Draco Malfoy lo guardò.
- Il mio nome ti fa ridere, eh? Non c'è bisogno che ti chieda il tuo. Capelli rossi, una vecchia toga di seconda mano: devi essere un Weasley.
Ginevra non riusciva a crederci. Avrebbe tanto voluto prenderlo a schiaffi. Non sopportava che persone come quel ragazzino viziato insultassero i suoi amici.
Il biondo si rivolse di nuovo a Harry.
- Scoprirai che alcune famiglie sono migliori di altre, Potter. Non vorrai fare amicizia con le persone sbagliate...? In questo posso aiutarti io.
Allungò la mano per stringere quella di Harry, ma lui non la prese.
- Credo di essere capace di capire da solo chi sono le persone sbagliate, grazie - gli rispose gelido.
Draco Malfoy non arrossì, ma le guance pallide gli si tinsero di un vago colorito roseo.
Ginevra era soddisfatta della risposta che Harry aveva dato a quel bulletto. Se fosse stata al suo posto, gli avrebbe risposto per le rime.
La professoressa McGranitt, ovvero la donna che li aveva accolti al loro arrivo, era tornata e ordinò agli studenti di seguirla.
Entrarono in fila per due nella Sala Grande.
La sala era illuminata da migliaia e migliaia di candele sospese a mezz'aria sopra quattro lunghi tavoli, intorno ai quali erano seduti gli altri studenti. I tavoli erano apparecchiati con piatti e calici d'oro scintillanti. In fondo, rialzato, c'era un altro tavolo lungo, intorno al quale erano seduti gli insegnanti. Fu lì che la McGranitt accompagnò gli allievi del primo anno.
La professoressa, senza fare rumore, collocava uno sgabello a quattro gambe davanti a loro. Sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago. Era un cappello tutto rattoppato, consunto e pieno di macchie.
- Dunque, - disse la McGranitt - prima di cominciare, il professor Silente vorrebbe dirvi alcune parole.
Dal centro del tavolo degli insegnanti, Albus Silente si era alzato in piedi. Sorrideva agli studenti con sguardo radioso, le braccia aperte, come se niente potesse fargli più piacere del vederli tutti lì riuniti.
- Benvenuti! - disse. - Benvenuti a Hogwarts per un nuovo anno scolastico! Prima di dare inizio allo Smistamento, desidero dare, a voi tutti, alcuni annunci. Gli studenti del primo anno devono ricordare che l'accesso alla foresta è severamente proibito a tutti gli studenti. Inoltre, il nostro guardiano, il signor Gazza, mi ha chiesto di rammentarvi che la parte destra del corridoio del terzo piano è zona preclusa a tutti coloro che non desiderano fare una fine molto dolorosa. Grazie.
E tornò a sedersi.
A quel punto, la McGranitt si fece avanti tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena.
- Quando chiamerò il vostro nome, metterete il cappello parlante sulla testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati - disse. - Hannah Abbott!
Una ragazzina dalla faccia rosea e con due codini biondi venne fuori dalla fila inciampando, indossò il cappello che le ricadde sopra gli occhi e si sedette. Un attimo di pausa...
- TASSOROSSO!
Il tavolo di Tassorosso si rallegrò ed esplose in un applauso quando Hannah andò a prendervi posto.
- Ginevra Black!
In quell'istante il cuore di Ginevra prese a battere così forte che temette che qualcuno lo sentisse.
Mentre si avvicinava allo sgabello, la sala fu invasa da sussurri.
- Ha detto Black?
- Black? Come quel Black?
Prima che il cappello le coprisse gli occhi, Ginevra vide gli studenti di ogni Casa allungare il collo per avere una visuale migliore.
- Mh... - le sussurrò una vocina all'orecchio. - Sei una ragazza sveglia, gentile e sempre pronta ad aiutare il prossimo. Davanti a delle difficoltà il coraggio non ti manca di certo, anche se a volte sei un po' avventata. Per Bacco, non mi era mai successa una cosa del genere! Mi hai dato un bel grattacapo, signorina.
Il cappello rimase in silenzio per qualche istante. Ginevra pensava che se non fosse stata smistata al più presto, probabilmente il cuore le sarebbe uscito dal petto.
Pian piano l'ansia venne sostituita dall'irritazione e Ginevra iniziò a tamburellare le dita ai bordi dello sgabello.
- Non ti scaldare - le sussurrò il cappello. - Ci sto arrivando.
- Basta che ti sbrighi, però - borbottò lei e sentì dei ragazzini ridacchiare.
- E va bene - disse la vocina - A quanto pare dovrò basarmi sull'idea iniziale... SERPEVERDE!
Ginevra rimase sconvolta dalla scelta del cappello. Pensava che sarebbe finita a Grifondoro, come i suoi genitori... evidentemente si sbagliava.

La mattina seguente, quando varcò la soglia dell'aula di Pozioni, Ginevra salutò Ron, Harry e Hermione con un cenno della mano e loro risposero altrettanto.
Quando prese posto, Draco - che la sera precedente scoprì essere suo cugino - si sedette accanto a lei. All'inizio Ginevra non era felice della loro parentela, ma passando un po' di tempo insieme  scoprì che non era poi tanto male e che era molto utile come scudo per i bisbigli dai quali veniva inseguita. Ovunque si girasse sentiva solo: - Ma è figlia di quel Black? Quello che è finito ad Azkaban?
Stava diventando una tortura. Il destino la sfidava a non piangere. Doveva farci l'abitudine. Ma erano dieci anni che suo padre era rinchiuso in una cella ad Azkaban accusato di omicidio. Lei, ovviamente, non credeva neanche ad una parola di quello che diceva la gente intorno a lei. Le loro accuse colpivano un muro senza riuscire ad infrangerlo, ma arrivava un momento in cui le accuse le facevano troppo male e il muro crollava insieme a lei per poi ricostruirsi.
La porta dell'aula si spalancò e il professor Piton, ovvero l'insegnante di Pozioni nonché direttore della Casa di Serpeverde, fece il suo ingresso. Piton era un uomo dalla carnagione giallastra, dal naso adunco e dai capelli neri e untuosi.
Ginevra si chiese se si fosse mai lavato i capelli e nella sua mente si presentò l'immagine di un secchio pieno d'acqua sospeso per aria pronto a versarsi sulla testa dell'insegnante.
Scacciò quel pensiero, anche se invitante, e prestò attenzione alla lezione.

In quello stesso istante, nel suo studio, Silente era in piedi accanto alla finestra con lo sguardo perso oltre la Foresta Oscura e immerso nei suoi pensieri.
- Ho sentito che la figlia del mio pronipote rinnegato è entrata a far parte della mia Casa. È vero?
A parlare era stato il ritratto di un mago dall'aria scaltra, con la barba a punta, che indossava i colori verde e argento di Serpeverde.
- Sì - rispose Silente, accennando un sorriso soddisfatto.
- Dunque il tuo piano sta procedendo bene, per adesso.
- E a questo proposito ho bisogno del tuo aiuto, Phineas - disse Silente. - Deve essere informato anche lui degli ultimi sviluppi.





ANGOLO AUTRICE:
Buon pomeriggio a tutti voi!
Ci tengo a ringraziare a tutti coloro che hanno messo Secrets tra le seguite/preferite e ricordate. 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che lascerete un piccolo commento.
Per quanto riguarda l'aggiornamento forse potrò pubblicare il terzo capitolo lunedì, ma se così non fosse ci vediamo giovedì.
Fatto il misfatto!
18Ginny18
  
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