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Autore: Rinchan39    12/02/2016    1 recensioni
Nel regno dei demoni si narra che il legittimo erede al trono avrà gli occhi color del cielo. Dopo secoli la profezia si avverò,ma nessuno avrebbe mai detto che l'erede sarebbe stata una ragazza apparentemente umana, che viaggiava in compagnia di 2 demoni. Tra mille insidie la nostra Rin riuscirà a scoprire la verità sulla sua famiglia e le sue origini? E Sesshomaru accetterà il fatto di non essere il principe dei demoni?
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano ormai passati dodici anni dalla nascita della piccola Rin. Questa aveva portato felicità in tutto il castello. Prima della sua nascita la vita di corte era monotona e noiosa, ma da quando c'era lei tutti (ciò vuol dire ancelle, dame da compagnia, ma sopratutto le sue sorelle) avevano iniziato a fare degli strappi alle regole, a partire dal saltare le lezioni e rubare i dolcetti appena sfornati dalle cucine reali. I suoi genitori all'inizio pensarono che fosse l'età infantile a farle fare tutto ciò, ma visto che non smise di fare la "ribelle" i suoi genitori si arresero. Dopotutto era una bambina bellissima, sia d'aspetto che di carattere. Rin era alta e magra. Aveva una folta chioma di capelli color dell'ebano che gli ricadevano morbidamente sulla schiena(senza però dimenticare il suo codino laterale) , i quali facevano contrasto con la pelle apparentemente fatta di porcellana. I suoi tratti demoniaci erano ben evidenti sulla sua pelle chiara, soprattutto il sole blu sulla fronte. Ma il suo punto forte erano sicurarmene gli occhi. Un paio di grandi occhi color del cielo più acceso che sprizzavano felicità e che riuscivano a vedere solo il buono di ogni cosa. Ed esattamente così era il suo carattere: solare, buono, gentile. Rin era una ragazza che non avrebbe mai fatto del male a una mosca. Era un bel giorno di primavera e come al solito Rin era fuori a giocare ad acchiappatela con Shira, la quarta sorella. Lei era l'esatto opposto di Rin: aveva i capelli color della neve costantemente raccolti, pelle leggermente abbronzata, occhi color del topazio, una stella viola sulla fronte e sulle guance aveva sue segni violacei. Shira era leggermente più alta di Rin e un po' più magra. Nell'insieme molto carina. Lei però, al contrario di Rin, era abbastanza pessimista e riservata. L'unica persona con cui si confidava era proprio Rin. Non per niente, Rin era la sorella con cui aveva legato di più. - Forza Shira, prendimi!! Sempre che tu ci riesca!- infatti Rin era la più veloce e agile delle cinque sorelle. - Guarda Rin, una tigre!!- - Dove?!- così facendo Rin si distrasse per pochi istanti, ma abbastanza affinché Shira la riuscisse a prendere. - Presa!!- esclamò ridendo la maggiore. - Ma così non vale!- ribattè Rin per poi unirsi alle risate della sorella. - Hei Karen, Noel, Seira! Perché non venite a giocare con noi?- chiese Rin alle sorelle. Karen era la maggiore, Noel era la seconda è Seira la terza. Queste tre erano praticamente tutte uguali a Shira se non fosse stato per il colore delle stelle in fronte. Infatti Karen aveva la stella rossa come i segni sulle guance, Noel l'aveva turchese e Seira l'aveva verde scuro. Le tre sui guardarono per un attimo e poi balzarono nella direzione opposta a quella di Rin. - Prendici se ci riesci!- quella frase fu come invitare Rin a nozze, visto che con uno scatto felino cominciò a rincorrere le sorelle. Dal balcone del palazzo che si affacciava al giardino, il re guardava le sue cinque figlie con sguardo dolce e orgoglioso. Perché era proprio orgoglioso di essere il padre di cinque demonesse come loro. Quando la regina lo raggiunse il re la guardò con uno sguardo preoccupato. - Cosa c'è che non va, amore?- chiese la regina, percependo subito la preoccupazione del re. - Non lo so Isabella. È da un po che ho la sensazione che stia per succedere qualcosa di terribile e irrimediabile...- - Che cosa intendi dire, Toga?- la voce della regina era piena di preoccupazione. - Non lo so di preciso, ma ho l'impressione che qualcuno stia tramando qualcosa di terribile alle nostre spalle... Qualcuno a noi molto vicino.- il volto del re si fece immediatamente serio. - Stai parlando di tuo fratello, Kenshin?- chiese la regina, leggermente preoccupata. - Si, e non solo di Kenshin, ma anche di tuo fratello Katashi.- - Io credo che le tue paure siano infondate, caro. Adesso non pensarci e chiamiamo le ragazze per la cena.- il re annuì non molto convinto e andò a chiamare le sue adorate figlie. Quando furono tutti a tavola, cominciarono a raccontarsi di ciò che era accaduto durante la giornata. Le sorelle di come avevano passato la mattinata: chi aveva letto, chi aveva fatto equitazione coi draghi e chi aveva raccolto fiori. I genitori ascoltavano le figlie con pazienza. Alla fine della cena, quando i sovrani stavano per ritirarsi nelle loro stanze, il palazzo cominciò ad andare a fuoco. - Cosa sta succedendo?!?- chiesero le principesse terrorizzate all'unisono. - Non lo so ragazze, ma dobbiamo andarcene il prima possibile!- disse la regina, cercando si mantenere la calma. Stavano per la sciare la sala da pranzo, quando due uomini si piazzarono davanti all'uscita. - Io non credo che voi lascerete questo palazzo tanti in fretta, mio caro re!- la voce cupa e agghiacciante della maestosa figura non era certo sconosciuta alle orecchie del re. - Kenshin, lasciaci passare!- la voce del re era piena di rabbia. - Io non credo proprio fratellino.- Il re stava per colpirlo con i suoi artigli, ma Kenshin fu più svelto e gli trapassò il petto per poi estrarne il cuore del re. - Ti dimentichi che io sono più veloce di te, Toga. E Dopo aver sterminato la tua famiglia, noi avremmo il controllo del mondo intero!- - Ma...maledetto...-dopo aver detto queste parole il re cadde a terra in una pozza di sangue, esanime. La regina non fece in tempo a realizzare ciò che fosse appena successo, che accadde la stessa cosa alle sue prime quattro figlie. Stava per succedere la stessa a Rin, ma la regina, pur di salvare sua figlia si frappose tra la lama di suo fratello Katashi e sua figlia. In men che non si dica la regina fu trafitta dalla lama di suo fratello. - Scappa Rin. T...tu de...devi v...vi...vivere...- quelle furono le sue ultime parole, prima di cadere nel sonno eterno insieme a tutta la sua famiglia. - NOOOOOO!!!!!!- Rin era pietrificata dal dolore della perdita, ma quando Kenshin stava per ucciderla, lei scappò da una finestra e si mise a correre a più non posso. Dopo ore e ore di corsa, Rin cadde a terra sulle rive di un fiume, stremata non solo per la corsa, ma anche per il pianto e il dolore della perdita. "Madre, padre, sorelle, vi vendicherò! È una promessa." Questi furono i suoi ultimi pensieri prima di perdere i sensi. In quel preciso momento, per chissà quale motivo, i poteri demoniaci l'abbandonarono, come anche la memoria. La felicità non dura mai in eterno... Salve a tutte ed eccomi tornata! Questo capitolo mi sembra un po' triste,ma era d'obbligo. Spero di averlo fatto meglio del primo. Se avete consigli o notate degli errori fatemelo sapere! Ciao e alla prossima!🤗😘
   
 
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