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Autore: egypta    21/03/2009    8 recensioni
"Ormai erano ore che camminavo per il bosco, con gli occhi consumati della lacrime che ancora adesso continuano a scendere, solcandomi le guance ormai arrossate e scheletriche.
Non mangiavo, non bevevo, mi limitavo solo a continuare a esistere, sperando che l’angelo della morte si accorga di quest’anima in pena e la porti con se, in un mondo fatto di felicità e spensieratezza, dove mi auguro possa essere più felice.
Ma ormai anche la felicità è voltata via, con il nome di Edward Cullen, che se l’è portata via con se. La mia vita, si è portato via con se. E ormai non c’è modo di riprendermela."
Una Bella consumata dalla perdita di Edward, si ritroverà nel filo di una parentela di vampiri molto speciali, che perfino i vampiri stessi credevano fossero leggenda, o solo un altro modo per identificare i Volturi... Ma forse le cose stavano diversamente...
Mia seconda ficcy su Twilight... Spero che vi possa piacere^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hunters

Rimanemmo in Biblioteca per circa tre ore, ricoperte da scartoffie varie, ingiallite e logore. Ne avevo trovate alcune molto interessanti, soprattutto una, che parlava di Stregoni Benefici, e quindi anche di me.
Diceva che i Benefici erano dei vampiri italiani, "che secondo la tradizione stanno dalla parte del bene e sono nemici mortali dei vampiri malvagi".

Beh, diciamo che diceva giusto. Noi stavamo dalla parte del bene, eravamo fedeli a Dio, e per natura dovevamo lottare contro i vampiri, gli Impuri, maledetti, i servi del demonio.
Ed era vero che eravamo italiani, cioè, di origine italiana.
Il nostro capostipite, Beneficus, era il quarto volturo, compare di Aro, Caius e Marcus.
Era un bel giovane, di lingua latina e dell'epoca medioevale, che si unì d'apprima al corpo di guardia personale di Aro, per poi guadagnare la sua piena fiducia, e stima, e diventare il suo braccio destro, guadagnandosi il titolo di "quarto volturo", il pupo di Aro.

La leggenda narra che un giorno, mentre si stava cibando di un uomo anziano, di un prete, il crocifisso che ques't ultimo portava al collo cominciò a emettere luce, d'apprima bianca, poi rossa, poi giallo dorato, verde dorato e infine nero.
La luce lo accecò, e proprio in quel momento, successe qualcosa - che tuttora nessuno sa cosa - che gli cambiò completamente il modo di pensare sulla sua natura, sul volersi cibare di persone innocenti.
Non volle più cibarsi di sangue umano, e questo chiaramente lo faceva indebolire.

Una sera, una guardia gli portò una ragazza umana, che lui rifiutò per l'ennesima volta.
La ragazza, che ovviamente era terrorizzata, non smetteva un attimo di piangere, e la guardia, omai stanca dei suoi lamenti, la schiaffeggiò.
Brutta mossa, visto che questa suscitò l'ira del quarto volturo.
Perse la testa, e sfinito dalla fame si avventò come una furia sulla guardia, che presa alla sprovvista non osò neppure difendersi.
Beneficus una volta che fu sulla guardia, dando retta all'istinto, cominciò a squarciargli il petto e raschiando i legamenti degli organi al resto del corpo, glieli strappò, e li mangiò.
"Va all'Inferno, anima dannata", disse, una volta finito il suo pasto.

Si racconta, che da quel momento, infondo alla schiena gli apparse uno strano tatuaggio, che lui dichiarò essere il simbolo del suo essere.
Ovvero che aveva il potere di mandare l'anima della sua preda all'inferno, al paradiso o al purgatorio.
Il suo veleno era letale, non tanto per gli umani, ma per i vampiri che avevano la sfortuna di diventare il suo pasto.
Inoltre, si dice che la ragazza umana che lui salvò dalla guardia divenne la sua amata compagna, e madre dei suoi cinque figli, che poi si unirono a loro volta con altri vampiri, generando altri stregoni benefici, che si diedero il nome di: Supplicius i rossi, Geroglyum i giallo dorati, Terranova i biachi, Liberum i verde dorati e infine noi, Crucis i neri.

La ragazza umana che salvò, però, non era del tutto normale.
Erano al tempo del Medioevo in quel periodo, dove stava prendendo inizio la caccia alle streghe.
La giovane infatti, era stata presa dalla prigione degli Inquisitori, accusata di essere una strega, quindi presto finita al rogo.
Infatti gli Inquisitori videro giusto, lei era una strega.
Dal'unione col vampiro, generò dei vampiri-stregoni,
Erano più forti dei vampiri normali, potevano sembrare umani quando e quanto volevano, i loro occhi erano dorati, con sulla pupilla la croce del loro colore di famiglia, avevano un'arma propria, creata appena venuti al mondo, e poteri e sensi più sviluppati dei comuni Impuri.

Nessuno scoprì mai niente sulla nuova specie, e ancor'prima che nascessero i figli del nostro capostipite, lui provò a far cambiare idea ai volturi, consigliandoli di nutrirsi di animali, che costatò essere un altro modo efficace per mantenere in forze i comuni vampiri, ma loro ovviamente non approvarono.
Infuriato, lui se ne andò. Per sempre.
A nulla servirono gli sforsi di Aro nel rintracciarlo, di lui non si seppe più nulla.
I suoi figli si dispersero per il mondo, una volta diventati abbastanza grandi.
Lì, diedero inizio ad un filo di parentele di vampiri, chiamati poi Stregoni Benefici.

<< Bella? >>. La voce insistente di Alicia mi risvegliò bruscamente dallo stato di trance in cui ero caduta, sobbalzando.

<< Bella mi ascolitiii?? >>

<< Oh? Oh, si si Alicia scusami, ero... Mi ero incantata >>, sorrisi colpevole, a mò di scusa.

Sbuffò, e scosse il capo, alzando gli occhi al cielo. Poi sospirò.
<< Cosa devo fare con te, è? >>, sorrise.

Alzai le spalle e risposi al suo sorriso.
Improvvisamente, avvertì delle presenze all'infuori dell'aura di protezione dei guardiani del castello.
Voltai di scatto la testa verso sinistra, dove al di la del muro si trovava l'entrata al castello, poi mi immobilizzai, in ascolto. Alicia fece lo stesso.
Dall'odore zuccherino dovevano essere i vegetariani.
Mi rilassai subito. Non erano un problema altri vampiri, l'importante era che non fossero i Mortem.
Avvertì altre due presenze con loro, sempre dall'odore piacevole.
Altri due vampiri, mmm

*Abbiamo ospiti*, esordì Alicia nella mia mente.

Mi voltai verso di lei, e ci scambiammo un sorriso complice.
Contemporaneamente, innalzammo i nostri scudi di protezione. Li legammo ai nostri fratelli e a tutto ciò che si muoveva nel castello, spiriti inclusi.

*Vai te di là, voglio vedere cosa combinano... Sapevano il mio nome...*, ordinai sempre tramite mente. Accennai un sorriso.

Annuì lentamente. Con un sorrisetto furbo, posò il libro sul tavolo, e voltatasi, con passo felpato si apprestò ad uscire dalla stanza.

*Non perdeteli d'occhio*, ordinai agli altri fratelli.

Quando Alicia uscì, andai a sedermi nel muretto che contornava il tavolo, e mi concentrai su quello che avveniva all'infuori di quella porta.
I vegetariani si erano fermati di fronte all'entrata del castello. Ovviamente, non vedevano gli spiriti che lo contornavano.
Non parlavano, si facevano cenni e basta.
Uno dei due nuovi fece un passo avanti, e una volta di fronte alla porta, bussò.
I frastuoni delle due botte che aveva dato alla porta riecheggiaro per tutto l'atrio interno, dove si trovavano i miei famigliari.
Lentamente, la porta d'entrata si aprì.
Indugiarono un po', ma poi lentamente entrarono.
Guardigni, raggiunsero l'atrio, dove i miei fratelli, ben nascosti, li fissavano divertiti.

Si fermarono proprio al centro del castello, e lì, rimasero in attesa, mentre si guardavano intorno estasiati dalla bellezza surreale del posto.

<< Wow.. E questo da dove è spuntato fuori? >>, le sfuggì ad uno di loro. Una voce maschile, grave e molto intensa.

<< Ma che posto è questo? Non mi sembra di aver mai visto un castello qui a Forks >>, sussurrò guardigno un altro maschio.

<< Non ne ho idea, però la nostra prerogativa ora è di trovare Bella >>, sussurrò di rimando quello che doveva essere il più anziano, un altro maschio.

<< Tsè, fosse per me potrebbe essere dove gli pare, basta che mi giri al largo >>, sbottò stizzita una voce femminile. Qualcuno di loro sbuffò.

*Caspita che vipera quella biondina!*, commentò ironico Kellmett.

*A detto Bella... Cosa centri te?*, mi chiese Rose, inviperita dall'affermazione della bionda.

*Non ne ho idea.. Anche a scuola mi avevano chiamata per nome... Come se mi conoscessero...*, risposi lentamente, fissando con sguardo vuoto il pavimento.

<< E se non si trovasse qui? >>, chiese titubante una voce femminile, molto dolce.

<< Il suo odore entrava qua dentro... Deve essere per forza qui >>, rispose la voce dell'uomo più vecchio.

*Bene, direi di entrare in scena*, esordì Alicia, *Vado io da loro, voi non vi fate vedere ancora, okay?*, continò.

Ci fu un "Daccordo" generale, e poi mia sorella uscì allo scoperto.
Senza farsi vedere, arivò in cima alla scalinata che la portava al piano inferiore, e da lì parlò.

<< Vi posso aiutare? >>, gli chiese cordiale, scendendo lentamente le scale.

Non se l'aspettavano: infatti sussultarono alla sua voce, e si voltarono di scatto.
Appena la videro, si misero immediatamente all'erta, guardigni e immobili.

<< Si, stiamo cercando una ragazza, Isabella, Isabella Swan >>, si fece avanti, quello che doveva essere il più anziano.

Isabella Swan.
A quel nome, qualcosa nella mia mente si mosse, e mi immobilizzai più di quanto già non lo ero.

"Sono Isabella Swan"
"Certo"
"Qui c'è il tuo orario, assieme a una pianta della scuola"

Voci, sentivo delle voci e non vedevo da chi provenissero. Mi spaventai, e per poco non caddi dal ripiano dove ero seduta.

Cullen
Swan
Cullen
Swan
Cullen..
Basta!!

Mi coprì le orecchie con le mani, rannicchiandomi in me.
Cos'erano tutte queste voci? Cosa volevano da me?!

Bella
la voce di un ragazzo, la più bella che abbia mai udito, era piena di tenerezza.
Bellaaa
La voce cristallina di una ragazza, vivace e sbarazzina.
Bella!!
La stessa voce del ragazzo di prima, solo che era piena di.. Terrore.

In un impeto mi riportai immediatamente in piedi, rigida come un paletto.
Rimasi in attesa di sentire ancora le voci, ma non sentì niente.
Erano scomparse non appena avevo avuto quella specie di scarica d'adrenalina, che mi aveva fatta alzare di scatto.

*Bella?*

*Bella?*

 *Bella tutto bene?*

*Bellaaaaa??? Mi rispondiiii???*

L'urlo mentale di Alicia mi riportò con i piedi per terra... per la seconda volta nella giornata.
Non capivo... Cosa era successo?

*S-si... Tutto...* sospirai per calmarmi *Va tutto bene*

*Ma che ti è preso?*, chiese anzioso Jason

*Non ne ho la più pallida idea...*, risposi sconfitta.

Strizzai gli occhi, e li riaprì.
Sospirai.
Era venuto il momento di fare due chiacchiere con gli ospiti.

*Arrivo*

Sentì i miei fratelli tesi, in apprensione per me. Avevano capito che c'era qualcosa che non andava... Avrei tanto voluto sapere cosa...

Trattenni per qualche secondo il respiro e lo ributtai fuori.
Andiamo
Con passo deciso, mi incamminai verso la porta della Biblioteca.
Erano ancora girati verso mia sorella, che in quel preciso istante, si era voltata di poco verso di me, scrutandomi di sottecchi.

<< Buonasera, vi posso aiutare? >>, domandai crecando di sembrare il più naturale possibile.
Li presi di sorpresa: infatti udendo la mia voce si voltarono di scatto, e rimasero immobili.
Quasi immobili.
I due nuovi vampiri che non avevo mai visto erano un uomo e una donna. L'uomo doveva essere sotto i trenta, alto, con capelli biondi e occhi dorati, la donna era più bassa dell'uomo, con capelli caramellati e occhi dorati.

Appena mi vide, la donna si portò tutte e due le mani davanti alla bocca, gli occhi lucidi e un espressione da crisi di pianto. L'uomo era semplicemente sconcertato.
Il resto della famiglia riassunse la stessa espressione che aveva nel bosco. Mi divertì soprattutto a vedere l'espressione terrorizzata di Chris.
Trattenni un sorriso.

<< Be.. Bella... Sei.. Sei proprio tu...? >>, chiese in un soffio la donna.

<< Beh, dipende da quale Bella cerchiate... >>, risposi quasi in un sussurro, calcando sulla parola Bella.

Sorrisi.
In quel momento, Alicia mi affiancò.




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