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Autore: xxcharlottexx    13/02/2016    1 recensioni
Sono Charlie e ho diciannove anni.
Non sono la classica ragazza della mia età, dai modi di fare allo stile vita. Sono particolare.
In molti mi dicono che sembro molto più grande della mia età, ma il mio aspetto fisico dimostra il contrario, sono minuta e di bassa statura, capelli biondi, carnagione chiara e occhi azzurri che cambiano colore in verdi o grigi secondo la luce.
La mia migliore amica è Emi. Lei è totalmente diversa di me, carnagione olivastra, capelli lunghissimi e occhi marroni scuri, intensi. Solo l’altezza ci accomuna fisicamente.
La nostra amicizia è nata quasi cinque anni fa, non ci vediamo tutti i giorni, non ci chiamiamo l'un l'altra 'amore' o in altri modi strani, cerchiamo di stare insieme quando possiamo. Nel momento del bisogno ci siamo sempre aiutate a vicenda e secondo me questo è sinonimo di amicizia, tutto il resto non conta.
Ci uniscono molto le cose che abbiamo passato e vissuto insieme, e la passione per la musica, un gruppo nello specifico ci ha unito ancora di più: gli One Direction. Sono entrati dentro di noi come un raggio di sole e ci hanno completamente cambiato e stravolto la vita.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai. Era tarda mattina, saranno state poco più delle dieci. Il sole rifletteva sul pavimento lucido in marmo bianco. Mi strofinai rapidamente gli occhi e guardai oltre i miei piedi per vedere se Emi dormiva ancora e una massa di capelli neri mi fece capire che era ancora in un sonno profondo.
Mi alzai e andai alla finestra. Poggiai una mano sul vetro e guardai verso la casa dei ragazzi. “Buongiorno Harry.” Sibilai.
Era una bella giornata, il sole splendeva alto e sicuramente faceva caldo. Presi il mio cellulare e decisi di svegliare Emi con What Makes You Beautiful ad alto volume. Saltai sul suo letto a tempo per fare ancora più casino.
“Ma che diavolo stai facendo?” Sussultò con i capelli davanti al volto. Caddi sul letto e scoppiai a ridere.
“Sono contenta che ti sei svegliata di buon umore! Io invece se mi svegli ancora un volta così morirò di infarto!” Era un po’ arrabbiata ma io non smisi di ridere.
“Eh questa se la ride! Vabbè!” Emi brontolò.
Mi alzai dal letto e ballai ancora un po’ in mezzo alla camera ridendo. Poi presi degli abiti puliti.
“Il bagno è miooo!” Urlai mentre uscii di corsa sul corridoio.
“Fai un po’ come ti pare! Oggi è tutta matta. Molto bene, e sono solo le 10 del mattino.” La sentii bofonchiare prima di chiudere la porta del bagno.
Uscii dopo mezz’ora, mi ero preparata per affrontare la giornata. Prima di scendere a fare colazione volevo controllare le novità che c’erano sui vari social network. Aprii la porta finestra per far entrare un po’ di aria in camera, sembrava primavera, non faceva per niente freddo, c’era una temperatura gradevole. Meraviglioso, pensai.
Presi la sedia della scrivania e la portai in balcone, la posizionai in modo tale da dare le spalle alla casa dei ragazzi. Misi il computer portatile che avevo preso dalla scrivania sulle mie gambe coperte da dei jeans aderenti.
“Hai deciso di vivere in balcone?” Sentii Emi brontolare.
“Vedo che sei di buon umore! Vieni a goderti questo bel sole caldo!”
Si, così se mi vede qualcuno dei ragazzi si terrorizza!”
Sbuffai e la lasciai ai suoi pensieri, capitava a tutti di svegliarsi di cattivo umore. Io al contrario mi sentivo bene, ero tranquilla e rilassata e non mi andava per niente di farmi rovinare la giornata.
Aggiornai un paio di stati su facebook e mi concentrai a guardare twitter e scrivere qualcosa. Emi nel frattempo la vedevo fare su e giù dal bagno per prepararsi.
Sentii dei rumori provenire da dietro le mie spalle, era uno dei ragazzi, ne ero certa. Chiusi il computer, mi alzai e ritornai in camera. A testa bassa uscii di nuovo per prendere la sedia, mi sentii il cuore scoppiare, alzai lo sguardo coperta dal mio ciuffo biondo. Non guardai nemmeno il suo viso, avevo capito perfettamente chi era già dalle sue mani e dai suoi avambracci che uscivano fuori dalla finestra. Il ragazzo indossava una larga canottiera bianca e non ebbi nemmeno il coraggio di alzare lo sguardo per arrivare al suo collo. In quel momento non riuscii a fare altro che dei lunghi respiri profondi e rimanere immobile, se mi fossi mossa sarei svenuta a terra.
“Charlie? Tutto bene?” Emi era sul bordo della finestra, capì senza che io aprissi bocca.  “Cazzo, Harry..”
Quel nome, che non ero nemmeno riuscita a pronunciare nella mia testa, rimbombò sempre più forte. Spostai il ciuffo che copriva il ragazzo affacciato alla finestra e lo guardai in faccia. Pochi secondi, i più intensi di tutta la mia vita. Sentii il cuore fermarsi, il vuoto nello stomaco come quando l’aereo sta per decollare, il sangue che si gela nelle vene, gli occhi che bruciano, la salivazione che si blocca e le palpebre che non si muovono più. Harry si accorse di me in quel momento, la sua testa ruotò lenta e i nostri occhi si incrociarono. Sentivo quello sguardo addosso a me, sembrava una calamita, non riuscivo più a staccarmi. La luce del mattino risplendeva su di lui e faceva illuminare i suoi occhi, due piccoli puntini verdi, i più luminosi e belli di sempre. Sembrava una visione, sembrava stessi sognando, non potevo credere che quella bellezza potesse esistere davvero. Secondi, secondi che stavano riempiendo quella mancanza, quel vuoto di tutti quei mesi. La situazione diventò ancora più ingestibile quando le fossette sul suo volto incominciarono a farsi più profonde e comparve il suo sorriso. Sembrava un miraggio. Provai una sensazione inspiegabile, mi sentivo come se fossi sospesa in aria, non sentii più nessuna parte del mio corpo. In quel momento tutto ciò che mi faceva rimanere in piedi era il suo sguardo su di me, non c’era gravità, terreno o forza che potesse reggere il mio corpo, l’unico che ci stava riuscendo era Harry. Non c’era più nulla intorno a me, non esisteva più niente, persi il senso del tempo, della cognizione e della ragione, era tutto svanito. C’era Harry, il suo sorriso e i suoi occhi che erano riusciti a perforare il mio sguardo e ad arrivare dritto al mio cuore.
Il ragazzo chiuse lentamente la finestra tenendo ancora il suo sguardo incollato al mio fino a quando scomparse dietro al vetro opaco.
Sentii Emi correre e prendere la sedia che poggiò rapidamente in casa, poi prese me per mano, chiuse la finestra e in quel momento il mio corpo cedette. Mi sentii spegnermi, come se qualcuno mi avesse staccato la spina. L’ultima cosa che provai fu un brivido quando il mio braccio nudo toccò bruscamente il pavimento, freddo. E poi solo il buio. 
  
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