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Autore: Duet    13/02/2016    2 recensioni
Sakura fa un lavoro molto particolare: è colei che crea, organizza e perfeziona la carismatica e brillante immagine dell'idol di successo Ino Yamanaka, per farla arrivare alle vette più alte.
Ma non sarà tutto rose e fiori e la vita di Sakura verrà sconvolta dall'arrivo del bel tenebroso giornalista e scrittore Sasuke Uchiha.
Dal capitolo 1: “-...può considerare il lavoro già suo, d'altronde questo colloquio era una pura formalità. Tutto quel che mi interessava stava nella sua domanda di lavoro: lei come persona reale è...secondaria. Ci aspettiamo la massima riservatezza da parte sua. […] Vede, Ino Yamanaka ha firmato un contratto vincolante con la nostra televisione, se riusciamo a portarla alle vette più alte ci assicureremo il monopolio mediatico, ed è quello che noi vogliamo. In breve, dietro la nostra top idol ci sarà la sua mente, Sakura Haruno.-”
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hidan, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Capitolo 2

 

 

-Ne ero sicuro che avresti accettato, signorina Haruno. Non ho dubitato nemmeno un istante.-

Erano le 10 del mattino, nemmeno un giorno prima Sakura aveva presenziato a quel colloquio surreale che l'aveva tanto sconvolta e che inizialmente l'aveva fatta fare dietrofront, per poi mandare al diavolo i suoi buoni propositi. “Il mondo è davvero un posto di merda e sono i potenti a controllarlo.” questo pensiero fisso la turbava da quando si era improvvisamente svegliata madida di sudore nel cuore della notte, poche ore prima, in qualche misura shockata dalla scelta di accettare quel posto di lavoro. A cosa era servito aderire a quelle assemblee studentesche che si battevano per una società più giusta che dava maggior peso alla meritocrazia? Beh, non era mai stata una fervida attivista, in quanto aveva preferito dedicare gran parte del suo tempo allo studio, ma ci aveva lo stesso fatto un pensierino durante gli anni universitari: era un dibattito che la interessava da vicino, non era figlia di ricchi imprenditori o di persone influenti e non si era mai venduta, quindi non aveva esattamente la strada spianata.

Svegliatasi alle 4, non era più riuscita a chiudere occhio e aveva seriamente preso in considerazione l'idea di nascondersi e non uscire più di casa per non rischiare di imbattersi nei suoi amici dell'università...cosa avrebbero pensato di lei e della sua “debolezza”?

Voleva maledirsi. O forse voleva maledire il mondo.

Ancora meglio: voleva maledire il suo nuovo capo che le stava cantando una manfrina trita e ritrita da mezz'ora sul fatto che lui otteneva sempre ciò che voleva, fra cui lei, la povera laureata che di sicuro non avrebbe ottenuto mai un lavoro come quello. Maledetto stronzo.

-Suvvia, non essere così rigida. Hai fatto la scelta giusta, brava. Sono già molto fiero...- “ma chi è, mio padre?!” -Ah! E' sempre in ritardo, abituatici...ancora una decina di minuti e potrai conoscere la nostra carissima idol. Sono sicuro che andrete d'amore e d'accordo.- il suo tono di voce era cambiato e sembrava voler sottolineare un ordine: dovevano andare d'accordo, o meglio, non gliene poteva fregar di meno, l'importante era che tutto il lavoro andasse per il verso giusto.

Hidan, un uomo che aveva da poco passato i trenta, molto alto e muscoloso dalla pettinatura impeccabile e argentea e con tratti attraenti e sicuri di sé, guardò ancora una volta l'orologio costoso al polso. -Kakuzu, dove si è cacciata Ino?! Abbiamo una riunione fra poco!- sbraitò.

Kakuzu, era un tipo piuttosto inquietante che aveva instillato inquietudine in Sakura dal primo momento in cui aveva messo piede nell'alto edificio dell'azienda, se ne stava in piedi con le braccia conserte, senza guardare nulla in particolare.

La rosa non aveva ben capito il suo ruolo in quella stanza, dal momento che era stato il capo a conversare con lei per tutto quel tempo, forse doveva intimorirla e basta? O più semplicemente essendo il braccio destro di Hidan lo accompagnava quasi ovunque? Chissà.

Fatto sta che non aveva ancora spiccicato parola e col suo aspetto spaventoso (età indefinita, occhi ciechi e cicatrici e bruciature sparse ovunque) aveva messo in soggezione Sakura.

-35 secondi ed entrerà.-

Sakura e Hidan raggelarono per un istante nel sentir pronunciare quelle parole cariche di autorevole sicurezza con quella voce fredda e distaccata.

Nessuno osò contare ma esattamente 35 secondi più tardi bussarono un attimo alla porta e subito dopo una bellissima ragazza bionda fece il suo ingresso, con un sorriso brillante stampato in volto che scaldò immediatamente l'atmosfera nella stanza.

-Oh la nostra ragazza! Eccola!- trillò Hidan, alzandosi in piedi e invitando Ino Yamanaka a sedere di fronte a Sakura, che un po' intimidita studiava la bellezza mozzafiato della nuova arrivata. -Noi dobbiamo andare, vi lasciamo a conoscervi mie care! Sul tavolo ci sono i termini del contratto, tornerò fra una mezz'ora e voglio vedere tutti i fogli firmati. Auf wiedersehen!-

Dopo che gli uomini lasciarono l'ufficio le due ragazze poterono studiarsi per qualche secondo.

-Ciaaao, mi presento: sono Ino Yamanaka ed è un piacere poter lavorare con te!- la biondina recitò diligentemente il suo pezzo studiato a memoria, sbattendo le ciglia da cerbiatta.

-Piacere mio, sono Sakura Haruno...ma chiamami pure Sakura- la rosa sorrise con semplicità, conscia di quanto la sua presentazione fosse debole rispetto quella della ragazza che le stava di fronte: le mancavano tutta una serie di “doti” metacomunicative che Ino possedeva. Tutto di lei suscitava ammirazione mista a invidia (per non parlare di quanto il suo fascino fosse percepito): il tono sicuro e affabile della voce, gli occhi leggermente socchiusi, i gesti precisi e dolci delle mani.

-Dunque, siamo “colleghe” eh?- Sakura cercò di fare una battuta, sentiva il peso dello sguardo dell'idol su di sé, stava aspettando una sua mossa. -Vorrei che mi dicessi una cosa, Ino.-

-Ti ascolto.- la bionda mostrò un candido sorriso, protendendosi impercettibilmente verso la sua interlocutrice.

-Forse...forse non sono molto professionale in questo momento, ma è il mio primo incarico di questo tipo. Però, volevo sapere le tue sensazioni riguardo questo lavoro che dovremo affrontare insieme.-

Ino fu colta evidentemente di sorpresa, non si aspettava di dover esprimere un giudizio di tal tipo, sebbene fosse una richiesta semplice era assolutamente una novità per lei.

-Le mie sensazioni?-

-Sì, cosa ne pensi di questa storia? Cosa hai provato quando ti hanno esposto il progetto? Mi piacerebbe saperlo.- la rosa cercò di assumere un tono gentile e rassicurante, volendo incoraggiare la giovane ad esprimersi.

Si sentì un po' scoraggiata dal silenzio della ragazza, che sembrava riflettere e soppesare le varie risposte, in ogni caso attese paziente.

Nel momento stesso in cui Ino si fece coraggio e aprì la bocca per dare la sua risposta, vennero interrotte dal rumore della porta che si apriva e da passi che si facevano largo nella stanza.

Erano passi calmi e gelidi, lenti e misurati.

Toc, toc, toc, toc, toc, toc.

Un giovane uomo dai capelli rosso scuro e la pelle di alabastro aveva fatto la sua comparsa, sedendosi accanto ad Ino e fissando il suo sguardo freddo su Sakura.

-Lei deve essere Sakura Haruno.- proferì con una voce molto più calda e seducente di quel che ci si sarebbe aspettato.

-Sì, sono io. Mi scusi ma...lei chi è?-

-Questo è il mio biglietto da visita signorina Haruno.- con un gesto rapido ma composto le porse un bigliettino blu scuro, la filigrana della carta era fine ed eccellente e Sakura poté leggerne il contenuto: quell'uomo era Akasuna No Sasori, direttore dell'agenzia di idol di Ino Yamanaka. -Vedo che i fogli del contratto non sono ancora stati firmati.-

-Noi stavamo parlando di alcuni punti importanti del lav...- cominciò zelante la rosa, cercando di smorzare la tensione che rendeva l'aria satura e irrespirabile.

-Parlando?- la interruppe lui, chiudendo per un istante gli occhi e reprimendo una lievissima nota di fastidio dal suo volto marmoreo. -Non capisco cosa intenda. Sa, noi non abbiamo tutta la mattinata, io non ho tutta la mattinata. E firmare qualche documento non mi sembra un'impresa che richieda l'uso della parola. Le consiglio, signorina Haruno, di cominciare a capire come gira il vento e ad imparare qual è il suo posto.-

Sakura era esterrefatta dalla persona che gli sedeva di fronte, come diavolo era possibile che esistesse gente con un ego così spropositato che si arrogava il diritto di dire senza mezze misure ciò che pensava?

Benvenuta nel mondo del lavoro Sakura Haruno, è un piacere averla qui con noi! D'ora in poi la parola d'ordine è: sottomissione, sottomissione, sottomissione! In cambio di questo semplice mantra da ripetere ogni mattina avrà: soldi, soldi, soldi! E non si dimentichi della tredicesima: successo, successo, successo! E' tutto così meraviglioso e adesso la preghiamo di tornare al suo posto: in cambio della sua dignità potrà vivere in un mondo dorato dove ogni cosa è perfetta se solo si metterà in ginocchio e...

-Mi scusi.- la rosa irrigidita inghiottì il rospo e afferrata la penna poggiata sul tavolino basso cominciò a compilare la pila di fogli che le avrebbero assicurato stabilità economica e “porte aperte”.

Si meravigliò della mole di scartoffie da firmare, scritti da cima a fondo con caratteri minuscoli ed illeggibili. Leggerli tutti era impossibile, ce la mise tutta ma le si incrociavano gli occhi, quindi al terzo foglio si fermò per lanciare una lunga occhiata verso lo stronzo seduto vicino ad Ino.

-Perché questi documenti sono scritti così piccolo?-

-Penso di non essere la persona adeguata a cui chiederlo. Si lamenti col suo capo.-

“Mi dica solo una cosa, ma la sua funzione qui qual è?” pensò, già piena di astio.

Con grande sollievo dal sesto foglio in poi i caratteri cominciavano ad assumere una dimensione umana, un vero sollievo per i suoi occhi.

La sua attenzione aumentò: vi erano scritti i vari punti del contratto...erano moltissimi e alcuni a suo parere ridicoli.

I principali erano questi:

Non presenziare MAI pubblicamente assieme all'idol Ino Yamanaka

Non rilasciare interviste (e in generale mantenere un profilo basso con i media): in breve non divulgazione delle informazioni inerenti al suo lavoro

Priorità assoluta del lavoro su ogni altro aspetto della sua vita privata (eccezioni previste solo da motivazioni gravi quali: malattie degenerative, lutti)

Consegnare sempre il lavoro di persona (senza possibilità di delegare terzi) e mai via e-mail o fax

Reperibilità 24h su 24

La ragazza comunque non si scompose di fronte a quelle regole così severe, trovava piuttosto normale che l'agenzia volesse delle certezze con cui tutelarsi. Non pensava che sarebbe stato un problema rispettare i vari punti del contratto, perciò firmò.

Con la coda dell'occhio notò che anche l'idol aveva preso a siglare alcuni documenti. Nel momento stesso in cui era entrato il suo capo qualcosa del suo atteggiamento era cambiato: si era fatta più passiva e discreta, restando in un totale silenzio. “Povera ragazza”.

-Ho finito.- concluse la rosa, riposando la penna e portandosi le mani alle ginocchia.

-Molto bene. Non dubito che sarà un piacere lavorare con lei. Ino, aspettami pure fuori dalla porta, ti raggiungo subito.- ordinò perentorio il rosso, lanciando uno sguardo alla bionda che pareva quasi di disprezzo; questa si alzò senza fare storie, salutò con un breve inchino Sakura e sparì.

I due rimasero soli, seduti uno di fronte all'altra in reciproco silenzio.

-Lei è una donna così sciatta, non mi piace per niente.-

Di primo acchito la rosa ci rimase male: non era mai piacevole ricevere critiche gratuite specie se da un estraneo; tuttavia dovette riprendersi.

-A cosa devo il piacere?-

-Mi sembrava un po' sperduta in questo luogo che non le si addice per nulla, e così volevo semplicemente darle un consiglio.- a questo punto stirò le labbra in un sorriso privo di emozione ma carico di minacce.

-Sarà un piacere lavorare con lei...- ripeté la ragazza, quasi fra sé e sé.

Lui sbuffò, leggermente divertito. Quella ragazza che gli stava di fronte costituiva un enorme pericolo per tutti, la decisione di Hidan di prenderla come dipendente per quel lavoro lo faceva semplicemente imbestialire: trovava la cosa assurda. Il solo fatto che una sempliciotta del genere, subordinata anche al più misero dei tecnici di quel luogo in cui si facevano veri e propri affari destinati ad avere un grosso impatto sull'opinione pubblica e che assicurava loro ingenti quantità di denaro, avesse tanto potere lo disturbava. Gli provocava immenso fastidio dover dipendere dal silenzio e dalla bravura di una ragazzina.

Non c'era dubbio che l'interessata mantenesse il più assoluto silenzio (a cosa erano serviti altrimenti i mille fogli che le avevano propinato? La sua firma costituiva la dichiarazione di consenso nell'indossare catene a collo e polsi), ma l'idea...la sola fottuta idea del potenziale potere di lei!

Akasuna No Sasori non era abituato ad un compromesso simile; era il tipico uomo che si era costruito il suo impero contando su di sé e sul proprio ascendente che esercitava sugli altri; giocare sporco non l'aveva mai intimorito; e infine giocare al grande marionettista onnipotente che comandava a bacchetta orde di dipendenti e ragazze bramose di fama lo eccitava moltissimo. Ino Yamanaka era la sua miglior idol, sin dall'inizo aveva notato il suo potenziale e non aveva esitato a muovere i fili per usarla a suo piacimento e raggiungere obiettivi ragguardevoli.

Ed ora era spuntata questa Sakura Haruno, di fatto un piccolissimo neo che minava alla sua autorità.

Ad interrompere quel flusso di pensieri furiosi ci pensò Hidan, che entrò di gran carriera. -Avete firmato tutto spero?-

Sasori nel frattempo si era alzato e, raggiunto l'altro, si fermò per un momento al suo fianco per mormorargli qualcosa all'orecchio per poi congedarsi.

-Dunque signorina Haruno...- Hidan le mise una mano sulla spalla, come a voler sottolineare la sua posizione di superiorità che gli “permetteva” (almeno secondo lui stesso) quel contatto ravvicinato. -...spero che i termini le siano abbastanza chiari. Volevo parlarle del compito che dovrà svolgere entro domani. Giovedì sera si terrà un importante ricevimento a cui presenzieranno diversi personaggi dello spettacolo, alcuni giornalisti influenti e ovviamente diverse persone di spicco nell'ambiente politico. Sarà una situazione banale che si concluderà con delle donazioni di beneficenza per la ricerca sulle malattie che deprimono il nostro tempo. Un evento piuttosto noioso, dopotutto. Il punto è che nessuno si aspetta che un'idol partecipi, solitamente evitano di invischiarsi in quelle serate dove non possono stare al centro dell'attenzione e insomma, non ne ricavano nulla... Quello che desideriamo è che Ino presenzi dall'inizo alla fine, che si faccia notare e che rilasci qualche dichiarazione squisitamente “strategica” di modo che agli occhi della gente cominci ad apparire come una persona veramente intelligente e piena di potenziale e di charme. In questa busta ci sono tutte le informazioni che dovrà sapere sul tema della serata di giovedì e su quale punto vogliamo concentrarci...il resto sta a lei, Haruno. Aspetto il frutto del suo lavoro domani mattina alle 9 sulla mia scrivania. Può andare.-

 

***

 

Ino Yamanaka

Invio.

Lo schermo del suo computer caricò la pagina e subito uscirono numerosi risultati sull'oggetto della sua ricerca.

Infatti, appena tornata a casa, Sakura aveva immediatamente acceso il pc portatile, intenzionata a farsi un'idea più chiara della ragazza con cui avrebbe lavorato di lì in avanti. Il suo nuovo capo le aveva dato un portfolio con tutti i dati salienti della giovane idol nel quale erano riportati numerosi dettagli insignificanti come peso, altezza, misure fisiche in generale. Con più attenzione aveva letto i punti riguardanti le abitudini della ragazza: da quelle alimentari a come passava il tempo libero.

Quello che doveva fare era “entrare nella pelle di Ino”, in quanto suo nuovo cervello pensante e critico aveva bisogno di conoscere tutte le informazioni di quel bel corpo da sogno in cui avrebbe abitato.

Esaurite le informazioni raccolte dal portfolio aveva optato per una ricerca su internet.

Ciò che maggiormente le interessava era di capire che lavori aveva fatto precedentemente la bella biondina, in che tipo di ambienti bazzicava e l'opinione che il pubblico aveva di lei.

Ino Yamanaka proveniva da una ricca famiglia cosmopolita: figlia di padre giapponese banchiere e di madre francese attrice e ballerina; fin dalla più tenera età aveva vissuto nei luoghi più disparati: nata a Londra, trasferita a New York, frequentato scuole elementari francesi a Parigi (e di qui i primi lavoretti televisivi, in particolare spot pubblicitari) e gli anni della prima adolescenza in Sud Africa; dai suoi 13 anni la famigliola si era stabilita definitivamente a Tokyo, "patria non del tutto sconosciuta alla bella Ino che ogni anno passava almeno tre mesi in compagnia dei nonni paterni” (così recitava la sua biografia online).
“Non sia mai che questa ragazza non sappia come indossare un kimono o non conosca le nostre tradizioni” pensò ironicamente la rosa.

Perciò dai 14 anni Ino aveva cominciato a muovere i primi passi nell'ambiente patinato delle idol. Era stata notata in un bar... “Ma chi ci crede! Forse sto leggendo la biografia di Kate Moss!”.

A 16 anni vinse il concorso più prestigioso per diventare la nuova top idol: così aveva firmato un contratto con la 'Idolls'.

Sakura aprì un'altra finestra di ricerca per cercare le scuole che Ino aveva frequentato; nel frattempo cliccò sulla pagina di Idolls: una foto di Ino le diede il benvenuto alla pagina...

“'Chi siamo'...bla bla bla...'sti siti dicono tutti la stessa cosa...agenzia fondata nel '90 da Akasuna No Sasori, ti ho trovato rigido bastardo...aspetta ma come è possibile?” la rosa si fermò un momento, accigliandosi: l'uomo che aveva conosciuto un paio d'ore prima era senza ombra di dubbio l'Akasuna...le era sembrato così giovane, dimostrava a malapena 30 anni...e nel 1990 aveva fondato un'agenzia?! Decise di sorvolare, in fondo cosa l'aveva stupita tanto? Doveva essere ricorso al bisturi e a qualche iniezione magica.

Si rallegrò invece nello scoprire gli ottimi istituti scolastici frequentati da Ino Yamanaka: era un buon alibi mascherare la sua nuova intelligenza con l'istruzione ricevuta in passato.

Sui forum e blog che visitò (e furono circa una cinquantina) lesse con minuzia le discussioni riguardanti Ino. Le critiche trovate furono poche e tutte concernenti dettagli irrilevanti; in generale poteva affermare che la dolce idol piaceva proprio a tutti. Non si stupì nel non scorgere il nome della Yamanaka nei siti più 'impegnati' e meno frivoli.

Sakura si stiracchiò un poco e guardò l'ora: erano passate ben quattro ore da quando aveva cominciato quella ricerca; si tolse gli occhiali e si stropicciò gli occhi.

Alle 19.30 aveva un appuntamento con le sue amiche, era ancora presto per prepararsi ma si sentiva leggermente stordita dalla giornata: aveva firmato un nuovo contratto di lavoro e aveva conosciuto persone singolari e ora stava passando il suo tempo a leggere gossip.

Effettivamente la sua ricerca non era ancora finita e l'indomani avrebbe dovuto consegnare il primo lavoro...qualcosa le diceva che anche quella notte non sarebbe riuscita a dormire.

Il lato positivo era che non doveva attenersi a rigidi orari: poteva gestirsi il lavoro come meglio preferiva, l'importante era rispettare le scadenze.

Si concesse quindi una piccola pausa. Dopo essersi data una rinfrescata e aver corretto un po' il trucco che portava dal mattino andò a cambiarsi gli abiti, optando per vestiti comodi ma carini. Si rese improvvisamente conto che non aveva neanche pranzato e che stava letteralmente morendo di fame: la sua pancia cominciò a brontolare senza ritegno, esigendo cibo immediatamente; i crampi allo stomaco la fecero piegare e sgranocchiò dei crackers per placare la fame.

Pronta com'era per uscire le era rimasta ancora una mezz'ora e decise che era giunto il momento di visionare la cartella che Hidan le aveva consegnato sull'evento di beneficenza di quel giovedì.

Seduta sul suo piccolo divano cominciò a sfogliare le pagine e di tanto in tanto la sua attenzione veniva catturata dai nomi riportati in neretto che a quanto pareva erano le persone che realmente contavano quella sera. Ad un certo punto credette di sentirsi male nell'apprendere che Ino si sarebbe dovuta sedere affianco ad un noto filosofo e opinionista. Immaginò lo sgomento sul volto dell'uomo e le venne da ridere di una risata isterica.

“Cosa ti aspettavi Sakura? Che sarebbe stato facile far integrare una come lei in mezzo a divoratori di enciclopedie?”.

Stranamente sentiva di metterci la faccia in quella faccenda, provava imbarazzo nel doversi 'virtualmente' sedere fianco a fianco a gente simile; sarebbe stato un sogno ma si sarebbe sentita in soggezione. Però Ino era una ragazza di spettacolo, faceva teatro e quella sarebbe stata solo una recita per lei.

 

***

 

Quello che Sakura vide dopo essere entrata nel locale dell'appuntamento furono un paio di perfetti chignon: si diresse in quella direzione.

-Ciao Ten Ten, Hinata!- la rosa posò la borsa e si tolse la giacca, accomodandosi poi al tavolo.

Le due amiche le sorrisero di rimando, stampandole due baci sulle guance. -Sei in ritardo.- disse poi Ten Ten.

-Scusate, ho avuto da fare.- cercò di concludere la rosa; non aveva intenzione di finire in discorsi proibitivi che avrebbero potuto costringerla a inventare bugie, non le sembrava proprio il caso con le sue amiche di una vita.

-Facciamo qualcosa dopo cena?- chiese Hinata, una ragazza dai lunghi e lisci capelli neri e due occhi chiari come il cristallo.

La rosa aveva conosciuto Ten Ten e Hinata alle scuole elementari, erano cresciute assieme e avevano condiviso molti avvenimenti; adesso le ragazze avevano tutte trovato il loro “posto” nella società: Ten Ten era un'atleta e nel tempo libero le piaceva lavorare in uno studio di tatuaggi, era una tipa un po' stramba e risoluta, una che sapeva cosa voleva; Hinata, dai modi più convenzionali dell'amica bruna, finita l'università era entrata a lavorare nello studio di avvocati di suo padre. Da quando aveva iniziato a lavorare aveva dato una svolta alla sua vita: usciva e si comportartava come una ragazza “normale” di 24 anni e Sakura si chiedeva come lei invece, con un carattere più spigoloso e autorevole, non riuscisse a sciogliersi dall'ansia che la attanagliava quando doveva presenziare a situazioni di vita sociale, non riusciva mai a sentirsi veramente a suo agio. Le amiche cercavano sempre di coinvolgerla in qualcosa che non fosse bere un cocktail in un pub e poi tornare a casa, ma lei si agitava non appena le situazioni diventavano più leggere e meno impostate, quando le norme comportamentali passavano in secondo piano, le barriere crollavano e le persone si scioglievano in conversazioni esistenziali.

-Stasera non voglio fare tardi...quindi passo.- a questa affermazione della rosa seguirono dei versi scocciati delle amiche, stufe della sua ritrosia.

-Ma dai! Ma non esci mai Saku-chan! Almeno per una volta...- Hinata la guardò con occhi imploranti ma la rosa era risoluta nella sua decisione, doveva anche finire il lavoro per il giorno dopo, ma di questo era ovvio che non potesse parlare. Cercò di cambiare discorso pilontandolo su argomenti meno importanti.

-Allora, Ten Ten, l'hai finito quel tatuaggio su tutta la schiena di quel tipo? E' venuto bene? Ne hai parlato per una settimana intera.-

Ten Ten si rianimò per un momento, lanciandosi in racconti mirabolanti del suo lavoro in studio e per un quarto d'ora buono non smise un attimo di parlare.

Nel frattempo i piatti che avevano ordinato arrivarono e le tre amiche cominciarono a mangiare.

-Non ti scoccia non essere sempre pagata per i tatuaggi che fai?- domandò ad un tratto Sakura, sovrappensiero.

-Maaa io non ho bisogno di soldi...e poi mi piace quello che faccio lì, è un po' come se fosse un gioco. E inoltre posso tatuarmi gratis quando voglio!- la bruna le fece l'occhiolino.

“Dev'essere bello essere pagata profumatamente per allenarsi tutti i giorni...in effetti le mie amiche stanno molto meglio di me” pensò sconsolata la ragazza, ricacciando subito indietro quei pensieri carichi di invidia verso persone a cui voleva un bene sincero.

-Tu piuttosto...ci avevi accennato di un nuovo lavoro! Ti hanno risposto al curriculum che avevi lasciato il mese scorso...siamo rimaste che dovevi fare il colloquio! Non ci hai raccontato più nulla Sakura.-

-Sì, è vero...- rincarò la dose Hinata, tirando una sorsata dal suo succo alla mela e guardando la rosa con occhi curiosi e incoraggianti.

-Ah! Beh...- come avrebbe fatto? Cosa avrebbe potuto dire? -A dire il vero non mi hanno assunta, continuo a lavorare al supermarket per ora.- assunse un'aria triste che non era in tutto e per tutto falsa, non era moralmente soddisfatta del suo nuovo lavoro così come non lo era a livello personale. -Mi dispiace non avervi più detto nulla...ero così emozionata è vero! Però adesso non ho voglia di parlarne, per favore...sapete, è un altro buco nell'acqua.- sperò che giocando la carta del fallimento questa fosse l'ultima volta, almeno per la serata, in cui affrontassero l'argomento lavoro.

-Mi dispiace Sakura!- Hinata aveva assunto un'espressione mortificata che fece rivoltare lo stomaco alla rosa per i sensi di colpa di aver mentito; non le piaceva aver agito in quel modo, ma non le era venuta un'idea migliore sul momento. E comunque non poteva rivelare i dettagli salienti del suo nuovo lavoro e questo la portava a celare la verità. Pensava che per il momento sarebbe stato meglio far credere di aver mantenuto il posto al supermercato; poteva rimediare più avanti, si disse, dopo aver pensato a qualche scusa migliore.

-Allora dovresti uscire con noi stasera, ti distrai un po'!-

-Domani ho il turno di mattina, Ten Ten.-

-Se sono nei paraggi vengo a trovarti.- affermò questa, battendo un pugno sul tavolo e facendo voltare i commensali accanto a loro.

-No.- Sakura trasalì. -Per un po' non venite al market, sono troppo giù per farmi vedere a lavoro da voi.- Si tranquillizzò quasi subito, spesso l'amica le diceva che le avrebbe fatto visita ma alla fine non lo faceva quasi mai.

-Sakura...non ce la faccio proprio a vederti in questo modo.- Hinata le afferrò la mano con dolcezza, con un'espressione sempre più grave sul dolce visetto dai bei tratti.

-Secondo me dovresti fare qualcos'altro...intendo oltre il lavoro. Devi trovarti uno sfogo...e poi devi pensare più a te stessa. Non posso credere che le tue energie le impieghi tutte nel tuo lavoro...insomma, ci sono mille altre cose che puoi fare.-

-Ma Ten Ten che dici...io esco anche con voi, leggo un sacco e...beh ho anche altri amici! Non mi dipingere come una suora di clausura perché lo sai che non è vero.- ribatté leggermente offesa la rosa.

-Quello che sto cercando di dirti è...beh, non ti sei mai divertita in vita tua! Anche quando andavamo a scuola tu eri l'unica che pensava solo a studiare.-

-Lo sai che per me era importante.-

-Sì ma c'è altro oltre lo studio...e ora hai finito l'università e guarda dove ti trovi! Sì, sai chi è Shakespeare, ma chi è che non lo sa?-

-Ma tu neanche l'hai fatta l'università! Cosa vuoi da me...- ribatté con irritazione.

-Voglio solo dire che devi cominciare a uscire dal tuo guscio. Perché non esci con un ragazzo ad esempio?-

-Cosa c'entra adesso!- fece esasperata la ragazza, portandosi una mano al viso per non mostrare il suo imbarazzo.

-C'entra! Sakura non ti ho mai visto con un fidanzato o con una cotta o col cuore spezzato...non va bene! Sai, l'amore potrebbe darti molte soddisfazioni.-

-Stiamo esagerando adesso.- Sakura era seccata e offesa; non che quello che la bruna le stava dicendo non fosse vero, ma si sentiva attaccata e non era certo piacevole. Cosa volevano saperne loro?

-Sakura noi vorremmo solo la tua felicità.- intervenne Hinata facendo come al solito da mediatrice. -Ten Ten ha ragione, forse ha usato solo un tono sbagliato...però ti sei negata molti svaghi in questi anni.-

-Sciogliti un po'!-

-Va bene, ora possiamo parlar d'altro per favore?.-

La serata passò abbastanza tranquillamente anche se nell'aria aleggiavano ancora gli aliti della discussione e nessuno riuscì a rilassarsi, prima che giungesse la mezza Sakura tornò a casa e nessuno osò opporre resistenza o dire qualcosa al riguardo.

 

Si sedette sul divano, portandosi il pc sulle ginocchia. Aveva già iniziato il lavoro e si avviava verso la conclusione ma non ne era pienamente soddisfatta. Aprì un nuovo documento e lo ricominciò da capo, cercò di incanalare tutto lo stress della giornata nella scrittura per riservarsi una gran quantità di energia, necessaria per la stesura di un lavoro che facesse apparire Ino brillante, naturale e carica di grinta.

Finalmente verso le 4 del mattino terminò e, dopo aver stampato il file e averlo ordinatamente riposto in una busta, si lanciò sul letto addormentandosi non appena la sua testa toccò il morbido cuscino.

Dopo sole tre ore di sonno il suo aspetto era orribile ma Sakura si aspettava sarebbe stato anche peggio di così. Si lavò il viso e i denti e cercò di vestirsi in una maniera adeguata, professionale, in linea col lavoro su cui aveva passato la notte e di cui era molto soddisfatta.

Dopo un lungo tragitto in metropolitana arrivò finalmente alla sua destinazione e si diresse nell'ufficiò di Hidan all'ultimo piano dell'edificio; questi con pochi preamboli si fece consegnare il lavoro e, dopo averlo scorso velocemente alzò lo sguardò su di lei, aveva una faccia stanca, probabilmente anche lui aveva fatto tardi la notte prima, ma per motivazioni differenti. -Copriti quelle occhiaie... e magari fatti un giro in una boutique, è sospetto che una con uno stile così sciatto si aggiri per i nostri uffici.-

-Sono venuta qui per consegnare il lavoro, nulla di più nulla di meno.-

Il capo annuì brevemente, come se fosse scocciato dalla rigida serietà della sua nuova dipendente. -Ascolta ciò che ti dico, diamine.-

-Era scritto nel contratto, signore?- fece ironica la rosa, un po' spazientita e nervosa; seduta sulla sua sediolina di fronte all'imponente uomo si stava torturando le dita.

-Qui comando io e anche se devi mantenere un profilo basso resti pur sempre una mia dipendente e non voglio quest'abbigliamento 'casual'...imparalo anche per il futuro, la classe conta moltissimo, più di quel che credi.- lievemente seccato si lasciò andare sullo schienale della poltrona, sbuffando e lanciandole un'occhiata iraconda. -Il lavoro sembra ben fatto; più tardi lo leggerò da cima a fondo. In ogni caso mi aspetto un maggior impegno da parte tua. E' una faccenda seria.-

“Lo prenderò come un complimento”. La ragazza diede segno di aver capito con un cenno del capo e restò in attesa.

Per qualche minuto Hidan fu preso dalle vibrazioni che il suo cellulare emetteva in continuazione, concentrato in un serrato botta e risposta; la rosa lo osservò (non avendo nient'altro di meglio da fare) e notò la sua espressione corrucciata e sempre più furente, le belle sopracciglia sembravano tremare dallo sdegno e le labbra a tratti scoprivano i denti bianchi, le narici fremevano. “Dev'essere un uomo molto impegnato...chissà quale affare non sta andando come aveva desiderato. Pare decisamente incazzato.”

Ad un tratto l'uomo si rianimò e la fissò come se avesse visto una miraggio. -Mi ero scordato di te.-

-Uhm...non si preoccupi, avrà avuto affari urgenti immaginavo.- disse lei indicando il cellulare.

Inizialmente l'altro parve non capire, ma poi si illuminò: -Ah! No è solo mia moglie che fa i capricci...maledizione.- digrignò fra sé e sé. -Ma non capisco tutte queste confidenze fra noi. Sono nervoso, vai e portami un caffè.-

Con un cenno della mano le fece segno di lasciarlo solo.

-Scusi?!-

-Il caffé, signorina Haruno. Quella bevanda scura e preziosa senza la quale la giornata non può né cominciare né continuare. Da brava non fare storie, va a prendermi del caffé! E non quello delle macchinette Santo Dio. Deve andare al bar di fronte al mio edificio. Lo faccia mettere sul mio conto.-

-Anche questo era scritto nel contratto?- Sakura si alzò, incerta sul da farsi, infastidita dalle sue pretese che di certo non la riguardavano.

Lui impallidì e stette in silenzio per un momento, come a voler prendere fiato. -Lavoreremo assieme per molto tempo pare, perché diamine non vuoi sforzarti di farmi questo piacere?! In ogni caso finché non avrò letto questo documento non potrai andartene a casa e non ho certo intenzione di lasciarti bazzicare per l'edificio, dopo avermi portato il caffé andrai buona buona a sederti nell'altra stanza e aspetterai che io ti chiami!-

Perciò, non volendo sentire altre sfuriate del suo nuovo capo, Sakura fece come richiesto, cercando di non lasciarsi abbattere dalle libertà che Hidan si prendeva con lei. Non doveva pensare che il suo fosse un lavoro di serie b; aveva una dignità e non poteva dire che non fosse interessante il suo nuovo ruolo. Doveva solo ambientarsi.

Reggendo un bicchiere di carta colmo di caffè nero bollente stava dirigendosi nuovamente nell'ufficio del suo irascibile capo. Stava aspettando l'ascensore e guardava i numerini luminosi sullo schermo, ticchettando col tacco sul pavimento.

Diverse persone uscirono dalle porte automatiche e lei fu l'unica a salire, stava per premere il bottone dell'ultimo piano quando un giovane uomo l'affiancò, dopo aver fatto una corsa per non perdere l'ascensore.

-Uff...preso!- fece lui, riprendendo fiato e sistemandosi i capelli in disordine; sfoggiò un brillante sorriso soddisfatto anche se un po' ebete e posò il suo sguardo su Sakura, che era rimasta in silenzio.

-Ehi, ciao...non ti ho mai vista prima qui!- nel frattempo premette un pulsante e le porte si richiusero; erano soli in quel grande ascensore.

La ragazza cercò di ignorarlo, non avrebbe saputo cosa dirgli.

-Non parli, cara?- insistette quello, senza smettere un momento di guardarla con ammirazione. -Ma che stupido...non mi sono neanche presentato! Sono Kiba Inuzuka.- le porse la mano.

Finalmente Sakura posò i suoi occhi verdi su quelli castani di lui: era un ragazzo alto e dal fisico atletico, non era né brutto né particolarmente bello, probabilmente poteva dirsi piacente e di certo era espansivo e rilassato. -Mi chiamo Sakura.-

-Sakura...un bel nome...- sembrò riflettere lui. -Ascolta, non è che ti va qualcosa da bere una sera?-

-Cosa?- lei arrossì, non se l'aspettava. La stava invitando a uscire? Così di botto? Non si conoscevano nemmeno...

Il cuore le iniziò a battere forte dalla sorpresa; non si sentiva particolarmente emozionata in realtà, quel tipo non le diceva granché e se avesse potuto rifletterci probabilmente non avrebbe mai scelto lui...ma lei non sapeva bene come reagire a quell'improvvisa proposta.

Fosse stato il giorno prima non ci avrebbe pensato due volte nel rifiutarlo, eppure le parole delle sue amiche le riecheggiavano nella testa...era stata accusata di non pensare a se stessa e di essersi privata dei piaceri della vita per dedicarsi allo studio. Forse doveva seguire i consigli di Hinata e Ten Ten per una volta?

-Usciamo insieme, Sakura!- lui sorrise.

-Mmm...e va bene!- accettò la rosa, scappando via non appena le porte si aprirono, non rispondendo più delle sue azioni.

Non la mandava troppo sù di giri l'idea di concedere il suo tempo ad un ragazzo appena conosciuto come Kiba, ma forse era giunto il momento di cambiare prospettiva di vita? Lavoro nuovo vita nuova?

 

 

Angolo Autrici

Rieccoci! Vi dobbiamo delle spiegazioni cari lettori: innanzitutto scusate la lunghissima assenza...il fatto è che abbiamo postato il primo capitolo colte da un'ispirazione improvvisa e scrivendo di getto non avevamo bene in mente dove ci avrebbe portate questa storia. Era tutta da pensare insomma...in più stiamo già lavorando ad un'altra long fiction e poi ci sono stati gli esami. Un disastro! Scusateci!

Non siamo nemmeno certe se mantenere questo titolo, ma ci penseremo :3

Ricapitolando, Sakura accetta il lavoro e entra in un mondo per lei nuovo dove ci sono rigide regole e gerarchie; incontriamo le sue migliori amiche a cui subito è costretta a mentire dalle circostanze e ciliegina sulla torta l'apparizione di Kiba che le chiede di uscire!

Sasuke non è ancora comparso ma non temete...nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa ;)

Beh, speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto e che ci seguirete nei prossimi aggiornamenti! Ringraziamo tutti i nostri lettori e chi ha aggiunto la storia c: 

  
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