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Autore: Hagumi    22/03/2009    2 recensioni
Sakura, Hinata, Ino e Tenten trovano su un antico libro di jutsu l'arma finale per conquistare i cuori dei loro amati. Ovviamente, non sempre le cose vanno per il verso giusto, e qualche piccolo intoppo può sempre capitare.
"Questa tecnica, estremamente complessa, permette a chi la utilizza di apparire agli occhi di una persona come l’amore della sua vita per un’intera settimana."
Dedicata a Rikuzza, perché le avevo promesso una storia con il suo pairing preferito! :)
Piccolo cambiamento solo in questa breve presentazione: ho deciso di segnalare nei personaggi solo quelli che sto effettivamente trattando in modo più approfondito, anzicé citare le quattro complici del piano :) Questo per invogliare a leggerla chi magari pensa ci siano presenti solo le quattro protagoniste in modo continuo, dato che così non é.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 2

Sasuke Uchiha stava facendo la spesa, ebbene si. Uscì dall’ennesimo negozio con un sacchetto pieno di frutta tenuto con un braccio, mentre un’altra busta con gli altri viveri pendeva dalla mano destra. Camminava guardandosi attorno pensieroso, come rinvigorito. Konoha gli era mancata più del previsto, e più del dovuto. Era stato per troppo tempo dalla parte sbagliata, eppure tutti l’avevano perdonato e l’avevano accolto come se fosse stato solo a fare un lungo viaggetto all’estero. Insomma, era tornato a casa, e non c’era più nulla che potesse perturbare la sua salute mentale.

Almeno per ora.

*

“Ok, sono pronta.” disse Sakura, con un voce non troppo sicura, sistemando appena la fascia della foglia che portava sul capo rosa, prima di chiudere gli occhi e compiere un passo in avanti, entrando nel cerchio tracciato sul terreno del boschetto appena fuori dal villaggio.

Hinata era con lei, e si apprestava a fare la stessa identica cosa in un cerchio tracciato accanto a quello dell’amica.

Entrambe stringevano tra le mani un capello, biondo per Hinata e nero per Sakura. Inoltre, nell’astuccio che portava in vita, la ragazza dai capelli rosa deteneva un altro capello, racchiuso in una boccetta per evitare di perderlo. Era il capello di Shikamaru Nara, che aveva conquistato non senza difficoltà.

Sospirarono insieme, riaprirono gli occhi e i guardarono per un istante, incerte. Si sorrisero, come per infondersi coraggio a vicenda, non pochi dubbi le avevano tormentate nel periodo da quando avevano deciso di fare quella follia. Hinata era stata quella più assillata dal tarlo del dubbio, tra le due. Continuava a dire che non poteva fare questo a Naruto, che voleva essere amata senza dover utilizzare certi giochetti. Tuttavia era stata convinta da una minaccia di Sakura, che le aveva detto chiaro e tondo di sbrigarsi a conquistarlo, perché lei personalmente non voleva rimanere zitella, e se le cose con Sasuke non fossero andate in porto avrebbe potuto iniziare ad accettare le avances di Naruto. Ovviamente, era tutta una bugia preparata ad hoc, solo per convincere la mora, che ci era cascata in pieno e si era fatta coraggio. Non poteva farsi soffiare Naruto in quel modo, non dopo tanti anni che lo aveva osservato e amato in silenzio.

Così, giunse il momento di procedere.

Trassero un lungo e profondo respiro, prima di guardare con decisione dinnanzi a sé ed esclamare con voce sicura “AI MANE NO JUTSU!”, tenendo le mani congiunte ad altezza del cuore e premendo fermamente il capello tra i palmi, mischiato ad una goccia del proprio sangue.

Un forte vento si alzò d’improvviso e le circondò, mentre il chakra fluiva con forza fuori dalle porte del chakra e compivano la maledizione, perché per quanto cercassero di chiamarla con nomi graziosi, rimaneva una maledizione, sempre e comunque.

La folata terminò qualche istante dopo, abbandonandole ed allontanandosi, lasciandole stremate e confuse. Non percepivano alcun cambiamento in se stesse, e non riuscivano a capire se il jutsu avesse funzionato o meno.

Ad ogni modo, Sakura si riposò qualche minuto, prima di procedere con il jutsu seguente, quello per l’amica. O forse per se stessa.

Nello stesso istante, in un altro angolo della città, Naruto Uzumaki fu avvolto dalla stessa brezza che soffiò qualcosa nelle sue orecchie, sussurrandogli parole comprensibili solo a lui. E immediatamente fu preso dall’incontenibile voglia di dichiarare il proprio, immenso amore alla bellissima Hinata Hyuga.

Per Sasuke Uchiha e Shikamaru Nara, invece, non vi fu alcun cambiamento.

Cosa era andato storto nei jutsu di Sakura?

*

“Allora Tenten, com’è andata?” chiese una Ino più che mai esausta, accasciandosi sul terreno e rimanendo all’interno del cerchio tracciato al suolo per un po’. Quel jutsu aveva consumato tutte le sue forze, e l’aveva ridotta ad uno straccio inservibile.

Tenten, dal canto suo, non era messa molto meglio. Anche lei si era lasciata cadere per terra ed era più che mai affannata.

“Non so. Non ho avvertito alcun cambiamento… e tu?” chiese, guardando l’amica che nel frattempo stava gettando via i capelli utilizzati, sia quello di Sasuke,bagnato col proprio sangue, che quello di Sakura, imbrattato del sangue di Rock Lee.

Ino fece spallucce. “Non so. Dovremmo percepire qualcosa?” chiese di rimando, sdraiandosi supina ed iniziando ad osservare le nuvole, stancamente, appoggiando la testa sulle braccia incrociate dietro di essa. In quel momento si sentiva un po’ come Shikamaru, un perenne apatico a cui piaceva osservare le nuvole tutto il giorno.

“Sono esausta. Credo che andrò a casa a farmi una doccia fredda, mi sento a pezzi.” disse la brunetta, facendosi leva sulle manine appoggiate al suolo per cercare di rialzarsi, ma sentiva i muscoli tutti indolenziti. “Accidenti, questa roba mi ha succhiato via dieci anni di vita…” borbottò, portandosi in piedi a fatica.

Ino si trovò perfettamente d’accordo. Non pensava che si sarebbe sentita così sfasciata dopo, poi lei ne aveva fatti addirittura due e correva il rischio di non poter approfittare della settimana propizia perché sentiva le forze pian pano abbandonarla. “Ino? Ehi… Ino…” la voce di Tenten che la chiamava l’abbandonò quasi subito e cadde in un sonno profondo e senza sogni. Fu così che si addormentò, cullata dal vento e dalle canto delle cicale.

*

Naruto stava passeggiando per le vie del villaggio, uno strano sorriso stampato in volto ed una grossa giunchiglia, bianca e profumatissima, stretta tra le mani. Una giunchiglia?

Sorridendo in modo piuttosto beota, Ino si affacciò dalla porta del negozio di fiori dei genitori e guardò Naruto di spalle allontanarsi. Lei sapeva perfettamente per chi fosse quel fiore. Oohh, se lo sapeva!

Hinata era seduta su un muretto, le manine incrociate poste in grembo e lo sguardo basso, quasi sconsolato.

“Non ha funzionato…” borbottò piano, sospirando con un lamento impercettibile. Fu solo quando nel suo campo visivo entrò un bellissimo fiore che rialzò la testa e guardo il ragazzo di fronte a lei, stralunata.

“Un fiore, per un fiore.” disse lui, sorridendole con dolcezza ed alzando l’altra mano per accarezzarle il bel viso, normalmente dal colorito bianchissimo e ora invece rosso come il fuoco.

Na… Na… Naruto-kun…” disse in un soffio lei, sentendo le proprie guance andare a fuoco fin dietro alle orecchie. Era incredula. Non pensava che avrebbe funzionato davvero, anzi non ci aveva mai creduto fino in fondo. Sorrise appena, prima di perdere i sensi per lo shock e cadere all’indietro, giù dal muretto.

Non batté la testa a terra perché Naruto, con i suoi riflessi veloci, saltò l’ostacolo e si portò dietro di le, accogliendola nel proprio abbraccio. L’ultima cosa che sentì prima di perdere definitivamente i sensi era quel profumo delizioso che la pelle abbronzata del biondo emanava e che le inebriava i polmoni.

*

“Buongiorno, Sakura!” disse con un sorriso Ino, guardando l’amica dai capelli rosa entrare, con un sorriso altrettanto radioso stampato in volto.

“Ehi Ino. Ho visto Hinata e Naruto per la strada, mentre venivo qui. Lei era svenuta e lui la teneva tra le braccia.” Il tono di voce era assolutamente deliziato. “Pare che per lei abbia funzionato. Sono davvero felice, era tanto che sognava questo giorno,vero?”

Ino annuì, sospirando. Già. Ma cosa ne era invece del suo, di sogno? Perché Sasuke non era ancora entrato da quella porta e… Il flusso dei suoi pensieri si bloccò quando il campanello della porta trillò allegramente, annunciando l’entrata di un cliente.

“Benvenuto!” disse Ino guardando speranzosa verso l’uscio, attirando l’attenzione di Sakura. Quest’ultima era certa che Ino non avesse fatto il jutsu, quella mattina, perché così le aveva promesso. E allora cos’era quell’ansia che l’attorniava? Che le avesse mentito?

Comunque il sogno di Ino si infranse quasi subito. Non era Sasuke. Era solo quella lagna ambulante di Shikamaru.

Ah… sei tu.” borbottò imbronciata.

Shikamaru guardò perplesso le due ragazze. “Tsk… scusami se non mi chiamo Sasuke Uchiha…” rispose questo, con un sorriso strano. Ino non se ne accorse, ma Sakura lo avrebbe classificato facilmente nella categoria “amarezza”. Sorrise, chiedendosi se il suo jutsu avesse fatto effetto. In questo caso, a breve avrebbe assistito probabilmente ad una scena da panico, la dichiarazione del Nara in diretta. Uau! Peccato non avere i pop-corn con sé.

“Beh, cosa c’è Shika?” chiese la bionda, sospirando. Non c’era motivo di trattare male Shikamaru, dopotutto non le aveva fatto niente.

“Niente, in realtà cercavo lei.” disse alzando la mancina a mezz’aria ed indicando Sakura con l’indice.

Sakuta sbatacchiò le palpebre un paio di volte, incredule. Oh-ho… non è che aveva sbagliato a mischiare capelli e sangue? Dopotutto erano entrambi neri e… Scosse la testa, cercando di calmarsi ed assumere un’aria naturale. Figurarsi se Shikamaru Nara potesse innamorarsi di lei. Questa era follia pura!

Ehm… Ah… certo Nara, dimmi tutto.”

“Ti va di venire a fare un giro?” chiese lui guardando altrove, toccandosi la nuca con una mano con fare impacciato.

Ino sgranò gli occhi, mentre Sakura avrebbe solo voluto sotterrarsi da sola. Che razza di errore madornale! E questo significava che…?

“Buongiorno!” la voce di Sasuke colse tutti di sorpresa, Shikamaru aveva lasciato la porta aperta e di conseguenza il campanellino non aveva avvisato del suo ingresso.

I tre presenti si voltarono a guardarlo all’unisono, facendolo arretrare di un paio di passi, preoccupato.

“Ehm. Cosa c’è?” chiese ai tre, guardandoli uno per uno. Lo sguardo però si soffermò di più sulla bella bionda dietro il bancone. “Ehi Yamanaka, cercavo proprio te!”

La mascella di Sakura ebbe uno spasmo incontrollato, mentre allargava gli occhi come due palle da tennis e gardava Ino verde d’invidia.

Le lacrime pizzicavano, minacciando di scendere a breve se non se ne fosse andata di lì. “Si… Si, Nara, andiamo a farci un giro...” disse con voce spezzata, prendendolo sotto braccio e strattonandolo appena per portarlo via. Per fuggire da quella situazione assurda.

Aveva gettato Sasuke Uchiha tra le braccia dell’amica e si sentiva una povera cretina. Ovviamente era ignara che anche l’amica avesse praticato il jutsu su Sasuke e non le venne il minimo dubbio su quello. Almeno per il momento.

Continua…

Ringrazio Fziooosa (spero di aver placato la tua curiosità ;P) e Celiane4ever per i commenti! 

 

  
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