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Autore: Calya_16    14/02/2016    3 recensioni
Raccolta mensile di fanfiction dedicate ai Captainswan.
Per ogni mese 3 elementi come prompt, ognuno potrà scegliere quale gli sembra più congeniale alla propria storia,( anche più di uno) che naturalmente dovrà contenere anche il nome del mese corrente.
Gennaio: neve,camino, pattini
Febbraio: maschera, san Valentino, Super Bowl
Marzo: donne , risveglio, altalena
Aprile: scherzo, Cioccolato, pigiama
Maggio: fiori, pick nick, barca
Giugno:Estate, ciliegie, doccia
Luglio : spiaggia,temporale, gelato
Agosto: stelle, calore, mare
Settembre:vino, viaggio, passeggiata.
Ottobre: Compleanno ( Emma), coperta, zucca
Novembre: Ringraziamento, famiglia, nebbia
Dicembre: candele, vischio, anello
Abbiamo tanta voglia di leggervi!
Ideata da CSGroup
(Alexies, Alexandra_Potter, Clohy, CSLover, Lely_1324, Manu'sPirate e Pandina.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Swan! Perché Granny ha decorato il locale con cuori e cose dolci? Perché in città è pieno di rose e cose strane?”
Uncino entrò in casa con queste domande, andando verso Emma, che stava finendo di cucinare.
“Oh cavoli, è di nuovo quel periodo dell’anno!”
Sospirò lei, alzando gli occhi al cielo e andando ad assaggiare il sugo.
“Che periodo?”
Le chiese lui, andando a sedersi al tavolo e sfilandosi l’uncino, sospirando di sollievo. Non si faceva più problemi a farsi vedere davanti ad Emma senza la sua non mano, anzi era molto a suo agio.
Lei si girò, posando le mani sul bancone dietro di lei e lanciando ogni tanto un’occhiata al sugo, che iniziava a bollire.
“Tra pochi giorni sarà San Valentino, la chiamano la festa degli innamorati. Ecco il perché dei cuori, delle rose e di tutto il resto”
Emma lo disse con superficialità; Uncino si alzò e andò ad abbracciarla, sorridendole nel suo modo che lei amava tanto.
“Allora dovremmo festeggiare” le sussurrò.
“No invece. Non ha senso. Perché dovrei festeggiare che ti amo? Lo so”
“Cinica Swan”
Emma alzò gli occhi al cielo, in un’espressione di finto fastidio.
“Sembra quasi che debba dimostrartelo un giorno in particolare, e gli altri niente, ma non è così: lo facciamo ogni giorno.”
Uncino soppesò le sue parole e infine annuì.
“E va bene, devo dire che il tuo ragionamento non mi sembra così male”
Emma sorrise trionfante e tornò al suo sugo, dopo aver dato un bacio al suo pirata.
 
          °°°°°°°°°°
 
Il telefono suonò ed Emma andò a rispondere, stiracchiandosi. Chi mai disturbava il suo pisolino?
“Emma, come stai?”
La voce felice di sua mamma le giunse all’orecchio ed Emma sospirò.
“Bene, assonnata. Come mai tutta questa felicità? Più del solito, intendo”
“Oh, sai, è un giorno speciale domani e volevo organizzare qualcosa con tuo papà. Tu e Uncino cosa farete?”
Emma si portò una mano al volto e scosse il capo: non poteva crederci, sua mamma voleva festeggiare San Valentino. Eterna romantica.
“Niente, gli ho fatto capire che è una festa inutile e…”
“Come inutile? E’ tutto così bello, invece! Se vuoi posso darti qualche consiglio”
“No mamma, davvero grazie, ma mi sa che staremo in casa tranquilli a guardare la tv”
“Non sai cosa ti perdi Emma”
“Certo!”
Emma vi mise troppo entusiasmo nell’ultima parola, ma non se ne preoccupò troppo: ormai aveva capito quali erano le diversità tra lei e i suoi genitori e aveva capito che loro l’accettavano anche così.
 
Dopo aver chiacchierato un po’ al telefono Emma tornò sul divano, guardando Uncino stiracchiarsi.
“Chi era?”
“Mia mamma. Voleva sapere cosa avremmo fatto domani sera”
“Sembra davvero importante questa feste, eh?”
Emma scosse il capo.
“Te l’ho spiegato…”
“Sì Emma, dicevo solo che molte persone vi danno importanza”
“Già”
Anche lei quand’era giovane vi aveva dato importanza, ma la vita le aveva insegnato a smettere di credere, a dare importanza solo a certe cose. E adesso per lei la cosa più importante era Uncino e il loro rapporto, ma non voleva festeggiarlo in un giorno scelto da chissà chi: voleva festeggiarlo ogni giorno.
“Usciresti con me a cena stasera? Come al nostro primo appuntamento”
Uncino si alzò a sedere, ancora per metà disteso sul divano e rimase a fissarla in attesa di una risposta, un sorriso assonnato sul volto e i capelli spettinati.
Lei si sciolse a quella visione e non seppe dirgli di no, per poi aggiungere, mentre giocava con la sua mano:
“Come mai proprio stasera?”
“La festa non ti interessa, e neanche a me grazie a quello che mi hai spiegato, quindi volevo solo passare una serata fuori con la mia ragazza. Non importa il giorno, giusto?”
Emma gli sorrise, andando a baciarlo. Si rotolarono un poco sul divano, ridendo e scherzando, finché lei non si tirò su e corse al piano superiore per prepararsi.
Certo, Uncino non voleva farla vestire troppo in fretta.
 
Con un po’ di ritardo arrivarono al ristorante del loro primo appuntamento e tutto scorse tranquillo, ancora più bello di quella sera. Ogni cosa sembrava perfetta, anche l’uncino che aveva preso il posto della mano di lui: era così che doveva essere, pensò Emma, andando ad abbracciare mentre tornavano a casa dopo cena, sazi e contenti.
 
          °°°°°°°°°°
 
 
Un raggio di sole entrò dalla finestra, riuscendo a eludere un piccolo spiraglio tra le tende e andando a colpire leggermente il volto di Emma. Questa si tirò le coperte sul volto, emettendo strani suoni.
“Buongiorno”
La voce di Uncino le giunse alle orecchie da sotto le coperte e spuntò da queste solo con un occhio, sorridendo al di sotto.
“’Giorno”
Uno sbadiglio le uscì di bocca e decise così di stiracchiarsi: aveva molte cose da fare, e purtroppo non aveva mai troppo tempo per indugiare a letto.
Uncino si sedette sul suo bordo, andando a toglierle i capelli dal volto e osservandola.
“Dormito bene?”
Mentre glielo chiedeva le posò un bacio sulla fronte.
“Tutto qua? Questo è il bacio del buongiorno?”
Gli disse Emma, cercando di trascinarlo sotto le coperte con lei. Non le importava in quel momento di arrivare tardi al lavoro: che si risolvessero certi problemi da soli.
Uncino sorrise a tutto quello, ma riuscì comunque a rialzarsi in piedi prima di scorarsi cosa aveva in mente. Lei sbuffò un poco quando lui fece per allontanarsi dal letto, ma rimase senza parole quando vide che le posò una rosa in grembo.
La prese tra le mani e con la bocca socchiusa alzò il capo, pronta a chiedere spiegazioni, quando notò che lui era sgattaiolato via dalla stanza prima che lei potesse veramente capire.
Così si alzò e scalza lo raggiunse al piano di sotto, tenendo la rosa stretta al petto. Ma quando arrivò in cucina le si presentò davanti un’altra sorpresa: la tavola era apparecchiata per due e vi era un piccolo vaso trasparente con già dell’acqua dentro, così Emma andò a posarvi la rosa e si girò ad osservare il pirata, che stava finendo di preparare la colazione, creando un dolce profumo nell’aria.
“Killian, non dovevi…”
Iniziò lei dolcemente, avvicinandosi a lui, girato di spalle ai fornelli. Gli cinse la vita con le braccia, per poi posargli un bacio sul collo.
“Non posso farti una sorpresa?”
Chiese lui tra il serio e lo scherzoso, impegnato a girare una frittella. Lei lo aiutò, poiché vedeva che con quella era particolarmente in difficoltà.
Quando finalmente fu pronta Uncino prese il piatto e l’aggiunse alle altre, per poi prendere Emma per mano ed accompagnarla a sedere.
“Lo hai fatto perché sai che giorno è oggi, ammettilo”
Lo prese in giro Emma, minacciandolo con la forchetta.
“No Swan. Non è per quello. Avevo solo voglia di stare con te e questo succederà più spesso di quanto tu immagini”
Lei lo guardò confusa, non capendo bene: quelle erano cose che si facevano per occasioni speciali. Uncino sembrò intuire i suoi pensieri e le si sedette di fronte, sorridendole.
“Emma, questo può accadere tutti i giorni”
“E’ il tuo modo per dirmi: noi non festeggiamo, questo è sempre?”
Emma diventò improvvisamente incerta e timida. Uncino si sciolse davanti alla sua dolcezza e alzandosi andò a baciarla, sollevandole leggermente il mento con la mano.
“Esatto, noi non festeggiamo oggi, ma lo facciamo ogni giorno”
Emma lo strinse a sé, baciandolo fino a non avere più fiato.
All’improvviso il telefono suonò, interrompendo quel loro momento.
“Fai in fretta, altrimenti si raffredda tutto”
Le disse Uncino, iniziando a mangiare. Emma annuì, alzandosi in piedi e andando a rispondere.
“Emma, se vuoi puoi prenderti un giorno libero”
Suo papà. Di sicuro sua mamma gli aveva parlato del fatto che lei non volesse festeggiare con il pirata il loro amore e subito si erano messi in azione. Eterni romantici, non si fermavano mai davanti a nulla.
“E perché non dovrei venire?”
“Ehm…”
A quanto pare Biancaneve non aveva istruito al meglio il Principe Azzurro.
“Ci vediamo tra poco, papà”
“Emma, ma davvero, oggi non vuoi…?”
“No, e se c’è la mamma lì con te, dille che noi non festeggiamo”
Emma sorrise e mise giù il telefono, girandosi a guardare il suo pirata che divorava le frittelle.
Già, loro non festeggiavano.
   
 
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